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anaclerio
Inviato il: 4/10/2007 21:52
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Re: Chiude anche la Gambro! E il settore farmaceutico inizia a vacillare

E' notizia di oggi che la Gambro di Latina Scalo chiude e 70 lavoratori a spasso. Ma questo è un segnale! E' la prima azienda farmaceutica che abbandona Latina, si quel tanto famigerato settore su cui per anni ci siamo cullati, e che sembrava inattaccabile alle crisi.. Il paradosso è che la notizia avviene nel giorno in cui la BSP comunica di aver ricevuto 27 milioni dall'Unicredit per avviare il suo nuovo stabilimento...

La mancanza di una politica industriale e la scelleratezza di una classe politica, stanno distruggendo un patrimonio industriale creato con soldi dello Stato e con l'impegno dei tanto vituperati democristiani.

Ma questi di oggi che diavolo sono stati capaci di fare? Niente, solo le solite speculazioni edilizie!

http://www.latina24ore.it/index.php"3">La società farmaceutica Gambro lascia Latina. Lo ha reso noto la stessa azienda, informando che il provvedimento rientra «nell'ambito della ristrutturazione del gruppo» che prevede un'analoga iniziativa in Portogallo. La società ha detto che sono state informate le organizzazioni sindacali e si procederà nel rispetto delle legislazioni nazionali in materia di occupazione e mercato del lavoro per ciascuno dei Paesi interessati».

ANACLERIO

 

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davide
Inviato il: 16/12/2007 20:44
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Latina, nel 2006 pil cresce del 5,2%

Dopo il dato del 2005, quando il pil della provincia di Latina crebbe del 7%, oggi arriva il dato del 2006..

Nel 2006 siamo cresciuti del 5,2%, inferiore al 6,8% dei ciociari...

Cmq sia attendo i dati scorporati per settore economico, e vedere quanto di questo incremento proviene della speculazione immobililare, e quanto dall'industria e dall'agricoltura..

http://www.ilmessaggero.it/view.php"2">

Domenica 16 Dicembre 2007 Chiudi

di LAURA PESINO

La ricchezza delle province italiane, da nord a sud dello stivale, passa sotto la lente d’ingrandimento degli istituti di statistica ed economia. Sul finire dell’anno, l’ultimo studio sul Prodotto interno lordo del Paese, presentato nel corso della 126esima assemblea di Siracusa, è quello realizzato da Unioncamere e istituto Tagliacarne, che hanno analizzato beni e servizi delle province. Ebbene, il quadro che ne emerge, graduatoria alla mano, se conferma un indiscusso primato delle città del nord, riconosce anche al Lazio una crescita notevole e sostenuta, attestata da quel +6,6% di crescita nel corso del 2007 contro una media nazionale ferma al +4. Nella classifica svettano Milano, Bologna, Bolzano, Aosta e Modena, ma la sesta posizione è tutta per la Capitale, che si guadagna tra l’altro un secondo posto per crescita del Pil. A trainare la regione è ovviamente Roma, ma anche i buoni risultati conquistati dalle due province di Frosinone e Rieti, il cui Pil è cresciuto rispettivamente del 6,8 e del 6%. Un po’ più indietro resta la provincia pontina, terza nel Lazio per crescita. Ma anche qui la stima del Pil, secondo Unioncamere e istituto Tagliacarne, non ha mancato di segnare un sostanzioso aumento che si attesta intorno al 5,2%. Il Pil totale di Latina, tradotto in numeri supera i 14 milioni di euro, ed è il più alto della regione. Studiando poi la classifica generale si scopre poi che, quanto a Pil pro-capite (il valore medio della produzione per individuo), Latina occupa la 46esima posizione con un valore medio di 26.538 euro. Fin qui le buone notizie. Restando però sempre in tema di studi e rapporti statistici, c’è il Censis a bacchettare la provincia pontina, sempre più vicina a quelle del sud Italia. In un rapporto di recente pubblicazione proprio il Censis parla di «province del Mezzogiorno in transizione», collocando Latina, insieme alla cugina Frosinone, fra le 18 province del distretto sud. E non per collocazione geografica, ma perché, in comune con le realtà che appartengono al Mezzogiorno in transizione, ha un basso livello di scolarizzazione e un alto livello di disoccupazione giovanile, un sistema di sviluppo economico arretrato e un basso valore aggiunto.

ARKAN



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davide
Inviato il: 16/12/2007 20:47
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La Sicamb di Latina Scalo investe
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davide
Inviato il: 16/12/2007 22:42
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Ecco i dati

Ecco i dati completi:

http://www.unioncamere.it/allegati/com_valoreaggiunto_2007%20corr.doc

Per quanto riguarda la posizione per pil pro-capite, siamo passati dalla 47 esima alla 46 esima, superando Asti, ed arrivando ad un tiro di schioppo da Siena, Vercelli, Biella e Savona.
Penso che se nei prossimi anni confermeremo la media degli ultimi 2 anni, abbiamo buone possibilità di attestarci intorno alla 40 esima posizione..



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davide
Inviato il: 1/1/2008 23:49
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UniCredit Banca d'Impresa ha concluso con BSP Pharmaceutical un'operazione di finanziamento destinata a supportarne i progetti di sviluppo formulativo e di produzione commerciale di farmaci per il trattamento dei tumori. La banca corporate del Gruppo UniCredit ha stanziato 27 milioni di euro, con scadenza a 5 anni, a sostegno della neonata azienda farmaceutica per l'acquisto e la riconversione verso produzioni altamente specializzate dell'ex sito industriale Tetra Pak di Latina. BSP Pharmaceuticals è una nuova società, con sede a Latina, partecipata da Patheon (multinazionale farmaceutica canadese), da Polfarma (azienda polacca che opera in campo farmaceutico) e da Aldo Braca, presidente di Patheon Europa, Ad di Patheon Italia, presidente e Ad di BSP.

Il piano dell'azienda prevede il raggiungimento di un fatturato di oltre 70 milioni da quando l'impianto potrà essere completamente operativo (dal 2010). L'organico a pieno regime comprenderà circa 250 dipendenti di cui la metà sarà rappresentata dagli ex dipendenti della Tetra Pak, per i quali sono previsti appositi corsi di formazione per la loro riconversione professionale. BSP lavorerà principalmente per l'export, soprattutto negli Stati Uniti, in Giappone e nel Nord Europa.

Sviluppo e produzione verranno eseguiti per conto delle maggiori industrie farmaceutiche che già stanno orientando la fetta più importante della loro attività di ricerca nella categoria terapeutica degli antitumorali. L'operazione è stata organizzata dal team Finanza d'Impresa della regione commerciale Centro-Sud e della filiale di Latina di UniCredit Banca d'Impresa.



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raggiodiso
Inviato il: 3/7/2008 14:11
Utente Cancellato
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 E dopo tutto ciò che e stato scritto vogliamo forse imputare le responsabilità ai marziani o ai vari "ET"???..Chi comunque continuerà a passarsela economicamente bene saranno i responsabili di tale disastro,tutti gli altri o faranno rapine o moriranno di fame.

Giunti quì,sarebbe opportuno dichiarare lo"stato di calamità amministrativa",non vi sembra??

Raggiodisole



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davide
Inviato il: 3/7/2008 15:48
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Come ho detto in precedenza, non vi è da aggiungere altro sulla scelleratezza della classe politica provinciale, intenta solo a soddisfare piccoli e grandi interessi di bottega.

ARKAN



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MarmaLT
Inviato il: 3/7/2008 21:40
Registrato: 12/8/2007
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Messaggi: 825

Stiamo tranquilli dopo aver ridotto le settimane senza soldi nel portafoglio da 4 con Prodi a 3 con Berlusconi... noi a Latina non ci facciamo mancare anche la riduzione delle fabbriche... siamo nella media nazionale.

Una riflessione semplice, quando si sono fatte le rivoluzioni? Quella del pane, quella dell'oppressione, quella della follia dei governanti, insomma condimenti in vendita anche nel 2008, a quanto parrebbe.



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Anonimo
Inviato il: 4/7/2008 11:49
Dimenticate la scheda magnetica che da diritto a 400 euro da spendere per chi è indigente insomma una moderna tessera annonaria.

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davide
Inviato il: 13/9/2008 19:19
Registrato: 18/10/2007
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Messaggi: 1670
Sabato 13 Settembre 2008Chiudi chiudi finestra

 

 

 

 

 

 

 

 

«Non è una soluzione ma speriamo ci aiuti a trovarla». Fabio Mazzenga, presidente di Confindustria Latina, ha da poco lasciato i rappresentanti delle 40 aziende a capitale estero che operano in provincia. Conosceva già i problemi che gli avrebbero prospettato ma stavolta si parte da un’angolazione diversa. Intanto con la costituzione di un Comitato delle imprese a capitale estero, quindi con la realizzazione di un “master plan” relativo alla situazione da qui a dieci anni del territorio. «Sono analisi - spiega Mazzenga - che le industrie già fanno, le metteremo insieme e sottoporremo i risultati alle istituzioni, indicheremo le priorità principali, non vogliamo soluzioni tutte e subito ma ribaltare l’ottica. Oggi si intrviene quando c’è una difficoltà e ormai è troppo tardi. Esponendo le problematiche che arrivano dall’interno del sistema - aggiunge - puntiamo ad avere le soluzioni in anticipo». Una decina i punti, molti ampiamente noti: dalle infrastrutture alla burocrazia, dal costo del lavoro all’energia, fino alla sicurezza e legalità. «Vogliamo affrontare la situazione con realismo - dice ancora Mazzenga - purtroppo non ci sono segnali di miglioramento e i protocolli firmati in questi anni possono essere fotocopiati e riproposti, non è cambiato nulla». La Confindustria ha un obiettivo minimo: «Se non attirare nuovi investimenti, fare in modo che restino le industrie che ci sono». Quelle a capitale estero che occupano a Latina 11.000 addetti, hanno investito nel 2007 200 milioni di euro e registrano un fatturato stimato di 4 miliardi. «Le aziende hanno risposto, ora occorre lavorare - spiega il direttore, Sergio Viceconte - sono stati individuati dei punti di debolezza e lo ha fatto chi affronta problemi tutti i giorni, non chi si limita ad analisi dall’esterno». Chi affronta problemi, per esempio, come i sei mesi necessari per aumentare la potenza elettrica perché i cavi passano in Comuni diversi, le competenze si intrecciano e... Il Comitato sarà operativo entro settembre, subito dopo il “master plan”. La buona notizia? Esclusa la Pfizer che lascia, dagli altri non sono arrivate avvisaglie di smobilitazione.
G.D.G.


 



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