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Quando la morte diventa “business”

http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b19fc5d30befcf/pag09latina.pdf

questo l'articolo pubblicato il 5 agosto su Latina Oggi, la penosa vicenda del cimitero di Latina di tanto in tanto riaffiora sulle pagine dei quotidiani locali, anche se in realtà non ha mai cessato di rappresentare una spina nel fianco per i tanti cittadini che, loro malgrado, si sono ritrovati a fare i conti con la sua privatizzazione e le innumerevoli sorprese che ne sono derivate. Una vicenda nella quale l'allora maggioranza alla guida della città ha deciso senza tener conto dell’interesse di una comunità, che pure l’ha votata a rappresentarla, e l'allora opposizione “distratta” ha voltato la faccia dall’altra parte, ratificando ogni decisione senza trattare la benché minima tutela degli interessi di una collettività già fin troppo bistrattata.  Ancora una volta è dovuto intervenire il Commissario Nardone a ristabilire la giusta proporzione e il senso della realtà che forse, visti i risultati, a molti che occupavano le solite poltrone, deve essere sfuggita… i diritti dei cittadini, al di sopra di ogni particolarismo e interesse di “bottega”.

Francesca

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Nessuna risposta

  1. Vincenzo ha detto:

    La durata della concessione ha la durata di 30 anni indipendentemente dalll'utilizzo della sepoltura stessa (10 anni per i posti a terra).  La concessione perpetua è stata abolita dal DPR 285/90 ed anche in caso di esplicita dicitura sul contratto di concessione la stessa viene automaticamente variata. La sepoltura non è mai di proprietà della famiglia o del titolare della stessa.

    Secondo il mio parere,  il caso in questione doveva essere rinnovata la concessione allo scadere del 30/mo anno e quindi nel corso del 1987 e,  nel caso in cui la stessa non sia stata effettuata andava fatta la revoca della concessione stessa.

    Vinecnzo

  2. Baol ha detto:

    Immagino che il Commissario Nardone abbia agito a ragion veduta… sempre a mio modesto parere… considerato che il DPR in questione, che giustamente hai citato, non parla di concessioni della durata di 30 anni… di fatto abolisce la concessione a tempo indeterminato introducendo quella a tempo determinato, all'art. 92 precisamente recita quanto segue:

    ART. 92
    Le concessioni previste dall'art. 90 sono a tempo determinato e di durata non superiore a 99 anni, salvo rinnovo.
    Le concessioni a tempo determinato di durata eventualmente eccedente i 99 anni, rilasciate anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica 21 ottobre 1975, n. 803, possono essere revocate, quando siano trascorsi 50 anni dalla tumulazione dell'ultima salma, ove si verifichi una grave situazione di insufficienza del cimitero rispetto al fabbisogno del Comune e non sia possibile provvedere tempestivamente all'ampliamento o alla costruzione di nuovo cimitero. Tutte le concessioni si estinguono con la soppressione del cimitero, salvo quando disposto nell'art. 98.
    Con l'atto della concessione il Comune può importare ai concessionari determinati obblighi, tra cui quello di costruire la sepoltura entro un tempo determinato pena la decadenza della concessione.
    Non può essere fatta concessione di aree per sepolture private a persone o ad enti che mirino a farne oggetto di lucro e di speculazione.

  3. Vincenzo ha detto:

    Francesca,

    l'art.90 a cui fai riferimento e relativo alle aree date in concessione e non agli edifici per i loculi "sociali".

    I loculi sociali hanno la durata di anni 30 ed in alcuni casi (specificatamente riportato sul contratto di concessione) arriva a 50 anni.  Il caso in questione anche nel secondo caso avrebbe superato il termine massimo di concessione.

    Quanto al Commissario Nardone,  ritengo che abbia valutato la questione "superficialmente" tant'è  che tale decisione potrebbe essere un dannoso precedente di giuispudenza per altri casi simili,  anche come il mio che nel  2007 avendo superato il limite dei 50 anni ha rinnovato la concessione per tumulare la salma di mio padre.

    Vincenzo

    NB: Nel 2007 il cimitero era gestito dal Comune

  4. Baol ha detto:

    La gravità di quanto emerge è evidente… non è pensabile che si possa agire in questo modo trattando servizi essenziali e irrinunciabili come un modo qualsiasi per fare soldi. Qui si lucra sulla vita dei cittadini… è ancor più scandaloso che ad approvare queste privatizzazioni fossero d'accordo tutti, maggioranza e opposizione in sede di consiglio comunale… si tratta di servizi essenziali, così come per l'acqua o l'immondizia, dei quali non si può fare a meno, sui quali non si può trattare sul prezzo, essendo un regime monopolistico perfetto… nessuno potrebbe rivolgersi ad altri fornitori/gestori… così queste perverse privatizzazioni hanno dalla loro tutti vantaggi, dove non vi è concorrenza e possibilità di trattare, la politica assente lascia che gli interessi di pochi vadano a tutto svantaggio dei molti cittadini.