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Prima lo studio epidemiologico, poi l’individuazione dei siti

Dal nostro punto di vista il nucleare nasce potenzialmente vecchio, ribadendo che il nostro territorio potrebbe rispondere alle esigenze energetiche nazionali utilizzando le proprie risorse naturali e rinnovabili”. 

Uno studio epidemiologico con standard europei che consente di capire quale sia l’eredità che lascia sul territorio una centrale nucleare è il primo atto di cui dovrebbe occuparsi la neonata Agenzia per la sicurezza nucleare.

Questo significa affrontare l’argomento nucleare con serietà, responsabilità e garanzie di sostenibilità ambientale, sanitarie ed economica, dando così credibilità ad un rilancio del nucleare che tuteli il bene comune e non gli interessi privati.

Al NO ideologico si contrappone il SI ideologico, si è usciti dal nucleare sull’onda emotiva del disastro di Chernobyl, vi si sta rientrando sull’onda emotiva della necessità di Stato.

Prima di parlare di nuovi siti, che vedono Latina tra questi, si chiuda la precedente esperienza nucleare, il decommissioning nella ex centrale di Latina è di fatto appena iniziato e terminerà, stando a dati Sogin, nel 2018.

Uno dei criteri per l’individuazione dei siti prevede che al’interno di questi non devono esserci attività umane rilevanti e l’attività di decommissioning è attività rilevante, quindi fino al 2018 Latina non dovrebbe neanche essere nominata come sito! Nel frattempo ci sarebbe modo di condurre uno studio epidemiologico serio e credibile, comunicare alla cittadinanza che il nucleare non fa male è pulito e sicuro, come viene oggi definito e solo allora iniziare le procedura per una nuova eventuale esperienza nucleare in terra Pontina!

Dal nostro punto di vista il nucleare nasce potenzialmente vecchio, ribadendo che il nostro territorio potrebbe rispondere alle esigenze energetiche nazionali utilizzando le proprie risorse naturali e rinnovabili, dando nuovo impulso ad uno sviluppo economico basato sulla “Green Economy”, come del resto evidenziato del Piano Energetico Ambientale Provinciale strumento di cui si è dotata l’Amministrazione Provinciale, piano che sembra non essere noto a qualche Assessore Provinciale che nei giorni scorsi sulla stampa evocava il nucleare come risorsa indispensabile, dimostrando di non conoscere il piano stesso e le potenzialità che esso esprime.

Il basso profilo che la politica tutta sta esprimendo a tutti i livelli di governo, la mancanza d’indirizzo e il rischio di non saper gestire un’attività complessa come quella nucleare, ci inducono, insieme ad altri motivi largamente espressi da quest’Associazione nel corso delle proprie attività, a rigettare il ritorno del nucleare sui nostri territori.

 

Maurizio Patarini

Presidente Latina Sostenibile

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