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La metro apre la stagione dei cantieri

"E’ la stagione dei cantieri. La metro apre una fase nuova: quella che segue la programmazione, secondo un metodo di governo della città ispirato alla concretezza, alla individuazione dei problemi e delle criticità, allo studio delle potenzialità, alla ricerca degli strumenti idonei per intervenire, alle grandi scelte di pianificazione".

E’ partito da lontano, il Sindaco, ricordando la nascita della città: dalle sue linee urbanistiche ed architettoniche originarie al mai approvato Piano Piccinato che ha ignorato la grande risorsa del mare, ha lasciato senza una disciplina il centro storico, non ha valorizzato i borghi, ed ha considerato il grande territorio agricolo quasi come uno "spazio residuo" nell’ambito della città.

Le grandi programmazioni messe in campo in questi anni – ha detto il sindaco – puntano ad intervenire nell’ambito di questa "forma generale".

Siamo ormai alla svolta: quella dei cantieri. Dai contratti di quartiere all’ex Icos, alla casa alloggio per anziani, alla metropolitana leggera di superficie, al porto turistico di Rio Martino (a febbraio partiranno i lavori) presto anche al porto di Foceverde (entro Natale si svolgerà la Conferenza di servizio).

Si tratta di far decollare veramente il centro direzionale rimasto incompiuto, portando li la nuova cittadella giudiziaria e la sede della guardia di finanza.

Si tratta di dare un piano al centro storico, un Piano di Recupero che consenta la riqualificazione di cui ha bisogno, isolato per isolato, accompagnando l’insediamento dell’università negli edifici storici che per la prima volta sono oggetto in una saggia politica di acquisizione al patrimonio pubblico.

Si tratta di completare e di ricucire il disegno dei quartieri e dei borghi.

Si tratta di mettere in campo politiche ambientali sicure e serie.

Si tratta di favorire la mobilità in città attraverso una sostanziale riduzione del traffico privato e la realizzazione di adeguati parcheggi di appoggio, di ricucire il collegamento con i Lepini e con il territorio regionale nel suo complesso.

Si tratta di rimettere in moto l’economia (oltre 140milioni di euro la ricaduta prevista per le imprese locali cui vanno aggiunti ulteriori 50milioni di euro per il terzo lotto in merito ai quali il Cipe si esprimerà entro dicembre) e l’occupazione (oltre 250 assunti, senza considerare l’indotto). Per non parlare poi degli introiti in termini di servizi aggiuntivi (pubblicità, servizi, parcheggi di interscambio) previsti per le casse comunali.

Il sindaco ha anche ricordato come, per l’elevata densità di traffico, Via Epitaffio sia considerata una strada ad alto rischio.

Nell’ultimo quinquennio il numero di auto-ore che transita su detta strada è passato da 600 auto-ore a 1200 auto ore: va da sé come l’altissima densità di traffico, non in linea con la capacità della strada stessa, provochi oltre a una riduzione della sicurezza, problemi di inquinamento acustico e atmosferico, rallentamenti e, soprattutto, notevoli perdite di tempo.

L’approvazione in consiglio comunale dei progetti definitivi per la linea 1 e 2 è un punto d’arrivo e di partenza al tempo stesso; tappa strategica di un iter progettuale sottoposto alla procedura di VIA (unico caso in Italia) e definito dalla Regione Lazio, con nota a firma del Presidente Marrazzo del 17.11.2008, "opera di importanza strategica per la mobilità regionale" (la stessa Regione con provvedimento di giunta n.750 ha collocato il progetto del III lotto prioritario al primo posto ex aequo).

"Sono felice di questo risultato che mi inorgoglisce anche come cittadino" – ha concluso il sindaco ringraziando quanti, dai Ministeri delle Infrastrutture a quello dell’Economia e delle Finanze, dalla Regione Lazio alla struttura comunale, hanno reso possibile la fase di concretizzazione di un progetto che rappresenta una occasione grande per la nostra città, per l’intera provincia pontina.

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  1. massimo74 ha detto:

    Il Consiglio Comunale, seppur con il voto contrario dell’opposizione, ha deciso di avallare il progetto della “metrotranvia”.Dopo ormai anni di interessamento al tema ci pare giusto fare alcune brevi considerazioni sulle numerose inesattezze che sono state proferite in aula consiliare: 

    1) Il tram sarebbe un mezzo veloce che finalmente ci collegherebbe in breve tempo con la stazione FS. Noi preferiamo dare i tempi di percorrenza direttamente dagli elaborati di Metrolatina: 48 minuti da via Paganini (q5) a Latina Scalo, che si allungano a 1 ora e un quarto fino alla marina (se tutto va bene). A questa già biblica durata, aggiungiamo magari il tempo che un ipotetico utente impiega ad arrivare alla prima fermata, parcheggiare, aspettare l’arrivo del vagone. Ognuno faccia le proprie considerazioni, per noi parlano da soli. Si fa molto prima in bici. 

    2) Non ci sono rischi economici: ma lo stesso Presidente Calandrini che durante il Consiglio afferma “se stai affogando trovi il modo per iniziare a nuotare”, ipotizza una serie di tagli (che lui chiama razionalizzazioni) come il teatro, lo sport, le mense, i trasporti da cui attingere a supporto della tranvia. Aggiungiamo noi che bisogna aggiungere il tappezzamento di strisce blu che serviranno a mungere un po’ di denaro ai cittadini da dedicare alla metro. I cittadini sono avvertiti. 

    Sempre Calandrini, persona sicuramente equilibrata, che sa quello che dice, e legge persino le carte (e proprio per questo ci riferiamo a Lui) sostiene che per la buona riuscita del progetto si dovrebbe fare in modo che la società privata concessionaria prenda a cuore la città di Latina. Purtroppo tale auspicio appare lontanissimo dalla realtà. Le ricordiamo, Presidente, che il concessionario Metrolatina è un consorzio di società private, non locali, il cui scopo è evidentemente e giustamente quello di guadagnare. D’altronde ciò è confermato dai gravosi articoli della convenzione capestro che è riuscita a rifilare alla nostra amministrazione. Noi invece ci accontenteremmo di molto meno: cioè che sia almeno l’Amministrazione ad avere a cuore questa città. Siamo sicuri che ciò potrebbe bastare. 

    Anche il Sindaco Zaccheo è certamente una voce assai autorevole che ascoltiamo sempre con molto rispetto e interesse. Ma giustificare 8.500 cittadini che salgono sul trenino lumaca -sui quali ricordiamo si regge la convenzione- con uno studio di una società inglese che nulla conosce del nostro territorio e commissionata non si sa da chi, ci pare non gli faccia onore. A noi appare evidente invece che il numero sia artificioso ed esorbitante. Diciamo di più: è da considerarsi perversa e inefficace la strategia già intrapresa da codesta amministrazione di scoraggiare il traffico veicolare dipingendo tutta la città di blu (e tra poco anche lo Scalo), di semaforizzare rotatorie, o di ridurre ai minimi termini le carreggiate percorribili con i veicoli, come si pensa di fare nel prossimo futuro. Per favorire il trasporto pubblico bisogna mettere in atto opere oggettivamente utili per gli utenti, non peggiorare le altre! 

    Poi, per assicurarci che la Regione Lazio concederà i 7,5 milioni di euro all’anno (somma che in caso contrario  – lo  ricordiamo – il Comune dovrà “donare” a Metrolatina), Zaccheo mostra una nota del Ministero che asserisce di non conoscere a quanto ammonterà la cifra che verrà corrisposta. Cioè un documento innegabilmente negativo trasfigurato in positivo. Misteri della politica. 

    Alla fine quello che è uscito fuori dal Consiglio, si può effettivamente racchiudere nelle tre parole più volte rimarcate dalla maggioranza: affidamento, scommessa, coraggio. 

    1) Affidamento: ci si affida alle parole del Presidente Calandrini, che si affida al Sindaco, che si affida ai tecnici, che si affidano al Cipe, come fosse una catena di Sant’Antonio. Solo che è ormai noto il modo in cui queste vanno a finire. 

    2) Coraggio: come se potessimo considerare il Comune alla stregua di privato imprenditore, tra l’altro assai spregiudicato, disposto a rischiare il fallimento della sua azienda per una non meglio individuata utilità.  

    3) Scommessa: questo termine presuppone differenti e incerti sviluppi e ciò non “dovrebbe” essere consentito a chi amministra soldi pubblici.Se veramente i lavori del tram inizieranno, per il bene della città, questo Comitato auspica di essersi sbagliato. In caso contrario nessuno potrà però dire di non avere saputo e di non avere responsabilità.