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Amm. Comunale: avanti a suon di varianti!

Da: cappelletti
Data: 18/02/2009 9.03.06
Oggetto: L’Urbanistica ad personam
Il termine perequazione viene usato in campo amministrativo, col significato
di "rendere uguale una cosa fra più persone". Un esempio è la pratica
urbanistica seguita dalle amministrazioni comunali che, a fronte della
gratuita cessione di terreni privati per opere pubbliche o della
realizzazione di opere di urbanizzazione, concede il diritto a costruire
case private in altre aree, quello che viene "reso uguale" è il diritto a
costruire tra il soggetto pubblico e privato. L'urbanistica si esplica
attraverso la produzione di piani: Il piano regolatore generale , il piano
operativo o piano strategico, il piano strutturale. Il piano strutturale
fornisce il quadro delle tutele e delle strategie cui deve conformarsi ogni
altra attività di pianificazione o di programmazione svolta dal comune. Per
questo viene anche chiamato il “piano dei piani”. In concreto, individua le
condizioni per difendere le risorse e gli equilibri del territorio comunale
e indica gli obiettivi di lungo periodo per il suo sviluppo e le regole
essenziali per conseguirli. Allo stato attuale, Latina ha un piano
regolatore “datato”, il piano Piccinato del 1972. Non risulta avere un piano
struturale, ne tantomeno un piano strategico. Senza questi strumenti risulta
difficile immaginare che l’amministrazione possa gestire correttamente i
meccanismi tra gli spazi pubblici e quelli privati. Ciò nonostante, in
amministrazione non si creano problemi, e vanno avanti a suon di varianti al
Prg, quello di Piccinato, si intende. Succede quindi che la commissione
urbanistica approvi nei giorni scorsi la nuova pianificazione compresa tra
via dell’Agora e Via Isonzo. Una zona con destinazione agricola, di non
grande valore commerciale. Fino a ieri, visto che “qualcuno” ha pensato bene
di fare questo ragionamento: poichè la zona, viste le tipologie, può
considerarsi residenziale, perchè non procedere al cambio di destinazione
d’uso? Qualcosa di illegale o illeggittimo? Assolutamente no. Sicuramente
poco opportuno e corretto dato che risulta essere l’ennesimo intervento
urbanistico “mirato” e senza una logica pianificatoria. Questo è però quello
che gli amministratori, con il sindaco in testa vogliono. Quest’ultimo caso
spiega bene il perchè non vogliano un nuovo Piano Regolatore. E che sò matti
direbbero a Roma. Un nuovo piano regolatore ingesserebbe la città. Così
disse il sindaco e..qualche costruttore. Meglio procedere a varianti,
accontentando ora l’uno, ora l’altro. Tornando alle decisioni della
commissione urbanistica rispetto alla zona L, la chicca sta nel fatto che si
intende espropriare dei terreni per destinarli a servizi, “ricompensando” i
proprietari con terreni edificabili in altra zona. Insomma con la formula
della perequazione. Le motivazioni del presidente della commissione
urbanistica? Per non gravare sulle casse comunali, molto disastrate. In
questo modo il comune non caccia un euro e viene in possesso dei terreni per
i servizi, e il privato si ritrova un area edificabile. Vi sembra poco? Al
privato certamente no. A parte il fatto che non si capisce bene perchè il
comune non venda le aree di sua proprietà e con quei soldi paghi gli
espropri, comunque la tesi del presidente della commisssione urbanistica, se
pur legittima, è fortemente ingiusta. Lo è perchè una amministrazione seria
pianifica il proprio territorio, tutto il territorio, con gli strumenti
urbanistici adeguati. Lo è perchè tale comportamento evoca perlomeno
perplessità, se è vero come riporta la stampa locale che un amministratore
comunale sarebbe in qualche modo interessato. Lo è perchè come i cittadini
sono eguali davanti alla legge, allo stesso modo lo dovrebbero essere per
l’amministrazione comunale, visto che un qualsiasi cittadino potrebbe
reclamare lo stesso trattamento per altre aree della città. Ma dalle parti
di piazza del Popolo sono poco interessati al popolo. Lo dimostra la
politica sull’ ediliza residenziale pubblica. Se proprio vogliono “premiare”
qualcuno, facciano come a Berlino, dove se vuoi costruire, una parte della
volumetria, la devi riservare per l’appunto all’edilizia residenziale
pubblica. Con il permesso di qualche costruttore, …chiaramente.
Nando Cappelletti

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