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Q4, gratta e vinci da due milioni di euro

Un gratta e vinci da due milioni di euro è stato venduto presso la tabaccheria del centro “Lestrella” nel quartiere Q4. Il titolare, all’apertura, ha trovato sotto alla serranda una fotocopia del biglietto vincente. Evidentemente il fortunato vincitore ha voluto far sapere di aver grattato il tagliando fortunato con il massimo della vincita.

Latina24ore.it

 

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Nessuna risposta

  1. Salvatore ha detto:

    Certo, hai ragione a sollevare questi dubbi su uno Stato che da un lato dovrebbe scoraggiare le abitudini nocive dei suoi cittadini e dall'altro ci lucra sopra. Se nel caso del tabacco il lucro statale può essere visto come un disincentivo al suo uso, nel caso delle scommesse non è così. Scommesse che stanno alle stelle in un periodo in cui, agli occhi di molti, sembrano l'unica speranza…

    Siccome siamo esseri umani, inclini ai vizi e alle debolezze, siccome il periodo che stiamo vivendo è drammaticamente privo di prospettive serie, se qualcuno ci deve lucrare su questi vizi e debolezze, tanto vale che sia lo Stato. Del resto il proibizionismo non ha dato i risultati sperati, almeno non in America all'inizio secolo scorso. 

    Salvatore

  2. Mario41 ha detto:

    Entrando nelle tabaccherie, leggiamo qualche cartello :

    QUI VINTI 500 EURO, 1.000 EURO, 10.000 EURO.

    Mi viene sempre spontaneo dire al tabaccaio,   ma perchè non esponi un cartello di quanti non vincono?

    In tanti la mattina, insieme al caffe', al posto del cornetto, spendono minimo 5,00,10,00,15,00 euro per un biglietto.

    Osservando i veloci grattatori, spessissimo persone anziane e modeste,  mi viene in mente il disagio sociale che stiamo vivendo,e,per un attimo, li comprendo, è  la loro unica speranza per il futuro.

    I politici la loro LOTTERIA l'hanno già vinta.

  3. massimo74 ha detto:

    In effetti gli esempi potrebbero essere tanti: automobili commercializzate con velocità assai superiori ai 130 km/h consentiti, alcolici facilmente reperibili in qualsiasi supermercato, ecc. ecc. La domanda che pone Antonella è conseguente e corretta: perché avviene ciò?

    La risposta però non è altrettanto scontata e soprattutto non risolvibile unicamente additando lo Stato “lucratore”. Certo l’economia fa la sua parte sempre e dovunque, ciò è evidente, ma qui si tratta di stabilire sino a che punto sia opportuno e/o conveniente che uno Stato intervenga dettando regole nella vita dei cittadini (e mi permetto di dire anche sulla morte, discorso per molti versi assai simile e perciò assai delicato).

    La risposta all’interrogativo non esiste con assolta certezza e dipende in maniera sostanziale dalla visione che ognuno di noi (e che ogni Stato, visto come organismo) ha delle cose e della vita.

    Per quanto mi riguarda credo che uno Stato che non voglia definirsi dittatoriale, debba lasciare al cittadino, e non al suddito, la possibilità di scegliere (sempre che queste scelte non vadano a cozzare contro la libertà altrui, naturalmente).

    Benissimo quindi campagne contro il fumo e divieto assoluto in tutti i luoghi pubblici (l’Italia tra l’altro con Sirchia è stata tra le prime ad adottare misure così stringenti al riguardo), ma assolutamente no al bandire le sigarette dalla circolazione, ad esempio.

    Per quanto riguarda le lotterie "da tabaccaio". Io toglierei di mezzo i gratta e vinci da 5 e 10 € (in effetti eccessivamente elevati per il termpo di una grattata e quasi "d'azzardo"), lasciando solo quelli più bassi, 1 o 2€.  Poi se qualcuno sarà dedito all'acquisto di 50 "gratta e vinci" di piccolo taglio, bè, questo costituisce più un problema da psicologo che da massimi sistemi.

    In via generale quindi concordo con quanto affermato precedentemente da Salvatore circa la non sperimentata efficacia del proibizionismo, aggiungendo anche un nota sulla pericolosità sociale intrinseca dello stesso.

    Massimo.