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Cercasi cittadino per governare Latina

Da: http://www.latinaquotidiano.it/latina-rialzati-impara-a-scegliere-da-chi-farti-governare-e-ricomincia-dalla-societa-civile/

 

Per uscire dalla crisi bisogna ripartire dalla città di Latina, dai suoi cittadini – che in fondo sono anche elettori – dai giovani, dagli imprenditori e dai professionisti. Da tutto questo tessuto sociale che compone una città. E’ da qui che possiamo trovare gli strumenti per affrontare insieme le difficoltà del nostro tempo e coltivare la speranza di una vita migliore per tutti.

Le città possono cambiare il Paese e tutto ciò che ci circonda, ma lo devono fare senza il contributo della politica. Quella politica che, ultimamente, nella città di Latina non è riuscita a sbrigliare le situazioni legate al benessere dei cittadini perché troppo presa da spartizioni di potere e di poltrone. Quella città nella quale oggi si scaricano tutte le tensioni e i problemi della cattiva amministrazione. Se la politica fosse riuscita ad ascoltare bene le persone nel profondo nell’animo e chi soffre tutti i giorni senza avere risposte dal Palazzo, avrebbe avuto una visione migliore e più vicina alla realtà. Quel Palazzo, per troppo tempo, chiuso con le serrande abbassate perché non entrasse il disturbo dei cittadini e perché questi non chiedessero niente a chi stava lavorando per dividersi le “utility” – come si dice adesso – di Acqualatina, di Latina Ambiente, delle licenze edilizie ed altro ancora. Quattro lunghi ed interminabili anni di grandissima sofferenza sia per chi ha “governato” sia per chi a visto il nulla.

Per questo crediamo che sia arrivato il tempo di chiedere a tutta la Politica, quella vera, quella fatta da persone che il pane se lo sudano, che il primo obiettivo di chi si candida a governare la propria comunità sia quello di garantire e difendere i diritti fondamentali di tutti, anche di chi è in città temporaneamente per lavoro o per studio e di coloro che verranno dopo. Solo così Latina potrà diventare una città più grande, nei numeri ma soprattutto nella onorabilità nazionale.

Al centro del pensiero di si candida non ci devono essere gli interessi di qualcuno o gli affari di alcuni gruppi di potere, ma le persone che vivono nella nostra comunità, con i loro fondamentali bisogni umani, in attuazione del principio di legalità e di uguaglianza, scolpito a chiare lettere nel terzo articolo della Costituzione italiana e nel primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Sindaci, assessori, consiglieri e presidenti di ogni cosa sono chiamati a guidare e a gestire la “Comunità” di persone e non solo il “Comune” con le sue strutture amministrative i suoi bilanci e servizi. Abbiamo visto che neppure questo sono riusciti a fare. Questi hanno la responsabilità di proteggere le persone soprattutto quelle più vulnerabili. Tra questi ci sono innanzitutto i bambini, gli anziani, i disoccupati e quei cittadini che, dopo essere stati costretti ad abbandonare il proprio Paese, ci chiedo di essere accolti ed inclusi nel tessuto sociale della nostra comunità.

Il sindaco che si candiderà a governare Latina dovrà essere il difensore dei diritti fondamentali di tutte le persone, il garante dei diritti e delle responsabilità di ciascuno di noi. Per questo, la parola chiave di chi deciderà di candidarsi a gestire ed amministrare la Città di Latina deve essere “vicinanza”.

Ma ora mi domando: esiste una donna o un uomo, nella nostra collettività politica, che sia in grado di rispondere a questo identikit? La risposta è una sola, la più semplice: NO

E allora che fare? Facile. Guardarsi in giro, tra la società civile e individuare una donna o un uomo – se giovane ancora meglio – che abbia la volontà di dare un gesto di disprezzo a tutta questa classe pseudo dirigente politica, rimboccarsi le maniche e chiamare a raccolta quei cittadini per bene, e Latina ne ha tanti, affinché lo affianchino a ricostruire l’onorabilità di una città che tanto ha sofferto per essere eretta. Tanti morti abbiamo dietro le spalle per avere quello che oggi abbiamo e adesso si deve tornare nelle piazze a raccontare e raccontarsi. Solo così la platea potrà aumentare incontro dopo incontro. Se c’è qualcuno si faccia avanti!

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