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Acqualatina e il gioco delle tre carte

 

Acqualatina, giocando con le parole, attribuisce al territorio provinciale di Latina le deroghe sull’arsenico concesse in provincia di Arezzo.

Nel tardivo (doveva essere pubblicato nel 2004, in regime di deroga) volantino "Avviso alla cittadinanza", Acqualatina afferma falsamente che la Commissione Europea ha espresso parere favorevole all’utilizzo di acque contenenti un limite massimo di arsenico di 20 microgrammi litro fino al 2012 facendo chiaramente intendere nel territorio della Provincia di Latina.

Non è vero.

La Commissione Europea, su 128 richieste di deroga, ha concesso solo otto deroghe sull’arsenico a otto Comuni in tutta Italia.

Quattro Comuni si trovano in Lombardia e due si trovano in Toscana. Nessun Comune in provincia di Latina.

A questi otto Comuni la Commissione ha concesso rispettivamente: a quattro Comuni la deroga fino a 15 μg/l di arsenico e ad altri quattro fino 20 μg/l. A due di questi Comuni, in provincia di Pavia, la deroga è concessa per un periodo fino al 2010 (sic, è subito scaduta), a quattro è concessa fino al 2011 e a solo a due Comuni fino al 2012.

La Commissione Europea non concede deroghe in modo cumulativo ma diversifica e personalizza ciascuna deroga, cioè valuta singolarmente gli accumuli dell’arsenico, le gestioni, le deroghe pregresse, le opere effettuate; nessuna è uguale all’altra ed è per questo motivo che le deroghe differiscono le une dalle altre e non possono accumularsi o equivalersi per comodo di linguaggio.

Il punto cruciale dell’avviso di Acqualatina: "la Commissione Europea ha espresso parere favorevole all’utilizzo di acque contenenti un limite massimo di arsenico di 20 microgrammi litro fino al 2012"). Ma a quale Comune la Commissione Europea ha espresso questa precisa tipologia di parere favorevole non lo dice.

Solo a due in Italia, al Comune di Foiano della Chiana (AR) e al Comune di Marciano della Chiana (AR).

In tutta la provincia di Latina non sono state concesse deroghe. Quindi il valore massimo di arsenico consentito è, e resta, di 10 microgrammi litro per tutto il territorio provinciale e regionale, per tutti i cittadini, e non solo per i bambini.

In tale territorio l’acqua, secondo le leggi vigenti, non è potabile. Devono essere avvisati i cittadini della non potabilità dell’acqua distribuita. Devono essere avvisati i cittadini della quantità dei valori di arsenico presente nell’acqua in termini numerici precisi, cioè "indicando lo stesso numero di decimali riportato in tabella per il valore di parametro" (vedi D.lgs 31/2001, nota all’Allegato 1, Parte B) e non genericamente "sotto" i 20 μg/l o "sotto" i 15 μg/l. Devono essere informati i cittadini di quali sono i rischi che comporta l’esposizione all’arsenico. Deve essere garantita alla popolazione interessata un adeguato approvvigionamento potabile, pena il rischio di gravi inconvenienti igienico-sanitari, considerando l’accumulo prolungato.

Esattamente come un medico che ti da una medicina ma ti avvisa dei rischi collaterali

Acqualatina con il suo avviso confonde e non informa, forse in questo modo vuole nascondere le sue colpose, pregiudizievoli e tardive informative, l’esecuzione degli interventi correttivi e le forniture alternative di acqua di buona qualità che avrebbe dovuto compiere dal 2004 in regime di deroga.

La Segreteria Tecnica dell’ATO 4, che invece ha il compito di controllare l’operato di Acqualatina, e alcuni Comuni confermano la falsa informazione di Acqualatina e gli fanno da sponda come solidali e accreditati referenti, utili ad una miglior credibilità.

I sindaci o commissari infatti hanno partecipato e sottofirmato il falso avviso ai cittadini.

"Il sindaco, l'azienda unita' sanitaria locale, l'Autorita' d'ambito ed il gestore informano i consumatori in ordine ai provvedimenti adottati, ciascuno per quanto di propria competenza." Vedi, decreto legislativo 2 febbraio 2002, n. 27, articolo 1, comma 1, lett. m).

La decisione della Commissione europea C(2010)7605 del 28 ottobre 2010 ha respinto la richiesta di deroga per tutti i Comuni della regione Lazio a superare il valore massimo obbligatorio di 10 μg/l di arsenico stabiliti dai decreti legislativi n. 31/2001 e n. 27/2002 attuativi della Direttiva 98/83/CE.

La decisione del 28 ottobre 2010, a pagina otto concede a solo otto Comuni in Italia il permesso (la deroga) a superare il limite massimo di 10 μg/l di arsenico fino a valori di 15 μg/l e di 20 μg/l.

Perché scomodare la Commissione Europea? Con un falso avviso ai cittadini tutti i 128 Comuni che hanno richiesta la deroga e ai quali non è stata concessa potrebbero auto assegnarsi la deroga!

LA DECISIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA del 28.10.2010

Deroghe richieste dall'Italia che sono state concesse fino alle date e per i valori massimi specificati nell'allegato I. Valori del parametro Arsenico.

Le deroghe concesse riguardano un totale di otto Comuni, per due dei quali la durata è solo fino al 31.12.2010, quindi attualmente è scaduta e quei Comuni non possono superare 10 μg/l di arsenico.

ALLEGATO I

Regione: Lombardia Zona di fornitura di acqua

Durata della

deroga

Provincia

Utenti

residenti

interessati

Valore massimo del

parametro

Bassano Bresciano

31.12.2011

Brescia

1.500

15 μg/l di arsenico

Cava Manara

31.12.2010

Pavia

6.300

15 μg/l di arsenico

Gambolò

31.12.2010

Pavia

800

15 μg/l di arsenico

San Gervasio Bresciano

31.12.2011

Brescia

1.500

15 μg/l di arsenico

Introzzo

31.12.2011

Lecco

300

20 μg/l di arsenico

Sueglio

31.12.2011

Lecco

1.000

20 μg/l di arsenico

 

Regione: Toscana Zona di fornitura di acqua

Durata della

deroga

Provincia

Utenti

residenti

interessati

Valore massimo del

Parametro

Foiano della Chiana

31.12.2012

Arezzo

7.042

20 μg/l di arsenico

Marciano della Chiana

31.12.2012

Arezzo

2.580

20 μg/l di arsenico

La "Nota informativa dell’Istituto Superiore di Sanità sulle deroghe per l’arsenico nelle acque destinate al consumo umano in Italia" del 30 novembre 2010

Si riferisce esclusivamente alle limitazioni degli utilizzi di acque nei Comuni in regime di deroga. Lo dice il suo stesso titolo.

I Comuni della Provincia di Latina non hanno ottenuto deroghe e quindi quelle precisazioni, che solo di precisazioni si tratta e non di atti aventi forza di legge, non valgono.

La nota dice il contrario di quello che si vuole far credere. "In conformità" a quanto previsto dalla Decisione CE del 28 ottobre 2010, dice, e non in sua difformità, visto che la decisione della Commissione non ha concesso ai territori della Provincia di Latina la deroga a superare 10 μg/l di arsenico.

La tabella 1 della nota dell’ISS si riferisce a quegli otto Comuni in deroga, mai l’ISS sognerebbe di riferirsi a un territorio che non è in regime di deroga, come quello della provincia di Latina.

Dice infatti la nota informativa dell’ISS: "Sono state altresì considerate le acque in cui i livelli di arsenico possono essere attualmente superiori a 20 μg/l. Tali acque, in base alla Decisione suddetta, non possono essere destinate al consumo umano."

Inoltre, non esistono quarte o quinte deroghe. Dopo la terza, stop deroghe! Non ce ne sono più. (Direttiva 98/83/CE, art. 9, comma 2).

Le deroghe.

Il D.lgs 31/2001, art 15, con il recepimento della Direttiva 98/83, concedeva un termine per un’iniziale messa in conformità: "La qualita' delle acque destinate al consumo umano deve essere resa conforme ai valori di parametro dell'allegato I entro il 25 dicembre 2003". Dopo questa data "di messa in conformità iniziale" possono essere richieste e concesse due deroghe dallo Stato italiano (Direttiva 98/83/CE, art. 9, punto 1).

La seconda delle due deroghe triennali concessa dallo Stato italiano è scaduta il 31 dicembre 2009.

Allo spirare della seconda deroga il Ministero della Salute, con Ordinanza del 30 dicembre 2009, rilevato che i decreti di deroga concessi dallo Stato italiano scadevano tutti il 31 dicembre 2009 ha prolungato la validità di quei decreti ministeriali fino alla data della decisione della Commissione europea sulla richiesta della terza deroga, cioè fino al 28 ottobre 2010. La

terza deroga non può essere richiesta allo Stato italiano ma solo alla Commissione europea, così stabilisce la Direttiva 98/83/CE, art. 9, punto 2: "In circostanze eccezionali uno Stato membro può chiedere alla Commissione una terza deroga per un periodo fino a tre anni. La Commissione decide in merito a tale richiesta entro tre mesi.".

Secondo la Direttiva 98/83, alla Commissione, quindi, può essere richiesta solo una terza deroga, contrariamente a quanto affermato dall’Assessore Marco Mattei e dal presidente di Acqualatina Giuseppe Addessi che dicono di essere ancora in attesa di deroga. Non è prevista la quarta deroga.

La Commissione europea, com’è noto, il 28 ottobre 2010 non ha concesso la terza deroga per l’arsenico e da quel momento per tutti i Comuni della regione Lazio con arsenico sopra 10 μg/lt l’acqua non è potabile per tutti e non solo per i bambini.

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