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Kla
Inviato il: 20/7/2009 15:22
Utente
Registrato: 24/11/2005
Da: Latina
Messaggi: 1672
Re: Terza Repubblica

Premesso che di ciò che vuole, che dice e che fa Grillo e da un pò che non sono interessato, credo che il punto non sia quello di cercare di rinnovarsi tra vecchi nuovi e giovani ma vecchi o vecchi ma molto giovani.

Condividendo parte di ciò che ha detto Giulio, il nuovo rinnovamento passa proprio dalla politica che nessuno vuole più fare. La politica che porterebbe ANCHE a riflettere seriamente sulle obsolescenze di cui bisogna liberarsi. Persone superate come ad esempio D'Alema e Rutelli (vi risparmio l'intera lista) dovrebbero capire da soli o essere aiutati a farlo che è arrivato il momento di lasciare spazio a chi ha ancora voglia ed entusiamo di far politica con la "P" maiuscola. La politica che ascolta, interpreta e considera le persone.

Salutoni



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Anonimo
Inviato il: 12/8/2009 14:29
Re: Terza Repubblica

Ma perchè ogni cosa che viene dal Centro-Sud se i risultati sono migliori del Nord deve essere per forza farlocca, taroccata ma i valutatori, ispettori che dir si voglia dell'Invalsi sono in tutta Italia ad osservare e fare in modo che vegano svolte regolarmente io a questo punto mi rifiuterei di svolgerle da Roma in giù

Da repubblica.it

SCUOLA & GIOVANI

La valutazione della prova nazionale svolta da tutti gli studenti di terza media
Ne uscirebbero in testa i meridionali, ma i dati sono stati "aggiustati"

Test Invalsi, i più bravi al Sud
"Ma hanno copiato" e vince il Nord

La decisione dei valutatori dopo il riscontro di "anomalie" che dimostrerebbero
"comportamenti opportunistici". Così la graduatoria è stata invertita
di SALVO INTRAVAIA

Gli studenti meridionali sono i più bravi d'Italia. Anzi, no: sono i più scarsi perché, nel compilare il test nazionale, hanno copiato o i prof li hanno aiutati. E' questa la prima lettura del report appena pubblicato dall'Invasi (l'Istituto nazionale di valutazione del sistema scolastico nazionale) sul test a carattere nazionale, che gli studenti di terza media hanno compilato durante l'esame finale di giugno. Il punteggio "grezzo" per area geografica non lascia spazio a dubbi: in Italiano sono in testa i ragazzini del Centro seguiti da quelli meridionali, ultimi si piazzano gli alunni delle regioni del Nord. In Matematica per gli studenti meridionali le cose vanno ancora meglio: sono in testa, seguiti da quelli e del Centro e dai compagni settentrionali.

Ma, secondo l'Invalsi, le prove compilate dai ragazzini delle regioni al di sotto della Capitale sono "anomali". "Ad un primo sguardo - si legge nel rapporto - i risultati complessivi sia della prova d'italiano che di quella di matematica non sembrano mettere in luce differenze molto rilevanti all'interno del Paese. In entrambe le sezioni della Prova nazionale il Nord, inteso nel suo complesso, sembra conseguire risultati leggermente inferiori al resto del Paese, mentre le restanti aree non paiono differire in modo significativo". Possibile? Ed ecco che i dati si invertono.

"Ancor prima di analizzare i dati presentati nelle tavole - continua il dossier - è importante verificare se ed in quale misura i risultati rilevati diano qualche indicazione di comportamenti opportunistici". In poche parole: di prof che aiutano gli allievi nelle risposte o di studenti che si aiutano copiando ed insegnanti che stanno a guardare. Ma non si era detto che al Nord ci sono tantissimi (troppi) professori meridionali? Al Nord i prof meridionali non aiutano gli studenti e al Sud gli stessi "terroni", per usare un vocabolo che sta a cuore agli esponenti del Carroccio, danno una mano ai propri alunni? O è anche possibile ipotizzare che gli alunni del Sud sono più furbi di quelli del resto d'Italia?

Ma, se la matematica non è un'opinione, i dati vanno sgrossati dalle furberie. "Il suddetto controllo - spiegano dall'Invalsi - è stato effettuato adottando una metodologia statistica articolata e analitica volta all'individuazione dei dati anomali e della loro conseguente correzione (hard clustering)". Ma anche applicando la complessa metodologia statistica i conti non tornano. "Tuttavia - proseguono gli esperti - , questo metodo non supera totalmente il problema della presenza dei dati anomali e non è in grado di tenere conto di nuance diverse con le quali le anomalie si possono presentare".

Ed ecco la soluzione al dilemma. "Per questa ragione è stata adottato un 'approccio sfuocato' (fuzzy logic) in grado di fornire ad ogni studente un coefficiente di correzione attenuando così in maniera considerevole l'incidenza di comportamenti opportunistici". Solo dopo la complicata elaborazione dei dati si giunge alla tabella dei "punteggi medi corretti". Che, finalmente, ristabilisce i "reali valori" in campo: primi i ragazzini nel Nord, secondi i compagni del Centro e buoni ultimi quelli del Sud.

E se l'anomalia venisse spiegata diversamente? Nelle elaborazioni Invalsi i risultati vengono anche disaggregati in base all'origine degli alunni: italiani (autoctoni) o non italiani. I punteggi degli alunni stranieri, anche per via del test di lingua italiana, sono di gran lunga inferiori a quelli dei coetanei nostrani. E siccome nelle regioni settentrionali la percentuale di alunni stranieri è sei volte superiore a quella delle regioni meridionali. Perché i migliori risultati del Sud devono essere attribuiti a comportamenti anomali e non alla minore presenza di alunni stranieri?
(10 agosto 2009)



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Anonimo
Inviato il: 12/8/2009 14:34
Re: Terza Repubblica

Sfatiamo un mito per gli operai le gabbie salariali invocate dalla lega ssarebbero un vantaggio per il Sud da ansa.it

Gabbie salariali: Cgia, vantaggi per il Sud
VENEZIA - Per la Cgia di Mestre le gabbie salariali "esistono già" - dato che i lavoratori del Nord guadagnano mediamente il 30% rispetto a quelli del Sud - ma se introdotte per legge in Italia avvantaggerebbero i lavoratori meridionali. Lo sostiene il segretario degli artigiani mestrini, Giuseppe Bortolussi, ricordando che nei giorni scorsi Bankitalia ha affermato che il costo della vita è del 16% circa superiore al Nord rispetto al Sud.

L'introduzione delle gabbie salariali, per il responsabile della Cgia, dovrebbe quindi "far recuperare ai lavoratori dipendenti del Mezzogiorno un differenziale oggi esistente con quelli del Nord di circa 14 punti, dato dalla differenza tra i maggiori livelli medi salariali e il maggior costo della vita presenti nel settentrione". Bortolussi propone anche la possibile alternativa alla gabbie salariali: "nei prossimi mesi - ricorda - circa la metà dei dipendenti italiani, pari a 12,7 milioni di lavoratori, sarà chiamato a rinnovare il contratto di lavoro. Grazie alla contrattazione di secondo livello si potranno aumentare i livelli salariali recuperando produttività e maggior costo della vita lasciando al sistema delle relazioni sindacali il compito di raggiungere questo obbiettivo".

Quanto al pubblico impiego, sostiene il segretario della Cgia, "si possono invece inserire elementi di differenziazione salariale che vadano a vantaggio dei lavoratori del Nord".

fine

Il problema riguarda il pubblico impiego e secondo me non è che a parità di stipendio vengano date delle aggiunte dovute al maggiore costo della vita al Nord (pure Roma e le grandi città del sud mica scherzano) l'idea a mio parere è di ridurre gli stipendi dei dipendenti sudisti mica altro anche perchè sghei, bocchi, baiocchi NON CE NE SONO.

Mi sbaglierò ma tutta sta ciofeca DURA MINGA



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Baol
Inviato il: 8/7/2010 13:13
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Re: Terza Repubblica

Storie di ordinaria violenza: dopo gli aquilani respinti a suon di botte, anche alla Camera si fa tacere chi manifesta il proprio dissenso a suon di pugni! 

dal quotidiano La Repubblica:

La presidenza della Camera ha disposto "un'immediata istruttoria" in merito alla rissa scoppiata in aula durante l'esame del ddl Meloni sulle comunità giovanili. "In relazione agli episodi verificatisi questa mattina - si legge in un comunicato -, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha dato incarico al collegio dei questori di svolgere una immediata istruttoria e di riferirne gli esiti nel più breve tempo possibile all'Ufficio di presidenza per le conseguenti determinazioni".

La seduta è stata sospesa dalla vicepresidente Rosy Bindi dopo lo scontro tra Franco Barbato dell'Idv e deputati del Pdl. Il deputato dipietrista ha avuto la peggio: raggiunto da un pugno, è  svenuto ed stato trasportato in ospedale con l'ambulanza. Ma anche Alessandra Mussolini, finiana e contraria al ddl Meloni, ha raccontato di essere stata minacciata da due deputati della maggioranza.

Un'escalation a suon di insulti e spintoni che ha comportato l'intervento dei commessi. Mentre il ministro della Gioventù accettava il rinvio in Commissione affari costituzionali del ddl, Barbato, particolarmente critico sui criteri di finanziamento delle comunità giovanili stabiliti dal disegno di legge, è intervenuto accusando Giorgia Meloni di "volere questo provvedimento non per sostenere i giovani, ma la corrente politica sua e di Alemanno e dell'assessore Lollobrigida".

Mentre Barbara Saltamartini del Pdl è immediatamente scattata per attaccare Barbato ma è stata trattenuta dai commessi, altri deputati del Popolo della Libertà si sono portati verso i banchi dell'opposizione ed è scoppiata la colluttazione. Dalle tribune si è visto Fabio Rampelli del Pdl impegnato in un corpo a corpo con un collega dell'Idv, mentre Maurizio Bianconi indirizzava un "pezzo di #CENSURA#!" a Barbato gridando a squarciagola.

Dopo qualche minuto, e dopo aver invocato l'intervento dei deputati questori, la vicepresidente Rosy Bindi ha sospeso la seduta. I lavori sono ripresi dopo alcune decine di minuti, con l'avvertimento della Bindi: "Non intendo dare la parola a nessuno che voglia intervenire su quanto accaduto, che è molto grave. Rinvio ogni considerazione a una riunione di presidenza e alla capigruppo".

Proprio il capogruppo di Idv, Massimo Donadi, ha riferito che Barbato "è stato colpito da un pugno al volto". Poco dopo, la conferma dal diretto interessato, raggiunto al telefono dall'Ansa. "Mi hanno dato un pugno in un occhio - ha raccontato il deputato di Idv -, ora esce sangue ed è tutto livido. Speriamo bene". Nel pomeriggio, la prognosi: quindici giorni per "trauma contusivo della regione zigomatica e all'occhio destro" e di "cefalea post-traumatica".

La richiesta di acquisire i filmati della seduta è stata espressa da Donadi alla presidenza della Camera "perché vengano adottati provvedimenti disciplinari nei riguardi dei deputati violenti". "Erano una ventina i deputati, tutti Pdl e direi ex An, che si sono mossi contro Barbato. Abbiamo anche identificato chi lo ha colpito al naso, ma non diciamo il nome". "A prescindere dalla condivisione o non condivisione di quanto affermato da Barbato - aggiunge il capogruppo Idv - non ho rinvenuto espressioni o ingiurie che possano aver giustificato una reazione così forte e violenta".

Scuse in aula dal capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, che per poco non è giunto alle mani con Marcello De Angelis. "Chiedo scusa per il gesto sbagliato di alcuni colleghi che hanno reagito ad una certa situazione - ha  detto Cicchitto rivolto all'emiciclo -. Lo faccio perché nella mia storia respingo la violenza e perché alle provocazioni che Barbato fa ogni giorno si risponde con intelligenza politica e senza cadervi".

La "finiana" Alessandra Mussolini, una delle più ostinate avversarie del ddl Meloni, invece denuncia di essere stata minacciata dai deputati del Pdl Rampelli e Marsilio nel corso della rissa. "Mi hanno accusato di essere la responsabile di quanto accaduto perché ho contestato il provvedimento. Mi hanno detto: 'sei contenta?' e 'devi stare attenta'. Ma io mi chiedo: attenta a cosa? Uno non può contestare un provvedimento che dà milioni a sedicenti comunità giovanili mentre invece ha finalità politiche, come ha svelato la stessa Meloni?".

Alessandra Mussolini ha fatto sapere di avere informato il presidente della Camera, Gianfranco Fini: "Gli ho detto che sono stati loro due, Rampelli e Marsilio. Gli stessi che si erano scagliati contro Barbato. Se veramente il ddl fosse stato apolitico non ci sarebbero state reazioni alle accuse di Barbato. Perché dobbiamo dare milioni a gente che occupa fabbricati quando invece gli adolescenti stanno fuori dagli istituti?".



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Vincenzo
Inviato il: 13/8/2010 18:00
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Re: Terza Repubblica

TROPPE AUTO BLU

Niente pià auto blu per ministri e sottosegretari: dovranno andarea al lavoro a piedi, in bus, metro o treno in 2 classe. E quanto deciso dal governo che, nel dare iniozio ai tagli della spesa pubblica ha voluto dare per primo il buon esempio.

Mi dispiace ma la notizia si riferisce all' INGHILTERRA e non all'Italia.

In Inghilterra le auto blu sono 55.000 in Italia invece continuano ad aumentare: nel primo semestre del 2010 il loro numero è aumentato da 607.918 a 629.120

Um'auto blu costa circa 70.000 Euro l'anno che moltiplicato 630.000 fa........ 

E io pago...........................



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Vincenzo
Inviato il: 14/8/2010 8:32
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Re: Terza Repubblica

Ti hanno sospeso la patente perché hai bevuto troppo? Puoi guidare lo stesso, fino a 3 ore al giorno. E’ quanto prevede il cosiddetto “emendamento grappino” inserito nel nuovo codice della strada. Se superi il tempo consentito, nessuna multa. Risultato: puoi guidare con la patente ritirata per tutto il tempo che vuoi.

 

 



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Baol
Inviato il: 11/10/2010 7:20
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Re: Terza Repubblica

Interessante questo articolo pubblicato ieri sul sito del quotidiano La Repubblica, anche nell'uso di Internet l'Italia "sta perdendo il treno"...

 http://stille.blogautore.repubblica.it/2010/10/10/il-conflitto-dinteressi-che-fa-arretrare-litalia/?ref=HROBA-1 

Il conflitto di interessi che fa arretrare l'Italia 

di Alexander Stille

Qual è la nuova tecnologia più importante della nostra epoca? La tecnologia con più capacità di cambiare il nostro modo di comunicare, di divertirci, di fare commercio, di organizzarci politicamente? Sicuramente quasi tutti risponderebbero la rete Internet. Eppure nell’uso di questa tecnologia cruciale per lo sviluppo moderno, l’Italia è verso la fine della lista nella diffusione di Internet, rispetto ad altri paesi avanzati. La Germania è al 79.1%, l’Olanda al 88,6%, il Regno Unito all’82,5%, per non parlare dei paesi scandinavi come la Svezia al 92,5%, la Norvegia al 94,8% e l’Islanda al 97,6%. L’Italia è al 51,7%, molto sotto la Lettonia al 67,8% la Cecoslovacchia al 64,3%, la Slovenia al 64,8 ed è in compagnia di un paese dittatoriale come la Bielarussia al 46,2%, della Bulgaria al 47,5 , della Croazia al 50%.

Come mai l’Italia sta perdendo il treno in questo campo così cruciale per lo sviluppo economico e culturale di un paese? Infatti, il governo Berlusconi, nonostante fossero stati stanziati 900 milioni di euro, ha tolto per ragioni economiche questi fondi, seguendo il piano di austerità del governo. Un risparmio sciocco nel contesto più grande dello sviluppo di un paese. Naturalmente viene da chiedersi se c’è un legame tra la lentezza nell’adozione della banda larga e la concorrenza potenziale della rete dei confronti delle televisioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

È chiaro che la rete faccia paura a Berlusconi per molti motivi. Negli Stati Uniti, dove la banda larga è molto più diffusa, le grandi reti televisive stanno perdendo ascolti e l’attenzione della gente si sposta dalla televisione alla rete. L’esempio di Raiperunanotte in cui Michele Santoro ha dato una versione non autorizzata di Annozero, una trasmissione che Berlusconi non ha fatto misteri di voler chiudere del tutto, ha dimostrato il potenziale dei collegamenti via internet per bypassare i circuiti di comunicazione tradizionali. Il successo del no B-Day nel dicembre dell’anno scorso ha suscitato minacce di regolamentazione dei siti o di Facebook, con il protesto dell’attacco di uno squilibrato contro Berlusconi a Milano. La possibilità della banda larga di scaricare film e programmi televisivi è una minaccia puntata al cuore dell’impero mediatico di Berlusconi. Ed ecco che dopo cinque mesi in cui la poltrona di ministro per Sviluppo economico è rimasta vuota, dopo le dimissioni di Claudio Scajola dovute ad accuse gravissime di corruzione, chi nomina Berlusconi in questa posizione? Paolo Romani, un ex dirigente della Mediaset il cui compito principale in questi ultimi anni è stato quello di spingere gli interessi dell’azienda del Premier, di combattare la concorrenza di Rubert Murdoch, e che si è occupato appunto di banda larga e di frequenze televisive. “Con Romani, siamo al trionfo del conflitto di interessi” ha detto alla Camera l’altro giorno Massimo Donadi, il capogruppo dell’Italia dei Valori. “Berlusconi non solo ci ha messo 5 mesi per nominare un nuovo ministro, ma ha anche scelto il candidato meno adatto, l’uomo che è stato il braccio armato di Berlusconi nelle istituzioni, l’uomo al quale Berlusocni ha affidato la tutela dei suoi interessi, ora si occupa della banda larga e delle frequenze televisive”. Quindi sarebbe il ministro del non sviluppo economico, oppure lo sviluppo di un’azienda a scapito del resto del paese.

Il conflitto di interessi di Berlusconi normalmente viene considerato nei suoi aspetti più vistosi. L’imputato Berlusconi che legifera su questioni di giustizia e depenalizza reati di cui è sospettato; l’imprenditore televisivo che tenta di chiudere i programmi Rai e tratta i direttori della Rete e i consiglieri della Agcom come dei suoi facchini personali; ma l’importanza e la gravità del conflitto si manifestano in mille decisioni più piccole che spessono sfuggono all’attenzione pubblica. Ma aiutano a capire perché l’Italia di Berlusconi rimane sempre indietro rispetto al resto dell’Europa.



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Anonimo
Inviato il: 4/2/2011 10:57
Re: Terza Repubblica
Mario Abbruzzese e la presidente del Lazio Renata Polverini (Jpeg)
Mario Abbruzzese e la presidente del Lazio Renata Polverini (Jpeg)
«A costo zero» significa che il direttore resta senza busta paga? Non sia mai detto... Ecco perciò che il 2 dicembre scorso l'ufficio di presidenza del Consiglio, composto dal presidente Mario Abbruzzese (Pdl) e dai due vice Astorre (Pd) e Raffaele D'Ambrosio (Udc), ha fissato il compenso: 30 mila euro l'anno. Lo ha fatto con il voto contrario del consigliere dipietrista Claudio Bucci. E scatenando le reazioni del Verde Angelo Bonelli, autore di una infuocata interrogazione. Anche perché il direttore altri non è che il capo ufficio stampa del Consiglio Regionale Nicola Gargano, pubblicista, in pensione da qualche mese. Pensionato, e subito nominato direttore. Una pensione dignitosa, a giudicare dalle dimensioni del suo stipendio: 204.470 euro e 77 centesimi. Una retribuzione superiore di quasi il 30% a quella che sarebbe toccata al governatore della California, se Arnold Schwarzenegger non vi avesse rinunciato con una motivazione di decenza: «Sono già abbastanza ricco».

Immaginiamo cosa risponderanno a Bonelli. Magari useranno le stesse parole con cui Astorre aveva replicato a Francesco Di Frischia del Corriere nel bel mezzo delle polemiche: «Non sono certo questi gli sprechi che avvengono in Regione». Come dargli torto? Basta dare un'occhiata ai conti. Le spese per il Consiglio regionale, che già nel 2009 erano salite a 91 milioni, un anno dopo sono schizzate a 102 milioni. Un aumento di 11 milioni: il 12%. Alla faccia della crisi. E le previsioni per il 2011, sempre destinate in corso d'anno a decollare, parlano già di 103 milioni.

Perché allora cercare il pelo nell'uovo? Con 30 mila euro si paga appena un mese d'affitto del megaufficio «di rappresentanza» di 600 metri quadrati in via Poli, a due passi da Palazzo Chigi. A Roma. Per un Consiglio regionale che ha sede a Roma? Proprio. Volete mettere la comodità di dare gli appuntamenti in centro anziché costringere gli ospiti di riguardo a sobbarcarsi il viaggio fino agli uffici di via della Pisana? Questo scherzetto è costato ai contribuenti 320 mila euro l'anno per 9 anni, fino a quando l'attuale amministrazione non ha deciso di disdettare il contratto, in scadenza il prossimo giugno. Totale: 2 milioni 880 mila euro. Il regalino risale al 2002, quando governava la precedente amministrazione di centrodestra, e presidente della Regione era Francesco Storace. Beneficiaria, la società Milano 90 dell'immobiliarista Sergio Scarpellini che affitta alla Camera e al Senato con il sistema del global service, cioè tutto incluso, gli stabili dove sono gli studi dei parlamentari. Con accordi tali che alla fine dei fatidici 18 anni del periodo contrattuale la sola amministrazione di Montecitorio avrà sborsato 652 milioni. Una cifra al cui confronto quella pagata dal Consiglio regionale del Lazio non è che una briciola.

Magrissima consolazione. Prendiamo per esempio il consuntivo 2009, approvato qualche settimana fa. Le spese per le consulenze e gli onorari sono lievitate del 74% rispetto alle previsioni, da 6 a 10,4 milioni. Quelle per gli stipendi e le indennità dei consiglieri del 5,5%, da 19 a oltre 20 milioni. Gli stanziamenti per le spese di rappresentanza del presidente del Consiglio regionale sono passati da una cifra già astronomica di un milione e mezzo di euro a quella, siderale, di un milione 841 mila: 23 volte quello che tre anni prima aveva a disposizione il presidente della Repubblica tedesca Horst Kohler. Per non parlare del costo di «funzionamento» dei gruppi consiliari: più 12%, da 4 a 4,5 milioni. Siccome non è fissato un numero minimo di consiglieri per formare un gruppo, ognuno è libero di fare il proprio, autoproclamandosi capogruppo. Il che dà diritto a 7 assistenti, oltre all'auto di servizio, al telefonino e pure a un consistente aumento di stipendio: 891 euro e 50 centesimi netti al mese.

Come sa bene Francesco Pasquali, che ha appena costituito in solitudine il gruppo di Futuro e libertà staccandosi da quello del Pdl. Di cui fa parte la sua compagna Veronica Cappellaro, giovane ex consorte del nipote del fondatore del Msi, Giorgio Almirante, sponsorizzata direttamente da Silvio Berlusconi. Caso non unico né raro, quello di un gruppo composto da un solo consigliere. Al Consiglio regionale del Lazio ce ne sono addirittura 7, compresi naturalmente quei 4 spuntati dal niente nei soli dieci mesi trascorsi dalle elezioni di fine marzo 2010. Oltre a Pasquali si sono messi in proprio Mario Mei (Api), Rocco Pascucci (Mpa) e Antonio Paris. Solitario appartenente, quest'ultimo, a un gruppo comicamente battezzato «Misto».

Sergio Rizzo
L'articolo sul Corriere della Sera di venerdì 4 febbraio a pagina 23

[Entra] Salvatore
Inviato il: 31/10/2011 20:51
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Re: Terza Repubblica

ironico e vero

http://www.carmillaonline.com/archives/2011/10/004082.html"http://www.carmillaonline.com/archives/Ingranaggi.jpg" border="0" alt="Ingranaggi.jpg" hspace="4" vspace="2" width="259" height="194" align="left" />Pace fatta fra i leader europei: finalmente è stato individuato l'autentico responsabile della crisi economica mondiale, che perciò dovrà pagarne tutte le spese.
Tu.
No, non è il solito ''tu'' retorico, si tratta proprio di te che stai leggendo.
Sei licenziato.
Alza il #CENSURA#, raccogli le tue cianfrusaglie, e levati dai coglioni.
Sì, subito, i mercati non aspettano.
No, non c'è più niente che tu possa fare per evitarlo, l'Articolo 18 è clinicamente morto. Ormai si tratta solo di staccare la spina, e il Vaticano non si oppone. Chiamalo pure Articolo Mortis.
Cosa c'è, sei incazzato/a, anzi ''indignado'' come dite voi? Calmati.
Ti sconsigliamo di scendere in piazza, ha piovuto, è allagata dal fango.
Ti sconsigliamo di provare a bruciare un'automobile, sei così incapace che finiresti per bruciare la tua.
Torna a casa, e accendi la Tv. Ci sono sempre in onda vari talk show, e in tutti c'è Sallusti. Terreo e ubiquo, come Padre Pio. Ascolta le sue sante parole, e vergognati.
Tu sei un parassita. Un peso morto. Per anni hai preteso di essere pagato per lavorare, e persino di essere pagato dopo aver lavorato, ormai vecchio e inutile.
Un sopruso che i mercati non intendono più subire.
Il lavoro non è un diritto, è una merce. E tu non potrai più costringere nessuno a comprare la tua merce avariata.
Tu non ci servi. Al mondo ci sono milioni di disperati pronti a strisciare per un decimo del tuo stipendio, tu non sei competitivo, sei un pessimo affare, anzi, sei proprio una patacca.
Levati dai coglioni, e ringraziaci di non averti denunciato per truffa.
Ringraziaci di aver difeso la libertà dei mercati, di aver trovato l'ingranaggio guasto che inceppava la meravigliosa macchina del Capitalismo.
Tu sei il guasto. E sarai rimosso, in modo che la macchina del Capitalismo torni a macinare risorse umane e naturali a pieno regime.
Il futuro di cui parli non ti è stato rubato, non è mai esistito. Tu non hai mai avuto nessun futuro. Tu sei un rudere, un fossile, un rifiuto tossico del passato da spazzare via.
Sei un ostacolo al progresso, sei una zavorra per l'alta velocità. Sei la carcassa scheletrica del cane randagio che blocca la strada al SUV dell'avvenire.
Raccogli le tue ossa marce, e sgombera.
La pazienza del Capitalismo è finita.

Pubblicato Ottobre 31, 2011 12:19 AM |

[Entra] Salvatore
Inviato il: 27/4/2012 13:39
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Re: Terza Repubblica

Potrebbe essere questo uno dei motivi per cui l'Italia sta andando in malora?





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