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Il PD si lamenta dei manifesti selvaggi

La campagna elettorale è cominciata e come ogni tornata c'è una selva di manifesti che si moltiplicano, si sommano e accavallano, quasi sempre nella maniera più sconveniente. Non ci lamentiamo solo del carico di affissione abusiva e del fatto che alcuni rischiano di sporcare la città come coloro che mettono i manifesti sulle pensiline degli autobus e sui cassonetti della spazzatura. Ci preoccupiamo anche che si tratti il patrimonio pubblico come qualcosa di proprietà. Non è giusto, né serio affiggere manifesti di un candidato sugli spazi comunali ed sugli edifici più rappresentativi della città. E' già grave che siano state installate strutture con pubblicità elettorali su terreni comunali; sui terreni privati ognuno può fare come vuole sempre nel rispetto delle regole, ma l'affissione su un terreno pubblico è fastidiosa. Ma la cosa ancor più penosa è che un manifesto sia stato affisso sulla piscina comunale che è un servizio a fruizione pubblica. In questo modo si rischia una coincidenza falsa tra un candidato e chi ha il compito istituzionale di erogare servizi, ossia la macchina amministrativa. Di Giorgi candidato a sindaco è un fatto politico, la piscina comunale è un fatto istituzionale, è di tutti e non può essere di parte. Invitiamo allora il Commissario Nardone a ristabilire l'ordine e lo stile in questa campagna”.

 

Partito Democratico

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