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giucap
Inviato il: 3/6/2009 15:02
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: Terza Repubblica

Siamo o non siamo la repubblica dei sondaggi?

Piccola perla del solito Gramellini su "La Stampa".

Giulio

Sogno o sondaggio
Il futuro lo hanno ucciso in tanti, ma di una cosa sono sicuro: tutti gli assassini avevano un sondaggio in mano. Manager, giornalisti, politici: da anni nessuno osa assumere un'iniziativa senza l'avallo del più ingannevole rivelatore della volontà popolare. Secondo l'ultima di queste trappole, commissionata dal quotidiano Usa Today, la maggioranza degli americani è contraria alla chiusura del carcere di Guantanamo. Immagino che, opportunamente titillata, risulterebbe favorevole anche al taglio delle mani per i ladri. Ma dove sta scritto che la spinta emotiva del Numero debba guidare le scelte di una nazione o di un'impresa? Il popolo dei sondaggi è il popolo del qualunquismo, perché è chiamato a dare, in un istante, risposte semplici a realtà complesse.

Il sondaggio ha paura del futuro, quindi è lo strumento ideale per questa dittatura dell'eterno presente in cui ci troviamo impastoiati, con una classe dirigente debole e piaciona che non ha capacità di visione né coraggio di innovare e trova nelle opinioni conservatrici del pubblico un alibi alla propria ignavia. Il sondaggio rappresenta la negazione della democrazia: le elezioni servono per delegare ad altri il potere di assumere decisioni informate, ma il sondaggio ritira la delega e la restituisce a chi non ha tempo e strumenti per esercitarla. «Le riforme vanno realizzate un attimo prima che i cittadini si accorgano della loro necessità», diceva Cavour, che se avesse consultato sondaggi non avrebbe certo fatto l'Italia, né tante altre cose che gli sono venute anche meglio.



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Anonimo
Inviato il: 5/6/2009 13:49
Re: Terza Repubblica

Date un'occhiata a questo episodio del film "Signore e signori..buonanotte!" del 1976 ...e ditemi a cosa (o a chi...) vi fa pensare!!

 

http://www.youtube.com/watch?v=euZRB-QzK6A



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Anonimo
Inviato il: 7/6/2009 9:42
Re: Terza Repubblica

Fra le tantissime simili...l'opinione di Saramago su chi ci rappresenta....

http://www.elpais.com/articulo/internacional/cosa/Berlusconi/elppgl/20090606elpepuint_16/Tes



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Anonimo
Inviato il: 9/6/2009 13:01
Re: Terza Repubblica

Visti i risultati delle elezioni c'è da crederci...perchè la platea rumoreggia????

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php
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Anonimo
Inviato il: 16/6/2009 12:20
Re: Terza Repubblica

Interessante....

L CASO. "Cittadinanzattiva" studia il lavoro degli onorevoli
Alle Camere radicali e Italia dei valori sono i più stakanovisti

Parlamento, la classifica dei fannulloni
"I più inefficienti sono sui banchi della destra"

Donne più operose degli uomini: Napoli maglia rosa alla Camera e Poretti al Senato
di CARMELO LOPAPA


Parlamento, la classifica dei fannulloni
ROMA - Pochi stakanovisti e un esercito di "fannulloni", direbbe Brunetta. Che stanno soprattutto a destra. Per non dire che con le pagelle scolastiche reintrodotte dalla Gelmini (da 0 a 10), solo il 2,6% dei parlamentari (16 deputati e 8 senatori per la precisione) sarebbero promossi al secondo anno di legislatura.

Il primo anno si archivia così, con insufficienze a go-go: poco presenti, poco attivi, poco propositivi. Con gli onorevoli di opposizione a salvare la faccia. Le donne, come sempre, meglio degli uomini. E col dato più avvilente a fare da sfondo: un Parlamento ormai in ginocchio, ridotto a ratificare decisioni già adottate a Palazzo Chigi: in un anno, 61 ddl presentati dall'esecutivo trasformati in legge (90%), a fronte dei soli 7 di iniziativa parlamentare (10%).

La fotografia dei primi dodici mesi di vita delle Camere l'ha scattata l'"Osservatorio" composto da Cittadinanzattiva (movimento che dal '78 promuove i diritti dei cittadini e dei consumatori), Controllo cittadino e Openpolis. Le 32 pagine del rapporto 2008-2009 sulle attività parlamentari - che sarà presentato oggi - misurano con grafici e classifiche l'efficienza di gruppi e singoli. Un "indice di attività" elaborato in base a una serie di parametri: quante volte ogni parlamentare è stato primo firmatario o cofirmatario di un atto legislativo o ispettivo, quante volte relatore di un progetto di legge, quante volte è intervenuto in aula o in commissione, quante volte presente alle votazioni. Cosa si scopre? "Emerge molto chiaramente che i deputati dell'Italia dei valori sono i più attivi tra tutti i gruppi presenti alla Camera", su una scala da 0 a 10, la loro media di attività si attesterebbe attorno al 3,57. Sotto la sufficienza, ma meglio degli altri. Seguiti dal gruppo della Lega (2,67) e dal Pd (2,65).

Stesso discorso al Senato, anche lì in testa i dipietristi, seguiti però da Udc e Pd. In entrambi i rami del Parlamento, il principale gruppo di maggioranza, il Pdl, ha raccolto il grado di efficienza più basso, ultimo alla Camera (2,01) e penultimo (seguito dal solo misto) al Senato (0,67). Quozienti che si invertono, ed è facile immaginare il perché, se si passano ai raggi x le presenze in occasione delle votazioni: essendo la gran parte dei ddl di origine governativa, ecco che i deputati del Pdl sono risultati presenti all'83% delle votazioni, i leghisti all'86, i democratici all'81. Le donne hanno un indice di attività medio di 2,7, mentre gli uomini si fermano al 2,2. Tra le senatrici e i senatori "la differenza è ancora più marcata: le prime hanno un indice di attività di oltre 3 punti, mentre i senatori sono al 2". Stesso discorso per le presenze.

E come alla fine di ogni anno scolastico che si rispetti, Cittadinanzattiva ha affisso i quadri con promossi e bocciati. Classifiche elaborate, anche queste, sulla base di quei criteri (presenze, firme agli atti, interventi, votazioni). Ed ecco allora la pidiellina Angela Napoli in testa ai virtuosi, affiancata dalla senatrice radicale-Pd Donatella Poretti (entrambe con un bel 10 per indici di attività). Maglia nera tra i "bocciati", invece, al coordinatore del Pdl Denis Verdini alla Camera e al senatore (anche lui pdl) Marcello Pera, che di Palazzo Madama è stato presidente. "È la prima volta che i cittadini accendono un faro sui lavori del Parlamento, basato su dati incontrovertibili e pubblici - spiega Antonio Gaudioso di Cittadinanzattiva - . È giunto il momento che gli elettori si assumano la responsabilità di verificare le attività delle istituzioni, tanto più utile nel momento in cui viene a mancare il rapporto diretto con gli eletti, ormai semplici nominati".
 
p.s. Però c'è anche quest'altro.....

 http://www.corriere.it/politica/09_giugno_15/open_parlamento_statistiche%20_deputati_senatori_italiani_0a154792-59e1-11de-8980-00144f02aabc.shtml

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Vincenzo
Inviato il: 13/7/2009 18:12
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Re: Terza Repubblica

Beppe Grillo si candida a Segretario del PD

L'annuncio su internet accompagnato da un fotomontaggio di Marx: "Dopo Berlinguer c'è stato il vuoto". Il comico in precedenza aveva sempre detto di non voler entrare in Parlamento.

Il comico genovese, a sopresa e stupendo i suoi fan, che sono anichiliti dalla sua decisione, apparsa sul suo blog, si candida a segretario del Pd-L, e parteciperà alla primaria di ottobre, per l’elezione del Segretario Politico del Pd, insieme a Bersani, Franceschini e Marino, candidati ufficiali del Pd. Vedremo se i vertici del Pd accetteranno la sua auto candidatura alla primaria. (Umberto Calabrese)

Riportiamo integralmente il suo intervento:

Beppe Grillo candidato alla segreteria del PD

Il 25 ottobre ci saranno le primarie del PDmenoelle. Voterà ogni potenziale elettore. Chi otterrà più voti potrà diventare il successore di gente del calibro di Franceschini, Fassino e Veltroni. Io mi candiderò. Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c’è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Una sinistra senza programmi, inciucista, radicata solo nello sfruttamento delle amministrazioni locali. Muta di fronte alla militarizzazione di Vicenza e all’introduzione delle centrali nucleari. Alfiere di inceneritori e della privatizzazione dell’acqua. Un mostro politico, nato dalla sinistra e finito in Vaticano. La stampella di tutti i conflitti di interesse. Una creatura ambigua che ha generato Consorte, Violante, D’Alema, riproduzioni speculari e fedeli dei piduisti che affollanno la corte dello psiconano. Un soggetto non più politico, ma consortile, affaristico, affascinato dal suo doppio berlusconiano. Una collezione di tessere e distintivi. Una galleria di anime morte, preoccupate della loro permanenza al potere. Un partito che ha regalato le televisioni a Berlusconi e agli italiani l’indulto. Io mi candido, sarò il quarto con Franceschini, Bersani e Marino. Partecipo per rifondare un movimento che ha tolto ogni speranza di opposizione a questo Paese, per offrire un’alternativa al Nulla. Il mio programma sarà quello dei Comuni a Cinque Stelle a livello nazionale, la restituzione della dignità alla Repubblica con l’applicazione delle leggi popolari di Parlamento Pulito e un’informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico, a partire da Silvio Berlusconi. Temi troppo duri per le delicate orecchie di un Rutelli e di un Chiamparino. Ci sono milioni di elettori del PDmenoelle che vorrebbero avere un PDcinquestelle. Con questo apparato affaristico e venduto non hanno alcuna speranza. Il PDmenoelle è l’assicurazione sulla vita di Berlusconi, è arrivato il momento di non rinnovare più la polizza. Arrivederci al 25 ottobre!

 

 



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Anonimo
Inviato il: 17/7/2009 10:00
Re: Terza Repubblica
Altro che terza, seconda o prima repubblica, qui non molla nessuno!!!!! Da "Repubblica" di oggi....

Palazzo Madama cancella i viaggi gratis. Lettera degli ex senatori a Schifani
"Un atto offensivo". Una delegazione a Palazzo Chigi: "Pronti a collaborare"

Il contropiede di 307 ex parlamentari
"Stop a tagli benefit, faremo i consulenti"

di CARMELO LOPAPA

ROMA - La carica dei 307 "ex" punta dritto su Palazzo Chigi. Arzilli parlamentari di un tempo, capelli bianchi, ma nessuna voglia di farsi da parte, si preparano a difendere con le unghie i benefit di cui hanno goduto per una vita (viaggi gratis, essenzialmente) e che ora Camera e Senato si accingono a falcidiare. E per dimostrare di essere ancora "una risorsa della Repubblica" scrivono al governo Berlusconi, si mettono a disposizione e ottengono dal sottosegretario Gianni Letta il via libera al "reclutamento". Molti diventeranno consulenti. A titolo gratuito, si precisa, salvo eventuali rimborsi, ovvio.

Nella squadra c'è di tutto. Ex comunisti e forzisti della prima ora, giuristi illustri, socialisti irriducibili e una schiera di democristiani. Tra i tanti curricula con annessa "competenza per materia" che planano sulla Presidenza del Consiglio quello dell'ex pm Tiziana Parenti (giustizia) e del sindacalista Giorgio Benvenuto (sociale), dell'uomo-pesce Enzo Maiorca (ambiente) e dell'ex vice presidente del Csm Giovanni Galloni (politiche istituzionali), passando per il dc Mario D'Aquisto e "il ministro degli esteri del Pci" Antonio Rubbi.

L'operazione è condotta da quella sorta di sindacato che è l'Associazione degli ex parlamentari, presieduta da Franco Coccia, Pci alla Camera dalla quarta alla settima legislatura (oggi siamo alla sedicesima). Rappresenta tutti i 1.550 che sono passati anche solo per pochi anni dal Parlamento e che percepiscono il vitalizio. La lettera al premier Berlusconi è datata marzo 2009, quando è iniziata a circolare soprattutto al Senato l'ipotesi dei tagli poi varati effettivamente da Palazzo Madama a partire dal gennaio 2010 sul milione 726 mila euro speso ogni anno per telepass, biglietti ferroviari e voli gratuiti degli ex. Loro non si perdono d'animo e scrivono a Palazzo Chigi: "Mettiamo a disposizione della Presidenza colleghe e colleghi che hanno maturato nelle vesti di parlamentari, ministri e sottosegretari esperienze e conoscenze. Un'offerta a costo zero - continua la lettera del presidente Coccia - avanzata anche per mettere in luce come il ruolo dell'ex parlamentare deve essere una risorsa per le istituzioni". Il 27 aprile e poi ancora il 18 maggio, il sottosegretario Gianni Letta risponde e accoglie a braccia aperte. Ringrazia per l'offerta di "consulenza gratuita" e chiede che vengano "indicate le singole professionalità ed esperienze maturate per indirizzarle nei settori di specifica competenza". E così, l'Associazione si mette in moto, avverte tutti i suoi iscritti, sollecita curricula e alla sede di Piazza di Campo Marzio a Roma ne arrivano 307. Adesso, racconta Coccia, saranno spediti al governo i nominativi con le relative "competenze": "Sarà il Dottor Letta a scegliere quanti e quali nomi, con piena discrezionalità".

Ma gli ex non si sono fermati lì e sono passati al contrattacco. Hanno fatto leva sul disco verde incassato per inviare una lettera di fuoco alla presidenza del Senato, "rea" di aver infierito coi tagli che anche la Camera potrebbe far propri. Titolo: "Solidarietà, non discriminazione". Nella nuova missiva di poche settimane fa, esprimono "viva amarezza e delusione" per la scure che garantirebbe una "irrisoria economia" (1,7 milioni). Lamentano di non essere stati consultati e soprattutto l'"iniqua e punitiva discriminazione" subita: "La totale soppressione (dei viaggi gratuiti, ndr) ad eccezione dei senatori dell'ultima e penultima legislatura, è del tutto inaccettabile". Tanto più - è la stoccata finale - che "ha trovato accoglimento da parte del sottosegretario Letta la nostra disponibilità: siamo pronti a fare altrettanto con le presidenze delle Camere". E poi, concludono gli "ex", "ci rivolgiamo a voi senatori affinché sia mantenuto quel vincolo di solidarietà che ha sempre legato i colleghi di ieri e oggi". Chiaro il monito: ricordatevi, un giorno sarete quello che noi siamo.



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Vincenzo
Inviato il: 19/7/2009 6:13
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Registrato: 26/12/2005
Da:
Messaggi: 3870
Re: Terza Repubblica

Grillo sì, Grillo no. Alla fine il Grillo è saltato dentro. Da giorni il mondo della politica, più o meno vicino al Partito Democratico, si è diviso sulla posizione da assumere nei riguardi del comico genovese dopo la sua richiesta di iscrizione. A sparigliare le carte è stato il signor Andrea Forgione, 45 anni, coordinatore del circolo Pd “Martin Luther King” di Paternopoli, piccolo paese della provincia di Avellino. Forgione oggi ha deciso di iscrivere Grillo al partito contravvenendo al diktat inviato da Roma nei giorni scorsi e che vedeva una netta chiusura da parte dei vertici del partito.

Grillo ha però deciso altrimenti e non si è fermato di fronte alle prime ostilità, ottenendo l'agognata tessera. Adesso gli rimangono solo due giorni per raccogliere le firme necessarie e tentare la corsa allo scranno di segretario nazionale. Non sarà così semplice riuscire in questo anche a causa della chiusura nei suoi confronti.

repubblica.it

 



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renatosd
Inviato il: 20/7/2009 9:30
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Da: q5
Messaggi: 1111
Re: Terza Repubblica

ricevo questa riflessione dal gruppo "Diritto di resistenza" di facebook a cui sono iscritto, condividendola ed essendo in tema ve la rendo nota:

Il comico (al) partito democratico
Un comico voleva candidarsi alla presidenza del partito democratico. Glielo hanno impedito. Glielo hanno impedito non perchè fosse un comico ma perchè pensavano vincesse.

Questo ha cambiato la dinamica della rappresentazione: non è più la storia di un comico che si candida alla guida del PD. Ma è la storia di un comico PD che ha paura che un comico sbaragli i suoi leaders (leaders.... si fa per dire naturalmente).

Nell'agguerrita competizione, non tra il vecchio e il nuovo, ma in puro stile itaGliano tra il vecchio e il molto vecchio, si inserisce un comico sessantenne che risulta essere il nuovo che avanza. E questo "nuovo che avanza" terrorizza il vecchio e il molto vecchio che si alleano per eliminarlo.

Ora chi non è ingenuo capisce bene questa dinamica. Il vecchio e il molto vecchio si giocavano il partito a testa o croce. E non vogliono arrivi un terzo a soffiarglielo. Questa è la situazione reale raccontata con il mio noto cinismo. Purtroppo il partito dove questo si svolge e stato incautamente battezzato: democratico.

Ed in un partito "democratico" se un comico sessantenne ha più consenso di tutta la dirigenza del partito stesso dovrebbe semplicemente venire eletto e sostituire questa dirigenza.

Ovviamente se venisse eletto. Ma il partito democratico in itaGlia è comico proprio per questo: perchè ha una dirigenza sicura che un comico verrà eletto al posto loro.

Marco Resistenza



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giucap
Inviato il: 20/7/2009 12:55
Registrato: 13/1/2006
Da:
Messaggi: 827
Re: Terza Repubblica

A me questa storia di Grillo non appassiona.

I giudizi di vecchio e più vecchio, contrapposti al "nuovo" Grillo mi lasciano molto perplesso.

Premesso che non ho ancora capito quali siano le differenze tra il trio al momento candidato (oltre a vecchio e più vecchio c'è il dottore, non giovane neanche lui ma vuoi vedere che non si cita perché potrebbe quasi sembrare "nuovo"?), mi sorge il dubbio che tutto il can-can sia studiato ad arte per sparare sulla croce rossa (l'agonizzante PD, intendo).

Perché se c'è uno statuto che impone di non accogliere adesioni di concorrenti politici, piaccia o non piaccia penso vada rispettato, almeno fino a quando non verrà cambiato.

Se, per esempio, il nostro giovane Premier chiedesse la tessera del PD e, una volta ottenuta, raccogliesse le firme per concorrere alla guida del Partito, a voi sembrerebbe logico? Con lo strano meccanismo delle primarie che solo il PD ha, dove qualunque elettore può scegliere il leader del secondo partito italiano (indipendentemente dal fatto che poi sia anche solo disposto a votarlo, quel partito), secondo me il Cavaliere avrebbe buone possibilità di successo. Magari lascerebbe la reggenza del PdL al fratellino Paolo (sai che novità!), e ci troveremmo i Berlusca Brothers  alla guida dei due principali partiti italiani.

Vabbè, magari il giorno dopo ci sarebbe la fondazione di una nuova forza politica, ma sai che smacco?!? E tutto per la bizzarra regola delle primarie aperte; a confronto del partito di maggioranza relativa con un "padrone" formalmente confermato a vita per acclamazione da delegati dallo stesso convocati, si fa proprio la figura dei "vecchi".

Comunque, qui mi sembra che si continui a parlare di persone, ma di politica nemmeno l'ombra.

Giulio

 



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