La Pontina deve essere sequestrata
L’ennesimo fatto di cronaca, registratosi per la morte di un ragazzo sulla Via Pontina, dovrà inchiodare una volta per tutte dinanzi le proprie responsabilità i gestori della detta strada. Quante altre tragedie dovremo altrimenti attendere prima che si metta in sicurezza questa maledetta strada. Servirà ricordare che la scrivente Associazione ha denunciato ripetutamente e con vigore la pericolosità di questa strada senza tuttavia ricevere neppure un cenno di riscontro dai gestori tutti. Ora, a prescindere dalla necessità indifferibile di mettere in sicurezza la Via Pontina, non potranno a questo punto più essere taciute le inerzie, le omissioni de L’ente gestore della strada va ritenuto responsabile di un sinistro stradale, delle tragedie che vi sono sottese, come qualunque utente della strada che alla guida del proprio veicolo commetta un’infrazione. Le morti di Anna Manni, del sovrintendente della Polizia Stradale Mario Palombi, delle tre vittime di pasquetta e tante, troppe vittime sono morti annunciate, prevedibile ed a maggior ragione evitabili, questo è il rammarico più grande, questa la beffa più assurda. La Via Pontina va posta quanto prima sotto sequestro, al fine di accertare le responsabilità di chi avendo l’obbligo giuridico di impedire certi eventi, ha lasciato invece che si consumassero. I gestori faranno i conti con la propria coscienza, magari andando a ricercarsi ed a rileggersi alcune soltanto delle denunce di questo sodalizio troppo sbrigativamente archiviate, dovrà disperarsi dal rimorso di fronte a giovani vite che poteva e doveva preservare; l’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada pretenderà di più, ovvero che si dia quanto prima il massimo impulso alle indagini da parte della magistratura per individuare quanto prima i responsabili di queste tragedie che bisognerà avere il coraggio di definire omicidio, se non addirittura strage. All’uopo il Presidente Giovanni Delle Cave si mette fin da ora a disposizione dell’Autorità per testimoniare il grave stato di abbandono della Via Pontina e per documentare le molteplici denunce rimaste prive di seguito ed indirizzate ai gestori tutti, preannunciando clamorose iniziative tese a riaffermate i valori della vita e della salute, non ultima l’occupazione della strada.