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davide
Inviato il: 28/11/2007 16:57
Registrato: 18/10/2007
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Re: Zaccheo e Urbanistica: Il Suo programma (da Latina Oggi)

Ecco il mostro! Dopo esser diventati palazzinari ora sono diventati Grattacielari!

E' uno schifo!! Mussolini si rivolterebbe nella tomba, anzi farebbe impiccare sulla cima di quella torre i politici e i tecnici che hanno dato l'Ok a questo scempio!

Su quell'area all'inizio degli anni 90 si scoprì che il grattacielo lo volevano realizzare imprenditori di Catania vicini alla Mafia, i cosidetti "Cavalieri dell'Apocalisse"!

Ed allora Zaccheo fece fuoco e fiamme contro i democristiani dell'epoca! Oggi invece ne autorizza l'edificazione ad imprenditori locali che sono subentrali nella Direzionale Pontina S.r.l.

E pensare che il direttore de Territorio qualche giorno fà ne tesseva le lodi!


http://parvapolis.panservice.it/index.php"2">

Latina. Torre Pontina, l'orgoglio di una comunità. Possiamo essere la Milano a sud di Roma. Basta riuscire ad andare avanti così...
Vengo da un mondo basso, rasoterra. Queste cose ti rimangono e ti portano la meraviglia per le cose che vanno in su. Ero studente universitario la prima volta che andai in Francia. Una sorta di Gran tour al contrario. La Francia fino a Parigi mi era parsa una Italia ordinata: bassa tanto quanto la terra mia. Non che non fosse bella e di bellezze popolata. In Savoia mi innamorai anche di una ragazza che prendeva il sole sul lago, naturalmente lei non ha mai saputo della cosa. Ma queste erano questioni che capitavano anche dalle mie parti. Vengo da un mondo basso, rasoterra. Queste cose ti rimangono e ti portano la meraviglia per le cose che vanno in su. Ero studente universitario la prima volta che andai in Francia. Una sorta di Gran tour al contrario. La Francia fino a Parigi mi era parsa una Italia ordinata: bassa tanto quanto la terra mia. Non che non fosse bella e di bellezze popolata. In Savoia mi innamorai anche di una ragazza che prendeva il sole sul lago, naturalmente lei non ha mai saputo della cosa. Ma queste erano questioni che capitavano anche dalle mie parti. È stato a Parigi che ho capito il mondo. Entrata da Place de l’Italie, le strade che diventavano grandi e in gola ti prendeva il timore di perderti in una città grande. In una sorta di crescendo verdiano tutto assumeva dimensioni che non ti aspettavi, fino all’incontro con l’infinitamente alto, con la sfida al cielo. Eravamo sotto la Torre Eiffel, 319 metri di acciaio imbullonato, piccoli guardavano da sotto la punta della torre, guardavamo il cielo. Ero sotto l’unico tempio che l’uomo aveva fatto a se stesso, non è fatta la Torre Eiffel per onorare il padrone, o Dio, o un satrapo, o una azienda di successo, è stata costruita solo per indicare l’ardire dell’uomo. Io provinciale mi trovavo sotto il tempio laico alla ragione, alla tecnica, alla sfida per il futuro. Milioni di travi, milioni di bulloni: una macchina perfetta. “Debbo salire” mi sono detto. Dovevo andare su a vedere quanto l’uomo può andare in alto. In cima il cartello indicava i metri, 319. Come quelli di Sezze, bizzarra analogia, ma nell’eccezione mi sono sentito un po’ a casa, anche io ero nato così in cima. Stavo a Parigi e non era più il mio mondo rasoterra, era il mondo del positivismo, degli uomini che più non erano “nei campi e nelle officine”. Ero davanti alla cosa più bella del mondo. Vi ho raccontato questa storia per spiegare il mio amore per le altezze, per le costruzioni ardite, perché sono simboli di sfide nuove, e la differenza tra l’uomo e gli altri animali sta nel pollice opponibile, ma anche nella capacità di immaginare domani e di trasformare il mondo. Quando sono passato davanti al centro commerciale Latina Fiori e ho visto su un cartello l’immagine del grattacielo, mi pare si chiami Torre Pontina, “è alto 134 metri?” “È il più alto d’Italia?”. Come anche a casa mia stiamo facendo qualcosa per domani. Poi sui giornali ho cominciato a leggere di Renzo Piano che a Torino sta realizzando il grattacielo della San Paolo, 130 metri anche lì. Stiamo parlando di edifici più alti del Pirellone di Milano (124 metri), l’edificio simbolo della Milano che diventava europea, della industria italiana che diventava industria del mondo. Del simbolo stesso del boom economico. “Il coraggio di cambiare ha reso le città italiane le più belle del mondo. La paura del futuro rischia ora di ucciderle, di ridurle a musei invivibili e avvelenati dal traffico” È l’attacco del pezzo di Curzio Maltese pubblicato da Repubblica lo scorso 14 novembre e parla del grattacielo di Piano. “Le capitali del pianeta, Londra e New York, Parigi e Barcellona, Berlino, Praga e Sidney si lanciano nella inaugurazione di grandi opere nei centri urbani. In Italia la contemporaneità suscita immediato sospetto e aperta ribellione” È sempre Curzio Maltese che parla. Penso, ma allora Latina sta dentro le nuove sfide di questo paese. Allora ha ripreso ad essere la Milano a sud di Roma. Latina è la città della macchina, nasce solo perché la macchina ha reso possibile la sua esistenza. Al convegno del Rotary sull’acqua che si è tenuto presso la sala Step a Latina venerdì 16 novembre è stato ricordato Leonardo e i suoi piani di bonifica delle paludi pontine: sono esposti al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. C’è tutto in quei piani: la rete dei canali, il canale principale, il Sisto. Insomma Leonardo aveva capito, tutto, ma la bonifica non la poteva fare: mancavano le macchine, mancava la forza per alimentare le pompe, le idrovore. Una città nata per grazia, non di Dio, ma della macchina, non può non osare, non guardare avanti. Un grattacielo di 134 metri è una chiesa laica allo spirito di Latina di cambiare. Immaginare è lo spirito vero dei pionieri, chi poteva fidarsi a venire a costruire il futuro qui se non immaginava come sarebbe stato domani? Guardo la foto della Torre Pontina, mi immagino piccolo davanti a questo ascensore verso il cielo, a Torino per farlo, il grattacielo, ci vuole la San Paolo, qui lo fanno imprenditori locali. Lì si realizza, attraverso la matita di Renzo Piano, il simbolo di una banca. Qui si fa una costruzione funzionale, per farci vivere la gente. Una torre con la gente dentro, la costruzione più democratica in Europa. Piccoli appartamenti, 50 metri quadrati ciascuno, e uffici. Sembra dire quella foto con la scritta, gli appartamenti si vendono, che si può comperare una porzione di cielo. La giustizia sociale è passata per “la libertà dal bisogno”, poi per “la qualità della vita”, ora? Pensiamo alla eguaglianza nei sogni. E i sogni si fanno in cielo. Nei riti il divino è “nell’alto dei cieli”. Curzio Maltese chiede a Renzo Piano (la Repubblica, 14 novembre 2006): “La Torino industriale rifiuta di inchinarsi allo strapotere della finanza, delle banche, materializzato in un simbolo di dominio come un grattacielo?” Piano: “È una critica motivata. Ma anche qui non facciamoci condizionare dai simboli. Le torri sono per loro natura simboli di potere, d’accordo. Ma costruire in verticale ha i suoi vantaggi. Qui il vantaggio è di poter creare un grande parco per i torinesi. Il San Paolo ha molti terreni, io potrei sdraiare la torre in orizzontale e i verdi sarebbero contenti di far sparire un parco”. Sono i temi culturali dentro una grande costruzione, e quella di Latina, la Torre Pontina, non è simbolo del potere finanziario, del San Paolo che sfida la Fiat nella idea stessa di leadership di una comunità. La nostra è una torre fatta da un gruppo imprenditoriale locale, da costruttori. È come la Torre di Parigi che non porta il nome dell’Edf, il monopolista elettrico di Francia, non è la sede della Renault, non quella della Peugeot, ma è il nome di un ingegnere, di quello che l’ha fatta. Così il grattacielo di Latina è il tempio ai muratori.

Lidano Grassucci

Alcune domande: ma il PPE in quella zona non era scaduto? E perchè mai è stata rilasciata la licenza edilizia?

ARKAN

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davide
Inviato il: 3/2/2008 19:46
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Re: Zaccheo e Urbanistica: Il Suo programma (da Latina Oggi)

Latina Oggi ci informa che in Commissione Urbanistica è stato presentato il Piano di recupero "Ambito D" realitivo all'area di 15 ettari comprendente Viale Italia, Piazzale dei Bonificatori, Via IV Novembre e Via Adua-Neghelli (cosidetto quartiere dei pub vicino il Consorzio di Bonifica)..

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/03_02_2008/pag06latina.pdf

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/03_02_2008/pag07latina.pdf

Il piano prevede:

1) La demolizione dell'ampliamento delle Poste fatto negli anni 60, la ricostruzione dell'originale ampliamento del 34 e della famosa scalinata.

2) La riqualificazione della casa del Vescovo con la realizzazione di un porticato con negozi (edificio giallo) 

3) La realizzazione di un parcheggio sotterraneo su Via Cavour, dove attualmente insiste un parcheggio a raso.

e tutto ciò è condivisibile e di buon senso.

Però il piano prevede anche la demolizione di un palazzo di fondazione a 4 piani (palazzo verde) , posto all'angolo tra Viale Italia, Via IV Novembre e Via Cavour.

Ciò è inaccettabile! Infatti al suo posto si prevede la realizzazione di un nuovo immobile alto 6-7 piani, se non di più!!

Suggerisco ai professionisti di che hanno redatto questo piano, ed anche ai commissari di minoranza presenti nella commissione urbanistica (in primis Giorgio De Marchis) che sarebbe opportuno invece:

1) Procedere alla demolizione dell'altro palazzo che si affaccia su Via IV Novembre ed è attaccato alla Casa del Vescovo (palazzo in rosso) e che è alto 8 piani ed essendo brutto, rappresenta il vero pugno in un occhio della zona;

2) Realizzare al suo posto un palazzo di 4 piano gemello a quello di fondazione che si vorrebbe demolire (palazzo verde), e trasferire la cubatura in eccesso rispetto a quella che si è demolita del palazzo rosso nella zona ancora libera su Viale Italia (zona raffigurata in azzurro), e realizzarvi quì in aderenza al palazzo di fondazione un immobile di 4 piani, totalmente identico e specchiato a quello che vi si trova davanti (palazzo magenta)

Credo che la mia proposta sia di buon senso, e che il costruttore potrebbe ugualmente trarre un buon guadagno da tutta l'operazione.

Suggerisco vivamente ai tecnici e al Sindaco ZACCHEO di avallare questa ipotesi. Altrimenti si sarà persa un occasione storica, ma anzi si sarebbe andati a demolire l'ennesimo immobile storico e di pregio di Latina

ARKAN

 



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davide
Inviato il: 3/2/2008 23:11
Registrato: 18/10/2007
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Messaggi: 1670
Il Comune di Latina vuol demolire palazzo storico di Viale Italia

Mi attendo una forte presa di posizione da parte di De Marchis e degli altri commissari di minoranza

ARKAN



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MarmaLT
Inviato il: 11/4/2008 6:21
Registrato: 12/8/2007
Da:
Messaggi: 825
Re: Il Comune di Latina vuol demolire palazzo storico di Viale Italia

Questa città è unica, con un dichiarato pubblicamente 10% di cubature abusive, valutazione molto molto sottostimata, basti pensare ai volumi tecnici diventati appartamenti, con tettoie, poi chiuse su vecchi edifici, vedi quelli che affacciano su Piazza San Marco, via Gramsci, (ops... ma lì c'è anche il cittadino On.le Zaccheo, c'è un Vice Prefetto, ed altri minori) via F. Filzi , ecc. , oppure su nuovi edifici fatti in concomitanza o subito dopo le costruzione, insomma una città ilelgale a livello alto ( inteso sia come ubicazione di piano, sia come livello dei propietari. Poi ci sono le tettoie che dovrebbero coprire i vani scala che portano sul terrazzo o per stendere i panni... nel 2008 vedo ancora tutte queste donne a stendere i panni sui terrazzi...  progettualmente sono indicate di altezza m. 2,40. Divengono di m. 2,80 (cioè abitabili) e le piccole  tettoie diventano grandi, anche più del doppio dell'autorizzato e poco meno che il solaio di copertura dell'edificio.

Bene, questa 'città legale' è dovuta grazie a costruttori che hanno legami granitici con i Poteri Forti di questa città, che li tengono in scacco ( una volta si diceva che li ricattava... oggi  con un eufemismo un pò idiota, ma meno pregnante  si dice 'li tiene in scacco', allora usiamo questo termine attualissimo, per essere 'AVANTI').

Beh! Meraviglia che quella Torre Pontina sia lì? Andatevi a vedere il progetto... Farete bellissime scoperte... C'è la legge sul diritto d'accesso spettante a tutti i cittadini, diversamente fatelo come Associazione... a proposito, indovinate chi sta costruendola? Non i "Mafiosi di Catania", ma imprese locali di quelle che sul territorio meriterebbe maggiore attenzione da parte della Magistratura.. ma quì servono le segnalazione da parte di chi è deputato per legge a fare queste verifiche....

... e chi sarà mai questo organo? Forse uffici che dipendono da chi ha autorizaazto questo edificio?



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Stevejo
Inviato il: 12/4/2008 10:00
Registrato: 26/3/2007
Da: Latina
Messaggi: 542
Re: Il Comune di Latina vuol demolire palazzo storico di Viale Italia

Mario, purtroppo che le cose a Latina andassero in questo modo è vero ed è soprattutto abbastanza noto.

Abusi edilizi legalizzati, appunto, ossia abusi che sono però consentiti attraverso varianti straordinarie di piano regolatore "ad personam": una strada la leviamo, una la spostiamo, si aumenta qualche cubatura quà e là, se ne diminuisce qualcun'altra...e il gioco è fatto!

Chi lo sa per sentito dire, chi lo sa per esperienza diretta (perchè ha ricevuto un danno da questi abusi legalizzati), molti molti cittadini lo sanno, ma purtroppo nessuno o quasi nessuno riesce o vuole ribellarsi. Forse perchè un conto è saperlo un conto è dimostrarlo. E se non lo si può dimostrare, una eventuale denuncia si ripercuoterebbe contro il citatdino che l'ha fatta, sottoforma di reato di calunnia o peggio.

Ed è questa, alla fine, la frustrazione maggiore, perchè ci sono reati di abusi edilizi noti e sotto gli occhi di tutti che però gli organismi preposti al controllo si sono sempre ben guardati dall'approfondire attraverso indagini (almeno fin'ora). 

La domanda che quindi mi viene da farti, leggendo il tuo post, è questa: ma questi dati che tu ha detto (ad esempio il 10% di cubature abusive) sono dati ufficiali (ossia emersi da indagini o denuncie), oppure sono delle stime che però non sono dimostrabili?

Perchè se è vera la prima, ossia che sono dati emersi da indagini ufficiali, allora mi domando perchè nessun magistrato abbia mai fatto qualcosa per perseguire  questi abusi e chi li ha permessi...visto che finalmente le prove ci sarebbero. 

Un salutone,

Stefano 



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MarmaLT
Inviato il: 12/4/2008 18:39
Registrato: 12/8/2007
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Re: Il Comune di Latina vuol demolire palazzo storico di Viale Italia

Il problema non è che non ci sia il mezzo... quel che manca è la volontà di affrontare al questione.  Anni ed anni fa ero distaccato presso il Settore Urbanistica, per volontà dell'allora Sindaco Nino CORONA, poi il sindaco è cambiato. Quando incomincia a mettere mani sulle cooperative del Q4 - Q5..  e credo che ancora siate lì  a cercare di uscire dal problema con il Consorzio Q4 - Q5....

Bene, come cercai di far chiarezza sul problema fui rispedito al Comando.. ora appena toccato il problema delle cubature sopra i solai di copertura degli edifici costruiti e in corso di costruzione... mi ritrovo fuori dalla Polizia Giudiziaria.. cioè nell'organizzazione interna della P.M.

Ora il problema che ci sono, intendo fisicamente, probabilmente quando vedranno che il fatto di avermi legato mani e piedi non sarà servito a nulla, allora accadrà qualcos'altro.... non posso risponderea quanto ti domandi prima dei saluti.

'Più mi legate le mani, più mi liberate la mente'



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MarmaLT
Inviato il: 15/4/2008 10:43
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Re: Il Comune di Latina vuol demolire palazzo storico di Viale Italia
Caro Arkan, mi sono  riletto la tua proposta di variante su Piano di intervento su viale Italia e dintorni, credo sia  davvero buona, salva l'ex IACP, anche se andrebbe sanato stante l'età, farebbe pulizia di quel aborto che si appoggia alla 'ex Casa dello studente' (ricordate lo scandalo che si accompagnò con il coinvolgimento dell'allora Vescovo, alla sua edificazione? ). Va bene pure il recupero alla edificazione nell'area di parcheggio dell'ex IACP,così da gemellare l'altro edificio sede dei Telefoni di Stato,  ma ritengo poco utile il parcheggio sotterraneo di via Cavour, quando si ha a due passi e meglio posizionato anche per il traffico che provenendo da Roma penetra nella città, una Mega Area, nel vecchio sito dell'ex Ospedale - ora parcheggio San Benedetto - lì si realizzarebbe una bella stuttura a  parcheggio... e si potrebbero contestualemnte getatre le fondamenta della Biblioteca tanto cara a Nino Corona. Questo parcheggio servirebbe alla rinascita del commercio nell centro  della Città... e offrirebbo un grande servizio, almeno nelel ore mattutine agli uffici limitrofi quali l'INPS, la ASL LT3, la Questura, l'ENEL, il Comune.., e, perchè no, anche l'Hotel Europa.

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davide
Inviato il: 2/6/2008 13:03
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Re: Zaccheo e Urbanistica: Il Suo programma (da Latina Oggi)

Caro MArio,

In effetti l'idea di fare un parcheggio sotterraneo su Via Cavour potrebbe essere strampalata, visto anche che l'area non è molto estesa. Forse sarebbe meglio creare un parcheggio sotterraneo sotto l'area dell'ex Ospedale, ed al contempo creare in superficie una piazza con aree verdi. Una zona verde che in quello spicchio di città manca.

Ma purtroppo al Comune di Latina non ci pensano. Piuttosto che fare parcheggi sotteranei qui e nell'area ex Orsal, costoro vogliono per forza di cose andare a sventrare piazza del Popolo!

ARKAN



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davide
Inviato il: 22/7/2008 23:49
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Re: Il Comune di Latina vuol demolire palazzo storico di Viale Italia

Ecco un interessante video sulla Torre Pontina:

http://www.youtube.com/watch?v=PZWB3JspDjE

ARKAN



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davide
Inviato il: 24/7/2008 22:29
Registrato: 18/10/2007
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Re: Zaccheo e Urbanistica: Il Suo programma (da Latina Oggi)

Qualche tempo fò accenavo alla realizzazione a Latina Scalo, su Via della Stazione, di fronte il distributore Esso di un edificio rosso, realizzato nel 2006-2007, a seguito della demolizione (nei primi mesi del 2006) di un vecchio rudere di un piano, abbandonato da anni.

Ebbene quell'edificio, che richiama l'architettura razionalista-futurista della stazione (per via dei lucernacoli tondi e del vano scale di forma semicircolare, pare sia la sede della Pecorilli Costruzioni Generali:

http://www.pecorilli.it/

L'edificio è stato realizzato da una ditta di Priverno. Peccato solo che al suo fianco abbia un palazzo di 3 piani (da qualche mese in ristrutturazione ed ampliamento), che ha ampie vetrate, e probabilmente in passato aveva uso commerciale.

Insomma questo palazzo è un vero pugno in un occhio, che mortifica e soffoca l'edificio della Pecorilli.

ARKAN

 



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