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Ha vinto l’illegalità!

Nell'esposto presentato alla procura della Repubblica da partiti e liste elettorali che hanno partecipato alle elezioni amministrative vinte dal candidato del Pdl si parla di passaggi di denaro a cittadini poco abbienti, furto di schede elettorali, appropriazione indebita, minacce nei confronti di alcuni rappresentanti di lista e nei confronti dei presidenti di seggio

Il sospetto è quello di brogli elettorali che abbiano condizionato la vittoria al primo turno del candidato del Pdl a Latina Giovanni Di Giorgi. Pesanti le accuse: passaggi di denaro a cittadini poco abbienti in cambio di voti, "fotografati e documentati su Facebook". In qualche caso addirittura bollette per le utenze domestiche consegnate da immigrati agli intermediari dei politici candidati in cambio della promessa di una preferenza. E ancora: furto di schede elettorali, appropriazione indebita, minacce nei confronti di alcuni rappresentanti di lista, nei confronti dei presidenti di seggio "per indurli ad attribuire voti al candidato di centro destra". 

Episodi riportati fedelmente nell'esposto presentato alla procura della Repubblica di Latina dagli avvocati Luigi Di Mambro e Luca Petrucci, per conto di partiti e liste elettorali che hanno partecipato alle elezioni amministrative (Pd, Idv, Sel, Sì per Latina, Latina Capitale, Insieme per Latina, Sinistra per Latina, Latina agricoltura mare turismo, Api). Inoltre è stata anche presentata una richiesta di accesso agli atti con richiesta di copia dei verbali delle singole sezioni elettorali (come preludio ad un ricorso al Tar): "L'accesso c'è già stato e abbiamo notato delle incongruenze che non ci favoriscono assolutamente". 

L'iniziativa, hanno comunicato i firmatari, "è seguita dai leader nazionali Walter Veltroni, Antonio Di Pietro, Francesco Rutelli e Nicki Vendola, che assumeranno le concordate iniziative a livello parlamentare".
Le irregolarità raccolte dai firmatari ed elencate nell'esposto sono decine. C'è il caso di singoli candidati che hanno espresso il voto per se stessi ma che non hanno poi rinvenuto la relativa scheda all'esito dello scrutinio nella corrispondente sezione elettorale o quelli di cittadini che hanno espresso un voto poi "scomparso" nelle operazioni di scrutinio. Nell'esposto si fanno e nomi e cognomi di persone che hanno denunciato i singoli episodi. Accanto a questo, "sarebbe stato accertato un passaggio di denaro di alcuni candidati a favore di cittadini indigenti, documentato da materiale fotografico comparso su Facebook". 

Il lungo elenco di irregolarità "è riscontrato anche dai singoli episodi che, durante le operazioni di voto, hanno richiesto l'intervento delle forze di polizia". Alla sezione 55, si legge nell'esposto,  "una donna elettrice è stata sorpresa mentre apriva le schede e attribuiva arbitrariamente voti, tanto da rendere necessario l'intervento dei carabinieri". Nell'esposto si fa anche riferimento al fatto che circa 2500 schede elettorali "palesemente nulle siano state attribuite indebitamente come voti validi al candidato Di Giorgi a causa delle pressanti condotte e delle minacce dei rappresentanti delle liste collegate al candidato sindaco". 

In altri casi riportati nell'esposto "sono stati utilizzati telefoni cellulari e sistemi di registrazione delle immagini al fine di rendere conto del voto a emissari dei candidati". Alla Procura di Latina si chiede quindi di accertare l'esistenza dei reati e di disporre il sequestro delle schede e dei verbali. Insomma dopo Sora e Terracina, terreno rovente per  ballottaggi tutti interni al Pdl, anche Latina potrebbe essere un fronte caldo. Ma più che politico giudiziario.

(20 maggio 2011)

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Nessuna risposta

  1. Salvatore ha detto:

    chissà perchè tutto questo non mi sorprende…