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La Metro Inganno di Andrea Stabile (da il Settimanale)

Sulle colonne di questo giornale mi sono già occupato in precedenza del tema “metropolitana leggera”: il 14/11/2009 ed il 28/11/2009, con due articoli titolati rispettivamente “La metro-bugia” e “la metro-vergogna”, in occasione della votazione
finale in Consiglio Comunale; il 18/9/2010 ed il 25/9/2010, con due articoli titolati rispettivamente “La metro – un disastro annunciato” e “La metro-farsa”, in occasione delle dichiarazioni del Commissario Straordinario del Comune di Latina che, supportato dal parere di un esperto da lui nominato, comunicava a tutta la cittadinanza, attraverso una conferenza stampa, l’assurdità del progetto e la sua insostenibilità economica-finanziaria.

Sono ora costretto a ritornare sull’argomento, perché è notizia di questi giorni che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, interpellata dal Comitato MetroBugia in data 15/7/2011 in ordine alle procedure seguite dall’Amministrazione
Comunale di Latina per la realizzazione della cosiddetta “metropolitana leggera”, ha espresso un parere in merito. Eccolo in sintesi: “… … a prescindere dalle questioni penali e amministrative oggetto di eventuali accertamenti presso le competenti sedi
giurisdizionali, la decisione di apporre varianti al progetto dell’opera successivamente alla sua aggiudicazione … … appare in contrasto con il principio più volte affermato in sede giurisdizionale, secondo il quale la previa definizione dell’oggetto di gara è un preciso dovere delle stazioni appaltanti, volto a garantire le posizioni dei partecipanti alle pubbliche gare. … … sembra opportuno sottolineare come, nel caso di specie, le numerose modifiche intervenute sul progetto originario potrebbero non aver consentito la partecipazione alla gara a tutte le imprese interessate alla realizzazione della metro leggera”. Insomma, Zaccheo e la sua amministrazione non si sono limitati a mentire parlando di progetto a “costo zero”, non hanno soltanto chiuso gli occhi di fronte al disastro finanziario legato alla gestione dell’opera, a quanto pare hanno fatto persino di peggio. Come abili mazzieri, hanno gestito le carte (procedure di gara), occupandosi di mischiarle “a modo loro”.

Il risultato è stato che una sola impresa ha mostrato interesse all’affare. Insomma siamo arrivati al quinto sostantivo con il quale accompagnare il termine “metro”. Dopo bugia, vergogna, disastro e farsa, ecco adesso l’inganno. Ora, in attesa del tavolo tecnico annunciato dall’attuale amministrazione per cercare di uscire dal guaio in cui “Zaccheo & Co.” ci hanno cacciato, credo sia opportuna la seguente considerazione.

Premesso che scrivo di mercoledì sera e non so se al momento dell’uscita del giornale il rimpasto di giunta con l’ingresso di quelli del PdL sarà già stato ufficializzato, c’è da auspicare, visto che il Sindaco Di Giorgi ha sempre tenuto a rimarcare
la discontinuità della sua amministrazione da quella di Zaccheo, che il PdL, primo partito a Latina e in provincia di Latina, riesca a proporre delle persone non coinvolte con la prcedente amministrazione. Ci siamo liberati di Zaccheo (purtroppo non degli zaccheidi), vorremmo evitare di trovarci in Giunta i “Co.”, cioè quelli che hanno fatto parte del Company”, avallando le scellerate iniziative di Zaccheo.

Andrea Stabile

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