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Acqua sempre più cara

In merito al recente aumento cauzionale deciso dal connubio Ato4/Acqualatina da ora indicato semplicemente come “connubio” e sugli improbabili tentativi di spiegazione forniti dal gestore, riteniamo opportuno fare alcune considerazioni:

1) Da notizie stampa si apprende che per Acqualatina tale aumento è “il frutto di proposte migliorative a beneficio degli utenti virtuosi, attraverso la salvaguardia del loro diritto a beneficiare di un servizio efficiente”.
In pratica il gestore prova a convincerci che il nuovo flusso di denaro che dalle tasche degli utenti andrà direttamente nelle proprie tasche è a beneficio degli utenti stessi e a salvaguardia di un loro diritto.
Cioè il beneficiario è colui che paga non colui che riscuote.
Una contraddizione in termini e in contenuto che ha davvero del grottesco e di cui sarebbe bene informare anche il Primo Ministro Monti.
Bisogna precisare che gli utenti a cui si riferisce nella nota Acqualatina sono quelli “virtuosi”, individuati da sempre dal gestore nei buoni pagatori.

2) Inoltre per Acqualatina tale aumento è giustificato dalle ultime disposizione dell’Autorità per l’Energia.
Però il deposito cauzionale dell’acqua a Latina passa da 28 a 93 € per le utenze ordinarie prima abitazione (più del triplo), mentre l’Autorità ha stabilito dal 1/1/2012 un incremento sul deposito cauzionale per il gas sempre per le utenze base (consumo < 500 Sm) portandolo da 25 € a 30 €, con un minimo aumento pari a 5 €.
Divario che aumenta ulteriormente per le utenze commerciali, produttive e industriali.

3) Non possiamo non rilevare come l’OTUC, al solito, non fa una piega. A dir la verità per noi è sempre più difficile distinguere se fa gli interessi degli utenti o del connubio.
Come l’alter ego di Acqualatina, finisce per avallare le decisioni anche più sfavorevoli agli utenti i quali dovrebbe invece difendere per proprio statuto.
Acqualatina del resto sembra usare l’organismo in modo mirevole e disinvolto, per rendere più presentabili anche le più impopolari decisioni agli occhi dei cittadini.
Se non si sapesse che l’acronimo di OTUC sta a significare “Organismo per la Tutela degli Utenti e Consumatori” si sarebbe portati a definirlo “Organismo Tutto Unito al Connubio”.

4) Infine dal canto nostro facciano rilevare, oltre alle questioni tariffarie di legittimità legislativa, informazioni fuorvianti e scorrettezza nelle comunicazioni da parte del connubio. Ad esempio di recente è stata data ampia informazione circa la riduzione delle tariffe per alcuni commercianti.
Successive lodi e commenti di soddisfazione da parte di Acqualatina e dei politici rappresentanti di turno stavano a dimostrare l’enorme lavoro fatto di innumerevoli incontri tra le parti, lo sforzo del gestore e un gran un motivo di vanto per tutti i sindaci della provincia rappresentanti l’ATO.
Che bello! Peccato però che alla riduzione delle tariffe per alcuni commercianti segue immancabilmente l’aumento per tutti gli altri, al fine di ripareggiare al solito le entrate del gestore.
Insomma, meglio per alcuni peggio per altri, e quindi nel complesso una modifica tariffaria più che una riduzione.

Certo, forse non avrebbe avuto lo stesso effetto sulla cittadinanza, qualcuno avrebbe potuto accorgersi che alla fin fine non era una cosa eccezionale ma bensì rientrava più nella semplice normalità delle cose, ma di certo si sarebbe fornita una informazione corretta e più oggettiva agli utenti, anche quelli virtuosi, quelli che pagano, e che forse si sarebbero sentiti trattati con una lealtà e un rispetto che dalla parte del connubio, dopo quasi un decennio di gestione idrica, stentano ancora a manifestarsi.

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