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Lo Statuto di Topolino

A Latina stiamo recentemente assistendo a una competizione politica inerente questioni morali, documenti etici, progetti di trasparenza, diritti di cittadini, ecc. , nella quale ogni partito, a parole, vorrebbe essere riconosciuto come principale fautore di tali proposte.

A volte però prima di montare su una bicicletta sarebbe meglio aver imparato almeno a camminare.

Nel caso specifico conoscere e rispettare almeno lo Statuto Comunale, che risulta vigente dal 2000, equivarrebbe semplicemente a muovere i primi passi, condizione imprescindibile per poter poi in futuro sperare di pedalare.

In particolare è il Titolo V dello Statuto che tratta delle questioni sollevate dai nostri politici e del rapporto spesso complicato tra cittadini e amministrazione, e che viene regolarmente disapplicato nella realtà quotidiana latinense.

Sarà necessario entrare seppur brevemente nel merito per chiarire quanto asserito.

 

L’art. 76, prevede che i cittadini, singoli od associati, possono presentare istanze, petizioni e proposte all'Amministrazione comunale, e che il Sindaco comunica l'esito al primo entro trenta giorni dalla decisione.  In pratica ciò viene sistematicamente ignorato e le istanze corredate da sottoscrizioni rimangano congelate in un cassetto.

 

L’art. 77 prevede l’ipotesi di referendum consultivo locale che nella fattispecie di Latina potrebbe tornare utile per alcuni discussi progetti, ma che di fatto non è stato mai utilizzato. Perché? Semplice. Nel nostro Comune vengono richieste più di 15.000 sottoscrizioni (una percentuale pari al 15% degli elettori), una enormità rispetto agli altri capoluoghi italiani dove la percentuale richiesta oscilla tra il 2,5 e l’8 per cento.

L’art. 78 prevede il diritto di accesso e di informazione dei cittadini singoli o associati verso gli atti amministrativi. E’ notorio come tale diritto, sancito anche da Legislazione e Costituzione, venga sovente ostacolato dall’amministrazione locale. Ad esempio il comitato Metro Bugia è dovuto ricorrere al Difensore Civico Regionale per vedersi riconosciuto l’accesso alla documentazione richiesta. Stessa sorte anche per il comitato Bugia Blu.

Gli artt. 82-83-84 e 85, poi, risultano del tutto inutili. Prevedono infatti l’istituzione del Difensore Civico cittadino, individuandone attività, competenze, indennità, mezzi, nonché di un Ufficio Informazioni e Accesso. E’ allo stato dei fatti che nulla di tutto ciò si è mai intravisto nel nostro Comune.

L’art. 88, il penultimo dello Statuto, suona come la beffa finale. Si legge infatti che il Consiglio Comunale con cadenza annuale terrà una seduta appositamente dedicata alla verifica complessiva dello Statuto e delle norme regolamentari. Il risultato? Quello che avviene con cadenza annuale è solo la disapplicazione anche di tale articolo. Chissà se per mera dimenticanza o perché tale verifica potrebbe rivelarsi troppo dolorosa.

 

Signor Sindaco, si rende conto che il nostro Comune conferisce allo Statuto meno importanza di un fumetto di topolino? Con quale credibilità promette di ampliare servizi e trasparenza al pubblico se non dedica un po’ di attenzione al rispetto di quanto già previsto dalla base statutaria? Anche Lei in bicicletta senza aver imparato a camminare? Spero vivamente che durante il Suo mandato saprà controbattere con i fatti concreti.

 

 Massimo de Simone 

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