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Nel regno dell’illegalità

La tragica morte della ragazza di 15 anni uccisa a Latina Scalo mentre attraversava la strada da un assassino passato col semaforo rosso a folle velocità, ripropone, ancora una volta, un drammatico tema: una città, Latina, dove l’illegalità regna incontrastata con la criminale complicità delle istituzioni.

Lo sappiamo benissimo, a Latina passare col rosso è normale; lasciare la macchina parcheggiata sulle strisce pedonali è normale; non fermarsi allo stop è normale; buttare la spazzatura per strada è normale; non rilasciare lo scontrino fiscale è normale…

Tutti questi comportamenti deviati avvengono a qualsiasi ora del giorno e della notte e possono avvenire persino sotto gli occhi annoiati e indifferenti dei rarissimi agenti delle forze dell’ordine che ogni tanto mettono il naso fuori dall’ufficio. Anzi, non è raro vedere gli agenti stessi esibirsi in alcuni degli atti di illegalità sopra descritti.

Allora cari Latinensi, se quotidianamente col nostro comportamento aberrante contribuiamo a fare di Latina quello che è, se con la nostra colpevole indifferenza permettiamo ai nostri vicini, ai nostri amministratori, alle nostre forze dell’ordine di essere quelli che sono, perchè ci scandalizziamo oggi della morte della giovane quindicenne assassinata a Latina Scalo?

Perchè ci meravigliamo della sua morte se tante volte noi stessi siamo passati col rosso? Perchè versiamo lacrime di coccodrillo se abbiamo votato alle massime cariche cittadine coloro che hanno imbrattato l’intera città coi loro manifesti elettorali illegali? Perchè ci stupiamo di questa morte se a Latina la legalità è irrisa ad ogni piè sospinto?

Salvatore Antoci

Allegato: pag01prima.pdf

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Nessuna risposta

  1. Salvatore ha detto:

    Ho letto nella stampa locale che le forze dell'ordine stanno dando la caccia all'assassino con un elicottero…

    Certo sarebbe molto più semplice dare la caccia ai tanti potenziali assassini uscendo quotidianamante dagli uffici e smettendo di fare finta di non vedere l'illegalità che brulica ovunque. Non servono elicotteri e lanciarazzi per affermare la legalità, basterebbe aprire gli occhi e fare rispettare la legge, ogni giorno, senza aspettare il morto!

    Salvatore

  2. Pippo ha detto:

    Caro Salvatore,
    mi permetto di rompere il silenzio che c’e’ in merito a quanto hai scritto, molto probabilmente per farti sapere che non ci sono commenti in quanto …. che dire … non c’e’ nulla da aggiungere alla cruda realta’ che hai descritto.
    Hai il mio completo supporto.
    Pippo

  3. Salvatore ha detto:

    Grazie Pippo.

    A volte temo di essere un alieno che parla una lingua sconosciuta e che vagheggia di galassie lontane…

    Salvatore

  4. Freddy ha detto:

    Caro Salvatore, la notizia della ragazza mi ha sconvolto talmente tanto che non ho trovato le parole per esprimere la mia assoluta condivisione per le cose che hai scritto.

    Non si può morire a 15 anni!

    Forse le tue parole non serviranno o forse sarai riuscito a far riflettere qualche persona,  chissà?

    Con me ci sei riuscito più di una volta, e quidi ti chiedo di continuare a farlo…

    Certe riflessioni, valgono più di tante frasi di circostanza…

    Freddy 

  5. Vincenzo ha detto:

    Un morto ogni due giorni e più di 3 feriti ogni 24 ore. Fra questi 13 sono pedoni, 5 ciclisti: nel 10% dei casi si tratta di minori, mentre un pirata su quattro è straniero e soltanto il 17% è risultato positivo ai test su alcol e droga. Ancora troppo spesso riescono a farla franca: 109 (pari al 60%) sono stati identificati e 24 arrestati.

    Le nostre strade sono ad esclusivo utilizzo delle autovetture (ed in particolarere dei SUV)  e non c'è spazio per i pedoni e i ciclisti che sempre più indifesi devono avventurarsi con i pericoli delle nostre strade.

    Ieri pomeriggio ho deciso di fare un giro in bici con destinazione centro città  (nuova autolinea e piazza del Popolo). Il percorso prescento è stato l'attraversamento della Pontina (semaforo a raso), Palazzo di Vetro, largo dell'aviatore, Latina Fiori, Via Amaseno e Via Villafranca nei pressi della Torre Pontina. Ti rendi subito conto che il trattamento riservato ai "ciclisti" è quello di dispezzo e disturbo in quanto troppi automobilisti sono "costretti" con evidenti smorfie di disappunto ad aspettare che il ciclista abbia la sua precedenza. Ad altri invece non importa di nulla e premento l'acceleratore ti tagliano la strada lasciando il "pezzente" ciclista con una nuvola di fumo in faccia.

    Nessuno controlla e quindi ognuno si sente autorizzato a fare quello che vuole tanto, quando succede la disgrazia ci pensano gli elicotteri a trovare il responsabile.

    Vincenzo