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Comunicato stampa da parte dei Lavoratori della Midal S.p.A.

Nel ribadire integralmente quanto già dichiarato nel precedente comunicato del 26 agosto u.s., in risposta alle recenti esternazioni aziendali che apprendiamo quotidianamente dagli organi di stampa locali, siamo costretti ancora ad intervenire e precisare quanto segue: l’unico obiettivo dichiarato furbescamente e platealmente dai signori Marini, Ridolfi e Benincasa,   portavoci ufficiali della Amministratore Unico della MIDAL SPA signora Rosanna Izzi, è quello di chiudere un accordo evidentemente pensato e confezionato per tempo con la DFL SRL di Fondi, controllata da VERDEUROPA riconducibili all’imprenditore Francesco Favoccia.

Per forzare e definire quest’accordo, la  triade dell’ultima ora ricatta e commuove tutti auspicando –si legge in una nota- che i legittimi diritti (sic!) del lavoratori perdenti posto (perché dichiarati in esubero) non compromettano le aspettative concrete di occupazioni di quasi trecento lavoratori, aggiungiamo noi complicando quel disegno studiato evidentemente da tempo.

Sia questi signori che la proprietà che i sindacati stessi  sappiano che no passerà alcun accordo sulla nostra pelle se non condiviso con firma a margine.

Perché i diritti e le aspettative di vita di chi perde il proprio posto di lavoro siano uguali a quelli di chi lo conserva.

I professionisti già citati, abili e saccenti oratori dell’ultima ora salvo poi nascondersi dietro assordanti silenzi o frasi di pura circostanza quando incalzati sia dai fornitori creditori che dai dipendenti  stessi  sulle possibili garanzie sull’evoluzione e soluzione di questa crisi, giocano a nascondino e puntano a dividere le forze lavoro interessate da questa triste pagina aperta da una approssimativa e mediocre imprenditoria.

Sulle cause saranno altri a dare giudizio. La storia già li ha dati.

Ribadiamo invece la necessità di allargare il tavolo di confronto ai signori della politica. Non è ammissibile che dopo dieci giorni di continui riferimenti giornalistici nessun politico abbia avvertito la necessità o quantomeno il buon senso di interessarsi alla causa. E sì che ne abbiamo di politici da sempre vicini alla MIDAL per diverse ragioni: tra gli altri citiamo il Sen. Fazzone, il Sindaco Di Giorgi, l’Ass. Di Matteo, l’On. Moscardelli, l’Ass. Zappalà, …., nessuno dei politici locali si senta escluso.

Crediamo che una crisi di così vasto ed ampio interesse non può e non deve rimanere circoscritta nelle pagine elle cronache locali, e non può e deve chiudersi a cuor leggero.

E’ fuorviante riferirsi unicamente alle 400 unità lavorative direttamente riconducibili a MIDAL tralasciando da questo contesto le centinaia di lavoratori dell’indotto comunque coinvolte. Non hanno questi lavoratori pari interesse e dignità? Non subiscono come noi drammaticamente i ri flessi di questa crisi? E’ evidente quindi che i posti di lavoro in discussione sono molti di più dei 600 inizialmente dichiarati.

Non è più il momento di nascondersi dietro inutili giri di parole e tentativi di individuare un capro espiatorio; è urgente e doveroso invece incontrarsi tutti (politici compresi) per una soluzione ampia e condivisa. Da ultimo ci chiediamo: si può gestire una crisi di questa portata senza presentare ad alcuno libri contabili, relazioni programmatiche, bilanci e quant’altro.

E’ troppo facile in un momento di crisi generalizzata come l’attuale, limitarsi ad adottare una linea di salvaguardia dei meri interessi economici di parte, senza rispetto e considerazione  per le altre  parti  economiche e sociali coinvolte. 

Noi lavoratori in esubero in questo contesto ci sentiamo vittime di un inganno, ma non ne saremo mai complici.

   

  

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