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Registro degli oppositori

Alle otto di sera, quando vi siete appena seduti a tavola, squilla il telefono e una gentile (e sfortunata) signorina vi fa quella che, a suo dire, è "un'offerta che non potete rifiutare". Cioè cerca di convincervi a comprare qualcosa o a sottoscrivere un servizio di qualche genere. Dagli aspirapolvere ai contratti telefonici, dall'olio d'oliva alle polizze auto, ormai molte proposte commerciali si fanno così, per telefono. E' il telemarketing e le aziende lo usano sempre più diffusamente perché ha costi di gran lunga inferiori alle reti di vendita.

Se volete sottrarvi a questa caccia telefonica ora potete farlo. Il governo ha approvato un regolamento che istituisce il tanto atteso registro degli "oppositori al telemarketing". Si tratta di una novità introdotta da legge 166 del 2009. Viene istituito appunto un registro pubblico delle opposizioni al quale ogni cittadino potrà iscriversi per impedire alle aziende di importunarlo telefonicamente.

SI MA IN PRATICA ???

 

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  1. Baol ha detto:

    Alcuni esperti e addetti ai lavori (tra cui il Garante della Privacy) dubitano che il registro risolverà il problema che assilla milioni di italiani, alle prese con agenzie di telemarketing invadenti e insistenti (e in certi casi pure truffaldine, perché attivano servizi non richiesti). Val la pena però provarci: non a caso l'iscrizione al registro sarà gratis. In sostanza, l'utente potrà iscrivere il proprio numero, al registro, tramite e-mail, modulo via internet, telefonata al numero verde o raccomandata (solo in quest'ultimo caso si paga: le normali spese postali). Quel numero non potrà più essere chiamato a scopi pubblicitari o per vendere prodotti.

    Gli indirizzi dove potersi iscrivere devono essere ancora pubblicati. Non è ancora chiaro, inoltre, chi dovrà gestire il registro. Si sa solo che sarà un soggetto terzo rispetto al ministero dello Sviluppo Economico (che ha emanato il decreto). "Un'ipotesi è che a gestirlo sia un consorzio di operatori e di associazioni dei consumatori", dice Guido Scorza, avvocato massimo esperto di diritto e privacy.
    Certo è che questa novità pone fine a due anni di Far West, durante il quale il governo, con il decreto "mille proroghe", ha permesso alle aziende di telefonare agli utenti anche senza il loro consenso. La situazione era tale che a gennaio la Commissione Europea ha aperto una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per violazione delle norme comunitarie sulla privacy.