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I tranquilli osservatori del disordine

Un giorno gli studiosi dei comportamenti umani dovranno prendere in esame un fenomeno che mi pare sia fin qui sfuggito alla loro lente d'ingrandimento. Mi riferisco alla strana formazione in circolo, a testuggine, a riccio, a coda di pavone, col didietro rivolto al resto dei presenti, che in Italia i "tutori dell'ordine" – vigili urbani, agenti di pubblica sicurezza, carabinieri, corpi vari di polizia – immancabilmente assumono nel pieno delle loro attività di "sorveglianza".

Anche in un mio recente viaggio ho potuto osservare numerose volte questo fenomeno. Ho contato dodici elementi in divisa nella stazione di Ventimiglia, sette in quella di Milano, e otto in quella di Napoli, stretti "a riccio" e beatamente ignari del movimento caotico di viaggiatori, venditori abusivi, bighelloni d'ogni sorta verso i quali, in teoria, questi avrebbero dovuto dirigere il loro occhio vigile.

Arrivando in Italia, lo nota subito qualsiasi viaggiatore straniero che non abbia gli occhi foderati di prosciutto. Vede, in aeroporto o in stazione, che gli agenti di polizia, quando visibili, ossia quando non si tengono stretti nel loro ufficietto dalla porta rigorosamente chiusa e dai vetri opachi, sono impegnati in un esercizio impensabile in un paese normale: si tengono agglutinati in circolo, con le schiene e i sederi rivolti al pubblico; e chiacchierano con sollazzo tra di loro, estranei a ciò che si verifica all'intorno.

Nelle piazze e nelle strade della penisola è la stessa cosa: i tutori dell'ordine – quasi sempre – non osservano con sguardo vigile ed inquisitore, pronti ad intervenire, ma volgono beatamente le terga al resto dell'umanità. Oppure, se in due, passeggiano con passo stracco immersi in piacevoli conversari.

Tra questi loquaci guardiani dell'ordine pubblico primeggiano per espansività, socialità, ricchezza di gesti, i vigili urbani, dai volti mobili pronti alla smorfia divertita e alla risata. In coppia o in crocchio gesticolano e conversano intensamente, e al momento giusto, dopo un frizzo o una battuta, danno una rapida pacca al collega effettuando alcuni veloci passettini che sembrano passi di danza. È un vero teatrino.

Altro che in Canada, dove i poliziotti ti fanno addirittura la posta, pronti ad intervenire a muso duro. E vi è una certa similitudine tra questo compatto circolo chiuso di vigili urbani o di altri agenti dell'ordine, impegnati in divertite chiacchiere, e la tattica dei giocatori di football americano che difendono la preziosa palla dalle violente pressioni degli avversari. I professionisti della prevenzione e della sorveglianza all'italiana difendono un bene altrettanto prezioso: la privacy. La privacy di categoria, basata sullo spirito di corpo e sull'amicizia tra colleghi estroversi che chiacchierano ilari e giulivi, dimentichi delle cattiverie del mondo, e disposti ogni tanto anche a rivolgere uno sguardo all'ambiente circostante dove trionfano illegalità e abusivismo; uno sguardo quasi sempre assente che non registra nulla.

Queste strane scenette permettono al viaggiatore straniero, ancora incredulo, di capire di essere veramente giunto in Italia: Paese dove i sorveglianti non sorvegliano, i custodi non custodiscono, i politici non governano, i vigili non vigilano, e dove le regole pur numerosissime sulla carta sono messe in assoluta minoranza da un foresta di infinite eccezioni e dalle soverchianti chiacchiere che tutto sommergono.

Claudio Antonelli, Montreal

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Nessuna risposta

  1. Guzzi850 ha detto:

    Salvatore, Salvatore…hai contagiato con la sindrome dell'ultima ruota del carro pure un candese

  2. Salvatore ha detto:

    Giuro di no! ha fatto tutto da solo.

    Ha solo letto un mio scritto su "Italians"  e mi ha mandato alcuni suoi scritti tra cui quello che ho pubblicato, dove comunque parla di forze dell'ardine in generale…

    Tantissime altre persone mi hanno scritto (comprese due che dicono di essere Agenti di PS) e tutti si dicono daccordo.

    Tantissimi Auguri per il 2013.

    Salvatore

  3. Guzzi850 ha detto:

     

    Tantissime altre persone mi hanno scritto (comprese due che dicono di essere Agenti di PS) e tutti si dicono daccordo

    Soprattutto quando si parla dei vigili…SCOMMETTO!

  4. Salvatore ha detto:

    Se hai letto il mio scritto su "Italians" avrai notato che non parlo di Vigili, ma genericamante di polizia.

  5. Guzzi850 ha detto:

    E allora spiegami l'immagine che hai scelto.

  6. Salvatore ha detto:

     Questo ho trovato su internet…

  7. Guzzi850 ha detto:

     

  8. Salvatore ha detto:

    Caro Guzzi, queste foto le ho fatto io a Latina a Piazza del Popolo. Come vedi l'atteggiamento degli agenti è proprio quello stigmatizzato dal nostro amico canadese e i Vigili sono in buona compagnia.

    Salvatore

     

  9. Guzzi850 ha detto:

    Come puoi dire che le persone rappresentate abbiano fatto "comunella" per tutto il tempo. Una foto congela l'attimo…dovresti averle seguite per tutte le 6 ore durante il capodanno…ti posso dire che quella sera i colleghi hanno arrestato uno straniero, fatto non so quanti verbali e rimozioni, coadiuvato i VVFF per alcuni cassonetti andati a fuoco, litigato con non so quanti rumeni ubriachi, etc. Se poi li hai visti tutti assieme per 6 ore filate…vieni al comando e parlane col Comandante!

  10. Salvatore ha detto:

    Caro Guzzi,

    non mi fare dire cose che non ho detto. Sono stato in centro circa 2 ore e il capannello è stato quasi sempre lì. Prima c'erano i Vigili, poi si sono uniti i Poliziotti…

    Volevo solo rendere testimonianza del fatto che il nostro amico canadese ha saputo cogliere questo aspetto peculiare delle nostre Forze dell'Ordine. Comportamento che non sarebbe stato osservabile in America, ad esempio, dove gli agenti avrebbero trascorso tutto il tempo scrutando con attenzione il circondario e non avrebbero certo formato alcun capannello.

    Altri aspetto peculiari delle nostre Forze dell'Ordine non riscontrabili all'estero sono:

    • agenti che fumano in servizio
    • agenti che chiaccherano al cellulare
    • agenti che transitano nei pressi di una illegalità e che fanno finta di non vedere (o proprio non vedono, perchè impegnati nelle attività di cui sopra). 

    seguiranno altre foto…

  11. Guzzi850 ha detto:

    Caro Salvatore…ti rispondo così:

    SESTO SAN GIOVANNI 13/01/2013
    Col casco spacca la faccia a un vigile
    Il giudice lo rimanda a casa libero
    Un motociclista 21enne ha «bruciato» due semafori rossi e ha aggredito un agente: denunciato a piede libero

    SESTO SAN GIOVANNI – Protetto dal casco, ha tirato una testata e un calcio a un vigile. Immobilizzato e portato al comando, se l'è cavata con una semplice denuncia a piede libero, su ordine del giudice. L’episodio è accaduto martedì pomeriggio a Sesto San Giovanni. Una pattuglia della polizia locale è intervenuta in via Puricelli Guerra, nel centro storico, per fermare un motociclo con a bordo due persone: il centauro alla guida aveva appena «bruciato» due semafori rossi tra viale Italia e via padre Ravasi. F. C., 21 anni, residente a Milano, già noto alle forze dell’ordine sceso dal mezzo ha iniziato ad inveire contro i due agenti di pattuglia che gli stavano contestando l’infrazione.

    I ghisa, nonostante le minacce, hanno proseguito nella verbalizzazione della multa, fino a quando il giovane ha rimesso e allacciato il casco della moto, come se volesse abbandonare i propri documenti agli agenti. In realtà ha deciso di aggredire fisicamente uno dei due vigili. Prima una poderosa testata (con casco) al viso, poi un calcio. E’ stato subito immobilizzato e condotto al comando della polizia locale di via Volontari del Sangue, con l’accusa di aggressione.

    Il pubblico ministero di turno al Tribunale di Monza, immediatamente interpellato, ha disposto la denuncia a piede libero del 21enne, che se ne è andato dal comando come se nulla fosse successo

    Caro Salvatore…FAMMI LA CORTESIA, E TI PREGO, FAMMI SAPERE, CHIEDENDO AL TUO AMICO CANADESE…COSA AVREBBE FATTO IL GIUDICE IN CANADA A UNA PERSONA (PLURIPREGIUDICATO) CHE COMMETTEVA LO STESSO REATO?

    GRAZIE!

  12. Salvatore ha detto:

    Non so in Canada, ti posso dire cosa avrebbero fatto negli Stati Uniti: Sicuramante avrebbe trascorso la notte (e ancuni giorni seguenti) dietro le sbarre. Poi il giudice dell'udienza preliminare avrebbe (forse!) permesso la scarcerazione dietro versamento di una sostanziosa cauzione (almeno 100.000 dollari) in attesa del processo. Processo  che si sarebbe celebrato entro una quindicina di giorni (compreso l'eventuale appello) e dal quale sarebbe uscito con una condanna a mooolti anni di duro carcere.

    Caro Guzzi, mi rendo perfettamante conto che molti dei comportamenti sciatti degli agenti italiani sono riconducibili al generalizzato scarso senso di appartenza ad un popolo, alla disaffezione, al senso di frustrazione per una legislazione che non vi tutela, alla consapevolezza che i viostri sforzi sarebbero comunque vanificati dalla burocrazia balorda o da un sistenma giudiziario grippato (nella migliore delle ipotesi), dalla sensazione di fare la lotta contro i mulini a vento, dal senso di solitudine e di abbandono che sente chiunque in questo disgraziato paese vuole fare il suo dovere… però dobbiamo (e dovete) renderci conto che è un circolo vizioso. I vostri comportamenti sciatti a loro volta producono e amplificano la sensazione generaluizzata di degrado e  di irrimediabile declino che pervade ogni italiano onesto. Dove rompere questo circolo vizioso? Non ho una risposta da darti, mi dispiace.

    Salvatore

  13. zampone ha detto:

    E' una questione culturale, è solo ed esclusivamente una questione culturale. 

    Sia il cittadino, sia l'agente di polizia (municipale o stradale o ferroviaria che sia) sa bene che, intervenendo per elevare una sanzione nei confronti del cittadino, sarà poi costretto a seguire tutta la procedura che, nelle fasi successive, assume i contorni di un procedimento medievale.

    Dalle mie parti conviene, senza alcun dubbio, proporre comunque ricorso ad un Giudice di Pace contro qualsiasi sanzione perchè, non per colpa del Giudice di Pace ma per le allucinanti condizioni del lavoro degli Uffici Giudiziari (ma vale per gli Uffici finanziari, vale per gli Uffici ispettivi, vale per qualsiasi altra struttura pubblica…), di quel ricorso, molte volte palesemente infondato, si discuterà dopo mesi e mesi e mesi (sempre dalle mie parti -e se vi dicessi dove, non ci credereste…- circa 18 mesi in media); la "sanzione", quindi, che ha un effetto deterrente nei Paesi civili, come il Canada o come gli altri 167 Paesi che ci precedono nella classifica della legalità, da noi viene presa come un semplice incidente di percorso, contro la quale hai comunque una tutela che fa cadere l'intera vicenda in un enorme, gigantesco dimenticatoio.

    Ho anch'io una cugina in Canada che, per vari anni, ha studiato in Olanda. Ecco, quando vedo che un cittadino di Latina è solito portare la "monnezza" sul tetto della propria macchina, per poi fermarsi davanti ad un cassonetto, ripartire bruscamente lasciando precipitare il sacchetto a terra, in mezzo alla strada, penso proprio a mia cugina che, per eliminare dei cartoni vuoti, opportunamente compattati saltandoci sopra, ebbe modo di poggiarli (perchè il cassonetto era pieno) accanto al cassonetto della raccolta differenziata.

    La Polizia Municipale vide le etichette sui cartoni, andò nella sede dove lei lavorava e le appioppò 350 Euro di multa; avesse fatto una cosa come quelle del Latinense sopra descritto, probabilmente la multa sarebbe stata di 2.000 Euro. Hai poche settimane per pagarla, altrimenti scatta una procedura di riscossione coattiva immediata; certo, puoi fare ricorso, ma se ne discute preliminarmente con la stessa Polizia Municipale, che ti risponde con posta certificata entro 48 ore ed hai pure diritto di replica, con ulteriore risposta nei giorni successivi. Se, poi, non sei contento, puoi andare davanti ad un'Autorità superiore che, in poche settimane, decide il tuo caso. E basta. Chiaro che mia cugina preferì pagare la multa, giustissima, in tempi immediati, anche perchè immersa in una cittadinanza civile. L'argomento indiscutibile che la convinse fu uno solo: il vigile (per carità, qualche volta chiacchiererà pure con i colleghi in mezzo alla strada, ma vivaddio) che le disse: "Se non riesce ad eliminare un suo rifiuto, non è un problema degli altri, è un problema suo".

    Noi concludiamo, solitamente, con un altro concetto: "Vabbè, e noi che ci possiamo fare"? E così, la condotta criminosa e criminogena diventa comune. E poi palle su palle sullo "stato di polizia", sulla "tutela costituzionale" (per un sacchetto di monnezza) ed il consueto mare di #CENSURA#te ad auto-giustificazione (ma perchè non andate in giro ad acchiappare i delinquenti, come se fossimo dei santi)…

    La classifica DOING BUSINESS ci pone al 160mo posto, dopo Kosovo (138), Togo (153) e Gabon (157); ma, chiaro, quello è "terzo mondo"; noi invece, saremmo del "primo", se qualcuno ne è ancora convinto.

    Oh, alle prossime elezioni, cortesemente, non asteniamoci…  

     

  14. Salvatore ha detto:

    zampone ha scritto: l

    (…) la "sanzione", quindi, che ha un effetto deterrente nei Paesi civili, come il Canada o come gli altri 167 Paesi che ci precedono nella classifica della legalità, da noi viene presa come un semplice incidente di percorso (…)

     

    Zampone, concordo su tutto, in particolare su questa fresetta che ho riportato qui sopra.

    Saluti

  15. Guzzi850 ha detto:

    Perfettamente d'accordo in tutto!

    Oh, alle prossime elezioni, cortesemente, non asteniamoci… 

     

    QUOTO!!!

  16. Freddy ha detto:

     

    …concordo con tutti voi ed aggiungo che alla domanda "dove interrompere questo circolo vizioso?", rispondo come sempre…

    non c'è la bacchetta magica per risolvere gli annosi problemi culturali, non possiamo cambiare il senso civico degli Italiani dal giorno alla notte…

    possiamo solamente "lavorare ai fianchi" del nostro "vicino di casa", (come ad esempio facciamo con questo sito e con le associazione quali Quartieri Connessi e RinascitaCivile) affinchè rifletta sui propri errori…e chissà, magari un giorno, per la legge del contagio positivo…..

    e per vicino di casa intendo anche il vigile, il poliziotto, o qualsiasi altro rappresentante delle forze dell'ordine che per mille motivi (giustificati o no) si lascia trascinare dalla consuetudine, vede la normalità lì dove qualunque altro cittadino al mondo vedrebbe lo scandalo, si piega all'ingiustizia nel nome del "c'ho famiglia"…

    ovviamente, mi riferisco anche a qualsiasi altra categoria faccia questo, dai politici (o pseudopolitici), ai giudici, fino ad ogni singolo cittadino, compresi quelli che attraverso i loro quotidiani gesti di inciviltà (vedi sacchetto dell'immondizia sulla macchina) contribuiscono al degrado culturale, civile e ambientale della nostra povera italietta…

    o meglio, di quella grande Italia che siamo riusciti a far diventare un'italietta…

    se in questo Paese si tornasse più a parlare, confrontarsi e crescere insieme, e magari si guardasse un pò meno la televisione (soprattutto quella spazzatura), l'ambita meta potrebbe essere più vicina…

    ma ora che si avvicina il momento di scegliere il nostro futuro, ho quasi il terrore che ancora una volta faremo (o meglio faranno) la scelta sbagliata, e "l'informazione immondizia", manovrata abilmente da chi preferisce il popolo bue, avrà sempre la meglio sull'italiota di turno!

    non lasciamoci sfuggire anche questa occasione… 

    Freddy

  17. Guzzi850 ha detto:

    Farsi picchiare xché? La persona che ha spaccato la faccia al collega è già libero…mha?!

  18. Salvatore ha detto:

    Vabbè Guzzi, allora stai ammettendo che darsi da fare è inutile, e che è meglio fare tranquillamante il sudoku in ufficio. Non me la sento di darti torto, ma così approderemo ai tristi lidi dell'inciviltà, del degrado morale, culturale e materiale, e della morte civica.

    Salvatore