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Fioravante: “Centrale Nucleare, i dubbi e le preoccupazioni”

In merito alla visita dello scorso 27 Febbraio presso il sito di Borgo Sabotino, come facente parte della delegazione del Comune di Latina composta dai Capigruppo consiliari (per la maggioranza solo il Capogruppo PdL Alessandro Calvi), intendo esprimere alcune considerazioni.E' giusto apprezzare lo spirito della Sogin di aprire i cancelli alla città attraverso i suoi rappresentanti, di mostrare quale sia lo stato dell'arte e come si procederà, insomma la loro versione, ma…

Ma, ben sapendo che la partita è più grande e si gioca su tavoli nazionali e/o internazionali è giusto esternare i propri dubbi.

E' stato riferito che si costruirà un nuovo deposito definito “Temporaneo” nell'attesa della nascita del Deposito Unico Nazionale. Questo deposito Temporaneo dovrebbe ospitare solo i residui dello smantellamento e, teoricamente, le scorie di minore pericolosità. Il problema però è l’assenza completa del progetto di un deposito Definitivo. È importante ricordare che in Italia spesso succede che ciò che è provvisorio diventi più stabile e duraturo di ciò che viene definito “definitivo”.Sempre nel corso della visita è stato riferito che questo deposito Provvisorio avrà delle dimensioni di 25,000mc e sarà occupato per non più del 10%; quindi pare ragionevole pensare che rimarrà ancora molto spazio al suo interno per ospitare “temporaneamente” altro. Si pensa a male? Forse, ma meglio essere smentiti con fatti che prendere per oro colato ogni cosa.Ed ancora, tutte le operazioni di smantellamento sono seguite con costanza dall'organismo di vigilanza che è l'Istituto di Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), con visite pressoché mensili presso il sito di Borgo Sabotino.A tal proposito meritano riflessione le dichiarazioni del dott. La Porta dell'Ispra con le quali afferma: “maniera inderogabile nei prossimi anni rientrerà, da Francia ed Inghilterra, il combustibile riprocessato” e dall'altra ricorda il buio più totale circa l'ubicazione del Deposito Nazionale e quindi c’è da non rimaner tranquilli. Per cui la mia domanda diventa: “quanto tornerà l’uranio dall'estero dove sarà stoccato?”. La Porta continua affermando: “..tra i precedenti siti (anche Borgo Sabotino) in alcuni casi non hanno le caratteristiche minime per ospitare i depositi di rifiuti nucleari” Altra domanda lecita: Latina fa parte degli alcuni o meno?Su questo aspetto diventa fondamentale ed ineludibile fare chiarezza. Non c'è ristoro economico che tenga, nessuno può pensare di mercanteggiare sul futuro del nostro comprensorio, il nostro territorio ha già abbondantemente dato in termine di servitù. Basta altre servitù.
Materiale radioattivo non ne vogliamo più.Infine, allo scopo di dare un senso concreto a questa nota invito il Presidente del Consiglio Comunale, Nicola Calandrini, ad attivarsi per concordare, non un nuovo incontro con i dirigenti della Sogin, che come l'oste ci mostrano sempre un buon vino, ma con il vero naturale interlocutore e cioè l'ISPRA, organismo di controllo e verifica che potrebbe squarciare finalmente ombre e fornire, da una prospettiva diversa, una visione importante per le attività di decommisioning che, a distanza di oltre 25 anni dalla chiusura della centrale di Borgo Sabotino, sono ancora in una fase embrionale. Marco Fioravante
Consigliere Comunale di Latina

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