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BUFALE VOLANTI e PROGETTI CONCRETI

Antonio Pennacchi, con la propria ammirabile, talvolta cinica, lucidità, ha qualificato i nostri politici dei “becchini”, un epiteto cui, guarda caso, nessuno si è ribellato. Sempre pronti costoro a correre al capezzale dell'agonizzante economia, senza mai fare una proposta, senza conoscere nemmeno le situazioni, ma comunque parlandone!


Un ulteriore conferma ci viene dalla recente vicenda sulla destinazione del Comani; è bastata la semplice voce di abbandono da parte dell'aeronautica militare per scatenare un putiferio di dichiarazioni tutte accomunate da un unico elemento: nessuno, proprio nessuno, prima di parlare ha verificato la fondatezza della notizia!


Insomma la politica nostrana fa come quel medico che, pensando ai sintomi, dimentica la malattia e abbandona il malcapitato al suo tragico e inesorabile destino.


L'agricoltura pontina è da tempo in crisi ed i motivi non risiedono in una disgraziata congiuntura economica, piuttosto la colpa è da attribuire alla mancanza assoluta di programmazione politica e all'inesistenza di obiettivi.


Creare un'unica piattaforma logistica presso l'Intermodale, ove trasferire, con il MOL e il Consorzio Agrario, le aziende di raccolta, conservazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e caseari, riallacciare i rapporti con FS e concordare l'utilizzo dell'aeroporto militare per voli commerciali è un'idea semplice e rivoluzionaria nello stesso tempo. Un progetto che potrebbe garantire un futuro all'intero comparto agricolo, stimolando investimenti sul territorio, per dare un futuro a tutte le imprese che operano nel settore, creare lavoro stabile e qualificato, rilanciando una struttura storica del comparto industriale dal '95 ad oggi ad oggi costata milioni di euro (che rischiamo di dover restituire alla UE) e che tra CdA e impiegati succhia almeno 250.000 euro all'anno, producendo solo passivi.

 
Realizzare finalmente la “Mare Monti” (prevista dal PRG e già finanziata) collegando la zona dello scalo con le autolinee e i quartieri nuovi, per arrivare fino al mare, magari prevedendo di spostare su quell'asse una metropolitana di superficie, senza sconvolgere l'unica strada che oggi ci collega alla Stazione.
Insomma, partire dalle poche infrastrutture che abbiamo (Piattaforma logistica, stazione ferroviaria, zona aeroportuale, via Appia, strada Mare Monti), considerare finalmente le risorse produttive (agroalimentare e manufatturiero), significa rilanciare l'economia e arricchire il territorio dando prospettive di lavoro. Questa è la base per poi sfruttare finalmente il patrimonio storico e ambientale ed attrarre un turismo che non arriva per grazia ricevuta o per un'ipotesi di scalo aeroportuale.

Per fare ciò, bisogna rottamare una classe politica approssimativa e autoreferenziale che ha solo mistificato la realtà e mortificato le nostre vocazioni umane e territoriali, per dare spazio a una nuova generazione che sappia pensare al futuro rivalutando ciò che abbiamo, senza grandi proclami ma con grande concretezza.

E il buon senso lo suggerisce. Perché mai i becchini dovrebbero usare il buon senso?

(Giuseppe Pannone)

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