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ancora la maledetta pioggia!

 

Allegato: buche.pdf

 

Ci risiamo: “…a causa delle abbondanti piogge infatti si sono aperte moltissime buche in diverse strade del capoluogo pontino…” scrive qualcuno a pagina 9 di Latina Oggi del 14 marzo 2013.

Ma possibile che che dobbiamo arrenderci alla disinformazione? Possibile che a furia di ripetere la stessa bugia per anni e anni dobbiamo rassegnarci a vederla trasformata in verità incontrovertibile?

Allora, cerchiamo di ristabilire la verità dei fatti: le strade sono piene di buche perchè esiste una associazione a delinquere finalizzata al saccheggio di soldi pubblici che da vari decenni ruba i nostri soldi (e ci fa viaggiare su delle indecenti mulattiere) con il seguente semplicissimo metodo ciclico:

  1. Si stanziano i soldi per costruire una strada, mettiamo 100;
  2. Si da l’appalto ad una ditta amica;
  3. La ditta amica costruisce la strada con scientifica sciatteria (cioè in modo tale che la strada si deve subito deteriorare. Questo risultato viene ottenuto spianando il terreno alla meno peggio con pochi centimetri di ghiaia mal compattata e stendendoci sopra uno straterello millimetrico di asfalto di pessima qualità). Costo della "strada" così malcostruita: 20;
  4. Gli ingegneri del comune (o altro ente) collaudano l’opera;
  5. Il Comune (o la Provincia, o la Regione o lo Stato) paga 100, la ditta incassa 40 e gira gli altri 60 al politicante amico il quale intasca 20 e distribuisce i 40 rimanenti agli altri complici (assessori, dirigenti, ingegneri etc.);
  6. Dopo pochi mesi si creano i primi avvallamanti, si aprono le prime fessure e compaiono le prime buche;
  7. Poi piove, l’acqua si infiltra tra le crepe dell’asfalto e rammollisce la terra sottostante, passa un camion e il gioco è fatto: la strada è una mulattiera;
  8. Monta la protesta, comincia la campagna di disinformazione con titoloni cubitali tipo “LA PIOGGIA PROVOCA LE BUCHE”;
  9. Ci scappa qualche incidente, meglio se grave, meglio ancora se col morto;
  10. Vengono stanziati d’urgenza dei soldi (mettiamo 30) per tamponare l’emergenza;
  11. Con procedura a chiamata diretta (siamo in emergenza, c’è stato il morto, mica possono perdere tempo con una gara d’appalto!!!) chiamano la solita ditta amica e gli danno l’incarico di tappare le buche;
  12. La ditta amica carica un paio di metricubi di asfalto su un camion sgangherato e “ripara” le buche con delle palate d’asfalto gettate da lontano;
  13. I detriti vengono abbandonati sulla strada, o scaraventati sul ciglio o sul prato adiacente;
  14. La ditta ha speso 5, incassa 30, trattiene 10 e restituisce 20 sottobanco che vengono spartiti tra politicanti, dirigenti, ingegneri  e criminali vari;
  15. Le buche così “riparate” durano un paio di giorni e poi la strada torna mulattiera;
  16. Si torna al punto 8. (Il mini-ciclo dal punto 8 al punto 16 di solito si ripete decine e decine di volte nel corso di circa 3 o 4 anni. I soldi rubati durante questo mini-ciclo superano di gran lunga quelli rubati per costruire la strada);
  17. Dopo 3 o 4 anni il politicante di turno (magari un sindaco che vuole essere rieletto) fa un mega-annuncio: manutenzione straordinaria, riasfaltiamo le strade. Si torna al punto 1.

Altro che colpa della pioggia!

 

Sotto: l'asfalto del sottopasso del Q5 ridotto a colabrodo. Si tratta di un'opera pubblica costruita da pochi anni e già gravemente deteriorata. Ser questo dovesse succedere in un qualsiasi paese civile, le carceri si sarebbero arricchite della sgradevole presenza dei seguenti criminali: sindaco, un paio di assessori, tutti i dirigenti coinvolti, tutti i tecnici comunali coinvolti, il titolare della ditta etc. etc. 

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