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Stato e colpo di stato

Ieri mi ha colpito un servizio che è passato velocemente su SKYTG24: ad un dimostrante di Terzigno hanno chiesto perché avesse la bandiera italiana. Egli ha risposto: “Perché lo Stato siamo noi, qui lo Stato è assente, quindi dobbiamo difenderlo noi”.

L’affermazione a prima vista  sembrava paradossale, poiché questi dimostranti stavano contrapposti alla Polizia di Stato in assetto antisommossa. In quelle circostanze quella dichiarazione in bocca ad un dimostrante, ad uno  “contro” lo Stato, sembrava un ossimoro! Lo Stato erano i poliziotti, con le loro divise e con lo loro insegne, mentre i dimostranti, vocianti e disorganizzati, apparivano chiaramente tutt'altra cosa che "Stato". Però quella dichiarazione, quelle poche parole (magari suggerite al dimostrante da chissà chi!) mi hanno colpito!

Ci ho riflettuto parecchio e ho pensato che in fondo il dimostrante di Terzigno non aveva tutti i torti.  Non voglio entrare nel merito delle dimostrazioni, della spazzatura e dei disordini di questi giorni in Campania dove è davvero difficile districarsi tra le responsabilità dei singoli cittadini che tengono comportamenti poco civili e le grandi responsabilità di chi amministra e ha amministrato. Per non parlare degli interessi della camorra e delle strumentalizzazione che questa organizzazione criminale riesce a fare, tanto che è davvero difficile orientarsi in quel groviglio di torti e di ragioni. Io invece vorrei riflettere sul senso generale di quella affermazione – qui lo Stato è assente – mentre invece lo Stato, apparentemente, era presente e pure con grande spiegamento di forze.

Per farlo cominciamo col chiederci cosa è lo Stato? O meglio cosa dovrebbe essere? Detta banalmente è l’organizzazione e la struttura che si da un popolo per meglio convivere e prosperare. Lo Stato quindi dovrebbe essere al servizio dei suoi cittadini! Ma è davvero così in Italia?  

Forse questo ero lo Stato immaginato dai Padri Fondatori, da coloro che hanno scritto la nostra Costituzione. Ma la Costituzione è stata tradita, lo spirito dei Padri Fondatori è stato tradito. Lo Stato (a cominciare dai vertici politici, col Presidente del Consiglio che fornisce, nostro malgrado, l’esempio più eclatante) è stato infiltrato da personaggi loschi e corrotti che hanno tradito la Costituzione, che tradiscono ogni giorno le leggi e lo spirito delle leggi, che governano e amministrano secondo metodi privatistici, che pensano solo al loro tornaconto e a quello della loro cerchia di amici dimenticandosi completamente del bene comune e del bene di quei cittadini che dovrebbero servire.

Ma il fenomeno, purtroppo, non è circoscritto solo ai vertici politici… la “malattia” è in totale metastasi e ha invaso non solo ogni livello della politica ma anche ogni livello dell’amministrazione statale e parastatale, dai più alti dirigenti dei grandi ministeri all’ultimo degli uscieri dei minuscoli comuni.

In Italia è avvenuto un colpo di stato silenzioso e subdolo che ha trasformato lo Stato che avrebbero voluto i Padri Fondatori in un’associazione a delinquere (consorziata per giunta con le grandi organizzazioni mafiose e camorristiche) che opprime i rari cittadini onesti e che preclude ogni possibilità di sviluppo sociale, economico, materiale, culturale e morale.

Certo, ci sono le eccezioni; ci sono i cittadini onesti, ci sono i politici onesti, ci sono i funzionari onesti, persino eroici, alcuni! Purtroppo nonostante alcuni esempi di eroismo, nonostante la muta resistenza di un nocciolo duro di persone oneste, quello che conta è il risultato. È la generalità che conta!  E la generalità è quella che è… la generalità è sotto gli occhi di tutti, anche se tanti di noi, assuefatti al degrado e all’illegalità non la vedono più.

Come tante rane che messe sopra una padella si lasciano cuocere a fuoco lento perché non percepiscono la devastante pericolosità del lento e inesorabile aumentare della temperatura, anche noi ci stiamo lasciando scippare lo Stato e la Patria dal lento colpo di stato che è tutt’ora in corso.

Salvatore

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Nessuna risposta

  1. Ricki ha detto:

    Salvatore, riflessioni e parole da sottoscrivere, dalla prima all'ultima!

    Per fortuna ancora siamo in tanti a cercare di reagire….insomma…tanti….diciamo non pochissimi.

    Aggiungo solo che se neanche le grottesche vicende di questi giorni serviranno ad aprire gli occhi a milioni di italiani cloroformizzati e/o super faziosi, vuol dire che questo paese è ancora più irrecuperabile di quanto pensassi….

    ciao   Riccardo

  2. Ricki ha detto:

     ECCO UN ALTRO ASPETTO DEL COLPO DI STATO….. (la notizia non è fresca "di giornata"….risale a qualche giorno fa…ma non cambia nulla..

    Riccardo

    Oggetto: I NOSTRI PARLAMENTARI

     

    DA DIFFONDERE ! ! ! ! 
    Cosa ne dite ? 

    Il giorno 21 settembre 2010 il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione. Indovinate un po' come è andata a finire ! : Presenti 525
    Votanti 520
    Astenuti 5
    Maggioranza 261
    Hanno votato sì 22
    Hanno votato no 498).
     
     

    Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera :
     
    Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno – ce ne sono tre – e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
    Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.

    Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
    Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.
    Per maggiori informazioni ecco il link al sito di Borghesi con il discorso:
     
    http://www.antonioborghesi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=314&Itemid=35
     
    Non ne hanno datto notizia ne radio, ne giornali, ne Tu OVVIAMENTE. Facciamola girare noi !!!