Il Portale dei quartieri di Latina Nascosa e Nuova Latina

La Tetrapak chiude. Le gravi responsabilità della politica....

By: davide

davide - Thu 27/04/2006 or 09:08
Un'altra ferita per ciò che resta del sistema industriale della provincia di Latina. La Tetrapak chiude, licenziando 130 dipendenti e confermando ancora una volta come il nostro territorio non sia affatto competitivo... Tale situazione si aggiunge a quelle della Goodyear, della Plasmon (che ha messo in mobilità 75 persone), della Recordati e di moltissime altre aziende in difficoltà che si aggiungono a quelle che hanno chiuso i battenti negli ultimi 15 anni... La politica in tutti questi anni se ne è stata semplicemente a guardare, non ha promosso nessun iniziativa o incentivo volto alla creazione di nuove realtà industriali. Stiamo mandando all'aria tutto il sistema industriale realizzato ai tempi della Cassa del Mezzogiorno.. Nessuna nuova grossa realtà si è instaurata in provincia di Latina negli ultimi anni, fatta eccezione per la costruzione del circuito Bridgestone ad Aprilia che rappresenta il centro ricerca della Bridgestone a livello europeo. Tale investimento ha portato 100 occupati a fronte dei 300 previsti e che cmq non ci c'è uno stabilimento produttivo(và detto cmq che gli interventi previsti saranno completati nel 2007). Anche quest'unico intervento di una multinazionale sul territorio abbiamo rischiato di perdere fino all'ultimo, visto che la Bridgestone dopo le lunghe pastoie burocratiche era decisa a realizzare il circuito a Pisa. C'è voluta la caparbietà dello scomparso sindaco Luigi Meddi per sbloccare la situazione e far partire i lavori... A parte questo null'altro è stato realizzato... La provincia di Latina non è riuscita a mettere insieme i comuni di Aprilia, LAtina e Cisterna per fare una strategia volta a ridurre il peso fiscale delle aziende (ad esempio addizionali irpef, imposte comunali e provinciali sull'energia elettrica). Sono 2 anni che Cusani è stato eletto e non è riusciuto a eliminare l'addizionale provinciale sulla bolletta Enel, ma ha eliminato la tassa sui passi carrabili che invece aiuta molto le imprese... Questi interventi di tassazione locale che potevano e possono essere fatti non è che siano risolutivi, ma indicano almeno la volontà delle pubbliche amministrazioni di aiutare le imprese... Niente niente niente hanno fatto costoro se non aumentare le varie tasse come la Tarsu, le bollette dell'acqua ecc. Le varie aziende che hanno chiuso difficilmente hanno riaperto i battenti, quelle che lo hanno fatto hanno dato un occupazione marginale rispetto a prima (ad esempio la ex Ilio, la ex Aprilia Ingranaggi ecc.) Poi ci sono i vari casi scandalosi come quelli della Goodyear in cui si sono dati miliardi pubblici a degli imprenditori come Veneruso, e dopo 6 anni è tutto lì fermo.. Gli unici progetti avanzati da aziende fuori provincia e che ancora sono in alto mare riguardano il campo energetico. Gli esempi più significativi in questo campo sono la centrale turbogas da 400 MW da realizzarsi a Mazzocchio dalla Acea e una centrale a biomasse della Green Energy di Milano. La centrale turbogas di Aprilia da 800 MW è stata bloccata. In una realtà come la nostra, dove l'energia costa cara, la presenza di tali centrali nelle zone industriali della provincia permetterebbe la stipula di contratti vantaggiosi per le aziende industriali, e un'attrattiva per le eventuali aziende energivore che vogliano insediarsi nei pressi della centrale. Purtroppo anche queste iniziative che possono portare posti di lavoro diretti (addetti della centrale) e indiretti, sono bloccate nelle pastoie burocratiche. Questi a tuttora rappresentano gli unici grossi investimenti industriali che forse un domani vedranno la luce in provincia... Poi ci sono i casi delle aziende multinazionali già insediate che hanno avuto grosse difficoltà a fare gli investimenti per ampliare la loro capacità produttive... Tra queste vanno ricordate: 1) La Slim di Cisterna, che dopo oltre 6 anni nel 2005 è riuscita finalmente a far partire un investimento di diversi miliardi per sostituire un laminatoio e incrementare la produzione del 10%; 2) La Jansen, anch'essa per realizzare un investimento di 40 miliardi di lire ha avuto difficoltà; 3) La Mapei, che come riportato in un quotidiano nazionale per ampliare il suo stabilimento di Latina ha dovuto attendere 10 anni affinchè il progetto fosse approvato dalla Regione Lazio. 4) La Ondulit di Cisterna che invece di realizzare l'ampliamento dello storico stabilimento, ha preferito realizzarne un'altro in provincia di Terni, e stà ridimensionando quello pontino... Ma i politici dove'erano quando si verificava tutto ciò? Stavano facendo gli interessi della comunità o pensavano solo a rubare? Quando poi la politica è intervenuta in prima persona nelle faccende industriali si sono verificate le peggio cose. Ad esempio hanno deciso di fare al posto dell' ex zuccherificio di Latina Scalo il centro intermodale, investendo 25 miliardi di soldi pubblici per dare lavoro a 6 persone. Oppure il caso dell'ex stabilimento tessile della Lanerossi dove negli anni 70 lavoravano 1400 persone. Ebbene lo hanno ristrutturato per la modica cifra di 40 miliardi ed oggi è un enorme scatolone vuoto... Oppure si sono fatti crescere centri commerciali sui resti di vecchi stabilimenti, come avvenuto per l'ex caseificio Cuomo a Latina Scalo, oppure per l'ex Dublo dove vogliono far fare l'ennesimo centro commerciale a un'imprenditore del nord. Ecco, questi sono gli sconquassi che ha creato una classe dirigente locale, provinciale e regionale che non conosce la storia industriale del territorio, e peggio ancora non si ha fatto nulla per darsi una politica industriale. Sono stati capaci sono a fare convegni su convegni, pippe su pippe, sul tema del turismo, come se fosse quella la salvezza da tutti i mali. Le uniche poche cose egregi fatte dai privati senza aiuto di nessuno, sono state presentate dai politici come fossero opera loro. L'ultimo esempio è la realizzazione di un'asta telemetica per la vendita dei fiori nella azienda De Pasquale di Borgo Faiti... Zaccheo che si stava a fare là? Quale contributo ha dato visto che da quando è sindaco non ha mai parlato della floricultura? Ecco una classe politica così mediocre ci porterà alla definitiva scomparsa delle aziende industriali... Così torneremo per la loro goia a coltivare la terra e a piantare i carciofi, come si faceva prima del boom industriale di questa provincia DAVIDE

renatosd - Thu 27/04/2006 or 09:30
Eh si ne hai buttate li una valanga di questioni ... e tutte importanti. Concordo pure che sia ora che se ne parli perchè nessuno pensi di essere fuori dallo smantellamento di un sistema industriale in provincia. Se non si prende coscienza di queste scelte scellerate davvero ci troveremo presto tutti con la vanghetta in mano a piantar carciofi. Anche nel partito si sta alzando a gran voce l'esigenza di alzarsi dalle scrivanie e tornare davanti i cancelli delle fabbriche a difendere quel poco che c'è ancora da difendere ... Vedi però se oggi parli male della liberalizzazione del mercato o della neo evoluzione della Legge Biagi sei considerato un pazzo appestato ... ma il prezzo da pagare è esattamente questo ... le grandi multinazionali se prive di vincoli scappano infischiandosene dei lavoratori ... gli stessi che nel caso tetrapak si erano autoridotti lo stipendio per favorirne il rilancio ... come al solito questi incassano il premio ... hanno prodotto sottocosto per un po' e ora scappano senza pagar dazio. PS il caso "CUOMO" è un po' diverso ha solo spostato lo stabilimento per esigenze produttive ... ovviamente per favorire lo sviluppo tutti hanno favorito l'economicità della ricollocazione geografica compreso chi ha reso economicamente conveniente la dismissione alienando un complesso industriale obsoleto ... mi informerò presto sul nuovo numero di occupati perchè voglio verificare che in tutto questo non vi sia stata diminuzione di occupazione. renato

davide - Thu 27/04/2006 or 09:53
Io non sò se la crisi della Tetrapak è più lunga, ma si nè cominciato a parlare sui giornali locali circa 8 mesi fà, quando c'è stata quell'orribile campagna sui giornali nazionali contro la Tetrapak e l'ITX. Non sò a chi ne abbia giovata quella campagna stampa, come non capisco a chi giovi affossare il settore avicolo e la produzione dei polli. Anzi fanno bene i produttori a richiedere i danni contro quei giornali che hanno ingegerato un inutile senso di paura tra la popolazione. Tornando alla Tetrapak di quanto si erano ridotti lo stipendio i dipendenti? Il bello è che la produzione di Latina non verrà trasferita in India o Cina, ma in Svezia dove gli stipendi e le tasse sono più alte... :-o :-? Ciò ci deve far riflettere... In questa provincia i politici erano indaffarati solo nelle faccende urbanistiche per favorire i costruttori loro amici. Tutti i giorni a parlare di varianti e variantine... Non uno che abbia parlato di politica industriale.. Poi l'opposizione è stata totalmente in silenzio, tranne De Marchis, Moscardelli e Di Resta che saltariamente intervengono su alcune sparate di Zaccheo il resto dell'oppozione praticamente non esiste, così come in provincia. Non è che zitti zitti si stanno facendo i fatti loro con la maggioranza nelle varie Acqualatina ecc.? Perchè sempre di questo si parla, di acqua e monnezza, di monnezza e di acqua. Le fabbriche chiudono? Che importa? Chiediamo i soldi allo stato per farci qualche altra cosa, così ci mangiamo pure quelli.. In questa sorta di inciucio permamente ai danni dei contribuenti. E la chiamano democrazia....... DAVIDE

davide - Thu 27/04/2006 or 10:05
Il caso Cuomo rientra perfettamente nel loro modo di fare le cose. A seguito della decisione della Galbani di abbandonare lo storico stabilimento di Aprilia realizzato con i contributi della Cassa del Mezzogiorno (anche quà non si è mai capito il perchè) Cuomo ha voluto forti garanzie (ovvero poter realizzare il centro commerciale) per trasferirsi nel caseficio Galbani. Dunque c'è stato un trasferimento di capacità produttivo, ma nessun incremento dello stesso. Come la Desco di Terracina che per comprare lo stabilimento della Cirio voleva che l'area dove è insediata attualmente diventasse edificabile per la realizzazione di palazzine e strutture alberghiere... Insomma sono industriali che si muovono solo se possono fare delle grandi speculazioni edilizie... Quà si è sbagliato fin dall'inizio dando i contributi della Casmez a tutti, purchè realizzassero le fabbriche. Invece di darli sono a quelli che si insediavano nelle aree del Consorzio Industriale... Risultato? Le grosse aziende si trovano sparpagliate in campagna perchè hanno comprato terreni agricoli che poi i comuni con variante hannno reso industriali, e la collettività si è sobbarcata costi enormi per allacciare queste aziende alle reti elettriche, idriche ecc, con le infrastrutture e le opere di urbanizzazione in zona ASI sottoutilizzate. Basta vedere l'area ASI di Mazzocchio, su 800 ettari solo 50 sono occupati dall'industria, neanche il 10%.. DAVIDE

renatosd - Thu 27/04/2006 or 11:58
Premesso che: - condivido al 100% le tue annotazioni sulla necessità di collocare le aziende nelle aree dedicate ai consorzi industriali e non potrebbe essere altrimenti per chi come me aspira alla giusta considerazione ed al ruolo fondamentale della programmazione territoriale e urbanistica; - non sono a conoscenza delle caratteristiche del sito di destinazione della Cuomo ne della dimensione strutturale/occupazionale del nuovo reinsediamento; pertanto riservandomi di verificare se è vero quello che dici sul mancato incremento produttivo, che sarebbe comunque rilevante voglio però dire qualcosa sul sito rilasciato e sulla sua trasformazione. L'area di Sermoneta scalo ove insisteva lo stabilimento è quella ormai urbanizzata anche se purtroppo abbastanza caoticamente per colpa anche e soprattutto delle sanatorie. La presenza dello stabilimento di forte impatto, urbanistico ma anche e soprattutto ambientale era ormai veramente incompatibile. Basti pensare solo quanto gli "odori" dei prodotti caseari in lavorazione fossero appestanti per quella comunità. Se a questo si aggiunge che l'abbandono del sito può permettere la riqualificazione del luogo anche, ma non solo, mediante la realizzazione di un centro commerciale e dservizi per quel nucleo ... ben venga .. se poi l'Azienda riesce tramite operazioni finanziare anche solo a sopravvivere (ma ripeto non sono a conoscenza degli aspetti della questione), se riesce a mantenere intatta la forza lavoro, allora dico che non ci vedo nulla di scandaloso. Si predica tanto la flessibilità ed allora ben vengano aziende che riescono in momenti di difficoltà a recuperare una capacità finanziaria, che permette di capitalizzare i beni fissi tramite un semplice cambio sede e garantire la produzione ... se poi riuscisse anche ad incrementarla sarebbe meglio ... certo se fra un anno poi chiudesse bottega e burattini sarebbe gravissimo ... renato

davide - Thu 27/04/2006 or 12:39
Io penso che nel caso della Galbani di Aprilia ci si sarebbe dovuti impegnare fino in fondo per cercare qualche acquirente interessato allo stabilimento, anche multinazionale... Certo se poi non si è riusciti è stato giusto far trasferire Cuomo in quello stabilimento. Forse cercava da tempo terreni dove costruire un nuovo stabilimento... non so.. Meglio che ti informi con qualche DS, anzi chiedi all'ex Sindaco di Sermoneta Scarsella. Cmq spero che per la Tetrapak si trovi una situazione tipo quella della Yale, che un anno e mezzo voleva lasciare Aprilia, poi dopo vari viaggi in Svezia, in cui i sindacati hanno trattato direttamente con i grandi capi, si è riusciti a far rimanere ad Aprilia almeno la produzione a maggior valore aggiunto.. Certo restano i casi della ex Mistral, alle prese con un improbabile reindustrializzazione da parte della Dea di Giulianello, una srl che si occupa di pannelli solari... Oppure il caso dell'ex Blu Fish di Formia che fino al 98, anno di chiusura impiegava 200 operai. Quì nonostante i mostruosi ritardi del fallimento pare ci sia l'interessamento di un imprenditore giapponese per fare pesce surgelato, e di un'azienda cosmetica francese che reimpiegherebbe 130 operai. Oltre il caso Cirio dove a Maggio ci sarà l'asta del tribunale per comprare al fallimento lo stabilimento. Spero lo vinca qualche grossa azienda italiana o internazionale e riavvi la produzione di pomodoro in scatola, altro che centrale ortofrutticola che vogliono farci i politici di Sezze, sempre con soldi pubblici s'intende! A Sezze sono anni che c'è una centrale ortofrutticola abbandonata e degradata, se c'era tutta questa esigenza e convenienza i privati l'avrebbero già fatta. In tutto questo mare di brutte notizie alcune cose positive: 1) La ex Aprilia Ingranaggi dopo oltre 1 e mezzo dalla chiusura, è stata rilevata dalla Didimo Zanetti di Bologna che produce sempre ingranaggi e che a Settembre ha cominciato a reimpiegare i primi 20 lavoratori degli 80 che si arriverà a regime 2) Nelle settimane scorse la Unilever ha venduto tutti i surgelati europei tranne il marchio Findus che è risultato strategico. La Findus stà avendo ottime vendite negli USa e spero che presto questo si rifletta in un aumento della produzione e dell'occupazione. Certo se il Comune di Cisterna fà come con la Slim o con l'Ondulit allora c'è da preoccuparsi.. Ecco i politici comincino a parlare di queste crisi industriali e a impegnarsi per la riconversione di queste aziende, invece di parlare di monnezza e acqua che non interessa a nessuno, solo ai giornali che hanno sempre argomenti su cui scrivere, e loro stessi (vedi poltrone ecc.) DAVIDE

davide - Sat 29/04/2006 or 19:35
Sembra che avevano richiesto al Comune di Latina di poter realizzare una clinica su parte del terreno attorno lo stabilimento Tetrapak... In area industriale ci fanno una clinica? Voi che ne pensate? DAVIDE

davide - Wed 03/05/2006 or 14:10
Infatti tutti i giornali in questi giorni riportano la notizia secondo la quale Zaccheo non concederebbe nessuna variazione della destinazione d'uso... Ma questa chiusura cos'è, un ricatto al Comune che non gli fà fare la clinica? Renato intervieni, visto che di questioni urbanistiche ne sai più di tutti noi.... DAVIDE

Mayhem - Thu 04/05/2006 or 10:49
Per quanto mi dispiaccia per i dipendenti della Tetrapac mi chiedo cosa centri coi quartieri.... ma poi vi siete accorti che state parlando tra comunisti? E' vero che se vi contraddicono andate subito su di giri ma non vi pare di esagerare a parlare solo tra di voi? Questo forum è pazzesco ... è solo apologia del cattivo operato dell'amministrazione di destra rispetto a quanto sarebbe andata bene se ci foste stati voi. Ho letto su un altro forum che dovrebbero separare gli argomenti dei quartieri da quelli che non lo sono e io spero si sbrighino.

Enrico - Thu 04/05/2006 or 13:42
Rispondo solo all'ultima frase perché non mi interesso tanto di politica... Devi sapere Mayhem, che i moderatori del forum non sono delle macchine ma delle persone comuni, e come tali hanno come impegni: - Un lavoro (o la scuola per alcuni come me :-D ) - Una famiglia Nell'arco della giornata può capitare che il lavoro e la famiglia prendano una bella fetta del tempo a disposizione, lasciato la possibilità alle persone di controllare il sito al volo tra un impegno ed un altro e/o la sera dopo aver assolto tutti i compiti. Siccome siamo esseri umani anche noi, con i pregi e i difetti di essere persone, possiamo commettere errori, come dimenticare una discussione nel forum sbagliato a causa degli impegni del giorno e dello stress. Non so se tu sia esente da questi errori. Delle volte basta una segnalazione. Quello che voglio dire è che detto come lo hai scritto sembra che non facciamo mai niente e che dovremmo essere esenti da errori e/o che i moderatori dovrebbero essere online sempre. Come dire, Errare è umano, perseverare è divino :-D Se ho interpretato male il tuo messaggio ti chiedo di scusarmi. Enrico PS: spostato in Latina e provincia

Mayhem - Thu 04/05/2006 or 14:05
"si sbrighino" era una mia speranza perchè certe discussioni apologiche sono insopportabili alla vista ma se qua da come ho capito è tutto aggratisse non mi rivolgevo a chi fa questo sito.

davide - Thu 04/05/2006 or 15:35
Caro Mythem quì comunista c'è Renato DS con cui ho avuto modo di scambiare parecchie battute riguardo l'urbanistica di Latina (vedi post su piano di recupero del centro storico, post sulle case popolari, sulla biblioteca Stirling). Salvatorea non sono riuscito a inquadrarlo politicamente, mentre Vincenzo dalle parole mi sembra sia di centro-destra.. Io per quel che mi riguarda sono uno spirito libero, nei miei post accuso la classe dirigente politica sia del Comune di Latina che della Provincia.. Spesso critico fortemente Zaccheo per alcune sue iniziative cementificatorie fatte assieme a quelli di Forza Italia.. Se il Q4-Q5 non viene curato di chi è la colpa? Se le piste ciclabili non vengono finite di chi è la colpa? Se l'Hotel Fogliano dopo 3 anni è uno scheletro di chi è la colpa? Se Zaccheo non demolisce il "Pesce D'Oro" a Rio Martino e altri immobili abusivi sul lungomare di Latina di chi è la colpa? Dunque i cantieri aperti e bloccati sono un infinità, per non parlare di quelli promessi e che ad un anno alla fine della consigliatura ancora non sono aperti.. Però quando i lavori vengono aperti e portati a termine lo apprezzo pubblicamente, vedi il caso del Parco Locatelli e dell'area giochi di fronte al Lestrella, oltre alle varie rotonde realizzate a Latina.. Ma per il resto ti assicuro, non sono comunista DAVIDE

Mayhem - Thu 04/05/2006 or 21:24
Comunista per me è uno talmente chiuso nella sua idea politica che parla per apologie e se lo contraddici si incavola subito. renatods mi sembra così da certe cose deliranti che ha scritto su altri forum pure da solo ma magari mi sbaglio perchè poi ho letto altro interessante sempre di lui .... anche se è sempre comunista :-D comunque tu parli di troppe cose insieme non ti si riesce a seguire, magari se scrivi più breve e preciso ti si legge meglio.

Kla - Tue 09/05/2006 or 17:19
Mayhem, ma tu cosa sei? Come ti permetti di andare fuori tema? Pensa a chi deve starsene a casa perche' gli tolgono il lavoro mentre tu insisti a parlare di comunisti e a giudicare le altre persone del sito. Evidentemente tu questi problemi non li hai ancora affrontati di persona. Vieni davanti ai cancelli della Tetrapak a parlare di comunisti o di fascisti o di zaccheiani, qualcuno ti farebbe capire cosa vuol dire avere i figli a casa che aspettano il pane e non glielo puoi portare più. Cosa puoi fare tu per aiutare queste persone? Rispondi a questa domanda. Se non puoi o non vuoi rispondere o non ti puoi impegnare, vai ad annoiare altri in altri forum con le tue uscite retoriche sui comunisti.

Freddy - Tue 09/05/2006 or 21:43
Cari vicini di casa (vi ricordo che per me, questo siete !) credo sia veramente ora di finirla con questa storia dei comunisti e dei fascisti. Non vi fa onore e non lo fa neanche al portale. Abbiamo bisogno di altro e cioè di parlare di questioni legate ai nostri quartieri. Non censuro la vostra discussione perchè entrambe avete dimostrato in altre occasioni di saper usare bene il vostro cervello. Spero quindi che riuscirete a dimenticare le battutacce che vi siete fatti e soprattutto a non offendere il prossimo. Vi ricordo che pochi giorni fa, sono stato costretto a chiudere un forum per evitare che due utenti continuassero a beccarsi l'uno con l'altro. Non costringetemi a fare la stessa cosa, e cercate di discutere sugli argomenti, non sulle persone. C'é qualcuo che da qualche giorno ha deciso di accettare questa mia proposta, e da quando l'ha fatto (anche a costo di un grande sacrificio personale) sul portale si è ricominciato a parlare di questioni importanti ed interessanti per tutti. Non siamo sul blog di Libero o sui forum di un qualsiasi portale. Qui ci sono quasi tutti residenti di queste zone, e domani o dopodomani, ognuno di noi potrà incontrare l'altro, e magari scoprire che è il genitore dell'amico/a più caro di nostro figlio/a, oppure il figlio della commerciante amica di nostra madre, etc. etc. . Abbiamo tante cose in comune e anche se a volte non sembra sono sicuramente più di quelle che ci dividono. Concentriamoci sulle prime. Ne guadagneremo tutti. Freddy

davide - Tue 09/05/2006 or 23:23
Cmq la faccenda per la Tetrapak, si mette male, non ne vogliono sapere... I sindacati e i politici devono fare come hanno fatto con la Yale (andarono in Svezia a parlare con i grandi capi e riuscirono a scongiurare la chiusura dello storico stabilimento di Aprilia) Anche questa volta occorre incontrare i vertici svedesi e trattare, trattare ad oltranza! DAVIDE

Mayhem - Wed 10/05/2006 or 18:00
non sono uscito io per primo fuori tema ma mi hai giudicato senza conoscere niente della mia vita. cosa sono non ti interessa saperlo ma tu sei piccola per parlare così e sicuramente sei pure della parte che ho promesso di non dire. Hai ragione che ho lasciato il tema e per questo dico che la tetrapak la chiudono per un taglio deciso anni fa prpio dalla sede centrale, il fatto itx è una scusa. In svezia si sa che sarebbe rimasta una sola sede produttiva dal 2000. molti sapevano ma non hanno parlato ma non sono politici ... andiamo a vedere le buone uscite di alcuni dirigenti della cartotecnica dal 2000 al 2001 e poi capirete.

davide - Fri 12/05/2006 or 23:39
Mayhem potresti spiegarti meglio? :-? Alcuni giornali dicono che vanno a produrre in Serbia, altri in una azienda esterna di Avellino... Comunque una cosa è certa, gli stipendi svedesi sono più alti di quelli italiani, ma risparmiano sulla bolletta elettrica... Comunque avete visto oggi l'editoriale di GRASSUCCI sul Territorio? :-) :-D Ammazza che scappellotti ha dato ai vari Marrazzo, Moscardelli, Zottola, Vaccarella e compagnia cantante, ops "compagni" cantanti... Sono proprio compagnucci, Marrazzo se ne stà fregando dei lavoratori :-o :-o Comunque tra tutte queste crisi una bella notizia.. Il 17 Maggio alle 10 ad Aprilia verrà inaugurato il nuovo sito industriale della TFZ Ingranaggi (Didimo Zanetti Spa di Bologna) che ha comprato lo stabilimento dell'ex Aprilia Ingranaggi (prima ancora era Massey Ferguson che occupava 1500 operai) che ha cessato l'attività nel 2005. La ditta stà riassumendo 80 lavoratori dei 100 della ex Aprilia Ingranaggi, e produrrà ruote dentate e ruote coniche ad alta precisione. Uno dei pochi casi di reindustrializzazione di un sito industriale della provincia di Latina da parte di un'azienda del Nord. Complimenti all'imprenditore che in meno di 1 anno e mezzo è riuscito a far rivivere la fabbrica.. :roll: :roll: Speriamo che ciò si verifichi anche per altre aziende chiuse come la Dublo, la Circeo Filati, la Mistral e la Hilme di Pontinia.. DAVIDE

Kla - Thu 18/05/2006 or 16:35
Ma quale Marrazzo, la crisi Industriale è iniziata molto ma molto prima che arrivasse Marrazzo. Controlla bene. Questo comunque non significa che chi gestisce attualmente la Regione se ne debba fregare o chi c'era prima non abbia responsabilità di cui deve rispondere e sarebbe meglio per tutti i lavoratori. Per quanto riguarda le ditte che funzionano mi associo ai complimenti ma è meglio che restiamo vigili.

davide - Thu 18/05/2006 or 18:16
Ieri sul LAtina Oggi è uscita la notizia che a giugno dovrebbero terminare i lavori di bonifica dell'ex Goodyear... Sembra, e dico sembra, che tra 7-8 mesi la produzione possa finalmente nei primi 12500 metri quatri di stabilimento.. Per quanto riguarda la TFZ Ingranaggi ho fatto i miei complimenti perchè sono riusciti dopo 1 anno e mezzo a ripartire, rispetto alla Meccano che sono 6 anni e stanno ancora bonificando i capannoni... Cmq si, bisogna essere vigili, ma dalle interviste che ho visto oggi su Teleetere all'imprenditore bolognose, mi sembra una persona onesta, capace e che non cerca fondi pubblici.. Cmq sembra che anche per la Hilme di Pontinia ci sia un' imprenditore genovese interessato, attivo sempre nel settore dei circuiti stampati.. Per la Circeo Filati invece, è stata rilevata da un impresa padovana, la Etr che ha anche un capannone a Cisterna... Dovevano essere assemblati televisori, ma in questi mesi stà uscendo fuori la storia che questi imprenditori frodavano il fisco e sono tutti indagati.. Per cui non si sà niente del piano di reindustrializzazione. Cmq se leggi bene, nei miei primi post ho criticato fortemente il centro-destra, non solo Marrazzo DAVIDE

renatosd - Fri 19/05/2006 or 08:27
Non voglio entrare nel merito della crisi industriale se non facendo presente che parte da molto lontano e individuare responsabilità così a casaccio sull'ultimo venuto è quanto meno strumentale ... ci tenevo a dire che in questi giorni è bene prendere con le molle quanto si dice sul territorio e su tele etere li si sta consumando una resa dei conti tutta privata senza esclusione di colpi bassi e a dire il vero anche un po' ... va bbè lasciamo perdere ... certo che utilizzare quei pochi mezzi di informazione che ci sono per risolvere questioni tutte personali (spartizione di posti) non è un bello spettacolo ... non stiamo messi tanto bene ... renato

davide - Fri 19/05/2006 or 14:15
Parla chiaro, Renà... Non capisco che resa dei conti tutta privata si stà consumando, e di quali spartizioni parli.. Facci capire. Comunque sia Il Territorio è di sinistra e per una volta che attacca voi comunisti, Marrazzo, Sesa Amici e company mi vieni a dire che è una resa dei conti? Ma allora Zaccheo (che io critico duramente) cosa dovrebbe dire, visto che tutti i giorni viene bastonato? DAVIDE

renatosd - Fri 19/05/2006 or 16:50
Non sono entrato nel merito delle questioni e non voglio difendere nessuno, magari su qualcosa possono anche avere ragione, ma ti assicuro che c'è una disputa forte che vede contrapposta una parte della sinistra con una parte della proprietà delle testate in questione per una presidenza ... si dice che siano venuti anche alle mani (non sono testimone diretto e pertanto non faccio nomi) ... quindi tutto quanto si è detto, si dice e si dirà è tutto in funzione di beghe spartitorie personali... e poi scusa ci lamentavamo che il volley se ne andasse ... la Regione si muove e finanzia Latina, e non è poco, e a qualcuno non sta bene .... mi fanno ridere se non l'avesse fatto l'attaccavano affermando l'insensibilità della regione per una bella realtà importante della nostra città e poi che c'entra questo con la tetrapack, qui si mischiano pere e carciofi. PS zaccheo viene attaccato da Latina Oggi e pure li c'è un'altra resa dei conti, tutta interna al centro destra. renato

Kla - Fri 19/05/2006 or 20:29
Almeno per un attimo proviamo ad immedesimarci in un lavoratore della Tetrapak. Di cosa potrebbe avere bisogno ? Forse di meno parole e di qualche iniziativa concreta ?

renatosd - Sat 20/05/2006 or 11:03
Sono veramente daccordo ... e comunque qualcosa si sta muovendo e mi riferisco a Marrazzo Noi intanto nel nostro piccolo possiamo fare poco ma quel poco può essere tanto: mostriamo tutta la nostra solidarietà agli operai. Dico di più, la prossima settimana proporrò alla riunione di quartiere dei DS che una nostra delegazione si rechi davanti ai cancelli Tetrapack per dimostrare fattivamente questa solidarietà e l'impegno dal basso affinchè chi sta più su prenda il carico di tutte le iniziative possibili per evitare questo disastro. Se i cittadini dei quartieri si vorranno muovere autonomamente in un comitato spontaneo, anche attraverso il sito, ed unirsi a noi idealmente potremmo portare tutti insieme un piccolo ma significativo sostegno morale. Vi terrò aggiornati. renato malinconico

davide - Sat 20/05/2006 or 13:43
Anche la Selex Communications di Cisterna (ex Marconi) annuncia 80 licenziamenti su 800 dipendenti.. A rischio per il 2007 altri 250 posti di lavoro! Che stà succedendo in questa provincia? :-o Come mai non siamo competivi? Costi energetici troppo alti? Tasse locali e regionali eccessive? Costi di logistica e trasporto troppo alti? O sono i dirigenti dentro queste aziende che le gesticono male? http://www.ilmessaggero.it/viewsearch.php Annuncio shock ieri all’Assindustria di Roma, è l’ennesima crisi Selex taglia, via subito 80 persone A rischio altri 250 dipendenti, i sindacati: «Sciopero generale» di CLAUDIA PAOLETTI I sindacati lo avevano annunciato: «Se non interviene il governo, nei prossimi sei anni assisteremo alla desertificazione industriale in provincia di Latina». E a quanto pare la funesta previsione dei segretari provinciali dei metalmeccanici si materializza giorno dopo giorno con gli annunci di cessata attività che piovono come fulmini a ciel sereno sulle teste dei lavoratori pontini. L'ultimo è di ieri pomeriggio. Filippo Giordano della Uilm - Uil, Sergio Di Manno della Fim - Cisl, Vincenzo Quaranta della Fiom - Cgil, sono in riunione all'Assindustria di Roma con la Selex (ex Marconi) di Cisterna: la più grande azienda metalmeccanica della provincia di Latina, che produce sistemi di trasmissione militare e conta su una forza lavoro di 800 dipendenti. Selex è un nome che riassume un'esperienza di sistemi e sensori di oltre 50 anni e una presenza in 150 paesi, è leader mondiale nella definizione e integrazione di sistemi per la difesa, la sorveglianza costiera e marittima e la gestione del traffico aereo. Un colosso che annuncia la riduzione di personale nell'azienda di Cisterna: entro il prossimo mese andranno a casa 15 lavoratori interinali, 40 lavoratori a tempo determinato e 25 unità lavorative che hanno già i requisiti pensionistici, per un totale di 80 unità. «Il mercato militare non è più in grado di fornire lavoro agli addetti della Selex di Cisterna», ha annunciato l'azienda all'Associazione degli Industriali di Roma. Il taglio, non più rinviabile, si renderebbe necessario per riequilibrare volumi produttivi e occupazione. Non solo. L'azienda aggiunge che il «portafoglio ordini» per il 2007 non garantisce lavoro ad altri 250 dipendenti. I sindacati sbottano, escono dalla riunione e lanciano un forte appello alle istituzioni per cercare di fermare l'emorragia industriale. «Dobbiamo avere la capacità di reagire con grande coraggio ed energie, dobbiamo dimostrare di sapere difender la nostra provincia - dice Vincenzo Quaranta - scendendo tutti in piazza. Dobbiamo fermare con uno sciopero generale tutta la provincia di Latina, con i sindaci in prima fila, perché questo della Selex è l'esempio della sconfitta e del fallimento del progetto industriale della provincia di Latina. Al nostro fianco - parla Quaranta a nome di tutto il sindacato - vogliamo le istituzioni per andare tutti insieme a Roma, alla Regione Lazio, che ad un anno dal suo insediamento non ha investito nel territorio pontino a livello industriale, non ha progetti per la provincia di Latina. Questa della Selex è un'altra vertenza che dovrà arrivare realmente sul tavolo del nuovo governo Prodi, insieme a tutte le altre, altrimenti rischiamo di consegnare i giovani in mano alla criminalità». Un appello forte e spaventato. I sindacati non riescono a tappare i buchi e lanciano un sos alle istituzioni dalle quali aspettano un segnale concreto. Intanto è attesa per martedì l'ultima verifica del piano industriale presentato dalla Igefi di Genova per salvare la Hilme di Pontinia (30 dipendenti): il contratto di affitto alla nuova società dovrebbe essere scontato per la prossima settimana. Un'altra verifica sul piano industriale è attesa per fine mese alla Meccano di Cisterna, ad un anno dall'avvio della bonifica e a 7 anni dalla chiusura della multinazionale americana Goodyear. Lunedì, infine, tavolo in Regione per la Tetra Pak: 130 licenziamenti. DAVIDE

Alex - Sat 20/05/2006 or 17:09
Oggi "La Provincia" titolava "Tetrapack soluzione in vista", qualcuno ne sa qualcosa?

davide - Sat 20/05/2006 or 23:36
http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=4859 Oggi pomeriggio il prefetto Alfonso Pironti terrà in incontro per nuove prospettive Tetra Pak, novità in Prefettura L'invito ai rappresentanti politici pontini e alle parti sociali Latina (20/05/2006) - Oggi il giorno della verità per la Tetrapak di Tor Tre Ponti. Il Prefetto di Latina Alfondo Pironti ha convocato "tutti" gli interessati alla vicenda per questo pomeriggio. Una stringata convocazione spiega che il Prefetto riferirà "in ordine a possibile prospettive di salvaguardia dei livelli occupazionali della Tetra Pak". Alla riunione parteciperanno i parlamentari locali (Riccardo Pedrizzi, Michele Forte, Claudio Fazzone, Sesa Amici, Gianfranco Conte, Maria Burani Procaccini), il presidente della Regione Piero Marrazzo con i suoi assessori Alessandra Tibaldi e Francesco De Angelis, i consiglieri regionali (Claudio Moscardelli, Domenico Di Resta, Fabrizio Cirilli), il presidente della Provincia Armando Cusani, il sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo, il presidente di Confindustria Latina Vincenzo Parnolfi, i segretari provinciali di Cgil-Cisl-Uil e Ugl (Salvatore D'Incertopadre, Pasquale Verrengia, Luigi Garullo e Luigi Ulgiati). Quella del prefetto Pironti è una mossa inusuale, in quanto è stato lui a invitare gli altri, a differenza delle altre volte dove sono le organizzazioni sindacali o datoriali a chiedere la mediazione dell'Ufficio territoriale del Governo. Che l'incontro sarà importante lo testimonia la forte "blindatura" sui contenuti dell'incontro. Addirittura tra gli invitati c'è molta perplessità, visto che addirittura un incontro per analizzare la situazione era previsto per il prossimo lunedì in Regione. A quanto risulta a questo giornale nella riunione di oggi pomeriggio sarà presentato un progetto di "ri-attivazione del sito" fermo restando l'intenzione ormai acclarata dei vertici di Tetra Pak sulla chiusura dello stabilimento pontino. Addirittura per spiegare e confermare la chiusura dellostabulimento di Latina nelle scorse settimane è arrivato anche l'amministratore delegato del Gruppo Tetra Pak che ha incontrato solo il prefetto Pironti. Dunque, dopo la partenza della multinazionale brasiliana sarà il turno di un nuovo progetto. Al momento non si sa se i nuovi imprenditori siano o meno del posto. La soluzione di risolvere la crisi aziendale (che sono anche problemi per l'ordine pubblico) all'interno della Prefettura è stata chiesta dai proponenti affinché siano evitate pericolose ingerenze di paternità politica, comunque deleterie per gli imprenditori. Sindacati e altre organizzazioni non hanno problemi, anche perché di fatto non riconoscono più la validità dei Tavoli di concertazione. DAVIDE

hirim - Mon 29/05/2006 or 20:50
Sono d'accordo .

davide - Sun 18/06/2006 or 18:35
Sembra che l'ipotesi di riconversione industriale sia andata in porto... La nuova società che investirà 60 milioni e a regime occuperà 280 persone (il doppio di quelli impiegati nella Tetrapak) è la Bsp Farmaceutical. E' un'azienda le cui quote sono possedute in egual misure dalla Patheon (multinazionale farmaceutica canadese con stabilimenti a Ferentino (FR) e Monza), da una finanziaria svizzera che opera per conto di un'azienda polacca farmaceutica, la Polfarma e da Aldo Braca, ex Amministratore Delegato di Bristol Italia... Sembrà che accanto alla produzione vi sarà anche un centro di ricerca per farmaci antitumorali... Entro 2 anni dovrebbe partire la produzione... Se ciò avverrà la provincia di Latina avrà sul suo territorio un'altra multinazionale farmaceutica, che porterebbe il totale a 14 aziende... :-) In questo caso sembra che non si ripeterà il caso Meccano, in quanto la Patheon, ha acquisito gli stabilimenti italiani di Ferentino e Monza da altre aziende farmaceutiche (Roche e Bracco)... http://www.ilmessaggero.it/viewsearch.php Vertice ieri in Prefettura e annuncio di una riconversione globale. Pronta una bozza di piano industriale e l’accordo preliminare Al posto della Tetra Pak la Bsp Pharmaceutical L’industria produce antitumorali, concreta possibilità di salvare i 130 posti di lavoro di LAURA PESINO Una riconversione globale, salutata e ufficializzata dalle istituzioni al completo, che assume perfino il sapore di una nuova clamorosa opportunità per il territorio. E’ passato un mese dal primo vertice che, dalle sale della Prefettura, annunciava vagamente quella che appariva solo come un’ottimistica ipotesi: l’arrivo di un misterioso acquirente che avrebbe rilevato il sito in dismissione della Tetra Pak e trasformato il complesso della multinazionale del confezionamento alimentare in un’azienda farmaceutica. Oggi, in tasca, c’è una prima bozza di piano industriale e un accordo preliminare che apre alla nuova società le porte dello stabilimento di Latina Scalo e intavola le trattative per chiudere definitivamente l’accordo. E sul tavolo istituzionale convocato dal prefetto, che ancora ha riunito le parti sociali, Paulo Nigro della Tetra Pak, la Confindustria, i parlamentari pontini Sesa Amici e Riccardo Pedrizzi, il sindaco Vincenzo Zaccheo e il consigliere regionale Domenico Di Resta, ci sono previsioni di tempi e investimenti. E ora anche un nome. Quello della Bsp Pharmaceutical, rappresentata da Aldo Braca, che nel capoluogo ha deciso di produrre farmaci antitumorali. Una trattativa lampo, avviata sotto la direzione e il coordinamento dell’associazione industriali di Latina e la supervisione di istituzioni e parti sociali, che lascia intravedere un lieto fine, almeno per la sorte dei 130 lavoratori messi alla porta dalla multinazionale svedese. Ma che apre operazioni complesse e ancora, in gran parte, da pianificare. Serve un piano di riqualificazione, risorse economiche, sostanziali (e sostanziosi) impegni istituzionali, adeguata e specialistica formazione del personale. Poi, come immagina Braca, entro la fine del 2008 prenderà il via la nuova produzione di medicinali «ad alta potenza farmacologia», insieme all’attività di ricerca e sviluppo formulativo. Per ora l’accordo di massima, prossimo oggetto di discussione di una lunga serie di riunioni che partiranno dalla prossima settimana, prevede l’acquisizione del sito Tetra Pak da parte della Bsp. A prezzi “di mercato” e con l’unica condizione, imposta dall’azienda svedese, di reintegrazione completa di tutte le maestranze. Condizione accettata. I 130 dipendenti Tetra Pak, attualmente in mobilità, saranno formati e nuovamente assunti. La Bsp, intanto, farà la sua parte, con investimenti per 60 milioni di euro. Il resto arriverà con finanziamenti bancari, contributi della legge 488. E risorse istituzionali, si augura. Da martedì dunque, di nuovo al tavolo sindacati, Confidustria, Tetra Pak e nuovo acquirente. Partono le verifiche, le analisi dettagliate dei piani di investimento, le programmazioni di riqualificazione e formazione, «per firmare contestualmente tutte le condizioni che porteranno a chiudere l’accordo». Sulla carta, sembra l’occasione d’oro del territorio pontino, accolta con soddisfazione e orgoglio da tutti i presenti, anche dai vertici Tetra Pak, soprattutto per il suo rapido sviluppo. In pochi (solo Sesa Amici e il sindaco), nel generale clima di ottimismo ritrovato, ricordano di “bacchettare” la multinazionale, che arriva quando conviene e poi annuncia, senza troppi scrupoli e possibilità di replica, di voler chiudere i battenti. http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=974327 Tetra Pak di Latina cambia pelle SARÀ riconvertito lo stabilimento Tetra Pak di Latina e saranno salvaguardati i 130 posti di lavoro. L’intesa è stata siglata ieri in Prefettura. Il sito che dal 30 settembre sarà lasciato libero dalla multinazionale svedese, che produce contenitori alimentari, verrà trasformato in un'azienda farmaceutica specializzata in antitumorali. C'è l'accordo per rilevare lo stabilimento e anche un primo accenno di piano industriale ma vanno definiti ulteriori dettagli. La produzione, comunque, insieme all'attività di ricerca e sviluppo dovrebbe partire entro la fine del 2008. Ieri il prefetto Alfonso Pironti ha riunito le parti sociali alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo, dei deputati pontini Sesa Amici (Ulivo) e Riccardo Pedrizzi (An) e il consigliere regionale Domenico Di Resta (Ds). A rilevare la Tetra Pak e trasformarla sarà la Bsp Pharmaceutical, rappresentata da Aldo Braca, che nel capoluogo pontino ha deciso appunto di produrre farmaci antitumorali. I 130 dipendenti Tetra Pak, attualmente in mobilità, saranno formati e nuovamente assunti. La Bsp conta di investire 60 milioni di euro. DAVIDE

- Mon 19/06/2006 or 06:03
Si tratta di multinazionali che certo non garantiscono mai appieno l'occupazione ma comunque vediamo i problemi non riguardano solo la Tetrapack ma anche la riconversione dell'ex Dublo http://www.i4it.it/LatinaOggi2/openPdf.php

davide - Mon 19/06/2006 or 14:12
Non credo che una multinazionale come la Patheon, che si stà fortemente espandendo in tutta Europa dove ha 6 stabilimenti, e specialmente in Italia dove ne ha già 2 vada a sputtanarsi nel fare operazioni fallimentari come quella della Meccano. Inoltre la trattativa andava avanti da molti mesi, probabilmente da ben prima che la Tetrapak comunicasse di voler cessare l'attività.. Per la Dublo si parlava di farci un centro commerciale da parte di un fantomatico imprenditore di Modena, ma probabilmente visto che quella è un'area industriale ASI e non commerciale, probabilmente ci saranno dei grossi problemi a livello urbanistico e di varianti.. Oggi su La Provincia c'era un intervista ad Aldo Braca.. Diceva che nonostante il fatto che in provincia manchino soprattutto le infrastrutture stradali, ha scelto Latina perchè sà il grado di specializzazione nella farmaceutica dei dipendenti pontini, essendo Latina la 2 provincia italiana dopo Milano per produzione ed export farmaceutico. Ha detto che la Patheon è un'azienda che produce conto terzi (come è scritto anche sul sito www.patheon.com) e a Latina in collaborazione con gli altri 2 soci faranno nascere la Bsp Farmaceutical, che produrrà farmaci antitumorali ad alto valore aggiunto.. Sono prodotti che le grandi case titolari di brevetto mai permetterebbero la produzione in Est Europa o in Oriente, in quanto occorre una forte specializzazione ed attenzione nel produrli.. http://www.cameradicommerciolatina.it/Archivio-g/la-tetra-pak.doc_cvt.html La Tetra Pak aspetta solo Marrazzo Teresa Faticoni, Il Territorio 19 giugno 2006 Adesso che i lavoratori Tetra Pak sono salvi, bisogna pensare a come insegnare loro a produrre medicine dopo che per anni, circa 33, nello stabilimento di Latina Scalo sono stati prodotti imballaggi per latte fresco. La Bps Pharmaceuticah infatti; rileverà il sito dal 30 settembre, data in cui la multinazionale svedese smetterà la produzione. La Bps produrrà farmaci antitumorali. I 120 lavoratori attualmente impiegati da Tetra Pak saranno assunti dalla nuova società non si sa ancora che fine faranno quelli dell'indotto, ma certo è che bisogna riconvertire al settore chimico far­maceutico anche le competenze e le professionalità di questi dipendenti. Entra ora in gioco, quindi, il ruolo della Regione, che ha competenza per il settore della formazione. Nel vertice di sabato in prefettura nel quale è stata annunciata la firma del contratto preli­minare tra Tetra Pak e Bps c'erano anche alcuni espo­nenti istituzionali. Domenico Di Resta, presidente della commissione sviluppo della Regione Lazio, Sesa Amici e Riccardo Pedrizzi, parlamentari, hanno garantito il loro impegno perchè si faccia presto e bene. I soldi che la parte privata ha intenzione di investire nel sito ammontano a circa 60 milioni di euro. Un investimento importante, che fine dovrà essere inte­grato con uno stanziamento di parte pubblica per la formazione dei lavoratori, appunto. Finanziamenti che dovrebbero arrivare dall'Unione Europea. Aldo Braca, rappresentante della Bps, ha detto che la for­mazione sarà lunga e articolata. I medicinali antitu­morali che saranno prodotti, infatti, richiedono un grado di specializzazione molto elevato. I rappresentanti istituzionali si sono impegnati a farsi portavoce presso i vari livelli di amministrazione per sostenere il progetto di formazione che sarà inserito nel piano industriale che andrà in discussione da questa settima­na presso Confindustria tra i sindacati e la dirigenza della Bps. Sempre questa settimana partiranno altri due tavoli per la Tetra Pak. Uno sempre qui in pro­vincia tra la dirigenza dell'azienda di imballaggi e le categorie sindacali per stabilire gli incentivi di uscita e le modalità della mobilità per i dipendenti. Un altro tavolo è quello che si aprirà in Regione proprio in merito alla questione formazione. Sabato l'assessore regionale al lavoro Alessandra Tibaldi, non era pre­sente alla convocazione ad horas del prefetto perchè impegnata a Bruxelles, ma ha inviato una nota met­tendo a disposizione tutti gli strumenti utili alla ricon­versione degli operai. Non sta, quindi, che continua­re a mantenere l'armonia e la sinergia che fino a que­sto momento sembra abbiano portato solo risultati positivi. Dopo tanti esempi di salvataggi di aziende andati a male, non ultimo quello della Meccano, si è aperta, forse, una nuova stagione in provincia. Dopo Aprilia Ingranaggi, il caso Tetra Pak. Una nota curio­sa, però, sta girando il mondo in questi giorni e riguar­da proprio Tetra Pak. Sarà presto messo in commercio `Paper Says'', un prototipo di telefono cellulare con il guscio in carta Tetra Pak, quella generalmente utiliz­zata per i contenitori del latte. Un cellulare come tutti gli altri, stesse componenti interne, ma un contenitore davvero innovativo. E naturalmente super leggero. Si, proprio quegli imballaggi che non si produrranno più a Latina, serviranno nel mondo per i cellulari. Strana la vita. Consoliamoci col fatto che i farmaci antitumo­rali sono più utili dei cellulari di carta. DAVIDE

davide - Wed 01/11/2006 or 18:20
http://parvapolis.panservice.it/index.php Latina. Salvi i lavoratori Tetrapak. Aldo Braca (BSP Pharmaceutics): «Li reintegreremo tutti, tranne quelli che possono andare ora in pensione» Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Aldo Braca, presidente ed amministratore delegato di BSP Pharmaceuticals. La società da lei rappresentata ha rilevato lo stabilimento lasciato dalla Tetra Pak (che aveva comunicato il 26 aprile scorso la decisione di continuare la produzione in Svezia, avviando le pratiche di cessazione delle attività svolte a Latina) ed ha inoltre stabilito di riassumere la quasi totalità dei suoi lavoratori. Quali sono i termini dell'accordo, come verrà riconvertito lo stabilimento, quali e quanti lavoratori saranno riassorbiti e in quali tempi? «I lavoratori li riprenderemo tutti, tranne quelli che potranno essere accompagnati alla pensione attraverso gli strumenti di ammortizzazione sociale. È quindi una lista lunga: sono circa 110 su 130. Il programma è ambizioso, il sito farà solo prodotti anti tumorali, sia liquidi, iniettabili, che solidi per liofilizzazione, e anche orali. Lavorerà al 100% per l'export, Usa (70%), Giappone e Nord Europa. I lavoratori Tetra Pak che riassumeremo rappresenteranno circa il 40% dei lavoratori totali dello stabilimento (che, quando sarà completamente operativo, assorbirà dalle 250 alle 300 persone). Investiremo 50-60 milioni di euro, dei quali una quota importante sarà quella che metteranno i soci, poi gli altri saranno erogati da istituti bancari». Vi sarà assistenza anche dagli Enti pubblici? «Io lo spero molto, credo sia dovuto, è un grosso salvataggio che si è fatto in un territorio in cui l'industria sta soffrendo moltissimo. Ci è stato promesso, e questa è l'ora della verità. Devono aiutarci, perché lo sforzo economico è notevole». Quali saranno i tempi? «L'ingegneria l'abbiamo già iniziata. Cominceremo le costruzioni a gennaio 2007 e la prima parte d iimpianto sarà pronta a fine 2007, mentre l'ultima sarà pronta a fine 2008. DIciamo che in 24 mesi tutti i reparti saranno pienamente operativi». Qual è stata la molla che vi ha fatto decidere? «Noi volevamo fare questa attività, avevamo già un progetto studiato per fare questa tipologia di prodotti: doveva essere fatto un po' più a sud, per avere maggiori benefici dalla legge 488. Siamo venuti qui perché che siamo accorti che i disegni che avevamo fatto per un nuovo sito, a partire proprio dal prato, potevano essere adatati a questo sito; c'è stata anche tanta pressione, sia dal Prefetto di Latina, Alfonso Pironti, sia dal presidente di Confindustria Latina, Vincenzo Parnolfi, che all'inizio hanno insistito tantissimo, e devo dire anche i politici si sono dimostrati favorevoli. Certo, c'è stata una serie di componenti postivi: ad esempio la Tetra Pak ha dimostrato una fortissima volontà di salvaguardare il proprio personale ed ha sacrificato una buona parte del valore dell'immobile». Può avervi influenzato anche il fatto che a Latina è già presente un forte comparto chimico-farmaceutico? «Certo, questo ci rende possibile reperire risorse già qualificate. Non possiamo pensare di fare un'attività con risorse al 100% riconvertite: queste devono essere ecertamente rimescolate con risorse fresche, che vengano dall'ambiente farmaceutico e che siano già esperte». Forte soddisfazione per l'accordo è stata espressa dai tre sindacati: per tutti, ha parlato Salvatore D'Incertopadre, segretario provinciale Cgil Latina, che ha anche evidenziato però come i sindacati seguiranno con attenzione le future vicende occupazionali del costruendo stabilimento della BSP, ed ancora di più il mantenimento degli impegni assunti da politici, amministrazioni ed Enti pubblici. http://parvapolis.panservice.it/index.php Latina. Salvi i lavoratori Tetrapak. Paulo Nigro: «Ciò che è stato unico in questa vicenda è stato l'impegno di tutti per fare il miracolo» Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Paulo Nigro, presidente di Tetra Pak Italia. La società, che aveva annunciato lo scorso 26 aprile la cessazione delle attività dello stabilimento di Latina, ha venduto lo stesso alla BSP Pharmaceuticals, che - una volta riconvertitolo - inizierà la produzione di farmaci antitumorali, riassumendo gran parte (110 su 130) dei dipendenti della precedente azienda. «Ciò che è stato unico in questa circostanza - esordisce Nigro - è stata la buona volontà di tutte le persone coinvolte in questo che ho chiamato "un miracolo"». Cosa augura a tutti i vostri ex-lavoratori, che negli anni hanno raggiunto un alto livello di specializzazione? «Continuo a considerarli la grande ricchezza di questa azienda: Tetra Pak Latina era parte della grande famiglia della Tetra Pak Italia, di cui facevano parte 600 dipendenti. La loro competenza è ai massimi livelli e questo è uno dei valori più grandi che possiamo passare alla Bsp che prende in mano il nostro stabilimento. È stata solo una motivazione di mercato, quella che ci ha obbligati a dismettere lo stabilimento». Tornando indietro nel tempo, tornereste a riallocare lo stabilimento a Latina Scalo? «Si, assolutamente. Latina ci ha dato per oltre trent'anni grandi soddisfazioni e un grande successo. Oggi il mercato è cambiato e anche a causa della concorrenza abbiamo dovuto prendere la decisione di chiudere». C'è stato un momento difficile nel corso della trattativa, in cui avete temuto di non poterla concludere? «Posso dire che ci sono stati momenti difficili, di tensione, perché gli ostacoli erano tanti, ma con buona volontà abbiamo trovato soluzioni per ognuno di questi ostacoli». http://parvapolis.panservice.it/index.php Latina. Salvi i lavoratori Tetrapak. Vincenzo Parnolfi: «Questa è la lezione del metodo da condurre, sempre: quello della sinergia...» Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Vincenzo Parnolfi, presidente di Confindustria Latina. I lavoratori della Tetra Pak sono salvi, grazie alla Bsp Pharmaceutical che ha rilevato il sito, lo riconvertirà per la produzione farmaceutica, e riassumerà quasi tutti gli impiegati. Quali sono le caratteristiche dell'accordo? «È una lezione che abbiamo imparato. È la lezione del metodo da condurre, della sinergia, del fare sistema, concretizzatasi in qualcosa di tangibile, che è questa nuova società che entra nel nostro territorio». Qual è stato il ruolo di Confindustria? «Utilizzando un esempio calcistico, possiamo dire che è stato il calcio d'inizio. Io avevo intuito che per Tetra Pak ormai non c'erano più possibilità di rimanere nel nostro territorio. Siccome conosco Aldo Braca da 35 anni, sapevo della sua volontà di aprire un'azienda, l'ho contattato e l'ho messo al corrente di questa possibilità. Ha voluto vedere subito lo stabilimento e da lì è partito tutto. Il mio ruolo è stato quello di seguire una volta Nigro, una volta Braca, e la mia struttura è stata vicina a tutte e due le aziende, per arrivare alla definizione di quello che abbiamo fatto oggi». Vi sono anche altre situazioni industriali delicate in provincia. A quali ponete attenzione? «Dedichiamo attenzione a tutti i settori. Questo è stato un miracolo, perché sapevo delle esigenze di un'azienda e dei problemi di un'altra azienda. Non sempre purtroppo queste cose si presentano in questo modo. Ci auguriamo che comunque, in futuro, si possa applicare la stessa metodologia». DAVIDE

davide - Wed 01/11/2006 or 18:24
http://www.cameradicommerciolatina.it/Archivio-g/tetrapak.doc_cvt.html Tetra Pak, l’azienda BSP acquisto lo stabilimento Amalia Tagliaferri, Latina Oggi 31 ottobre 2006 E' stato sottoscritto ieri mattina nella sede di Confindustria l'acquisto del fabbricato Tetra Pak da parte dell'azienda BSP Pharmaceuticals guidata dall'imprenditore Aldo braca. Dopo la decisione, pre­sa lo scorso aprile, di concentrare la produ­zione del contenitore Tetra Rex in Svezia e in seguito al conseguente avvio delle pratiche di cessazione delle attivi­tà svolte a Latina dalla Tetra Pak, l'azienda farmaceutica BSP ha partecipato al tavolo delle trattative rilevan­do il sito produttivo ed impegnandosi ad assu­mere nel corso dei prossimi due anni 110 dei 130 lavoratori mes­si in mobilità dalla Te­tra Pak. La transazione, avvenuta nel pieno aspetto dei tempi che erano stati fissati ad aprile, rappresenta dunque il pri­mo passo in direzione del rilancio dello storico stabilimento. Al­l'importante incontro erano pre­senti il prefetto di Latina Alfonso Pironti, il presidente di Confindu­stria Vincenzo Parnolfi, il presi­dente ed amministratore delegato della BSP Aldo Braca, .il presi­dente della Tetra Pak Italia Paulo Nigro e tutte le organizzazioni sindacali, le quali hanno espresso la loro approvazione nei riguardi della soluzione adottata per il fu­turo del sito. «E' stato finora dimostrato - hanno sottolineato unanimemente i principali attori dell'accordo, i cui aspetti crediti­zi ed agevolativi sono stati curati dalla società Progetto impresa srl, - quanto la sinergia tra istituzioni, forze politiche, autorità locali, as­sociazioni di categoria, sindacati e maestranze possa produrre otti­mi risultati. Proprio in virtù di ciò è stato possibile salvaguardare tanto l'aspetto occupazionale quanto quello tecnologico ed im­prenditbriale». La presenza della BSP arricchisce difatti il compar­to chimico.e farmaceutico, vera vocazione industriale del territorio. Sebbene le organizzazioni sindacali abbiamo manifestato il loro consenso, non è tuttavia mancata qualche sottile polemica rispetto alla situazione produttiva in cui versa la provincia. «E' apprezzabile - ha chiosato Salvatore D'Incertopadre, segretario provinciale della Cgil di Latina - la puntualità del piano industriale, economico e strategico della BSP. Stiamo assistendo quindi ad un esempio reale di come si fa impresa, sebbene in molte altre occasioni tutto ciò non sia purtroppo avvenuto». Si attende a questo punto l'intervento della Regione che fino ad oggi «poco si è spesa per il futuro dello stabilimento», il cui decollo è però pienamente iniziato. Con­clusa la fase dell'acquisizione de­gli immobili, la BSP dovrà infatti occuparsi della formazione e del" riassorbimento graduale degli operai Tetra Pak, i quali costitui­ranno il 40% delle maestranze dell'azienda, ed affrontare la completa riconversione del sito ad industria di sviluppo e produ­zione di farmaci antitumorali. Lo stabilimento, per cui è stato predi­sposto un investimento di circa 60 milioni di euro, darà inizio a pie­no regime alla sua attività nel mese di giugno del 2008. DAVIDE

anaclerio - Tue 10/07/2007 or 09:57

Allora, in questi giorni l'assessore provinciale Paolo Panfili ha rilasciato un intervista a Teleetere, in cui ha detto che và tutto bene! Ma dove vive costui? Su Marte?

Facciamo un aggiornamento sulle varie aziende segnalate da Davide, aggiungendoci purtroppo nuovi focolai di crisi..

1) Per la Tetrapak è di pochi giorni la notizia che la Regione Lazio non rilascia i contributi per la formazione, e che l'avvio delle attività slitterà di un anno. Non mi piace, non vorrei che faccia la fine della ex Goodear

2) Per la Meccano, ex Goodyear, si parlava di ripresa di attività entro 7-8 mesi in un precedente post. Sembra che ciò non sia avvenuto e la bonifica sia ancora in alto mare

3) Per la Selex di Cisterna in cassa integrazione per 2 anni 170 dipendenti, sperando che l'azienda mantenga la promessa di investire 15 milioni di euro sullo stabilimento di Cisterna per nuove produzioni

4) Per la Yale di Aprilia, i dipendenti attuali verranno spostati in un capannone a SAnta Palomba di proprietà di Graniglia & Partners. Questa ditta vuole ampliare l'attuale stabilimento Yale, per farne una piattaforma logistica, commerciale e produttiva, per la produzione di televisori (circa 100 occupati). In tutto si prevede l'occupazione di 450 persone, sarà ma io non ci credo.

5) La Findus di Cisterna annuncia 100 esuberi, la trattativa con i sindacati è all'inizio.

6) La Hyuch di Latina ha annunciato 33 esuberi, la situzione non è molto chiara, c'è chi teme la chiusura dello stabilimento, visto che la casa madre ne ha chiuso un altro in Europa

7) Per la Hilme di Pontinia non si sono più avute notizie da 1 e mezzo

8) Stessa cosa per la ex Circeo Filati di Cisterna. Nel 2005 la Etr di Cisterna, che ha sede a Padova, la rilevò per mettere in piedi una produzione di televisori. Non se ne è saputo più nulla!

9) La Bristol di Sermoneta è pronta a licenziare 100 dipendenti, secondo loro i volumi produttivi sono in calo e la concorrenza con i farmaci generici è alta.

10) La Pfizer di Borgo San Michele ad ottobre 2006 era entrata nell'occhio del ciclone, perchè la casa madre statunitense aveva deciso di tagliare 10 mila posti di lavoro nel mondo, chiudendo 3 stabilimenti (2 in America e 1 in Europa) e 2 centri di ricerca (in Giappone e Francia). Non si sanno i programmi che la Pfizer ha intenzione di portare avanti per i 3 stabilimenti italiani (Latina, Rozzano e Ascoli) e gli investimenti. Però in questi ultimi 2 anni ha ridotto formentemente gli informatori scentifici, alcuni dei quali sono passati ad una fantomatica Marvecs php


Baol - Tue 10/07/2007 or 12:14
Anche la Nuova Dublo di Latina Scalo non è che se la passi molto bene, se negli ultimi cinque mesi i dipendenti hanno ricevuto solo 300 euro di stipendio ... ho visto la protesta degli operai sul tg 3 di oggi e sinceramente aspettare fino a Natale per avere degli sviluppi credo sia al limite della sopravvivenza.

anaclerio - Tue 10/07/2007 or 12:35

X Baol

Anche io ho visto il Tg LAzio, e devo dirti che ormai la situazione Nuova Dublo è drammatica. Prima si parlava di imprenditori di Modena, poi marchigiani, poi su Latina Oggi apparve la notizia che addirittura la Disney vi avrebbe fatto delle sale multimediali. Insomma tutte chiacchere prive di fondamento, la verità è che in quel sito non si può fare nulla di tutto ciò, solo produzione industriale. Tutte altre speculazioni commerciali non andranno a buon fine, visto che per fare la variante che poi dovrà passare in Regione passeranno anni.....

Ma se la Mapei, nei primi anni 90 chiese di ampliare lo stabilimento sulla Pontina, e le autorizzazioni regionali arrivarono solo 3-4 anni fà (dopo che quelle del Consorzio Industriale e del Comune di Latina arrivarono in tempi abbastanza accettabili) , come si può sperare che alla Nuova Dublo facciano miracoli?

ANACLERIO


Vincenzo - Tue 10/07/2007 or 19:42

Latina Oggi ha dimenticato di aggiungere che lo stabilimento sarà acquistato da Biancaneve e i sette nani e che Pisolo sarà l'Amministratore delegato.

 


anaclerio - Tue 02/10/2007 or 14:44

Ieri la Ericcson ha annunciato che lascerà Latina per trasferire tutto a Roma.. intanto anche alla Pfizer la situazione peggiora..

Ma i politici dove sono??

ANACLERIO


anaclerio - Thu 04/10/2007 or 19:25

http://www.ilmessaggero.it/view.php"0" cellspacing="0" cellpadding="0" width="595">

Giovedì 04 Ottobre 2007 Chiudi chiudi finestra
di GIOVANNI DEL GIACCIO

Il timore che “saltasse” tutto c’è stato alla vigilia dell’estate. Il piano industriale che incontrava ostacoli burocratici, l’azienda che se la prendeva con le istituzioni pubbliche per i ritardi. Adesso, invece, l’impresa della Bsp Pharmaceutical di rilevare e “trasformare” la Tetra Pak non solo va avanti ma ottiene anche un ingente finanziamento da un istituto di credito. Non è cosa di tutti i giorni, così sbloccate le pratiche relative alla formazione degli ex dipendenti e risolta la possibile “infrazione” che l’Unione europea poteva contestare in fatto di aiuti a imprese private, arriva adesso arrivano anche 27 milioni di euro da parte dell’Unicredit banca d’impresa. «E’ stata perfezionata un’operazione destinata a supportarne i progetti di sviluppo formulativo e di produzione commerciale di farmaci per il trattamento dei tumori». In un panorama nel quale le banche fanno sempre un po’ fatica a “scommettere” su progetti c’è, in questa vicenda della Bsp, un altro aspetto positivo. L’operazione è stata organizzata dal team finanza d’impresa della regione commerciale centro sud dell’istituto di credito e seguita dalla filiale di Latina, l’importo di 27 milioni di euro è interamente erogato dalla banca e ha una scadenza a cinque anni. «Un finanziamento finalizzato supportare l’articolato progetto di sviluppo messo a punto da Bsp che ha acquistato il sito industriale Tetra pak per convertirlo in impianto di farmaceutico di grande innovazione tecnologica».
A convincere la banca è stato, ovviamente, anche il piano presentato dalla Bsp che prevede il raggiungimento di un fatturato di oltre 70 milioni di euro da quando l’impianto potrà essere operativo ovvero entro il 2010. Prevista l’assunzione di 250 persone, metà delle quali ex dipendenti Tetra Pak per i quali entro il mese dovrebbe partire la formazione. Un piano «interessante - dicono dalla banca - perché permette di distribuire tra più aziende farmaceutiche i costi operativi». Per i moderni farmaci antitumorali che saranno realizzati a Latina, infatti, servono investimenti ingenti e solo unendo gli sforzi come hanno fatto la canadese Patheon, la polacca Polfarma e l’imprenditore Aldo Braca è possibile affrontare l’iniziativa.
Soddisfazione è stata espressa dalle organizzazioni sindacali: «Non nascondiamo che c’è stato un momento di preoccupazione prima dell’estate - dice Luigi Garullo, segretario provinciale della Uil - poi la situazione si è sbloccata e oggi arriva anche questa buona notizia. La soluzione di questa vicenda deve essere un punto di riferimento per il territorio e conferma come l’impegno serio e professionale venga premiato». Per Salvatore D’Incertopadre, segretario provinciale della Cgil: «Nonostante l’impresa denunciasse tempi lunghi nell’attuazione del piano industriale dovuti alla politica sono state trovate importanti soluzioni in pochi mesi. Il bando per la formazione è stato fatto, sul sostegno alla riconversione per l’acquisto di macchine e immobili c’è il via libera, ora arriva anche il finanziamento di una banca che evidentemente crede in questo progetto. Se c’è un ritardo - aggiunge - è di sei mesi rispetto alla tabella di marcia prevista dall’accordo sindacale ma data la complessità della vicenda possiamo essere soddisfatti. Gli obiettivi si stanno raggiungendo e sono la conclusione dei lavori nello stabilimento e la riassunzione degli ex lavoratori Tetra Pak».

ANACLERIO

P.s. Per la Madonna.... potete anche intervenire.. mi sembrate tutti degli imbecilli!!


anaclerio - Thu 04/10/2007 or 21:52

E' notizia di oggi che la Gambro di Latina Scalo chiude e 70 lavoratori a spasso. Ma questo è un segnale! E' la prima azienda farmaceutica che abbandona Latina, si quel tanto famigerato settore su cui per anni ci siamo cullati, e che sembrava inattaccabile alle crisi.. Il paradosso è che la notizia avviene nel giorno in cui la BSP comunica di aver ricevuto 27 milioni dall'Unicredit per avviare il suo nuovo stabilimento...

La mancanza di una politica industriale e la scelleratezza di una classe politica, stanno distruggendo un patrimonio industriale creato con soldi dello Stato e con l'impegno dei tanto vituperati democristiani.

Ma questi di oggi che diavolo sono stati capaci di fare? Niente, solo le solite speculazioni edilizie!

http://www.latina24ore.it/index.php"3">La società farmaceutica Gambro lascia Latina. Lo ha reso noto la stessa azienda, informando che il provvedimento rientra «nell'ambito della ristrutturazione del gruppo» che prevede un'analoga iniziativa in Portogallo. La società ha detto che sono state informate le organizzazioni sindacali e si procederà nel rispetto delle legislazioni nazionali in materia di occupazione e mercato del lavoro per ciascuno dei Paesi interessati».

ANACLERIO

 


davide - Sun 16/12/2007 or 20:44

Dopo il dato del 2005, quando il pil della provincia di Latina crebbe del 7%, oggi arriva il dato del 2006..

Nel 2006 siamo cresciuti del 5,2%, inferiore al 6,8% dei ciociari...

Cmq sia attendo i dati scorporati per settore economico, e vedere quanto di questo incremento proviene della speculazione immobililare, e quanto dall'industria e dall'agricoltura..

http://www.ilmessaggero.it/view.php"2">

Domenica 16 Dicembre 2007 Chiudi

di LAURA PESINO

La ricchezza delle province italiane, da nord a sud dello stivale, passa sotto la lente d’ingrandimento degli istituti di statistica ed economia. Sul finire dell’anno, l’ultimo studio sul Prodotto interno lordo del Paese, presentato nel corso della 126esima assemblea di Siracusa, è quello realizzato da Unioncamere e istituto Tagliacarne, che hanno analizzato beni e servizi delle province. Ebbene, il quadro che ne emerge, graduatoria alla mano, se conferma un indiscusso primato delle città del nord, riconosce anche al Lazio una crescita notevole e sostenuta, attestata da quel +6,6% di crescita nel corso del 2007 contro una media nazionale ferma al +4. Nella classifica svettano Milano, Bologna, Bolzano, Aosta e Modena, ma la sesta posizione è tutta per la Capitale, che si guadagna tra l’altro un secondo posto per crescita del Pil. A trainare la regione è ovviamente Roma, ma anche i buoni risultati conquistati dalle due province di Frosinone e Rieti, il cui Pil è cresciuto rispettivamente del 6,8 e del 6%. Un po’ più indietro resta la provincia pontina, terza nel Lazio per crescita. Ma anche qui la stima del Pil, secondo Unioncamere e istituto Tagliacarne, non ha mancato di segnare un sostanzioso aumento che si attesta intorno al 5,2%. Il Pil totale di Latina, tradotto in numeri supera i 14 milioni di euro, ed è il più alto della regione. Studiando poi la classifica generale si scopre poi che, quanto a Pil pro-capite (il valore medio della produzione per individuo), Latina occupa la 46esima posizione con un valore medio di 26.538 euro. Fin qui le buone notizie. Restando però sempre in tema di studi e rapporti statistici, c’è il Censis a bacchettare la provincia pontina, sempre più vicina a quelle del sud Italia. In un rapporto di recente pubblicazione proprio il Censis parla di «province del Mezzogiorno in transizione», collocando Latina, insieme alla cugina Frosinone, fra le 18 province del distretto sud. E non per collocazione geografica, ma perché, in comune con le realtà che appartengono al Mezzogiorno in transizione, ha un basso livello di scolarizzazione e un alto livello di disoccupazione giovanile, un sistema di sviluppo economico arretrato e un basso valore aggiunto.

ARKAN


davide - Sun 16/12/2007 or 20:47

http://www.ilmessaggero.it/view.php"2">

Una festa per i 30 anni e rinnovati impegni per la “Sicamb”, società pontina leader nella produzione di seggiolini eiettabili e componenti strutturali per aeromobili civili e militari e inversori di spinta per business jet. In particolare la società ha progettato e sviluppato per Airbus le porte cargo del nuovo velivolo A380 e A330 nonché lo stabilizzatore orizzontale del velivolo di nuova generazione Boeing 787. «La società è impegnata inoltre in un’importante programma di sviluppo e ricerca ad elevato ed avanzato contenuto tecnologico ed all’utilizzo di materiali innovativi nel campo aeronautico sia nel settore seggiolini che strutture aeronautiche - ha detto il presidente e fondatore della società, Umberto Klinger - Tali programmi prevedono anche l’ampliamento dell’area produttiva e permettono il consolidamento della quota di mercato con evidenti importanti ricadute occupazionali». E per festeggiare “in famiglia” - con un “open day” - non sono mancati riconoscimenti ai 17 dipendenti che sin dal primo giorno lavorano nello stabilimento ai quali è andato «l’apprezzamento e la gratitudine» dello stesso Klinger.


ARKAN

davide - Sun 16/12/2007 or 22:42

Ecco i dati completi:

http://www.unioncamere.it/allegati/com_valoreaggiunto_2007%20corr.doc

Per quanto riguarda la posizione per pil pro-capite, siamo passati dalla 47 esima alla 46 esima, superando Asti, ed arrivando ad un tiro di schioppo da Siena, Vercelli, Biella e Savona.
Penso che se nei prossimi anni confermeremo la media degli ultimi 2 anni, abbiamo buone possibilità di attestarci intorno alla 40 esima posizione..


davide - Tue 01/01/2008 or 23:49

http://uninews.unicredit.it/it/articoli/page.php"pageBlock pageFntS2 pageFntC1 pageBgC1 pageBGdef" style="height: 1%">


UniCredit Banca d'Impresa ha concluso con BSP Pharmaceutical un'operazione di finanziamento destinata a supportarne i progetti di sviluppo formulativo e di produzione commerciale di farmaci per il trattamento dei tumori. La banca corporate del Gruppo UniCredit ha stanziato 27 milioni di euro, con scadenza a 5 anni, a sostegno della neonata azienda farmaceutica per l'acquisto e la riconversione verso produzioni altamente specializzate dell'ex sito industriale Tetra Pak di Latina. BSP Pharmaceuticals è una nuova società, con sede a Latina, partecipata da Patheon (multinazionale farmaceutica canadese), da Polfarma (azienda polacca che opera in campo farmaceutico) e da Aldo Braca, presidente di Patheon Europa, Ad di Patheon Italia, presidente e Ad di BSP.

Il piano dell'azienda prevede il raggiungimento di un fatturato di oltre 70 milioni da quando l'impianto potrà essere completamente operativo (dal 2010). L'organico a pieno regime comprenderà circa 250 dipendenti di cui la metà sarà rappresentata dagli ex dipendenti della Tetra Pak, per i quali sono previsti appositi corsi di formazione per la loro riconversione professionale. BSP lavorerà principalmente per l'export, soprattutto negli Stati Uniti, in Giappone e nel Nord Europa.

Sviluppo e produzione verranno eseguiti per conto delle maggiori industrie farmaceutiche che già stanno orientando la fetta più importante della loro attività di ricerca nella categoria terapeutica degli antitumorali. L'operazione è stata organizzata dal team Finanza d'Impresa della regione commerciale Centro-Sud e della filiale di Latina di UniCredit Banca d'Impresa.


raggiodiso - Thu 03/07/2008 or 14:11

 E dopo tutto ciò che e stato scritto vogliamo forse imputare le responsabilità ai marziani o ai vari "ET"???..Chi comunque continuerà a passarsela economicamente bene saranno i responsabili di tale disastro,tutti gli altri o faranno rapine o moriranno di fame.

Giunti quì,sarebbe opportuno dichiarare lo"stato di calamità amministrativa",non vi sembra??

Raggiodisole


davide - Thu 03/07/2008 or 15:48

Come ho detto in precedenza, non vi è da aggiungere altro sulla scelleratezza della classe politica provinciale, intenta solo a soddisfare piccoli e grandi interessi di bottega.

ARKAN


MarmaLT - Thu 03/07/2008 or 21:40

Stiamo tranquilli dopo aver ridotto le settimane senza soldi nel portafoglio da 4 con Prodi a 3 con Berlusconi... noi a Latina non ci facciamo mancare anche la riduzione delle fabbriche... siamo nella media nazionale.

Una riflessione semplice, quando si sono fatte le rivoluzioni? Quella del pane, quella dell'oppressione, quella della follia dei governanti, insomma condimenti in vendita anche nel 2008, a quanto parrebbe.


- Fri 04/07/2008 or 11:49
Dimenticate la scheda magnetica che da diritto a 400 euro da spendere per chi è indigente insomma una moderna tessera annonaria.

davide - Sat 13/09/2008 or 19:19

http://carta.ilmessaggero.it/view.php"0" cellspacing="0" cellpadding="0" width="595">

Sabato 13 Settembre 2008Chiudi chiudi finestra

 

 

 

 

 

 

 

 

«Non è una soluzione ma speriamo ci aiuti a trovarla». Fabio Mazzenga, presidente di Confindustria Latina, ha da poco lasciato i rappresentanti delle 40 aziende a capitale estero che operano in provincia. Conosceva già i problemi che gli avrebbero prospettato ma stavolta si parte da un’angolazione diversa. Intanto con la costituzione di un Comitato delle imprese a capitale estero, quindi con la realizzazione di un “master plan” relativo alla situazione da qui a dieci anni del territorio. «Sono analisi - spiega Mazzenga - che le industrie già fanno, le metteremo insieme e sottoporremo i risultati alle istituzioni, indicheremo le priorità principali, non vogliamo soluzioni tutte e subito ma ribaltare l’ottica. Oggi si intrviene quando c’è una difficoltà e ormai è troppo tardi. Esponendo le problematiche che arrivano dall’interno del sistema - aggiunge - puntiamo ad avere le soluzioni in anticipo». Una decina i punti, molti ampiamente noti: dalle infrastrutture alla burocrazia, dal costo del lavoro all’energia, fino alla sicurezza e legalità. «Vogliamo affrontare la situazione con realismo - dice ancora Mazzenga - purtroppo non ci sono segnali di miglioramento e i protocolli firmati in questi anni possono essere fotocopiati e riproposti, non è cambiato nulla». La Confindustria ha un obiettivo minimo: «Se non attirare nuovi investimenti, fare in modo che restino le industrie che ci sono». Quelle a capitale estero che occupano a Latina 11.000 addetti, hanno investito nel 2007 200 milioni di euro e registrano un fatturato stimato di 4 miliardi. «Le aziende hanno risposto, ora occorre lavorare - spiega il direttore, Sergio Viceconte - sono stati individuati dei punti di debolezza e lo ha fatto chi affronta problemi tutti i giorni, non chi si limita ad analisi dall’esterno». Chi affronta problemi, per esempio, come i sei mesi necessari per aumentare la potenza elettrica perché i cavi passano in Comuni diversi, le competenze si intrecciano e... Il Comitato sarà operativo entro settembre, subito dopo il “master plan”. La buona notizia? Esclusa la Pfizer che lascia, dagli altri non sono arrivate avvisaglie di smobilitazione.
G.D.G.


 


davide - Sat 13/09/2008 or 19:22

http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/2008/09/13/925904-fabio_benvenuti_dossier_sulle_criticita_sistema.shtml"corpo-articolo">

All'incontro, coordinato dal presidente di Confindustria Latina, Fabio Mazzenga, e dal direttore dell'associazione di via Montesanto, Sergio Viceconte, hanno preso parte i rappresentanti di tutte le multinazionali, in prima istanza il chimico-farmaceutico.
Se la situazione esterna al sistema industriale pontino non andrà a migliorare, per le multinazionali operanti sul territorio si apriranno situazioni di crisi dagli esiti imprevedibili. È per questo che gli industriali si stanno organizzando per uscire dall'isolamento e avviare una inversione di tendenza rispetto ad una deindustrializzazione che appare costante. «Abbiamo voluto anticipare un dialogo sulle problematiche reali del sistema industriale - ha detto il presidente Mazzenga - agendo in maniera preventiva così da poter far fronte con prontezza ad eventuali situazioni di crisi».
In concreto, nel vertice di ieri è stata decisa la costituzione di un comitato coordinato da Confindustria e che rappresenterà le multinazionali presenti in provincia di Latina. L'obiettivo è quello di raccogliere le istanze delle varie realtà per poi comporre un documento dettagliato, infarcito di dati e cifre, da inviare, appunto al ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola. Sarà fornito, soprattutto, un quadro prospettico: vale a dire la previsione da qui a dieci anni sul futuro delle aziende nel caso in cui non dovessero migliorare quelle condizioni esterne che sono elemento essenziale per la crescita economica. Entro settembre il comitato sarà operativo, quindi entro ottobre sarà stilato il documento. «Non c'è allarmismo - ha voluto tranquillizzare Mazzenga - preoccupazione si, perché se il sistema non reagisce le conseguenze possono essere gravi. L'economia locale non può prescindere da un sistema produttivo costruito in cinquanta anni, rischiamo un crollo verticale». E il decalogo delle criticità delle multinazionali, peraltro già stilato, è infarcito di una decina di punti: dalla carenza di infrastrutture, ai costi dell'energia, dalla elefantiaca macchina della burocrazia ai temi della fiscalità e della sicurezza. Si, la sicurezza; per chi non ne fosse ancora convinto anche criminalità e ordine pubblico influiscono sulle decisioni di investire su un territorio e proprio come accade nel profondo sud a Latina scatta il bollino rosso. «Per esempio - ha detto Mazzenga - su un'opera come la "Superpontina" non abbiamo una data certa sull'inizio dei lavori, o meglio noi non siamo convinti che sia quella annunciata dalla Regione, cioè metà 2009. Il direttore di Confindustria, Sergio Viceconte, ha rilevato come l'indotto delle multinazionali sia davvero notevole per il sistema economico pontino, tanto che l'intero settore produce circa il 40% del Pil locale: «Non vogliamo più fare tavole rotonde ma proposte di carattere concreto - ha detto Viceconte - Le aziende sono sensibili sulla questione e hanno risposto molto bene».

Vai alla homepage

13/09/2008


davide - Wed 24/09/2008 or 15:44

Cisterna: Findus inaugura centro ricerche

http://carta.ilmessaggero.it/view.php"0" cellspacing="0" cellpadding="0" width="595">

Mercoledì 24 Settembre 2008Chiudi chiudi finestra
di CLAUDIA PAOLETTI

Il taglio simbolico di un nastro di pasta lungo oltre quattro metri ha inaugurato il “Centro di Eccellenza Assembled Foods” della multinazionale Unilever di Cisterna. Uno dei sei centri in tutta Europa per la ricerca e lo sviluppo globale degli alimenti “ricettati” come i piatti pronti, le insalate, gli snack e i prodotti da forno. In occasione della cerimonia, il green carpet dell’industria pontina sulla via Appia è stato varcato dai 50 esperti di tutto il mondo, veri e propri pionieri del gusto, alla ricerca di nuovi ingredienti da trasformare a Cisterna per la creazione di nuovi alimenti composti, gli assembled food appunto. Il tutto selezionando e mantenendo sempre costante nel tempo un altissimo livello qualitativo degli ingredienti (frutta e verdura, carne, pesce e cereali), surgelando e assemblando i prodotti con le più innovative tecnologie per aumentare il gusto, la naturalità e la bontà nutrizionale degli alimenti. Il direttore del Centro, Roberto Nardi, ha dato il via all’evento con una presentazione in lingua inglese e a seguire con la visita interattiva nel centro. Suggestiva la scenografia che ha sottolineato ciascuna area: il mercato italiano dei prodotti ortofrutticoli, con le spezie e gli odori dell’orto; la cucina con tutti gli attrezzi per sperimentare nuovi sapori; la tasting room, una sala adibita all’assaggio e infine tutta la zona industriale con macchinari nuovi e di ultimissima generazione per lavare, mescere, scaldare, refrigerare, surgelare.
«Oggi celebriamo la nostra passione per il cibo - ha detto Roberto Nardi - e per il raggiungimento dell’eccellenza nel lavoro di ricerca e sviluppo. Questi due fattori ci consentiranno di offrire sulle tavole dei nostri consumatori, prodotti pratici da usare ma con la qualità della ristorazione professionale. I nostri esperti si concentreranno in particolare sullo studio delle modalità che consentono l’impiego dei migliori ingredienti e delle più esclusive tecniche culinarie per dar vita a prodotti dal facile impiego ma con la qualità tipica della ristorazione professionale».
Una novità del centro è già pronta: sono i “Mini hamburger alla mediterranea con patate”, una varietà dei 4 Salti in padella, a novembre sugli scaffali. La giornata è poi terminata con una cena dal tipico sapore italiano per i 150 ospiti, provenienti da tutto il mondo, che hanno preso parte all’evento


- Thu 25/09/2008 or 06:30

E Rail Interiors con i suoi 60 lavoratori e Dublo in bilico perenne (20 ancora a produrre calzini) e Meccano post GoodYear Huyck continuiamo?

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/24_09_2008/pag06latina.pdf

 


- Thu 02/10/2008 or 08:11


Allegato: pag07latina.pdf
Io non ho nulla contro il presidente della Provincia di Latina ma come si fa a dire che non esiste problema occupazionale o che gli istituti superiori sono in ottime condizioni come si fa quando è proprio la provincia ad avere la gestione del centro del NONimpiego

 

 



davide - Fri 03/10/2008 or 14:55

E' notizia di oggi che anche la Biosint di Sermoneta metterà a spasso 15 dipendenti! Secondo loro devono riconvertire la produzione in 3 nuovi prodotti, altrimenti a rischio ci sono gli oltre 100 dipendenti della fabbrica...

E tutto questo mentre ad Aprilia, come riferito dal vicepresidente del Consiglio comunale Campilongo, la politica mette i bastoni ad una azienda tedesca che vorrebbe insediarsi su quel territorio...

Grazie politici, grazie ancora per gli sforzi che state facendo per fare scappare le imprese dal nostro territorio!

Ma chi diavolo li ha votati questi incapaci?

DAVIDE


- Wed 08/10/2008 or 06:17

cisterna

Mobilità per 170 operai

Spettro mobilità per 170 operai della Meccano: Sviluppo Lazio e Regione dicono stop ai finanziamenti e annunciano un'azione legale per danni e per la restituzione delle somme già erogate nei confronti della società di Alberto Veneruso.

http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/2008/10/07/935587-mobilita_operai.shtml"2">Con l'imprenditoria naif che abbiam cosa vogliamo pretendere


- Tue 14/10/2008 or 10:11
CISTERNA, LICENZIATI TUTTI I LAVORATORI DELLA MECCANO    
Martedì 14 Ottobre 2008 09:05
Nessun passo in avanti nella trattativa tra i sindacati e il gruppo Avio per il futuro dei 650 lavoratori a rischio. Anzi ieri è arrivata la lettera di licenziamento per 159 lavoratori della Meccano di Cisterna. Lo stabilimento Aviointeriors di Latina resta occupato dai lavoratori che stanno pensando a nuove forme di protesta. Veneruso per adesso non recede dalle sue posizioni.

 

E ci mancherebbe io credo che voglia altri soldi dalle istituzioni i nostri imprenditori sono questi se il pubblico foraggia e copre magagne sono grandi manager se devono dimostrare di essere grandi capitani d'industria fanno subito licenziano chi glielo fa fare.


davide - Fri 28/11/2008 or 16:23

Delocalizzazioni: anche la Storm Aircraft abbandona Latina!

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ADDIO LATINA, LA STORM AIRCRAFT SI TRASFERISCE IN TUNISIA PDF Stampa E-mail
Giovedì 27 Novembre 2008 17:18

È considerata una tra le più agguerrite concorrenti del colosso americano Cessna e, fino a oggi, ha avuto portafoglio, cuore, cervello e mani a Latina. Ma - riferisce l'Ansa - da gennaio il futuro della Storm Aircraft, fabbrica di aerei leggeri con sede a Latina, riprende a correre da Mateur, in Tunisia, dove questa azienda di eccellenza dell'industria italiana ha deciso di spostare lo stabilimento di produzione.

Preceduta, in questa scelta, anche da altri nomi dell'industria aeronautica, come il colosso francese Dassault, che per la sua fabbrica nel Paese del Nord Africa ha puntato sulla componentistica. La storia dell'azienda italiana è a suo modo singolare perchè, come dicono con orgoglio dalla sede di Latina, è arrivata all'eccellenza passando attraverso esperienze produttive diverse, dai cosiddetti «tubi e tela» all'aereo metallico a quello totalmente in materiali composti. Avvalendosi, comunque, sempre di brevetti propri. Non si tratta però di una delocalizzazione totale perchè, come dice l'amministratore delegato dalla Storm Aircraft, Giovanni Salsedo, a Latina resterà il «cuore» amministrativo e del marketing dell'azienda, oltre all'officina che si occupa degli interventi di manutenzione e revisione. Ma il resto emigrerà in Tunisia: una settantina di persone, il suo zoccolo duro - gli «specializzati» - saranno ancora le maestranze italiane. Ma il resto è stato già reclutato in Tunisia, con risposte in termini di professionalità che hanno sorpreso lo stesso Salsedo: «abbiamo trovato personale di altissima professionalità, laureati pronti a tornare a studiare per una importante opportunità di lavoro. La risposta che abbiamo avuto è stata addirittura sorprendente: hanno superato i corsi di formazione in un tempo nettamente inferiore rispetto anche alle più ottimistiche previsioni».

Il trasferimento della fase di produzione della Storm Aircraft da Latina alla Tunisia conclude il percorso di un progetto cominciato cinque anni fa, che la realizzazione dell'impianto di Mateur ora definisce completamente. L'azienda ha un fatturato di circa sette milioni di euro all'anno e, se un problema esiste, è quello di stare dietro ad un mercato che la vede presente soprattutto negli Stati Uniti e in Australia, con commesse che spesso sono superiori alle sue potenzialità produttive. Una volta che sarà a regime, lo stabilimento tunisino avrà una potenzialità produttiva di circa 300 velivoli all'anno. La scelta di spostare la produzione da Latina in Tunisia non è stata dettata solo da motivazioni logistiche, come una migliore situazione per il trasporto e quindi anche della contrazione dei costi, ma soprattutto economiche. La Tunisia, difatti, ormai da anni offre agli imprenditori che la scelgono per impiantare delle attività produttive degli sgravi fiscali che certo sono allettanti: esenzione delle tasse per i primi dieci anni; il 40 per cento del dovuto a partire dall'undicesimo anno. Una «sirena» cui stanno rispondendo sempre più aziende italiane

 


davide - Wed 17/12/2008 or 18:44

In questi ultimi 2 anni, lentamente ma inesorabilmente il nuovo stabilimento farmaceutico stà per andare in produzione...

A Settembre 2007 vennero riimpiegati nel sito i primi 5 operai.... mentre ad oggi vi lavorano in 38, dopo aver seguito i corsi di formazione finanziati dalla Regione Lazio..

Dalle notizie pubblicate oggi su Il Territorio, si dice che entro il 2009 i dipendenti dovrebbero arrivare a 100.

DAVIDE 


davide - Fri 09/01/2009 or 21:25

http://latina24ore.it/index.php"0" class="contentpaneopen">

A PFIZER CEDE LO STABILIMENTO DI LATINA A UNA SOCIETÀ TEDESCA PDF Stampa E-mail
Venerdì 09 Gennaio 2009 16:33

Il colosso americano Pfizer cede lo stabilimento di Latina all'azienda tedesca Haupt-Pharma, specializzata in produzione conto terzi. Pfizer, che ha attivato le procedure di consultazione con le rappresentanze sindacali, garantisce il trasferimento di tutto il personale in forza nello stabilimento di Borgo S. Michele al nuovo gruppo industriale e che tale cessione non avrà ripercussioni economiche nei confronti dei lavoratori.

«Questa decisione, attuata da Pfizer Global Manufacturing - informa una nota - rientra nel processo di riassegnazione del portafoglio prodotti conseguente ai cambiamenti del settore farmaceutico a livello globale, alle dinamiche legate alla perdita di brevetti e alle caratteristiche dei nuovi farmaci in sviluppo. Tuttavia le potenzialità del sito, le ottime performance in termini di qualità e l'alto livello di specializzazione della forza lavoro, hanno indotto l'azienda a cercare una soluzione che valorizzasse questi elementi distintivi: si è quindi deciso di investire per specializzare il sito sulle produzioni sterili, che rappresentano il suo attuale punto di forza, e per prepararlo alla certificazione da parte della Food and drug administration (Fda) che consentirà l'esportazione anche negli Stati Uniti. Ciò renderà il sito di produzione ancora più interessante per gli acquirenti. Con questa importante decisione - conclude il gruppo - lo stabilimento sarà messo nella condizione di anticipare le sfide future per garantire la competitività negli anni a venire».

 

«Prendiamo atto della cessione del sito Pfizer di Latina al gruppo Haupt- Pharma - commenta in una nota il segretario provinciale della Ugl-Chimici Armando Valiani - sperando che il rapporto che il colosso tedesco avrà sul nostro territorio sia duraturo, come per oltre 50 anni è stato con Pfizer. Riteniamo fondamentale nella fase di contrattazione - prosegue Valiani - garantire ai lavoratori i livelli occupazionali, oltre all'assenza di ripercussioni economiche, e che le aspettative possano rientrare in un piano industriale a lungo termine». Il segretario provinciale Ugl-Chimici ricorda infine che «l'atteggiamento assunto dalla Ugl nei mesi scorsi, dopo l'annuncio di cessione da parte di Pfizer, ha dato alla trattativa una condotta responsabile»

 


davide - Fri 09/01/2009 or 21:26
Non si capisce perchè se lo stabilimento è così efficiente, produttivo ed altamente qualitativo, la Pfizer decida di privarsene, negli stessi giorni in cui si sparge la voce che voglia acquisire un grosso concorrente...

Ed inoltre fatemi capire, fino ad oggi, in 50 anni di attività a Latina, ancora non aveva la certificazione FDA per esportare in USA??

Eppoi la società tedesca è piccolissima, fattura 100 milioni, al pari del fatturato del sito di Borgo San Michele attuale...

Dove troveranno i soldi per investire sullo stabilimento, con la crisi e con le banche che non danno credito?

DAVIDE

Freddy - Sat 10/01/2009 or 19:16

Davide, per quanto ne so, non credo che la Pfizer abbia chiuso per questioni legate al sito produttivo di S. Michele, piuttosto la scelta è ricaduta su questo sito, in quanto si trova in Italia, e a differenza di altri siti produttivi europei o americani, è uno di quelli la cui produttività (intesa come differenza tra costi e ricavi) era probabilmente tra le più basse.

Pfizer mondiale inoltre paga, probabilmente, scelte legate a molecole sbagliate nel momento sbagliato. Ti ricordo infatti che l'avvento dei farmaci generici (farmaci cioè con lo stesso principio attivo riproducibili una volta scaduto il brevetto da qualsiasi azienda) ha colpito prevalentemente le aziende farmaceutiche che producevano e commercializzavano soprattutto farmaci di sintesi che a differenza dei farmaci prodotti con l'ingegneria genetica (biologici) sono, una volta scaduto il brevetto, facilmente riproducibili da quasiasi azienda, anche di basso livello.

La concorrenza di questi farmaci in tutta Europa e in tutto il mondo ha provocato per le aziende farmaceutiche in generale grandi perdite economiche, legate probabilmente alla gestione non corretta delle risorse, e nei paesi (come l'Italia) dove il prezzo ed il mercato era molto gonfiato dal sistema, molti farmaci, spesso non così necessari, dispensati gratuitamente anche quando non afferibili a potologie molto serie (vedi le cattive abitudine degli Italiani ad accaparrarsi ogni genere di medicina anche quando non strettamente necessaria.......tanto so gratis) tale caduta di fatturato ha raggiunto liveli drammatici. Di colpo, un mercato tra i più fiorenti del mondo è diventato uno di quelli più in crisi.

Pfizer quindi paga le scelte sbagliate di casa madre, così come è stato per tante altre aziende che hanno fatto gli stessi errori, mentre quelle che hanno investito in ricerca ed hanno puntato su innovazione e tecnologie,  risultano, guarda caso, essere le meno colpite.

Naturalmente in tutto questo, non c'entrano nulla le centinaia di persone che lavoravano nel sito produttivo di San Michele (nel quale so lavorare molti ottimi professionisti) alle quali va tutta la mia soliarietà e la mia comprensione per il difficile momento che spero sia passato con la nuova acquisizione.

Colgo quindi l'occasione per fare Tanti Auguri a tutti questi dipendenti per un futuro più sereno e ricco i soddisfazioni.

Freddy

 


davide - Sat 10/01/2009 or 21:39
Freddy, la cosa che mi lascia perplesso è come mai Pfizer, che in Italia ha anche altri stabilimenti come Ascoli e pochi anni fà anche Nerviano (MI), abbia deciso di vendere il sito di S.Michele, quello su cui ha investito per 50 anni, sede legale della multinazionale e tra l'altro situato nel 2 polo chimico-farmaceutico nazionale, dove vi sono tra l'altro professionalità in questo settore..

Perchè salvare ad esempio Ascoli??

E' fin troppo evidente che Pfizer non crede più nel nostro territorio, nelle nostre risorse umane e nelle nostre istituzioni...
E' un brutto segnale per tutte le altre multinazionali presenti...

Una domanda: quale erano le 2 aziende francesi e quella italiana in lizza per comprare lo stabilimento? Siamo sicuri che i tedeschi siano la scelta migliore?

DAVIDE

davide - Sat 10/01/2009 or 21:55
Infatti, nonostante fosse lo stabilimento più grande in Italia, hanno deciso di venderlo... Punto debole, forse, il fatto che non esportava in USA, dunque non aveva le certificazioni FDA, a differenza di quello di Ascoli che tra l'altro produce anche in esclusiva mondiale un farmaco (il Sutent).

http://www.pfizer.it/cont/pfizer-italia-contenuti/0805/0700/latina.asp

Stabilimento di Latina
Lo storico stabilimento di Latina (località Borgo San Michele), fondato nel 1957, è stato il primo polo produttivo di Pfizer in Italia.

Situato nell'agro pontino, a 70 km a sud di Roma, lo stabilimento occupa una proprietà di 357.538 metri quadri e si occupa prevalentemente di produzione di farmaci per uso umano e veterinario per il nostro Paese e per l'Europa (antibiotici, antidepressivi, antielmintici, antimicotici e antinfiammatori).

Le principali forme farmaceutiche sono: sterili, non sterili, compresse, capsule, POS, sachet, intramammari e iniettabili, per un totale di 874 presentazioni distribuite in 82 mercatidi tutto il mondo.

Gli ampi spazi, destinati ai reparti produttivi e ai servizi, consentono il più rigoroso rispetto delle norme di buona fabbricazione e la movimentazione delle materie prime e dei prodotti finiti secondo criteri di massima razionalità.

Fiore all'occhiello di questo stabilimento è il grande magazzino completamente automatico, con 15,000 posti pall-ets automatizzati.

http://www.pfizer.it/cont/pfizer-italia-contenuti/0805/0702/ascoli-piceno.asp

Stabilimento di Ascoli Piceno
Lo stabilimento è situato nella zona industriale del comune di Ascoli Piceno, nella regione Marche, da cui dista 6 km. Ascoli Piceno è collegata con le autostrade Milano-Bari e Pescara-Roma, dista 80 km dall'aeroporto di Pescara e 125 km da quello di Falconara.

Pur risalendo al 1972, il complesso produttivo è uno dei più avanzati dal punto di vista delle tecnologie e sul piano dell'architettura industriale. Negli anni, infatti, sono stati effettuati importanti interventi di ammodernamento degli impianti, di introduzione di nuove tecnologie e di estensione dei servizi.

Lo stabilimento occupa una superficie totale di 164.000 metri quadri, di cui 24.000 coperti da impianti, magazzini e altre strutture e 140.000 mq di terreno: una superficie, questa, le cui dimensioni, oltre a dare ampio respiro alle strutture esistenti, consentono di pianificare ampliamenti futuri in funzione degli obiettivi e delle strategie aziendali.

Gli ampi spazi, destinati ai reparti produttivi e ai servizi, consentono il più rigoroso rispetto delle norme di buona fabbricazione e la movimentazione delle materie prime e dei prodotti finiti secondo criteri di massima razionalità.

Lo stabilimento ha una capacità produttiva stimata in circa 90 milioni di confezioni all'anno con tre turni di produzione.

Possiede, oltre a un magazzino interamente automatico con 13.000 posti pall-ets automatizzati, tecnologie che consentono i più elevati livelli di automazione e il massimo controllo nella movimentazione dei principi attivi che non vengono mai in contatto con gli operatori addetti alla produzione.

Il sistema di condizionamento offre ampia assicurazione verso la contaminazione crociata: l'aria non è in alcun caso riciclata ed è trattata con filtri assoluti, sia in entrata sia in uscita.

Le principali forme farmaceutiche allestite sono: granulati, compresse semplici e rivestite, capsule rigide, per un totale di 1300 presentazioni distribuite in più di 100 mercati.

Oltre il 60% della produzione è destinato ai mercati esteri e pertanto le procedure e i processi sono allineati agli standard più rigorosi imposti dalle normative internazionali e in particolare dalla FDA statunitense.

Lo stabilimento di Ascoli Piceno è attualmente l'unica unità a produrre a livello mondiale un farmaco, il Sutent (sunitinib maleato) per la cura dei tumori del tratto gastrointestinale e del carcinoma renale metastatico.


- Mon 12/01/2009 or 07:53

Interessanti articoli su Latina Oggi di ieri

Industrie in fuga

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/11_01_2009/pag06latina.pdf

precari

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/11_01_2009/pag07latina.pdf


davide - Sun 15/02/2009 or 20:18
CHIUDE ANCHE  LA MARCONI

Lo stabilimento di Latina della Marconi-Ericcson chiuderà, lasciando a casa 80 operai. E' quando ha comunicato la casa madre Ericsson, che qualche anno fà comprò la ex Marconi.
Ed i politici non fanno niente, tutti in religioso silenzio!

DAVIDE


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