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La “normale” inciviltà

LA “NORMALE” INCIVILTA’

di Ferdinando Cedrone, Francesca Suale e Salvatore Antoci

Ancora degrado nei nuovi quartieri, a denunciarlo sul portale www.q4q5.it questa volta è un ragazzo di 15 anni, Lorenzo Bassetti, il quale invia diverse immagini di una pianta, un eucaliptus, con in rami completamente sradicati dal tronco e caduti sul marciapiedi che impedisce il passaggio dei pedoni e che sta lì da giorni e giorni nell’incuria più totale. La prima domanda che gli utenti del sito si pongono è quella di sempre: “è mai possibile che nessuna delle figure istituzionalmente incaricate si accorga ed intervenga?”, in altri termini: “è mai possibile che Vigili urbani (o altri rappresentanti delle forze dell’ordine) non si accorgano mai di questo genere di cose e non le segnalino ai settori di competenza?”, oppure, ancora: “è mai possibile che una volta fatta la segnalazione, questa non sortisca alcun effetto?”. In un paese civile, viene spesso detto, ciò non dovrebbe accadere, qui da noi invece tutto ciò sembra normale. Già, la normalità, il tema di questo articolo è proprio “la normalità”. Crediamo infatti che il male peggiore che sta deteriorando il nostro paese e la nostra città, sia legato alla consuetudine, all’assuefazione, all’abitudine cioè ad osservare il degrado senza che questo ci disturbi più. Magari ce ne accorgiamo solo quando andiamo fuori, quando facciamo un bel viaggio nel Nord Italia o meglio all’estero. Solo allora ci rendiamo conto di cosa significhi osservare la bellezza di un parco ben tenuto, di una strada senza buche, di un marciapiedi senza barriere architettoniche, di muri e cartelli stradali senza scritte, della gente che parcheggia bene, che rispetta i semafori, che da la precedenza a chi attraversa sulle strisce pedonali e così via. Stiamo parlando di paesi civili, ovviamente, la categoria alla quale anche i cittadini del nostro paese e della nostra città, dicono (o credono) di appartenere. Ad essere sinceri però, risulta sempre più difficile annoverare la nostra città, Latina e L’Italia intera, tra i luoghi meritevoli di tale appellativo, figuriamoci i quartieri Q4 e Q5, dove da sempre regna l’anarchia e chiunque può deturpare l’ambiente o comportarsi incivilmente senza essere mai preso sul fatto, un luogo senza controlli, dove non solo i teppisti ed i vandali agiscono indisturbati e senza alcuna fretta, ma anche un luogo dove per giorni e giorni un albero può creare ostacoli al passaggio pedonale, deturpare l’ambiente, e costituire un reale pericolo (soprattutto per i bambini), senza che nessuno si degni di intervenire. Se almeno tutto questo fosse ritenuto uno scandalo, fosse elemento di discussione, ci preoccuperemmo un po’ meno, invece nessuno parla, nessuno si arrabbia (per non usare termini più adeguati) e le cose vanno avanti così, nell’indifferenza comune e nella desolazione più completa.  Ed allora non ci rimane che pensare che tutto ciò sia normale, o meglio, sia la nostra “normale” inciviltà!…


 

 

Ecco come invece vengono tenuti gli alberi nei posti civili:

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