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Un intero quartiere ecosostenibile

 Ripartiamo dal lascito della Città di fondazione, con l’articolazione dei suoi spazi, le piazzette, la convivenza civile e estesa che dia a tutti le stesse possibilità di crescita, la stessa qualità urbana, la stessa ricchezza di stimoli e di opportunità. Rivediamo quella ipotesi progettuale per l’ex area Svar. Mettiamo al centro di quell’area uno spazio urbano qualificato, la vecchia piazzetta delle Case Popolari, rivisitata ed adeguata alle sfide che abbiamo davanti. Una Piazza di quartiere pedonalizzata, coperta, magari da una cupola di cristallo che la renda vivibile durante tutto l’arco dell’anno. Ed attorno a questo spazio nuovo i negozi, l’ufficio di anagrafe, lo spazio in cui gli anziani possano riunirsi come avveniva a via Filippo Corridoni, cinquanta metri quadrati per due vigili urbani, un giardino per i bambini. Ricostruiamo le premesse urbane, opportunamente aggiornate, che ci hanno permesso di diventare quello che siamo. Un piano di parcheggi interrati capace di disimpegnare sia i negozi che le residenze. E le case cui si abbia accesso direttamente da questo spazio centrale comune, articolate in palazzine di piccole dimensioni, in cui si ricrei quell’esperimento di social-housing ante litteram che negli anni settanta ha permesso la crescita omogenea del tessuto sociale di Latina nei quartieri Q/1, Q/2 e Q/3, i più belli ed appetibili della Città, assoggettati in blocco al regime di edilizia residenziale pubblica con l’applicazione della vecchia “legge 167” Un abitare antico e nuovissimo nello stesso tempo. Costruiamo case autonome dal punto di vista energetico, facili da mantenere e da gestire. Costruiamolo adesso l’abitare bello, poniamo mano al più bel quartiere d’Europa, riprendiamoci il primato che avevamo negli anni Trenta del secolo scorso, quando eravamo i più bravi costruttori di città, quelli invidiati dalle delegazioni che venivano dagli Stati Uniti e dall’Olanda a guardare meravigliati che città sapevano costruire i nostri padri. Costruiamo un frammento della bellezza che verrà, l’abitare che viva della luce del sole e della brezza del mare a due passi, capace di non bruciare risorse ma di vivere in sintonia con il respiro dell’Universo. Un frammento di bellezza che renda orgogliosi di viverci dentro, come eravamo orgogliosi di vivere la Città Nuova che miracolosamente, inaspettatamente aveva preso forma nel cuore delle Paludi Pontine. Riportiamo, con il nostro lavoro, la nostra capacità di inventarci un futuro dall’impossibile, Latina al centro dell’Europa. Siamo eredi dei più bravi costruttori di città del secolo scorso, quell’attitudine l’abbiamo nel sangue. E la metteremo a frutto.

Marco Fuoco consigliere comunale UDC

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  1. Mario41 ha detto:

    Siamo gli eredi dei grandi cementieri d'Europa che purtroppo ancora siedono nel consiglio comunale.