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Cirilli: le ragioni della candidatura

LE RAGIONI DELLA CANDIDATURA  LE GRANDI EMERGENZE DEL NOSTRO TERRITORIO E LA NOSTRA CREDIBILITA’

AMBIENTE ·       SICUREZZA  ·       SOCIALE

Abbiamo sempre creduto nella necessità di dover ristabilire il giusto rapporto tra la classe politica e chi vive il territorio, ponendo come prioritarie le necessità ed i bisogni degli abitanti andando anche al di là degli interessi di partito. Nel rispetto di questo principio abbiamo fatto, nel 2007, la scelta di uscire da un partito in cui le logiche interne e di esclusivo potere di alcuni avevano annullato qualsiasi seria azione politica in favore del territorio.  Da questa esperienza abbiamo costituito un Movimento, L’altra faccia della politica, che in questo momento è l’unica vera voce politica indipendente sul nostro territorio. Con il Movimento abbiamo deciso di confrontarci con l’UDC in quanto unico partito nazionale disposto ad aprire una fase costituente per arrivare alla costituzione di un Terzo Polo finalizzato a ridimensionare l’arroganza della destra e della sinistra che, con i soliti discorsi di ideologia e valori, di fatto garantiscono ai soliti noti di fare tutto ciò che a loro pare. Perseguiamo questo progetto senza sudditanza alcuna e con pari dignità, mantenendo la nostra autonomia di soggetto politico e sapendo che, come abbiamo già dimostrato in passato, il territorio va anteposto ad ogni logica di partito.  In queste settimane abbiamo assistito all’ennesimo indecoroso spettacolo della stesura delle liste per le elezioni di marzo. Un indecoroso spettacolo fatto di riaffermazione di logiche partitiche in cui i potenti romani o nazionali di turno cercano di imporre la persona che più può assicurare loro l’obbedienza con i possibili candidati che a loro volta, per realizzare poteri personali, continuano ad affidarsi ai vari esponenti politici romani piuttosto che agli impegni presi per tutelare il territorio.  Questo meccanismo ha sempre escluso la nostra Provincia da seri progetti di sviluppo e da fondi strutturali permettendo invece la concentrazione di servitù che nessun altro territorio avrebbe permesso. Non abbiamo sentito mai parlare di programmi e di risposte alle emergenze sociali ed ambientali, ma solo di “regolamenti di conti” all’interno delle varie formazioni. Abbiamo emergenze di evidenza tale da far pensare che forse i politici, di destra e di sinistra, che vogliono rappresentarci stiano vivendo all’interno di un loro mondo completamente lontano dalla vera realtà delle cose. Ciascun candidato dichiara apertamente la sua sudditanza al potente di turno del proprio partito. Una sudditanza che permetterà agli interessi di pochi di annullare i bisogni di chi vive in questo territorio e che da anni aspetta risposte. Nei prossimi mesi occorrerà assumere posizioni forti su temi di assoluta delicatezza quali quello del nucleare, delle discariche, delle centrali turbogas e di altre servitù. Temi che se affrontati con il servilismo di cui hanno già dato prova i possibili candidati di destra e di sinistra verso i partiti e verso i propri sponsor politici, lasceranno  ancora una volta il nostro territorio in balia degli interessi di pochi. In questo quadro sconfortante pensiamo che scendere in campo in queste elezioni regionali sia un obbligo ed un’assunzione di responsabilità verso il nostro territorio che non può più permettersi di essere subalterno alle logiche di potere interne ai partiti.  Non potendo il nostro impegno attuarsi direttamente attraverso il Movimento ed avendo aderito attraverso la Costituente di Centro al progetto della costruzione di un terzo polo politico, abbiamo quindi deciso di esprimere una candidatura da indipendente all’interno dell’UDC; una candidatura indipendente che possa continuare a portare avanti anche a livello regionale i problemi del territorio su cui ogni giorno cerchiamo di dare le nostre risposte a livello di Consiglio Comunale e Provinciale.

Ci presentiamo ad una competizione elettorale chiedendo alla gente di non abbinare il proprio ideale ad un simbolo, ma alla persona.

E’ importante andare oltre i partiti ed individuare la persona per quello che dice, per le cose fatte, per quelle che si impegna a fare, ma soprattutto per la credibilità che ha dimostrato e che ha nel poterle e saperle realizzare. Chi ci conosce sa che siamo persone credibili, persone la cui credibilità nasce dalle cose dette e si è consolidata sulle cose fatte. Una credibilità che, al di là dei simboli di partito, è fondata sulle persone. Una credibilità e determinazione che nessuna logica di coalizione politica potrà mai limitare rispetto la tutela degli interessi del nostro territorio. Una credibilità che ci permette di fare un Patto con gli elettori e con il territorio. I candidati ad una elezione promettono tutto a tutti; ristrutturazione di case, strade, impianti sportivi, chiese, centri culturali, contributi ad associazioni, ecc. Riteniamo che tutto ciò, seppur di facile presa sugli elettori, evidenzi il fatto che molto spesso chi intende proporsi per fare queste cose, non sa di fatto quale sia il proprio ruolo in Regione. Per realizzare quanto sopra al consigliere regionale basta applicare le leggi esistenti e garantire che vi sia equa ripartizione di risorse sul territorio. Riteniamo che questo sia un compito, seppur importante, limitativo. Ciò che fa la differenza è  riuscire a mettere in campo leggi, essendo la Regione Lazio prima di tutto un organismo legislativo, che contribuiscano a risolvere specifici problemi che sul territorio assumono rilevanza (es. il nucleare, gli usi civici, ecc.).  Per questi motivi abbiamo deciso di assumere impegni chiari e di andare dalla gente a chiedere, al di là dei simboli dei partiti, di scegliere la persona che possa, a livello regionale, fare leggi e promuovere interventi che garantiscano il nostro territorio.

LE GRANDI EMERGENZE DEL NOSTRO TERRITORIO E LE RAGIONI DELLA NOSTRA CREDIBILITA’ 

Al di là del programma del candidato alla Presidenza della Regione, che abbiamo deciso di condividere, riteniamo che la nostra candidatura debba andare a costruire il collante fra tale programma e la risoluzione dei problemi e criticità del nostro territorio. Nell’ambito di tali criticità riteniamo emergere quelle legate a:Ambiente, Sicurezza, Sociale. Ambiente. Viviamo nell’incubo di un territorio che è delimitato a nord dalla Centrale Nucleare di Borgo Sabotino e dalla costruenda centrale a turbogas ad Aprilia, ettari di discariche attualmente da bonificare in quanto inquinanti, da progetti di termo inceneritori da realizzarsi, mentre a sud incombe la Centrale Nucleare del Garigliano. Siamo delimitati da chilometri di costa colpita continuamente dal fenomeno dell’erosione. Il tutto con una classe politica che da sempre è la prima a parlare di queste cose, ma poi sempre assente nel fare cose concrete attraverso pianificazione e programmazione territoriale mettendoci sempre in condizioni di essere sommersi dalle servitù o dall’emergenza . Abbiamo detto NO alla Centrale Turbogas di Aprilia durante la legislatura Storace e l’abbiamo confermato in quella di Marrazzo con azioni coerenti a fianco degli abitanti di Aprilia. Continueremo a sostenere la battaglia del NO a fianco degli abitanti di un territorio che è stato solo usato dai vari partiti per raccogliere voti.  Nel riaffermare la nostra contrarietà al nucleare sul nostro territorio, abbiamo voluto ed ottenuto una Commissione Regionale di indagine per l’accertamento, all’interno della centrale di B.go Sabotino, delle procedure di dismissione riuscendo ad inserire l’Arpa Lazio all’interno dei meccanismi di sicurezza a fronte di una autoreferenzialità del soggetto privato Sogin. Con legge del 2006 abbiamo voluto ed ottenuto risorse economiche per l’effettuazione di uno studio epidemiologico mirato al monitoraggio delle forme tumorali riconducibili alle servitù ambientali della Centrale Nucleare di Borgo Sabotino. Per tre anni abbiamo chiesto l’ampliamento dell’indagine epidemiologica al territorio del Comune di Aprilia, senza riuscirci a causa del voto contrario della maggioranza di centro sinistra. Con legge del 2009 abbiamo ottenuto risorse economiche affinchè questo studio venisse allargato anche alla servitù della discarica dei rifiuti di Borgo Montello. Abbiamo ottenuto, con provvedimenti legislativi, fondi economici perché si andassero a scovare e bonificare i fusti tossici occultati da criminali nelle discariche della Provincia. In questi anni abbiamo portato avanti, riteniamo con successo, una battaglia per la creazione di strumenti di intervento sui temi sopra descritti. Ora la sfida della prossima legislatura sarà quella di pretenderne l’applicazione. E’ per questo che, al di là dei facili proclami che riempiono la bocca di alcuni politici senza che qualcosa di serio avvenga, riteniamo fondamentale denunciare che:

1.     ad oggi, a causa di colpevole disattenzione e ritardo, gli studi  epidemiologici sono ancora in fase di realizzazione, mentre nello stesso tempo il Governo Nazionale sta decidendo i siti dove far ripartire il nucleare e i primi risultati legati al registro tumori del nostro territorio ci indicano percentuali di gran lunga superiori alla media di tumori alla tiroide;

2.     le discariche sono ancora in fase di inquinamento, mentre sono stati già autorizzati la realizzazione dei nuovi invasi e si sta pensando alla realizzazione del termoinceneritori;

3.     i fusti tossici, a cui diversi pentiti di criminalità hanno fatto riferimenti, si trovano ancora indisturbati lì dove sono stati sotterrati.  Sicurezza. Strutture camorristiche e clan locali si stanno impossessando del nostro territorio e dell’economia. Questo è potuto accadere anche grazie all’atteggiamento irresponsabile di una parte della politica che ha sottovalutato e sminuito la situazione rendendosene di fatto complice; alla totale mancanza di collaborazione e comunione di banche dati tra enti territoriali e Forze dell’Ordine; alla passata settorialità delle inchieste che se fossero state affrontante con logiche e strumenti da Procura Antimafia avrebbero forse dato letture diverse di quanto stava accadendo; all’abbandono delle imprese e delle famiglie all’arrogante ed ottuso atteggiamento degli istituti creditizi lasciando che scivolassero in mano di usurai. Già nel 2003 scrivemmo chiaramente che nella nostra Provincia vi erano segni evidenti della presenza di criminalità organizzata campana non solo come infiltrazioni, ma come organizzazioni che andavano consolidando il controllo del territorio. Scrivemmo anche chiaramente che, a Latina, vi era una struttura di malavita locale forte ed organizzata in particolare attiva nel crimine dell’usura.  I recenti fatti di cronaca ci confermano che gli errori di sottovalutazione se perpetuati diventeranno collusione.  Sul tema della microcriminalità abbiamo già promosso ed ottenuto la legge regionale sulla Sicurezza che, seppur prevedendo la possibilità di intervenire in maniera articolata per aumentare la sicurezza sul territorio, ad oggi è stata solo parzialmente utilizzanti. Sulla criminalità organizzata, nella convinzione che lo strumento prioritario sia quello dell’aggressione e confisca dei beni patrimoniali, dopo la legge presentata nel 2005 che riguarda l’utilizzo dei beni confiscati, abbiamo voluto ed ottenuto nel 2009 una nuova legge regionale istitutiva dell’Agenzia Regionale per i Beni Confiscati alla Criminalità.  Inoltre per dare una risposta vera ai tanti che sono stretti nella morsa dell’usura abbiamo presentato e fatto approvare l’attuale elegge regionale che consente l’utilizzo di un fondo di garanzia per i soggetti vittime dell’usura.   Crediamo che la politica oggi debba mettere in campo strumenti che permettano alla regione ed agli enti locali di fornire in tempo reale informazioni alle procure, incluse quella antimafia, per poter capire dove e con quali strumenti legislativi ed investigativi indagare. Riteniamo inoltre che la politica, nell’esercitare il ruolo che le compete, faccia in modo che i centri principali del nostro territorio – vedi Aprilia – siano dotate di tutti i presidi delle forze dell’ordine. Sociale Le famiglie si stanno indebitando tra bollette sui servizi locali che aumentano fuori da ogni controllo, lavoro che diminuisce, beni di primi necessità comprati attraverso forme di rateizzazione e banche e finanziarie che non guardano in faccia a nessuno. Una emergenza sociale che ci pone fra i territori  con maggiori problematiche a livello nazionale (vedi anche le classifiche nazionali che ci vedono tra gli ultimi nelle graduatorie delle provincie italiani). Abbiamo proposto ed ottenuto una legge che individua ed affronta il problema che noi abbiamo definito del sovra indebitamento delle famiglie e che consente l’accorpamento e la rimodulazione delle situazione debitorie personali adeguandole al reddito reale del nucleo familiare. Una iniziativa unica in Italia che ci pone in prima fila nel fronteggiare queste emergenze sociali.  Il compito nella nuova legislatura sarà quella di aumentare le risorse da impiegare in questo settore. Tutto ciò unito alla legge sulla prevenzione all’usura ci consente di aver come obiettivo il creare un sistema di difesa sociale quale risposta concreta al disagio delle famiglie e delle piccole imprese.  

Al di là dei macro problemi economici legati alla sanità, occorre che nelle politiche sanitarie non si perda di vista la centralità della persona, assicurando pari opportunità di cure e di risposte su tutto il territorio.  Abbiamo voluto ed ottenuto leggi che garantissero i più deboli stabilendo priorità di risposte del servizio sanitario ai portatori di gravi patologie (vedi i dializzati e trapiantati); occorre ora mettere in campo strumenti che garantiscano l’applicazione di quanto previsto dalle norme regionali. Occorre infine garantire dei livelli essenziali di assistenza sul territorio che garantiscano le persone più deboli ed in particolare i bambini nel loro periodo evolutivo. 

Tutto ciò è difficile da spiegare attraverso slogan, manifesti o organi di informazione che nella migliore delle ipotesi ci snobbano.  Per tale motivo questo breve documento, se condiviso, vuole essere uno stimolo alla promozione ed al confronto di quanto in esso contenuto al fine di allargare la cerchia della condivisione. 

Sappiamo che tutto ciò è difficile e comporta impegno, ma riteniamo che il cambiamento, per il quale lottiamo oramai da anni, ci richieda di fare questo.

 

Fabrizio Cirilli

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