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M5S: il bastone e la carota di Di Giorgi

Ma dopo la “carota”, come si suol dire, segue sempre la “bastonata” che, nello specifico, è rappresentata dalla Di Giorgi volontà di procedere con la costruzione di un parcheggio multipiano in via Pio VI e, precisamente, nell’area delle ex autolinee di fronte all’arena del museo Cambellotti.

L’idea del primo cittadino, tuttavia, non è originale poiché il “copyright” appartiene al suo predecessore Zaccheo che l’aveva inserita nel “Piano Urbano Generale del Traffico”, redatto dall’Ing. Le Donne. Il tecnico in questione prevedeva altri tre parcheggi ubicati, rispettivamente, in piazza del Popolo (300 posti auto), via Don Morosini (700 posti) e via Neghelli (170 posti auto – già realizzato nella zona dei pub). 

 

Il garage di via Pio VI , così com’è stato prospettato, risulta essere un’opera invasiva che disporrà di 350 posti auto a pagamento, ovvero 220 in più rispetto agli attuali 130 che, è opportuno ricordare, furono stipati a forza, nella medesima area, dal Consorzio privato URBANIA (ex concessionario delle aree di sosta del comune) al fine di massimizzare i profitti. Lo stesso Consorzio che alla scadenza del periodo di concessione (novembre 2012), a causa di una pressoché inesistente azione di verifica e controllo dei pertinenti uffici comunali, ha lasciato la città con un buco finanziario di circa 1,3 milioni di euro (1).

Oggi a gestire, in deroga, le aree di sosta del comune c’è un’altro privato, ovverosia l’ATRAL, la stessa società che amministra, sempre in deroga dal 2011, anche il servizio di Trasporto Pubblico Locale (TPL) che, purtroppo per i cittadini, non brilla per efficienza (2). Possibile che più di tre anni di amministrazione Di Giorgi non siano bastati per emanare un bando di gara per l’assegnazione dei sopraccitati servizi di pubblica utilità ? Eppure, con tutti i tagli che lo stato ha fatto agli enti locali, cercare di risparmiare sull’affidamento di un servizio pubblico dovrebbe essere la priorità per un oculato amministratore.

Tuttavia, lo sappiamo, amministrare una città non è facile soprattutto quando gli interessi di pochi prevalgono su quelli di una comunità a cui non resta che seguire, basita, le cronache di una giunta inquisita dalla magistratura (per via della cosiddetta variante Malvaso) e sostenuta da una maggioranza che i principali quotidiani dipingono sempre più rissosa e avida di “poltrone”.

Però, nulla da fare ! Si deve andare avanti, costi quel che costi, fino alle prossime elezioni del 2016. Perciò è necessario stupire la cittadinanza, puntare al consenso, distrarre “le masse” fino al punto di non far percepire loro la differenza tra il bastone e la carota.

E allora che distrazione sia: un po’ con l’inaugurazione di qualche rotonda “artistica” giusto per pagarla di più rispetto a quelle tradizionali, troppo banali e noiose per una cittadina proiettata verso il futuro; un po’ dando risalto ai successi della squadra del cuore per facilitare il restyling dello stadio (ovviamente a spese dei cittadini); un po’ con la “bandierina blu” che sventola su un lido che di blu, per ora, ha solo le strisce dei parcheggi a pagamento; un po’ aprendo qualche pista ciclabile che fa sempre trendy.

E tra una “carota” e l’altra ecco giungere l’annuncio dell’isola pedonale in centro. Iniziativa gradita alla maggioranza dei cittadini ma non ad alcuni commercianti. E, allora, per convincere gli uni, gli altri e ovviamente gli immancabili amici del cemento ecco spuntare l’idea, “riciclata”, di un bel parcheggio al centro della città.

 

L’ennesimo “project financing” dove il solito privato, con un impegno economico stimato in 6,7 milioni di euro, dovrebbe realizzare la struttura in cambio della gestione del parcheggio (per circa 20-30 anni) e un verosimile canone al Comune tutto ancora da quantificare.

Un copione consolidato e fallimentare. Già sperimentato a Latina con la costruzione della piscina comunale scoperta e la successiva concessione, per la gestione dell’intero impianto di via dei Mille, ad una società privata che, nel corso degli anni, ha regolarmente introitato i guadagni lasciando, però, i costi delle utenze mai volturate (circa 240 mila euro tra luce, acqua e gas) a carico del comune, ossia dei cittadini (3). Per non parlare, poi, della gestione del cimitero cittadino affidata alla società Ipogeo, con la quale è ora in corso un contenzioso che potrebbe gravare, ulteriormente, sulle già esigue risorse finanziarie del comune.

Nel caso del parcheggio di via Pio VI non si tratta solo di voler perseverare in un “project financing” dagli incerti risvolti (viste le precedenti “gaffe” di quest’amministrazione non c’è proprio da stare sereni), ma è in ballo una violenza ai connotati architettonici del nostro centro storico.

Giova ricordare, infatti, che la conformazione della città, ad anelli concentrici ed arterie radiali, individua chiaramente il “centro storico” (conosciuto anche come quartiere “R0″) a sua volta perimetrato dalla circonvallazione. E’ questa la zona naturale da restituire ad una vivibilità ciclo-pedonale. Il tutto si potrebbe poi integrare, per qualche ambito a maggiore vocazione residenziale, con limitazioni di tipo ZTL (Zona a Traffico Limitato).

Del resto se ad Helsinki (capitale della Finlandia con circa 600 mila abitanti) si stanno dirigendo verso l’eliminazione del traffico veicolare (4), mediante il potenziamento del trasporto pubblico, privato (Taxi e Noleggio Con Conducente) e del bike sharing, non si capisce perché da noi, protetti da un clima temperato e favoriti da una gentile morfologia del territorio, si punti nel senso inverso, ossia favorendo il traffico con l’aumento del numero di posti auto.

Ma per Di Giorgi il garage multipiano è la “soluzione più adatta” poiché: “la chiusura del centro rischierebbe di avere effetti negativi in termini di accessibilità e fruizione del centro della città, appesantendo gravemente il carico di traffico veicolare, con conseguenze negative, anche in termini di inquinamento ambientale, per la salute dei cittadini”.(5)

Ma come si può considerare la “soluzione più adatta” quella che andrebbe a concentrare l’intero flusso automobilistico in un solo punto? Questa concentrazione non sarebbe diretta conseguenza dell’aumento dei valori di monossido di carbonio (prodotto dai gas di scarico) a ridosso di un’isola pedonale (6)?

La salvaguardia del patrimonio culturale e del territorio, in particolare nel nostro centro storico, dovrebbe essere propria di una idea progettuale generale che non prescinda da un’attenta analisi del contesto ambientale.

L’amministrazione comunale, per di più, sembra aver dimenticato il tassello più importante per lo sviluppo eco sostenibile della città, ossia il trasporto pubblico locale. Infatti questi parcheggi avrebbero senso solo se venissero realizzati, con funzione di “snodo” , all’esterno della circonvallazione, supportati da un flusso di navette, da e per il centro, efficiente e continuativo.

Sono queste le infrastrutture che il M5S Latina ritiene prioritarie. Solo in questo modo, riteniamo, si potrà favorire lo sviluppo economico e culturale di una città di pianura, dalla naturale vocazione ciclo-pedonale, situata a pochi chilometri dal proprio lido.

L’obiettivo dell’amministrazione, come sottolineato anche dallo stesso sindaco, sembra invece solo quello di: “rafforzare la destinazione di centro commerciale naturale”.

E allora cosa c’è di meglio di un parcheggio in pieno centro per facilitare il rilascio di nuove volumetrie e/o variazioni di destinazione d’uso a fini commerciali ? Magari proprio a quei privati che, durante la prossima tornata elettorale, potrebbero tornare utili per la raccolta di consensi ?

A questa scriteriata logica di sfruttamento del territorio e all’ennesima insensata colata di cemento, il M5S Latina dice NO !

 

per maggiori dettagli:  http://www.latina5stelle.it/il-bastone-e-la-carota/

 

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