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Autore Discussione
Anonimo
Inviato il: 31/10/2007 16:15
Re: VCO e cittadinanza attiva

Per Antonella:

non hai trovato argomenti migliori??? AH AH HA AH



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Freddy
Inviato il: 31/10/2007 16:33
Direttore
Registrato: 25/7/2005
Da: Latina
Messaggi: 2542
Re: VCO e cittadinanza attiva

Gianni, scusa ma credimi, senza alcuna ironia, devo dirti che non ho capito al tua risposta (forse perchè vado un pò di fretta).

Per tale motivo vorrei riproporti il seguente quesito:

cosa avrebbe dovuto fare la Laurelli (o chi per Lei), se dopo l'ennesimo sollecito rivolto all'amministrazione comunale (e ripeto che ero io presente) il sistema della videosorveglianza ancora non funzionava ?

Averbbe dovuto aspettare ancora ?   e quanto tempo ??  mesi.. ?  .anni ??

Ti ricordo che era già passato molto più tempo di quanto inizialmente previsto, e tutti i convenuti, su questa questione, erano d'accordo (tra i presenti ricordo Creo, Sovrani,Moscardelli, Visari, Cirilli etc).

Qui, naturalmente, ognuno è libero di pensare quello che vuole, ma io, come cittadino Italiano non posso non condividere che i tempi di attuazione di un progetto, per i quali sono stati prima richiesti poi stanziati dei fondi, debbano essere ben definiti.

In altre parole, se dopo mesi e mesi, il Comune di Latina (uno dei Comuni del Lazio) non è in grado di realizzare un progetto, cosa dovrebbe fare la Regione Lazio....aspettare all'infinito ?

Io credo che abbia fatto bene a bloccare i fondi e a destinarli ad amministrazioni più efficienti (almeno per questa specifica questione).

E' solo il mio parere ovviamente.

Freddy

 

 

 



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Anonimo
Inviato il: 31/10/2007 23:26
Re: VCO e cittadinanza attiva

Non saprei spiegarti diversamente da come ho fatto ... scusami! L'unica cosa da precisare, visto alcune tue affermazioni, è che non ho mai detto che si sarebbe dovuto aspettare ... bensì che noi cittadini non possiamo aspettare che i fondi mal utilizzati vengano rifusi da chi ha gestito il progetto in questione.



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Freddy
Inviato il: 31/10/2007 23:50
Direttore
Registrato: 25/7/2005
Da: Latina
Messaggi: 2542
Re: VCO e cittadinanza attiva

Io credo che a questo punto noi cittadini dobbiamo solo sperare che il Comune (attraverso  personale specializzato) si adoperi per risolvere definitivamente i problemi tecnici ed avvii le procedure per trovare nuovi fondi per il completamento del progetto.

Qualora ciò non avvenisse, avrebbe solo buttato più di 200.000 euro (i soldi della prima trance, se non vado errato) per un sistema che non funziona.

Sbaglio ?

freddy

 

 

 



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Baol
Inviato il: 3/11/2007 12:19
Staff
Registrato: 14/12/2005
Da: Q4
Messaggi: 1069
Re: VCO e cittadinanza attiva

Ma scusate, se uno di noi si fa fare un lavoro in casa da una ditta x , prima di saldare il conto pagando quanto pattuito, non controlla che questo sia stato realizzato a regola d’arte? Possiamo pensare allora che prima di pagare a saldo la messa in opera di apparecchiature, sistemi supertecnologici o quant’altro, sarebbe opportuno verificarne il buon funzionamento (che poi è ciò per cui si realizzano, perché, appunto, funzionino)…  … mi pare ci sia della grave incuria in quanto accaduto, forse perché i soldini non escono dalle tasche di questi signori e così ci si sente di amministrarli “allegramente”? Dov’è finito il senso di responsabilità? Un semplice amministratore di condominio che si comportasse in questa maniera sarebbe subito rimosso dai condomini… ma questa  “politica”, ahimé, campa di … rendita.  



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Anonimo
Inviato il: 22/1/2008 21:10
Re: VCO e cittadinanza attiva

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/22_01_2008/pag08latina.pdf

Interessante articolo....così, tanto per ritornare sull'argomento videosorveglianza...



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Salvatore
Inviato il: 15/3/2008 21:43
Staff
Registrato: 25/11/2005
Da: Q4
Messaggi: 4672
Re: VCO e cittadinanza attiva

Cittadinananza attiva. Cosa signifca? Quale è la differenza tra un cittadino attivo e uno passivo? Potremmo semplificare affermando che il cittadino attivo è colui che si mobilita in prima persona per risolvere i problemi, mentre il cittadino passivo è colui che aspetta che sia qualcun altro a risolverli?

Il cittadino passivo argomenta (molto spesso a ragione) che non è suo compito risolvere quel dato problema poichè c'è qualcun altro più titolato di lui, oppure perchè c'è qualcun altro pagato per risolvere quel problema.

Nel passato abbiamo discusso spesso di queste due filosofie. Oggi ho letto su la Repubblica la risposta di Corrado Augias (che, lo confesso, stimo tantissimo, anche quando sostiene tesi con le quali non sono affatto daccordo) ad una signora di Roma.

Riporto di seguito lo scritto, e mi dichiaro completamente daccordo con la tesi sostenuta da Alexis deTocqueville prima e da Corrado Augias dopo. Gradirei conoscere il vostro parere.

CHI DEVE PULIRE LA SCUOLA SPORCA   (la Repubblica, pag. 38, 15 marzo 2008)

 Gentile Dott. Augias, vivo i problemi della scuola sia da madre (i miei figli hanno 12 e 9 anni) che da insegnante in una scuola media. Nella scuola elementare di mio figlio, il 143° Circolo Didattico di Roma, è venuto a crearsi il problema dello smaltimento dei rifiuti. I cassonetti distano dalla scuola una sessantina di metri, ma il personale non sembra essere autorizzato a compiere tale tragitto in quanto, essendo il tratto leggermente in discesa, si riuscirebbe a controllare male il carrello, mettendo a repentaglio l’incolumità delle addette. La legge però impone solo al datore di lavoro di garantire i dispositivi di sicurezza, basterebbe acquistare un carrello munito di freno. Invece si è pensato di chiedere a noi genitori (adducendo un certo “Progetto di Educazione all’Ecologia in collaborazione con le famiglie”) di provvedere, a turno, allo smaltimento dei rifiuti. I rifiuti nel frattempo si accumulano nella scuola. Mi chiedo se i genitori, dopo aver pagato le tasse, e esserci autotassati per l’acquisto del materiale di consumo (carta igienica, sapone, carta, gessetti....) si debba chiedere anche questo, quando esiste personale retribuito per tale mansione. Molti di noi hanno opposto un garbato rifiuto. Credo che dirò a mio figlio di riportare la “sua spazzatura” a casa: la butteremo nella nostra pattumiera.

prof.ssa Mary Lo Fiego [Indirizzo email protetto, entra per vederlo]  

Non sono del tutto d’accordo con la soluzione indicata dalla gentile professoressa. La mia idea è che in una situazione di emergenza e in attesa che arrivi un carrello col suo bel freno, bisognerebbe darsi un po’ da fare per cercare di risolvere la questione. In Italia (non solo a Napoli) abbiamo sotto gli occhi esempi clamorosi di dove possa portare l’assenza di spirito solidale in casi del genere. Ricordo un precedente illustre. Un giovane magistrato francese, Alexis De Tocqueville, compì nei primi decenni dell’Ottocento un viaggio negli Stati Uniti dal quale trasse un libro fondamentale: “La démocratie en Amerique”. Vi scriveva tra l’altro: «Vi sono in Europa certe nazioni in cui l’abitante si considera come una specie di colono indifferente al destino del luogo in cui abita. Non solo, ma il patrimonio del suo villaggio, la pulizia della sua strada, la sorte della sua chiese della sua parrocchia, non lo toccano affatto. Egli pensa che tutte queste cose non lo riguardano poiché appartengono a un estraneo potente che si chiama il governo. Questo disinteresse di se stesso si spinge tanto in là che se la sua sicurezza o quella dei suoi figli è compromessa, invece di cercare di allontanare il pericolo, egli incrocia le braccia in attesa che l’intera nazione venga in suo aiuto». Al forte spirito comunitario e solidale che vedeva nei villaggi americani, il geniale Tocqueville attribuiva gran parte del merito nella prosperità di quel paese. Se avessi un figlio in quella scuola, porterei di persona il carrello fino ai cassonetti. 

Corrado Augias [Indirizzo email protetto, entra per vederlo]




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"Integrity is doing the right thing, even if nobody is watching."

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Salvatore
Inviato il: 21/3/2008 20:37
Staff
Registrato: 25/11/2005
Da: Q4
Messaggi: 4672
Re: VCO e cittadinanza attiva

L'argomento mi appassiona (anche se in solitario) per cui vi propongo il seguito apparso su Repubblica del 19 marzo.

Ancora una volta condivido quello che scrive Augias (anche se devo "tirargli le orecchie" per aver sbagliato la citazione di JFK).

SCUOLE SPORCHE, PULIZIE COLLETTIVE

 

 Gentile Augias, con amarezza ho letto la sua risposta sulla scuola sporca. Lo so anch’io che molte cose in Italia funzionano grazie alla collaborazione dei cittadini. Ma in Italia tutto ciò che è temporaneo diventa « permanente». Prenderci carico, noi genitori, della spazzatura, soluzione peraltro già realizzata, diventerebbe «la soluzione» dello smaltimento, il carrello non arriverebbe mai. Se siamo noi genitori a dover pulire la scuola, allora eliminiamo il personale ausiliario

retribuito per questo, utilizziamo quei soldi in altro modo: edilizia scolastica, arredi, materiale informatico. Prof.ssa Mary Lo Fiengo [Indirizzo email protetto, entra per vederlo]

 

Caro Augias, ho letto la risposta alla professoressa Lo Fiengo, la considero sbagliata. La bella citazione di Tocqueville non c’entra nulla con la situazione descritta. Le racconto che cosa è successo da noi, Istituto Comprensivo «Ai nostri Caduti» di Trezzo sull’Adda. Un televisore nuovo, regalato alla scuola dal Comitato Genitori, sta in un ripostiglio; manca un carrello adatto perché i ragazzi possano vedere bene la proiezione. Al Comitato hanno detto che lo stereo non funziona perché un filo s’è staccato, aspettandosi che ci attiviamo noi perché è un nostro regalo alla scuola. Roberto Solbiati [Indirizzo email protetto, entra per vederlo]  

Gentile Augias, a proposito di cassonetti e carrelli, se io fossi uno dei «bidelli» prenderei buste più piccole e farei più di un viaggio, nell’attesa di un carrello più adatto. Le pare? Silvia Rosellini [Indirizzo email protetto, entra per vederlo]

Mi dispiace, non sono  d’accordo. Se la scuola non ha un carrello per portare i rifiuti dal cortile ai cassonetti, si tempesta la direzione, si occupa la presidenza fino a quando il carrello non arriva. Oppure si mettono insieme i pochi euro per comprarne uno.Se il televisore regalato alla scuola sta chiuso in un ripostiglio, si mette in croce il preside fino a che non lo tira fuori. Sono cose faticose, lo so. Peggio, sono noie. E ognuno ha i fatti suoi per la testa, e tante cose da fare. Ma la democrazia è anche una gran rottura di scatole, comincia dai rifiuti nel cortile della scuola dove vanno i fligli, finisce con palazzo Chigi. Scrive il signor Solbiati che la frase di Tocqueville sulla solidarietà negli Stati Uniti non c’entrava niente con i carrelli delle immondizie. Non è vero, c’entra. Quando Kennedy disse le famose parole «Non chiedetevi che cosa l’America ha fatto per voi ma che cosa voi avete fatto per l’America», anche se probabilmente non lo sapéva, stava citando anche lui lo spirito solidale che tanto aveva impressionato lo studioso francese. Quelle parole in Italia sono impronunciabili, infatti nessun politico le dice perché farebbe ridere. Io credo che molti nostri problemi comincino da lì.

Corrado Augias




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Anonimo
Inviato il: 2/6/2008 15:46
Re: VCO e cittadinanza attiva

Se è vero quanto riportato da quest'articolo di LatinaOggi...oltre la beffa il danno!!

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/02_06_2008/pag07latina.pdf



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Kla
Inviato il: 2/6/2008 18:37
Utente
Registrato: 24/11/2005
Da: Latina
Messaggi: 1672
Re: VCO e cittadinanza attiva

Adesso, senza tergiversare, non resta che augurarsi che chi ha sbagliato faccia il serio e si prenda le proprie responsabilità pagando di tasca propria il danno anzichè far gravare la spesa di questo fallimento ai cittadini di Latina.

Inoltre chi ha sbagliato si prenda  le proprie responsabilità e compia un atto sano e civile dimettendosi da tutti gli incarichi pubblici.

Salutoni




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Kla >))°> J

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