Autore: Vecchio Portale

Supposta per te … ma non solo

E si, perchè l’antennone piantato nella piazzetta del mercato settimanale non solo è brutto brutto brutto ma diventerà presto inutile anche per molti utenti di telefonini tra cui il sottoscritto che abita in Q5.

Non serve essere ingegneri per sapere che un’onda radio è attenuata dai cosidetti “Ostacoli Ambientali” …. montagne, colline e rilievi sono il peggio per la portata e la qualità dei segnali GSM, senza considerare, per le aree cittadine, i palazzi.

Il Palazzo cotruito in cemento armato è praticamente insormontabile per un segnale radio, infatti nelle aree a forte urbanizzazione siamo abituati a vedere antenne sopra di essi perchè l’onda “rimbalzando” sulle pareti riesce a raggiungere l’utente al di sotto del palazzo stesso.
Se l’antenna si trovasse su di un lato del palazzo e fosse più in basso, l’onda radio rimbalzerebbe su di esso oscurando di fatto il lato opposto.

Per chi è più addentro nel settore, l’elevata frequenza del segnale GSM ne determina la rifrazione quando questo incontra un ostacolo.

Lo scienziato che si è prodigato nel disegno del suppostone ha considerato montagne e colline (che non ci sono) ma s’è scordato i palazzi, sopratutto quelli in costruzione.
Al genio in questione ricordo che il nuovo palazzo che nascerà in adiacenza del Lestrella sarà più alto della sua antenna e considerata la vicinanza è facile immaginare che una grossa fetta dell’onda radio sarà oscurata a discapito del più ampio bacino di utenti del Q5 e Morbella.

Il cosidetto “cono d’ombra” causato dalla rifrazione delle onde radio sul nuovo palazzo sarà talmente ampio da vanificare buona parte delle ragioni tecnologiche che hanno spinto gli ingegneri a volere la supposta in quel posto che, a questo punto, vale anche per loro.

Alessandro Molon

Gratis volevate e Gratis sia!

Ebbene si, per quanto mi sia e vi sarà difficile da credere, “VoIP Stunt” garantisce la gratuità delle
telefonate effettuate dal vostro PC verso i numeri fissi di rete Italiana, quelli fissi e mobile degli USA e molte
altre destinazioni mondiali.

Negli ultimi tempi, la concorrenza tra le varie compagnie telefoniche, in Italia, ha generato un caos di tariffe tale
che l’unica regola valida per tutti rimane quella di usare il telefono il meno possibile se si vuole risparmiare
qualche soldo … ma perchè risparmiare se esiste la possibilità di non pagare nulla?

Già in passato avrete sentito parlare del VoIP (Voice over IP: Fonia su rete internet) come la nuova frontiera del
risparmio telefonico, questo è reso possibile tal fatto che il VoIP sfrutta l’infrastruttura già esistente che noi
usiamo per navigare su Internet anche per la fonia.

Ovviamente, di base, rimane l’esigenza di avere un personal computer.

Dal sito [b][color=0000FF]http://www.voipstunt.com/en/index.html[/color][/b] è possibile scaricare il software da installare sul PC.
Per i veterani del VoIP, la registrazione avviene come per SkyPE mentre, per i neofiti basterà saper immettere qualche
informazione personale di base quando richiesto (non necessariamente vera 😉 ) per cominciare a telefonare,
ripeto, anche sui telefoni fissi Italiani dal proprio PC. Il software è disponibile solo in Inglese.

VoIP Stunt consente di chiamare anche i numeri di cellulare italiani a tariffe notevolmente vantaggiose ma grandiosa è
la possibilità di effettuare chiamate gratuite verso un numero enorme di paesi in tutto il mondo.

Unico neo, se così possiamo chiamarlo, è che la durata della telefonata gratuita è limitata al minuto per gli
utenti di base, questa limitazione si può rimuovere pagando una quota una tantum di 5€.

Certo è che non so quanto durerà una campagna di acquisizione utenti così aggressiva ma visto che il tutto
non richiede esposizione di informazioni personali come la carta di credito, allora meglio essere tra i primi.

Alessandro Molon

Allarme Microcriminalità Q4 Q5 – Presentazione Sondaggio

[b]Il sistema “Vicino che osserva”[/b]

[b][size=small][color=0000FF]Un progetto di Alessandro Molon[/color][/size][/b]
Il “neighborhood watch” altro non è che un sistema di vigilanza del quartiere in cui parte attiva è il cittadino stesso. Il contributo che il membro di questo sistema deve dare è solo ed esclusivamente quello di osservare l’evento criminoso in modo discreto (Senza Esporsi), chiamare le forze dell’ordine se necessario ed aggiornare gli altri membri sull’accaduto. Queste informazioni vanno poi convogliate verso le pubbliche autorità per metterle in grado di operare al meglio nelle attività di persecuzione e, meglio, di PREVENZIONE del crimine.
Il mezzo ideale per la raccolta delle attività di osservazione potrebbe essere proprio un sito web che garantirebbe anonimato al membro e nel contempo consendirebbe un filtraggio delle informazioni scartando quelle inutili e devianti. Ovviamente, i membri di una comunità come questa devono essere opportunamente formati sulle metodiche di osservazione discreta, sapere quali dettagli osservare e conoscere i mezzi da impiegare in questa attività (come i visori notturni).

[b][color=993300]L’impegno richiesto non è quello di stare di guardia alla finestra ma quello di rinunciare all’omertà qualora ci capitasse, casualmente, di assistere ad un evento criminoso. In effetti, a chi di noi, ad esempio, non è capitato di vedere scrivere sui muri e preferire di non fare denuncia perchè “sarebbe una inutile perdita di tempo”?[/color][/b]

Alessandro Molon

Occhio al bidone dei rifiuti: dentro c’è di tutto!

[b][size=medium][color=FF0000][font=Verdana]Inviato da Alex (che ringraziamo di cuore)[/font][/color][/size][/b]
E’ possibile diventare consumatori ecologici, rispettosi dell’ambiente che ci circonda, capaci di migliorare la qualità della vita delle generazioni presenti e di quelle future, senza peraltro dover modificare il nostro tenore di vita? Certo i nostri quartieri avrebbero bisogno di un pochino di attenzione in questo senso visto il gran numero di abitanti in essi residenti.

Quando nel 1997 venne emanato il Decreto n.22 – conosciuto come “Decreto Ronchi” – che dettava le nuove regole per la gestione dei rifiuti, la portata dei cambiamenti introdotti non fu percepita da tutti in modo chiaro. Questo decreto, infatti, non affronta la tematica in termini di modifiche della terminologia o delle procedure per la raccolta o lo smaltimento dei rifiuti, ma si propone l’obiettivo di cambiare la mentalità, le abitudini quotidiane, il modo di considerare certi materiali, introducendo il principio della “responsabilità condivisa”.

Un nuovo modo di essere
Sviluppare una cultura di informazione e di attenzione ai problemi dell’ambiente significa trasformare la logica consumistica dell’ “Usa e getta”, privilegiando quei prodotti che danno maggiori garanzie di qualità e riducono gli sprechi di energia e di materie prime. A questo proposito il campo di intervento coinvolge due momento fondamentali di tale processo:

– la scelta del prodotto al momento dell’acquisto;
– lo smaltimento dei rifiuti domestici.

Nel primo caso è sufficiente tenere presente alcune norme di comportamento, valutando di volta in volta ciò che si compra in relazione alle sue qualità ecologiche. Ad esempio: contenitori di vetro che sono più facilmente riciclabili, lampade a basso consumo energetico, auto con motore a g.p.l., elettrodomestici con basso contenuto di CFC, bombolette senza CFC, ecc… In sostanza, a parità di costi o anche con un leggero aumento dell’esborso di denaro, si possono indirizzare le proprie scelte (e quindi la produzione) verso prodotti che rispettano l’ambiente. Attenzione però a verificare che il prodotto ecologico sia effettivamente tale e che non si tratti solo di un “marchio” usato per farsi pubblicità con la natura. Nel secondo caso il nostro contributo consisterà nel porre maggiore attenzione alla relatà dei rifiuti domestici attraverso una raccolta differenziata che faciliterà il processo di riciclaggio e di recupero dei vari materiali.

La differenziazione dei rifiuti
Ogni giorno da casa nostra esce un sacco nero con dentro circa 3 kg di rifiuti (in un anno, solo in italia, sono 16 milioni di tonnellate). Il sacco contiene in media il 20% di carta, il 10% di vetro, il 20% di palastica, il 10% di mettalli ed il 30% di materiale organico. Il rimanente 10% è costituito da rifiuti diversi, comprese pile al mercurio, oli minerali, farmaci scaduti. Il nostro Paese produce circa 100 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno, dei quali 21,5 sono urbani. Il progressivo aumento della massa dei Rifiuti Solidi Urbani (Rsu) è imputabile principalmente alle plastiche. E’ evidente che nessuna soluzione o nessun incremento di spesa possono risolvere questo problema se non si riduce “a monte” il volume dei rifiuti destinandone quanto più possibile al recupero e al riutilizzo. La magguior parte dei materiali che compongno i rifiuti possono essere riciclati o recuperati integralmente, dopo un processo di pulitura e di lavaggio. Una bassa percentuale invece viene smaltita o attraverso discariche o attraverso termodistruzione, ciè incenerimento. Per permettere una tale differenziazione dei processi è necessario poter agire sul monte-rifiuti, distinguendo i vari tipi di materiale. A questo scopo quasi tutti i Comuni della nostra penisola hanno installato dei raccoglitori per materiali quali il vetro, la carta, l’alluminio, le pile scariche, i farmaci scaduti, gli oli usati. Questoi raccoglitori, per diventare efficaci e per progredire nella diffusione, necessitano del contributo di ogni singolo cittadino. Ognuno di noi nel proprio nucleo familiare può cominciare con un semplice lavoro di differenziazione dei propri rifiuti, selezionando i diversi materiali e distribuendoli, quando siano presenti, nei relativi raccoglitori.

La carta
Se riciclata può avere “7 vite e anche di più. Perchè, non approfittarne, considerati i grossi risparmi che offre? Basti pensare che per produrre una tonnellata di carta nuova occorrono 15 alberi d’alto fusto, 400.000 litri d’acqua e moltissima energia elettrica. La stessa tonnellata di carta riciclata ci consente di tenere gli alberi, che per noi significano ossigeno da respirare, di risparmiare il 95% dell’acqua e il 50% dell’energia. Oggi in Italia si raccolgono in un anno 1.750.000 tonnellate di carta da macero. Questo significa risparmiare anche la spesa -140 miliardi di lire- per sistemarla in discarica come rifiuto.

Il vetro
Il contenitore ideale. Ripulito, frantumato, viene lavorato e produce nuove bottiglie, nuovi barattoli. L’impiego di rottame di vetro nuovo consente di risparmiare il 25% dell’energia necessaria per produrlo con le sole materie prime tradizionali. Ciò significa un risparmio equivalente a decine di migliaia di tonnellate di petrolio ogni anno. Su oltre 650.000 tonnellate di vetro riciclato annualmente nelle vetrerie italiane la metà proviene dalla raccolta differenziata.

La plastica
Versatile, facilmente riciclabile, con la plastica si fabbrica e si “rifabbrica” di tutto, dalle pellicole alle piastrelle, alle panchine, ai tubi, ai sacchetti, ai manti stradali. Attualmente in Italia oltre il 15% delle materie plastiche impiegate sono riciclate. È possibile fare molto di più. Ed è necessario se si considera, solo per fare un esempio, che in un anno utilizziamo ben 2 miliardi di bottiglie di plastica che, se riciclata, significano risparmio; se smaltite significano costi e problemi.

L’alluminio
Le lattine occupano in termini di volume molto spazio ma costituiscono solo il 3% dei rifiuti, e per ricavare 1 kg di alluminio nuovo da quelo riciclato occorre 20 volte meno energia di quella utilizzata per produrlo nuovo dal minerale di sua origine…la bauxite.

Le batterie
Nelle comuni batterie sono contenuti metalli pesanti come mercurio e cadmio la quantità di mercurio contenuta in 400gr. di pile è circa 1 gr. che è in grado di contaminare 1000m3 di acqua o 200 q. di cibo. Lo smaltimento dei metalli pesanti (nonstante gli alti costi) fa si che essi non entrino nella catena alimentare in quanto (secondo le cifre sopra) altamente tossici. Unico raccoglitore per le pile esauste si trova, o meglio, trovava vicino la cassetta postale in Q4. Al momento ne è impedito l’utilizzo per il cantiere del nuovo “grattacielo”.

I farmaci
Anche nei farmaci scaduti possono essere contenute sostanze chimiche pericolose e metalli tossici come mercurio e arsenico. Se questi vengono dispersi nell’ambiente accumulandosi progressivamente negli organismi viventi, i rischi di intossicazioni sono considerevoli. Il Farmacista della Q5 ha richiesto un contenitore per i suddetti in coincidenza dell’apertura della Farmacia ma ancora non si vede …..

Gli oli usati
Tra i rifiuti tossici e pericolosi vanno annoverati gli oli lubrificanti che hanno origine dagli idrocarburi greggi. Se dispersi nell’ambiente gli oli esausti intossicano piante e animali (ciclo alimentare). Se dispersi nelle acque (fogne o fiumi) le avvelenano: 5 litri di olio usato verasto in acqua ne ricoprono la superficie con una sottile pellicola per un’estensione di 5.000 metri quadrati impedendone l’ossigenazione e uccidendo gli organismi viventi. Se bruciati senza cautela liberano nell’aria quantità considerevoli di piombo, un elemento chimico che può provocare malattie molto gravi.

Tassa rifiuti urbani, dal 2003 il sistema a tariffa
Tra il 2003 e il 2008 tutti i Comuni abbandoneranno la vecchia tassa sui rifiuti urbani per adottare il sistema a tariffa stabilito dalla legge Ronchi e dovranno arrivare all’appuntamento con i conti in ordine e l’integrale copertura dei costi di gestione. Il dipartimento delle Entrate del ministero delle Finanze, con la circolare n. 25/E, chiarisce le modalità di applicazione dell’articolo 33 della Finanziaria 2000, che ha prorogato il varo della normativa con cui si rivoluziona il finanziamento del servizio di raccolta dei rifiuti: dalla tassa calcolata in base ai metri quadri dell’immobile posseduto alla tariffa applicata ai reali quantitativi prodotti da ciascuno. La legge lascia ai Comuni che lo vorranno la possibilità di deliberare l’introduzione sperimentale della “Tariffa Ronchi” prima dei termini.

Alessandro Molon

Allarme Microcriminalità Q4 Q5

Domenica mattina, andando a prendere l’auto parcheggiata davanti casa mia, ho notato le portiere leggermente aperte, guardando meglio mi sono accorto della rottura di uno dei cristalli posteriori avvenuta per poter aprire l’auto e rubare alcune cose dal suo interno.

Tristemente mi sono limitato ad osservare l’ennesimo atto vandalico e/o furto subito da me e quelli del mio stesso condominio e dirmi fortunato perchè l’auto non l’hanno rubata.

Il lunedì ho provveduto alla denuncia alle pubbliche autorità ed il martedì fermatomi a chiacchierare con i genitori di alcuni compagni di scuola di mio figlio scopro che ad uno di loro hanno bruciato l’auto per averla parcheggiata vicina a quella del reale obiettivo dell’atto vandalico. Dalla discussione successiva è emerso che anche gli altri, in proporzioni diverse, hanno subito dei danni abitando in Q4 o Q5.

Uno spunto di riflessione, alla luce di quanto sopra, può essere: Come è possibile che quasi tutti quelli del mio condominio (Q5) e molti dei genitori dei bambini della classe di mio figlio (Q4 e Q5) hanno subito tutto questo e, ad oggi, continuano a subirlo?

E’ ovvio che questa osservazione non è conseguente alla sfiga del mio condominio o dei genitori incontrati davanti alla scuola ma è estendibile a tutti gli abitanti dei quartieri Q4 e Q5 perchè trattasi di segnali allarmanti che non possiamo trascurare.

Vedo poche pattuglie passare nelle vie secondarie dei quartieri, qualcuna in più sulle vie principali ma sempre poche per garantire quello stato di timore che impedisce al vandalo di produrre danni alla cittadinanza tutta.

Certo non possiamo lasciare tutte le responsabilità di quanto accade alle forze di polizia (che non sarebbero mai abbastanza) così penso che negli Stati Uniti esistono delle associazioni denominate “Neighborhood Watch” (letteralmente significa “Il vicino che osserva”) il cui scopo è quello di aggregare gli abitanti di un quartiere perchè sorveglino le proprietà in modo reciproco. Certo loro, da esagerati che sono, hanno il diritto costituzionale di sparare a chicchesia entri sulla loro proprietà, ma certo da noi basterebbe che chi vede certe cose non taccia per omertà o, peggio ancora, per semplice disinteresse.

Alessandro Molon

P.S. per chi volesse conoscere un esempio de “il vicino che osserva”?
http://www.watch.edmonton.ab.ca/index.html

Deiezioni Canine (Cacche di cane ndr)

Non è certo una novità, ma il problema delle deiezioni canine sui marciapiedi (termine raffinato per definire le “cacche di cane”) si aggiunge a tutti gli altri presenti nei Quartieri Q4 e Q5, sintomo di degrado abitativo e sociale. Prima di tutto è bene chiarire di chi siano le principali responsabilità, per poi capire meglio cosa si può e si deve fare.

Con chi prendersela?

Non certo con i cani che, poverini non fanno altro che fare i loro normali bisogni fisiologici.

Sicuramente con quei proprietari di cani che, portando a passeggio il loro “migliore amico” al guinzaglio (o almeno così dovrebbe essere) non si preoccupano di raccogliere i “ricordini” che il simpatico quadrupede lascia qua e là lungo i marciapiedi; a questo proposito ricordiamo a costoro che esistono delle palette fatte proprio per svolgere questo poco simpatico, ma assai utile, compito.

C’è anche chi – i più maleducati – non ha voglia di andare in giro in compagnia del suo amato animale e lo manda fuori di casa da solo per svolgere in piena libertà la sua quotidiana tappa fisiologica.. il danno è limitato per i cani di piccola taglia, diventa pericoloso per quelli grossi!

A tutti questi signori “campioni di educazione civica” sarebbe bene ricordare una elementare norma che è sempre stata assai utile per la vita civile in qualsiasi società:

“la libertà di ciascuno finisce dove inizia quella degli altri”.

Tradotta, nel nostro caso diventa: la libertà dei proprietari di cane di far fare la cacca al loro animale finisce dove inizia la libertà degli altri cittadini di poter camminare tranquillamente sui marciapiedi della loro città.

Insomma, non ci sembra poi così difficile: il cane la fa; il padrone che lo accompagna la raccoglie con l’idonea paletta e la butta; e tutti sarebbero felici e contenti.

Ma i proprietari di cani (fatte le opportune eccezioni per quelli educati e rispettosi del prossimo) non sono certo gli unici ad avere delle responsabilità in merito.

Ricordiamo che per quanto concerne le deiezioni canine esistono delle leggi che obbligano i proprietari di cani a provvedere alla loro rimozione dai marciapiedi, sanzionando con salate multe i trasgressori. Invitiamo allora coloro che sono istituzionalmente designati a far rispettare tali leggi – cioè la Polizia Municipale – ad agire con maggiore attenzione, multando i trasgressori.

Certo sarebbe bello che i padroni di cani capissero da soli che è necessario da parte loro un maggiore senso civico (per fortuna qualcuno c’è, purtroppo sono ancora troppo pochi); ma dove non arriva il senso civico è bene che giungano le multe: “a mali estremi, estremi rimedi”.

Speriamo che il Natale porti consiglio a tutti …..

Alessandro Molon

A SCUOLA CON IL CANOTTO!!!

VOLEVO SEGNALARE AL PRESIDENTE DELLA CIRCOSCRIZIONE SIG.RA MARILENA SOVRANI, SE E’ POSSIBILE RISOLVERE IL PROBLEMA DELL’ALLAGAMENTO QUANDO PIOVE DEL VIALE D’ACCESSO POSTERIORE ALLA SCUOLA DON MILANI, LATO COOP. HAPPY HOUSE. LEI GIA’ IN PASSATO...

Furti in appartamenti

[b][size=medium][color=0033FF]Può capitare a chiunque di Noi ![/color][/size][/b]
Sabato notte tra le ore 03.00 e 04.00, ci sono stati dei furti nelle zona Q4 e più precisamente in Via Cilea n.7, da parte di alcuni balordi ai danni di alcuni condomini del comprensorio.
Ad accorgersi sono stato io personalmente, alle ore 04.00, quando sentendo dei rumori strani provenire dalla mia sala da pranzo, mi sono alzato dal letto (e per fortuna che ero sveglio) quando mi sono avvicinato alla finestra della mia veranda, notavo delle persone che provavano a forzare la finestra stessa.
A quel punto ho acceso la luce della veranda e notavo due persone apparentemente cittadini dell’Est, che vedendosi disturbati dalla mia presenza e dalle botte che tiravo in modo violento sul vetro della finestra per attirare attenzione dai vicini, fuggivano scavalcando con grande facilità il balcone per poi calarsi giù tramite il tubo del gas.
Solo successivamente all’immediata Denuncia sporta presso i Carabinieri di Latina, scoprivo che altri inquilini che abitano sopra il mio appartamento e più precisamente al terzo piano, sono stati derubati con la stessa tecnica, qualche minuto prima di me.
Ora con grande paura, io mia moglie e i miei piccoli quattro figli (che non sanno nulla per non crearli dei traumi), siamo barricati in casa, con la paura che questi balordi si ripresentino per finire il “lavoro lasciato incompleto”.
Bisogna fare subito qualche cosa di concreto, la sicurezza nostra e dei nostri figli non è da sottovalutare rispetto ad opere sinceramente molto meno importanti ma di cui si parla con grande entusiasmo.
N.B. Il mittente di questo messaggio è anonimo

Una precisazione.

In relazione all’articolo di Freddy del 17/9/2005, relativo all’arredo urbano del Q5, leggo:
sono stati impiantati, grazie all’amministrazione comunale, numerose piante di oleandri nello spartitraffico della strada di P.L.da Palestrina. Concludendo l’informazione con:
“Non ci sono commenti ma solo complimenti.”
Ebbene, per ristabilire un pò di verità, i fatti si sono svolti in questo modo: il totale degli oleandri inseriti è uguale a 8 (otto),di cui 3 (tre), forse saranno nuovi, gli altri 5 (cinque), sono stati rubati dai dipendenti della ditta preposti alla potatura degli alberi nella zona Q4 e precisamente 1 (uno) all’ultima rotonda di Viale Paganini e 4 (quattro)nella stessa via dopo la rotonda, di fronte la chiesa “Rosa Mistica”. Conclusione: non ci sono parole. Enzo, Viale Paganini Q4 :hammer:

oratorio

Faccio parte di un gruppo ristretto di persone che , delegate da don Mario Sbarigia, parroco della chiesa San Luca (nostra parrocchia) sta cercando di organizzare l’oratorio. Siamo ancora in una fase di studio e di programmazione, anche se abbiamo già fatto alcune piccole cose durante l’anno che sta per finire (proiezione cinematografica serale nei mesi di giugno e luglio, alcuni spettacoli all’aperto sempre nei mesi estivi; la pulizia e messa in sicurezza dell’area dove dovrebbe edificarsi il fututo oartorio). Abbiamo idea di sistemare la tenda che insiste sull’area della parrocchia e che, così come è ora, non è utilizzabile; abbiamo bisogno di forze nuove che si pongano a disposizione dei molti giovani che abitano in questi quartieri e che devono necessariamente emigrare fuori da esso per trovare un punto di aggregazione( spesso non sempre sicuro).
a presto
Enzo