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Autore Discussione
massimo74
Inviato il: 15/10/2007 14:01
Registrato: 21/1/2007
Da: Latina
Messaggi: 509
Valdisotto: riflessioni

Ciao a tutti,

prendo spunto da un tragico episodio della morte del piccolo Lorenzo, di soli e anni, investito e ucciso da due adolescenti di 17 e 18 anni in sella ad una moto 50cc in Valdisotto (SO) sperando di stimolare ulteriori riflessioni di altri utenti.

A volte capitano situazioni che ci ricordano come la nostra natura è capace di abbandonare del tutto sentimenti umani come la pietà e la carità, le stesse mancanze che hanno permesso lo svolgersi delle enormi tragedie del recente passato.

Pochi giorni addietro in Valdisotto in provincia di Sondrio, un ragazzo di 17 anni, si è reso responsabile della morte di Lorenzo, un bambino di appena 3 anni, urtandolo con la motocicletta di cui era alla guida e poi dileguandosi nel nulla.

Un fatto di una drammaticità assoluta con diverse circostanze ancora al vaglio degli inquirenti. 

 

Vorrei però soffermarmi su una sfaccettatura del tragico episodio, che mi ha lasciato non poco turbato e forse degna anch’essa di un qualche ragionamento.

A seguito dell’incidente, numerosi bambini, incitati dai genitori, hanno insultato pesantemente il 17enne con frasi del tipo ”assassino di bambini”.

Oltre ad un certo disagio personale nel sentire tali parole provenire dalla bocca di bimbi che non hanno ancora formato una coscienza e quindi esposti, senza alcuna possibilità di resistenza, a qualsiasi tipo di condizionamento da parte dei genitori, c’è da chiedersi il senso dell’inveire contro un adolescente che ha già la vita rovinata dalla coscienza e dal carcere.

 

Per la lingua italiana “assassino” è colui il quale uccide per odio o per rapina, specialmente a tradimento e se qualcuno ha ancora la pietà di riconoscere a quel ragazzo un briciolo di valore umano, tali frasi non corrispondenti a verità sono da considerarsi ingiurie. In un discorso a parte rientrano solo i genitori del piccolo, legittimati ad una più ampia sfera di comportamenti che il sentire comune e la stessa Legislazione gli riconoscono.

Il diciassettenne ha espresso alla fidanzata la volontà di farla finita.

 In carcere il giovane è stato minacciato di morte. E’ la nota “legge” dei detenuti.

E’ in questo contesto che bisogna inserire le terribili frasi pronunciate dai genitori per bocca dei propri figli.  

 

Chi riesce a immaginare senza venire percorso da brividi cosa riesca a significare per una persona qualsiasi, e in maggior misura per un adolescente, sentirsi chiamare da innocenti bambini di soli tre anni “assassino di bambini”, "nostro assassino” ?

Una cosa è chiedere che il colpevole risponda sino in fondo delle proprie enormi responsabilità, un’altra è per degli sciagurati genitori l’atto di istigare.

Istigare i propri piccoli a farsi portavoce di loro stessi nella tragicità di vicende umane a loro incomprensibili. Istigare l’adolescente nel rafforzare o agevolare l’istintivo proposito, peraltro già annunciato, di farla finita.

La Legge Italiana chiama questo atteggiamento istigazione al suicidio.

Gli adolescenti che proprio in quanto tali amplificano le sensazioni, si suicidano spesso per molto meno, un amore svanito, un litigio familiare, addirittura una bocciatura o un brutto voto scolastico. 

 

Per chi non colpito in maniera diretta da eventi di tale tragicità, rinunciare ad un tale atteggiamento, vuol dire più semplicemente conservare ancora dentro se stessi un briciolo di umanità e di quella “pietas” narrata dagli antichi, che abbiamo -ahimè- mestamente dimenticato, causa della perdita di contatto con la realtà e delle conseguenti smisurate tragedie dei nostri tempi.

 

Grazie.

 

Massimo de Simone

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Immanuel Kant, Critica della ragion pratica: Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo il pensiero vi si ferma su:  il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me.”



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Anonimo
Inviato il: 15/10/2007 17:32
Re: Valdisotto: riflessioni

Caro Massimo,

tutto giusto ... ma da cosa dovremmo capire che questo ragazzo ha una coscienza? Sei certo che se i Carabinieri non avessero svolto in modo esemplare e tempestivo le loro indagini costui si sarebbe fatto avanti ... prima o poi?



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Salvatore
Inviato il: 15/10/2007 19:16
Staff
Registrato: 25/11/2005
Da: Q4
Messaggi: 4672
Re: Valdisotto: riflessioni

Gianni,

quel ragazzo è solo un 17nne che stava scavezzacollando con la moto come fanno tanti altri 17nni. Certamente non aveva intenzione di uccidere nessuno. Bada che non sto giustificando la sua condotta irresponsabile, sto solo dicendo che si è cacciato in un guaio molto più grosso di quanto fosse in grado di gestire. Ha fatto la marachella e ha combinato il disastro. Da una ragazzata è successo l'irreparabile. E non ha avuto il coraggio di fronteggiare le conseguenze e si è nascosto.

Onestamente quanti 17nni pensi che sarebebro oggi pronti a fronteggiare responsabilità così tremende come la morte di un bambino? I nostri 17nni poi! che passano dalla playstation al motorino, senza che mai nessuno li ha responsabilizzati...

Quindi concordo con Massimo de Simone: il 17nne deve avere la sua giusta condanna e deve espiare la sua colpa, ma i genitori che incitano i figli a urlare "assassino" sono peggiori del "povero" ragazzo.

Salvatore 




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"Integrity is doing the right thing, even if nobody is watching."

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Anonimo
Inviato il: 15/10/2007 21:34
Re: Valdisotto: riflessioni

Caro Salvatore,

primo: chi è Simone?

Secondo: io ho solo detto che non ho alcuna certezza circa il fatto che questo ragazzo si sarebbe fatto avanti ... prima o poi! Non ho mai detto che sia giusto qualificarlo come assassino e men che meno che altri coetani, al posto suo, si sarebbero fatti avanti.

Comunque nulla può togliersi al suo gesto vile nonchè alla gravità del fatto compiuto.



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Salvatore
Inviato il: 16/10/2007 5:48
Staff
Registrato: 25/11/2005
Da: Q4
Messaggi: 4672
Re: Valdisotto: riflessioni

...intendevo Massimo de SIMONE. Vado a correggere.

s




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"Integrity is doing the right thing, even if nobody is watching."

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