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A mentecatt mind

“A beautiful mind” è un famoso film del 2001, diretto da Ron Howard e interpretato da Russell Crowe, vincitore di ben quattro premi Oscar. Narra la storia di un grande matematico ed economista statunitense, il professore universitario John Nash, insignito nel 1994 del Premio Nobel per l’economia. La vita di Nash è segnata da una patologia: soffre di allucinazioni, per cui vede e parla con persone che non esistono veramente e sono solo proiezioni della sua mente.

Il ricordo di questo film, che all’epoca vidi al cinema, mi è sovvenuto leggendo l’intervista rilasciata da Vincenzo Zaccheo ad un quotidiano locale questa settimana.

Eccone i passi più significativi:

” Nonostante il mio silenzio, vengo sollecitato da molti a livello comunale, provinciale e regionale, oltre che da molti amici deputati, a scendere nuovamente in campo. Da quando ho lasciato (ma non era stato cacciato?) ho sempre avuto accanto a me gente pronta a sostenermi, ma in questi ultimi mesi i segnali di apprezzamento si sono moltiplicati. I sondaggi che i miei amici hanno commissionato per tastare il polso della situazione hanno dato risultati che li ha spinti ancora di più a sostenermi. Il mio nome è in cima al consenso in questa città e in questa provincia.” Ho la netta impressione che gli “amici” di cui parla Zaccheo siano come i personaggi che Nash fa vivere nella sua testa e proietta all’esterno. In effetti, occorre notare tre cose. La prima è che Zaccheo non fa mai un nome e parla genericamente di politici e di amici, lasciando all’immaginazione del lettore l’individuazione dei misteriosi fans zaccheiani. La seconda è che non si capisce perché questo nutrito gruppo di supporters non parli mai pubblicamente, ma si limiti ad incensare il proprio idolo in forma strettamente privata. Tra l’altro, perché non divulgare in maniera trasparente i risultai dei presunti sondaggi commissionati? Si può sapere chi li ha fatti, quando sono stati fatti e quali erano le domande? La terza cosa da sottolineare è che le elezioni comunali si sono svolte soltanto alcuni mesi fa (maggio 2011), a distanza di poco più di 13 mesi dalla sfiducia a Zaccheo. Perché il Nash pontino, nonostante l’apprezzamento ed il consenso crescente, non ha presentato una propria lista? Anzi, sarebbe meglio domandarsi: perché a marzo 2011 ha tappezzato la città con i manifesti della sua “Alleanza per Latina” e poi, a distanza di poco più di un mese, non è stato capace di presentare la propria lista? Dove erano tutti i suoi afecionados? Se tutte queste domande, come credo, sono destinate a rimanere senza risposta, l’accostamento tra la storia di Nash e quella di Zaccheo trova il punto di contatto nella propensione ad inventare persone, che sono soltanto proiezioni della propria mente. A pensarci bene, ci potrebbe essere anche un’altra cosa in comune tra Nash e Zaccheo. Il professore universitario statunitense è stato insignito del premio Nobel per l’economia. Non ritenete che anche il ragioniere pontino meriterebbe un premio Nobel? Secondo me, sì. Gli spetta di diritto e di fatto quello delle #CENSURA#e.

Andrea Stabile

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