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Autore Discussione
anaclerio
Inviato il: 16/9/2007 0:02
Registrato: 19/6/2007
Da:
Messaggi: 192
Re: Evoluzione urbanistica di Via S. Carlo da Sezze...

Ecco l'evoluzione che ha avuto Via S.Carlo da Sezze negli ultimi 3 anni, dopo la demolizione dei vecchi capannoni industriali e artigianali anni 50-60..

1) In rosso sono presenti i palazzi arancioni realizzati dalla società Airone Immobiliare Srl di Napoli, ed anche l'area dell'ex Annunziata su Via Oslavia, dove la stessa società stà realizzando 2 palazzi identici agli altri e perpendicolari a Via Oslavia stessa;

2) Vista da sud di Piazza Berlinguer con il palazzo arancione della Airone; 

3) In fucsia il palazzo di Nasso realizzato parallelo a Via Giulio Cesare;

4) In verde l'area della Orvel, che spero presto venga buttata giù per realizzare una bella piazza con giardino;

5) Viste da sud dell'incrocio di Viale Carturan con Via S.Carlo da Sezze;

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anaclerio
Inviato il: 30/9/2007 23:25
Registrato: 19/6/2007
Da:
Messaggi: 192
Pantanaccio e Gionchetto...
Qualcuno sa dire cosa sono le zone rosse e rosa? Renato ci aiuti?
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renatosd
Inviato il: 1/10/2007 7:22
Registrato: 7/2/2006
Da: q5
Messaggi: 1111
Re: Pantanaccio e Gionchetto...

Se non mi dai la legenda non posso tirare a indovinare ..... ora non ho il piano .... lo esaminai quando facevamo le riunioni di urbanistica ai DS, ma come sai ho lasciato il partito e non mi sono certo portato le carte a casa ....

tu questo stralcio dove l'hai preso? non c'è una legenda?

ricordo che c'erano delle aree di compensazione cubatura alcune con indice più elevato ed altre meno intensive .... forse sono quelle .... ma è passato un anno è mezzo .... ora sto andando a tentoni ...

ricordo che analizzammo solo il Gionchetto e le critiche che ci proponemmo di sollevare erano generali sull'isolamento del quartiere, la mancanza di previsione di sbocchi verso via piattella e l'indifferenza verso la previsione della tangenziale che, pur essendo riportata, veniva negata e non sviluppata come asse indispensabile ... l'ultima cosa che notammo era l'assoluta incertezza e confusione sulle aree del Gionchetto edificate a ridosso del canale che rientrano nella fascia di inedificabilità dell'autorità di bacino per cui non solo non si prevedeva lo spostamento di cubatura in altra area ma si indicava un vaghissimo verde privato che di fatto eliminava qualsiasi possibilità di recupero e di azione lasciando tutto così com'è ... quello che ho visionato all'epoca era un piano per "non fare" ... ma non so se è stato modificato in fase di approvazione per cui ora non posso dare un giudizio obiettivo.

renato


----------------
La stupiditą e la disonestą dei nostri nemici non deve essere una giustificazione della nostra cecitą (Lev Trotsky)

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anaclerio
Inviato il: 1/10/2007 16:10
Registrato: 19/6/2007
Da:
Messaggi: 192
Re: Pantanaccio e Gionchetto...

Renato, quella immagine era riportata sul Messaggero Online di ieri.

Ecco dove parlavi del verde privato del Gionchetto:

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Inviato il: 10/10/2006 16:01
Registrato: 7/2/2006
Da: q5
Messaggi: 626
Re: Grassucci e la dittatura del Piano Regolatore (PRG)
Citazione:

davide ha scritto:
Secondo Grassucci i piani regolatori sono inutili,

Questa affermazione ci da il senso pieno della povertà culturale e morale di chi pretende di fare informazione, per altro entrando in un dibattito scientifico che vede per fortuna ben altre figure discutere sul tema.
i piani regolatori sono inutili se li fa Il territorio o teleetere questo certamente si ... ma come si fa a dire certe corbellerie ... lo strumento urbanistico generale norma tuttora lo sviluppo dei comuni sull'intero territorio nazionale e per banalizzare (in questa sede penso sia doveroso farlo anche a discapito della completezza) tre sono le vere questioni:
- da un lato renderlo strumento più efficace e più in grado di stare al passo con le trasformazioni ma questo è già molto dibattuto e vi sono ad esempio molte leggi di modifica recenti che accelerano certi processi.
-Poi ci sono i contenuti e pure li la vecchia zonizzazione è ormai superata con nuovi concetti come "gli ambiti" e partendo dall’analisi dei limiti e degli errori storici della vecchia cognizione di PRG si sta cercando di fare considerevoli passi in avanti per ricercare uno strumento più flessibile ed in grado di incidere sul territorio senza cadere più nella rigida griglia di previsioni fatte a tavolino che spesso si sono rivelate superate dai fatti già nell’iter approvativo.
- Ultima considerazione, fermo restando che il PUGC è e resta lo strumento principe, dobbiamo chiederci se si debba continuare a ragionare per pezzi, a stralcio, e con un ottica limitata del problema o se non sia meglio adeguarsi con un nuovo Piano Generale che riporti la sintesi della effettiva condizione urbanistica, sociale ed economica dell'intero territorio che ne sappia indicare un possibile sviluppo.
Spero di essere stato chiaro sebbene capisco sia difficile esserlo.
Per quanto riguarda Gionchetto Pantanaccio dovrei aver già detto qualcosa, ma riassumo:
a suo tempo con il partito assumemmo il piano per verificare se fare osservazioni entro dicembre 2005. Non lo facemmo per problemi organizzativi ma alcune considerazioni critiche emersero. Ora non so però cosa sia successo dopo ovvero se sia cambiato qualcosa per le osservazioni presentate da altri, che per altro non conosco. Quello che evidenziammo era questo:
-le zone sottoposte a vincolo di bacino nel gionchetto ovvero tutte quelle costruzioni sulle rive del canale venivano indicate in area “verde privato” escludendo di fatto la possibilità dei proprietari di avvalersi di compensazione per spostare le cubature in altra area interna o anche esterna al gionchetto cosa invece possibile attraverso l’indicazione di un più appropriato verde pubblico da acquisirsi al patrimonio comunale per perequazione... in pratica chi mai si demolirebbe la casa per farne un giardino invendibile ed essere costretto a trovarsi da solo un'altro terreno e ricostruirsi con i soli propri mezzi un’altra abitazione?
- non si intravedevano le vie di comunicazioni idonee a far uscire il gionchetto dall’isolamento in cui versa ovvero tutte le strade nuove previste verso nord si fermavano a sacco prima di incrociare la via “le congiunte” (quella della motorizzazione) ed anche un plausibile collegamento con torre la Felce – via Piattella non veniva attuato come invece da noi ritenuto opportuno e necessario;
- Sulla zona pantanaccio non ricordo bene cosa dicemmo, c’era in teoria poco da osservare, in pratica era un piano in sanatoria e molto era demandato allo sviluppo del piano integrato “Porta nord” che dovrebbe collegare direttamente il quartiere con il prolungamento di via dei volsci.
Per gli sviluppi odierni forse qualcun altro può illuminarci.
Renato Malinconico

[Entra] davide
Inviato il: 25/10/2007 15:11
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Messaggi: 1670

Intanto continuano i lavori sulla proprietà Mattioli su Via Milazzo... Sono è stato eseguito uno scavo, e si stanno realizzando le fondazioni, oltre al posizionamento di pannelli prefabbricati in cemento armato.

Il palazzo Nasso verrà nell'area indicata in rosso, mentre la vecchia casa è stata ristrutturata qualche mese fà. Nella zona sinistra invece è stata gettata della breccia, e probabilmente ospiterà un parcheggio. Sono state inoltre posizionate delle palme davanti sul marciapiede di Via Milazzo, palme che però stanno già seccando

Qualcuno conosce questo Mattioli? Come mai per anni quella proprietà è stata in abbandono? Forse c'era di mezzo qualche fallimento o pignoramento?

 



[Entra] davide
Inviato il: 25/10/2007 15:26
Registrato: 18/10/2007
Da:
Messaggi: 1670

Nei giorni scorsi sia il Latina Oggi, sia il Messaggero hanno riportato il Fallimento n. 119/2002, ovvero il fallimento che riguarda il vecchio stabilimento da anni dismesso e che confina con la Procura. Nell'annuncio si parla che la la curatela fallimentare ha fatto richiesta negli anni passati di cambiare la destinazione d'uso da industriale a residenziale, e che l'iter della pratica è fermo..

C'è una nuova speculazione edilizia in vista? I consiglieri comunali che seguono questo portale potrebbero illuminarci.. Inoltre si parla che tutto il lotto è di circa 7000 metri quadrati, sul quale si potrebbero sviluppare 65000 metri cubi a destinazione industriale..

Come si arriva a 7000 metri se mettendo insieme i 3 immobili richiamati all'inizio dell'annuncio (fabbricati e terreno circostante) non si arriva nemmeno alla metà?

Nel caso avvenisse il cambio di destinazione, tutti i 65000 metri cubi industriali sarebbero convertiti in residenziale, o saranno sensibilmente di meno?

Cari consiglieri, dateci risposte su queste cose piuttosto...

http://www.ilmessaggero.it/view.php"0" cellspacing="0" cellpadding="0" width="595">Chiudi chiudi finestra



[Entra] davide
Inviato il: 26/10/2007 12:26
Registrato: 18/10/2007
Da:
Messaggi: 1670
Sito industriale dismesso di Via Ezio

Oggi son passato su Via Ezio.. questo vecchio stabilimento al n.33 è stato affittato, ed ho notato che dentro vi è un associazione "Latina Camper"... 

Ho notato che davanti lo stabilimento dismesso accanto allo stabilimento Luna, che dovrebbe essere l'ex Kurly Kate, c'è un cartello di lavori, con scritto <<Dia del 3 Dicembre 2003, o qualcosa di simile"

La proprietà è la Pontigel Srl... Come mai la Pontigel ha acquisito quello stabilimento? E quali lavori dovevano fare nel 2003, e che pare non siano mai stati fatti?

ARKAN



[Entra] renatosd
Inviato il: 26/10/2007 15:21
Registrato: 7/2/2006
Da: q5
Messaggi: 1111
Re: Sito industriale dismesso di Via Ezio

No l'ex kurly kate sta oltre il canale, lo so perchè ne ho fatto la stima ... un lavoro indicibile, uno schifo oltre l'indicibile e non mi hanno neppure pagato ....

renato




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La stupiditą e la disonestą dei nostri nemici non deve essere una giustificazione della nostra cecitą (Lev Trotsky)

[Entra] davide
Inviato il: 7/11/2007 20:29
Registrato: 18/10/2007
Da:
Messaggi: 1670
Re: Sito industriale dismesso di Via Ezio


Allegato: Podere_ricostruito_est.jpg

Allegato: Podere_visto_da_sud.jpg

Allegato: Podere_ricostruito.jpg
Diversi mesi fà sulla provinciale Borgo Montello-Appia, nel tratto tra Borgo Carso e Borgo Podgora hanno demolito un podere ONC e lo stanno ricostruendo.

A Marzo stavano completando la struttura in cemento armato, mentre pochi giorni fà passando lungo quella strada ho notato che l'edificio è stato completamente rivestito di mattoncini marroni, molto in voga nel modenese e in Emilia Romagna..

Mentre l'edificio orginario, che viene mostrato nelle foto sottostanti era tutto intonacato.

1) In rosso il podere prima della demolizione

2) Vista del podere da sud

3) Vista da est

ARKAN



[Entra] davide
Inviato il: 28/11/2007 16:18
Registrato: 18/10/2007
Da:
Messaggi: 1670
Borgo Grappa: nessun rispetto per i reperti archeologici...

A Borgo Grappa pare che l'importante sia costruire, sia si tratti del privato sia del pubblico.
E questo alla faccia di possibili reperti archeologici che potrebbero essere trovati nell'area...

Già qualche anno fà una impresa di costruzioni venne fermata, e il Comune predispose una variante per spostare la cubatura altrove.

Ecco cosa succede oggi per l'ampliamento delle Poste di Borgo Grappa:

http://www.ilmessaggero.it/view.php"2">

Mercoledì 28 Novembre 2007 Chiudi






Sul cartello del cantiere campeggia il logo della Provincia di Latina. Si dice: lavori di ampliamento, rifacimento dei marciapiedi e pubblica illuminazione. La zona è quella di Borgo Grappa, e poco più in là, proprio sul retro del piccolo edificio che ospita l’ufficio postale, un’escavatrice è al lavoro. Anni fa, sul terreno adiacente, erano sorte palazzine residenziali nuove di zecca. Ma va a finire che a forza di scavare si scopre qualcosa che era meglio non trovare. La signora Maria Grazia, affacciandosi dal balcone di casa, aveva già visto, mentre si scavava per le fondamenta delle villette, strani muretti che apparivano in superficie e poi venivano via a colpi di benna.
La storia si ripete adesso, per l’ampliamento dell’edificio delle poste, in un’area stretta tra il giardino di Maria Grazia e altri appartamenti. Ma questa volta la signora avverte i carabinieri che si precipitano sul posto e bloccano temporaneamente i lavori in attesa che la Sovrintendenza dei Beni culturali di Roma valuti e si pronunci. E’ presto per fare qualunque tipo di analisi, come fa notare l’archeologa, che per tutta la giornata di ieri ha assistito ai minuziosi lavori di ripulitura. Per ora quel che affiora dal terreno è un lungo muretto in pietra, già in parte distrutto dall’escavatrice, che arriva, presumibilmente, fin sotto gli edifici circostanti. Ma a domanda il responsabile del cantiere edile minimizza: «Non è niente, l’archeologa sta soltanto ripulendo la struttura. E’ già capitato qui un caso analogo, ma si è scoperto che non era nulla». Poi però, quando proviamo a guardare meglio dall’alto, affacciati al balcone della signora, lo stesso responsabile dei lavori si infervora e minaccia denunce.
La.Pe.

ARKAN



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