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Lo stato dell’arte… dell’Arte a Latina

Ad introdurre la tavola rotonda sulla cultura a Latina è il presidente di Rinascita Civile, Damiano Coletta.  E non è un caso se questa città, povera di iniziative culturali, figura ai vertici del traffico di cocaina nazionale. Non è una fortuita coincidenza se poi, sempre la stessa città, manca di coesione sociale e di una sua identità, al punto da sembrare avulsa alla cultura stessa. Un ossimoro: Latina e la cultura. Spazi inutilizzati che restano contenitori vuoti, oppure magnifici progetti che restano concorsi di idee, degli esercizi di stile, scenari perfetti per il teatro, sì… ma quello di una politica che non è stata capace di risposte. I relatori, figure di spicco nel panorama culturale della nostra città, si sono alternati al microfono  nella sede di Rinascita Civile, mercoledì 20 luglio. Il tema è sentito, fortemente condiviso. Il paradosso è che di artisti, di intellettuali… insomma.. di persone di cultura Latina ne ha prodotte, ma sono state lasciate in un canto, ai margini, come se fossero scomode, e con esse le loro idee, le proposte, i bandi di concorso che come persone contrite, dice Mario Balsamo regista cinematografico, restano nascoste, in silenzio… quasi si vergognassero.  Quando la politica non è al servizio dei cittadini, diventa cieca e sorda, non è capace di sfruttare le opportunità, di saper cogliere ciò che la sua terra gli offre.  E allora il Teatro rimane contenitore vuoto, un luogo che non è mai stato della città e della popolazione, uno dei pochi spazi di Latina che avrebbe potuto essere vivo, aperto ai giovani “per farci tutta la cultura e non soltanto il teatro”. Certo, dice Clemente Pernarella, regista teatrale, forse bisogna far capire che dietro la cultura  gira anche l’economia di un Paese. I dati de “Il Sole 24 ore” sono chiari a riguardo. Viene osservato che l’industria dello spettacolo guadagna posti di lavoro mentre quella dell’auto li perde. Eppure l’esperienza della Fondazione Teatro di Latina è stata negativa e altrettanto catastrofica è stata la sua chiusura, con relativa svendita di beni. La struttura di Latina non starà mai in piedi se non si creerà un vero e proprio Ente gestore, cosa che la Fondazione purtroppo non era. Senza un Ente gestore non si possono recuperare fondi europei né finanziamenti. Secondo Claudio Paradiso, direttore d’orchestra, bene ha fatto Pernarella a citare “Il sole 24 ore”: considerato che un noto ministro in carica ha recentemente dichiarato che “la cultura non si mangia”, è giusto dimostrare che la cultura paga anche dal punto di vista economico. Bilbao per es. è una città che ha investito al 100% sulla cultura e di cultura vive. Ma ci sono anche altri aspetti,  ad es. in Venezuela tanti ragazzi sono stati tolti dalla strada grazie allo studio della musica. Insomma la cultura paga sotto tutti i punti di vista, prendiamone esempio. Prima di ogni altra cosa serve una politica culturale che si muova attraverso regole precise, con dei progetti e dei programmi che possano attrarre fondi. Poi servono degli spazi per ospitare la gente che produce e vuole fare cultura. Regole e spazi, la ricetta è chiara, anche per Gianfranco Pannone, regista cinematografico. Il teatro dovrebbe essere un luogo simbolo dove si possa parlare di musica, cinema… fare cultura. Ma per questo necessitano progetti, perciò chiede alla politica di essere più attenta, condannando la faciloneria della destra e anche la presunzione della sinistra.

La politica, più volte viene chiamata in causa, con l’intervento dell’assessore alla cultura del Comune di Latina, Mario Mellacina, si dice disponibile a dare finalmente le risposte adeguate. L’assessore infatti riconosce che ci sono potenzialità incredibili che sono state ignorate e a queste intende rivolgersi per realizzare un progetto culturale della nostra città. Egli riconosce inoltre come un suo preciso dovere civico cambiare il rapporto tra il cittadino e la politica.  Dello stesso tenore l’intervento dell’assessore alla cultura della Provincia di Latina, Fabio Bianchi, che ritiene debba esserci una proposta corale e anzi addirittura si aspetta che il mondo degli intellettuali, dei movimenti e delle associazioni sappia portare questa proposta alla politica. Conclude gli interventi  il direttore di Latina Oggi, Alessandro Panigutti, rilevando il dato positivo della disponibilità dei due assessori. Un segnale importante, perché la politica si deve riappropriare del suo ruolo. I fondi disponibili per la cultura devono andare a finanziare le idee… e la politica le idee deve andarsele a cercare dagli “artisti delle idee”.  Non resta che concludere con la promessa di un altro incontro a settembre, per una proposta concreta, un’idea di quelle capaci di mettere in moto la buona politica, che Rinascita Civile si impegnerà a promuovere, ricreando l’opportunità del dialogo tra le parti… ma il dialogo viene facile quando tutti sono animati dallo stesso intento:  la rinascita culturale della nostra città.

Francesca Suale

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