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L’acqua è tornata affare loro!

Da: cappelletti
Data: 27/10/2008 15.37.16
L’ACQUA E’ TORNATA AFFARE LORO
di Francesco Storace
Complimenti vivissimi alla maggioranza di Berlusconi, complimenti vivissimi all’opposizione di sua maestà.
Il voto di aprile è stato davvero utile. Utile a far comandare in Parlamento gli speculatori dell’acqua, gli approfittatori di un bene di tutti i cittadini, con un vergognoso atto di arroganza.
Lo si è saputo da poco, ma è davvero grave quello che è accaduto all’insaputa di tutti.
E’ stato votato in Parlamento ad agosto l’articolo 23 bis del Decreto Legge numero 112, con il quale scatta la privatizzazione dell’acqua.
E’ stata una manina parlamentare a inserire nel decreto Tremonti un articolo scritto su misura, che non c’era nel testo originario approvato in Consiglio dei ministri. Nell’iter parlamentare è stata inserita la norma che serve a privatizzare l’acqua, sotto il titolo "Servizi pubblici locali di rilevanza economica".
Questo articolo è passato con il sostegno dell’opposizione, in particolare del Pd, nella persona del suo cosiddetto ministro-ombra Lanzillotta.
Questo è il testo: "Le disposizioni del presente articolo disciplinano l’affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, in applicazione della disciplina comunitaria e al fine di favorire la più ampia diffusione dei principi di concorrenza, di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi di interesse generale in ambito locale, nonché di garantire il diritto di tutti gli utenti alla universalità ed accessibilità dei servizi pubblici locali ed al livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettere e) e m), della Costituzione, assicurando un adeguato livello di tutela degli utenti, secondo i principi di sussidiarietà, proporzionalità e leale cooperazione. Le disposizioni contenute nel presente articolo si applicano a tutti i servizi pubblici locali e prevalgono sulle relative discipline di settore con esse incompatibili".
In buona sostanza, si regala anche l’acqua alla follia privatizzatrice. Per il Parlamento, l’acqua non è più un bene pubblico, ma mercanzia da far gestire dalle solite grandi aziende d’oltreconfine, quelle che sono già proprietarie delle acque minerali.
La conseguenza la sconteremo ogni volta che arriverà la bolletta a casa, con i privati che decideranno quanto farci pagare. Il tutto nel buio totale, nelle manovre parlamentari, nelle trame che caratterizzano da troppo tempo il palazzo contro il popolo.
Nessuno ne ha parlato, le Camere decidono senza farci sapere, i media tacciono, ma La Destra no.
Noi non ci stiamo e lanceremo la nostra iniziativa popolare sin dal congresso nazionale di novembre, chiedendo a Gioventù Italiana di farsene ancora una volta protagonista, ma con tutto il Movimento al fianco.

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