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Ci vorrebbe Apophis

Sto scherzando ovviamente, non credo oggi ci sia uomo al mondo in grado di avere certezze su questo drammatico evento, eppure solo al pensiero che una cosa del genere possa accadere veramente, porta a mille ragionamenti, mille riflessioni, ansie, paure, terrore o al contrario serenità, accettazione del disegno divino e chissà cos’altro.

In effetti se solo per un attimo ci concetrassimo sui 10 minuti prima del nefasto impatto, e provassimo ad immaginare la sofferenza di vedere i nostri figli (nipoti) impauriti, terrorizzati e non poter far nulla per tranquillizzarli ed aspettare così la tragica fine di ogni cosa, la sensazione di un brivido freddo lungo la schiena che congela ogni nostro movimento è la supposizione minima di quanto effettivamente ci potrebbe accadere.

Poi però, come se ci risvegliassimo da un bruttissimo sogno, la realtà ci racconta una storia diversa, nessuna certezza dell’impatto, ne della data, ne se avverrà nei tempi previsti per l’esistenza della specie umana.

Quindi si può ricominciare a pensare “normale” a tornare nel quotidiano a litigare con nostra moglie/marito se si è dimenticato di accendere la lavatrice, (e questo non è solo un finto esempio) ad urlare come pazzi inferociti se nostro figlio non ha finito di fare tutti i compiti, o se un vicino di casa ha rotto il vaso condominiale e non lo ha confessato.

Cosa voglio dire ?

Beh, quello che ha detto molto tempo prima di me, una persona un “tantinello” più intelligente di me …………un certo Albert………………Albert Einstein !Tutto è relativo”……………disse e io credo proprio che questa sia stata la più grande scoperta degli esseri viventi. Certamente la Sua era una relatività fisica, ma l’importanza che negli anni ha assunto quella frase tradotta secondo concetti più filosofici, assume ai giorni nostri un valore per certi versi quasi assoluto (quasi, perché come qualcuno disse, anche la Sua relatività poteva essere considerata relativa).Insomma dove voglio arrivare ?Vorrei tornare sul concetto della Tolleranza, un concetto che è stato teatro in un recente passato, di accese discussioni su uno dei nostri forum. A volte però, credo sia  il caso di ribadire certi concetti, perché se vogliamo aspirare a diventare una comunità, una vera comunità, la condivisione di alcuni elementi, a mio parere basilari per il nostro quotidiano vivere, deve essere all'ordine del giorno e deve rivestire un ruolo centrale per la nostra crescita.Esistono diversi gradi e livelli di tolleranza, questo l’abbiamo già detto, ma ciò che mi sta più a cuore, in questo caso è mettere in evidenza quanto sia importante tollerare il diverso carattere delle persone, più esattamente quanto sia importante contare fino a dieci prima di “sparare” addosso alle persone delle quali non abbiamo condiviso una frase, un comportamento o un’ azione,  o altro e prima ancora di giudicare, pensare sempre di aver capito male e quindi chiedere lumi, spiegazioni.Da quando gestisco questo sito, credetemi, mi sono trovato centinaia di volte ad affrontare tale problema e almeno per il 90 % delle volte mi sono reso conto che se avessi agito di impulso, avrei commesso degli imperdonabili errori, della gravi gaffe (e nonostante ciò diverse volte l’ho commesse !)Il mio invito, quindi, rivolto a tutti e a nessuno in particolare, è di non dimenticare questa banalissima e semplicissima regola che se adottata all’interno di una comunità, non può che portare dei grandi benefici alla stessa, ed aiutare molto a concentraci tutti verso il “meteorite” di turno, i nostri veri problemi.Con sincera stima per tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggersi queste mie banalissime righe.Freddy 

p.s.  questo mio scritto non ha nulla a che vedere con l’articolo precedente (Autodifesa) e con i commenti  a questo riferiti. A titolo informativo, l’avevo scritto, ma non finito già da ieri, quindi in tempi non sospetti.

 

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