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Il piano casa dei fratelli Zaccheo

Dopo il video messaggio sulla casa di Montecarlo ora sappiamo che Fini è arrabbiato con il cognato e, sospettando anche lui che Giancarlo Tulliani possa esserne il proprietario, ha dichiarato che se ciò fosse accertato si dimetterebbe da Presidente della Camera. Chi invece non può più dimettersi da niente, essendo ormai un ex-tutto (ex-sindaco, ex-deputato,ex-federale, ex-presidente provinciale A.N.) è Vincenzo Zaccheo. A proposito di case, la stampa locale ha parlato solo in due occasioni della vicenda dell’appartamento di Roma, a pochi passi da Piazza di Spagna, acquistato nel dicembre 2005 da Vincenzo Zaccheo (per la figlia) al prezzo di 515.000 euro: “LatinaOggi”, che nel maggio 2007 fece il titolo “Affari di famiglia”, e “Il Territorio”, che nel settembre di quest’anno ha titolato “ImmobilZaccheo”. A pensarci bene ben poca cosa rispetto al “martirio” cui è stato e continua ad essere sottoposto Fini. La casa in questione era dell’Inail, che l’aveva data in affitto all’A.S.I., un’associazione sportiva legata ad A.N., tant’è vero che amministratore dell’A.S.I. era Carlo Alberto Zaccheo, fratello di Vincenzo. L’A.S.I., invece di usufruire del bene che ha in locazione dall’Inail, lo mette a disposizione proprio di VincenzoZaccheo, che, guarda caso, è fratello dell’amministratore dell’A.S.I. L’ex-sindaco dichiaraora di essere stato lui a provvedere al pagamento dell’affitto anche se le ricevute sono intestate all’A.S.I. Ammettendo che sia vero, va però evidenziato che le favorevoli condizioni di affitto che l’Inail garantiva all’A.S.I. sono state da quest’ultima trasferite a Vincenzo Zaccheo. Successivamente l’Inail mette in vendita i beni immobili che ha dato in affitto, offrendo la prelazione agli inquilini ad un prezzo sicuramente conveniente. Ovviamente l’A.S.I. non si lascia sfuggire l’occasione ed esercita il diritto di prelazione per il prezzo di 515.000 euro. Subito dopo però, esattamente trascorsi appena 8 giorni, rivende la casa a Vincenzo Zaccheo (o meglio, per essere precisi, alla figlia). Anche in questo caso,così come per l’affitto, le condizioni favorevoli di acquisto cui aveva diritto l’A.S.I.vengono trasferite a Vincenzo Zaccheo. Insomma l’A.S.I., amministrata da Carlo Alberto Zaccheo, è stata il tramite per cui Vincenzo Zaccheo, all’insaputa del proprietario della casa, ha potuto godere e può godere di quest’ultima a condizioni favorevoli, prima come “inquilino occulto” e poi come “acquirente occulto”, il tutto in base al noto principio della proprietà transitiva. Insomma, questa sorta di “piano casa” non rappresenta certo una vicenda limpida. Chiudo con una proposta a Vincenzo Zaccheo. Come sindaco nel 2003 ha fatto comprare al Comune al prezzo di 3.300.000 euro l’immobile ex-Icos sulla Pontina dietro l’Universita; due anni dopo, come privato cittadino, ha acquistato al prezzo di 515.000 euro la casa di Roma. Lo invito a proporre al Commissario dott. Nardone una permuta senza conguagli in denaro: l’ex-sindaco si prende l’ex-Icos e il Comune di Latinasi prende la casa di Roma. Se è vero, come Vincenzo Zaccheo ripete continuamente, che èstato un oculato amministratore del denaro pubblico (per cui 3.300.000 euro era un prezzo congruo) e se è vero, come dice, che 515.000 euro è il prezzo reale di mercato della sua casa, farebbe l’affare della vita. Il valore del suo patrimonio immobiliare verrebbe sestuplicato (prende una cosa che vale 3.300.000 e dà una cosa che ne vale 515.000). Se dovesse avere dei dubbi in proposito, può sempre chiedere consiglio al fratello.

Andrea Stabile

N.B.  l'immagine non si riferisce alla casa in oggetto

 

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