• Senza categoria

Energie Rinnovabili ed Efficienza Energetica:la Sfida delle Città solari

Il modello attuale d’uso dell’energia, basato per l’80% sui combustibili fossili, è assolutamente

insostenibile. Le risorse energetiche, il cui uso per definizione non

modifica il bilancio energetico del pianeta, sono disponibili in quantità sufficiente da

soddisfare le esigenze della popolazione mondiale. A livello scientifico è possibile

immaginare un modello energetico da cui sia stato eliminato totalmente il ricorso ai

combustibili fossili, tuttavia ciò deve essere reso possibile anche a livello

tecnologico, economico e sociale.

In definitiva il passaggio ad un modello energetico sostenibile richiede un grande

cambiamento di mentalità e decisioni impegnative a livello politico, ma è una strada

obbligata, che può rappresentare una grandissima opportunità e deve essere sostenuta

dal ruolo determinante della ricerca, dei saperi critici della scienza, delle innovazioni

tecnologiche e, soprattutto dai cambiamenti radicali nei processi di

formazione ed educazione.


 

 

Potrebbero interessarti anche...

Nessuna risposta

  1. maui ha detto:

     

    è previsto un mio intervento, dove presenterò un nuovo progetto di latinasostenibile sull'amianto.

    allego programma definitivo

     

    Allegato: bozza_programma4.doc

    spero di vedervi numerosi

    saluti

    maurizio patarini

  2. Ricki ha detto:

    Scusate se inserisco qui questo articolo tratto da "IL FATTO QUOTIDIANO", ma non sapevo dove altro metterlo….e spesso quando uso "Invio Articoli" la cosa non va a buon fine..(forse sbaglio qualche passaggio)  

      Riccardo

    Milano capitale (a parole)
    della green economy

    Si è chiuso ieri il Festival Internazionale dell'Ambiente. Assente il dibattito su inquinamento e cementificazione. Presente la poco verde Nestlé.

    di Michele Sasso

    Il terzo Festival Internazionale dell'Ambiente è andato in scena a Milano. Ma in programma c’erano anche ospiti e sponsor che forse con l'ambiente non hanno molto a che fare come Nestlé,  l'Associazione nazionale dei costruttori edili e l'Associazione italiana direzione personale. Il festival, fortemente voluto dal sindaco Letizia Moratti, è sembrato più che altro una vetrina per i politici locali che si autopromuovono verdi e vincenti: in primis l'onnipresente presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che ieri, nella giornata conclusiva alla presenza di Robert Kennedy III, avvocato e attivista ambientale, ha sparato cifre mirabolanti: “In questi anni abbiamo investito 1,25 miliardi di euro nella tutela ambientale”. Nessuno ha osato però replicare che, nonostante gli sforzi del Pirellone, secondo l'Organizzazione Mondiale per la Sanità si contano quasi 9mila morti all'anno in Italia per inquinamento atmosferico da Pm10 e ozono, e la Lombardia è l'epicentro dell'area più inquinata d'Europa.

    Spazio libero a Formigoni anche per l'assenza imbarazzante dell'assessore all'ambiente del Comune di Milano Paolo Massari (succeduto a Edoardo Croci, l'ideatore dell'Ecopass, considerato un utile strumento antismog ma affossato dalla maggioranza Pdl-Lega che governa la città) che, accusato di molestie, ha firmato ieri le sue dimissioni.
    Una manifestazione che non salva la Moratti e i politici lombardi dalle accuse di scarsa attenzione ai veri problemi ambientali di Milano e dell'intera regione. La città è il cuore della mobilità insostenibile, della pessima qualità dell'aria e di un modello di sviluppo votato alle autostrade e alle nuove costruzioni che continua a consumare territorio: 275mila ettari di terreno in Lombardia sono stati “sacrificati” negli ultimi anni per costruire edifici, strade e infrastrutture. Problemi sotto gli occhi di tutti, ma il festival ha preferito temi più vicini all'ambientalismo “da salotto”: ecco il convegno promosso da Enel “Il nucleare e l'ambiente per il rilancio dell’utilizzo della tecnologia nucleare a livello mondiale” tanto caro al governo Berlusconi, l'immancabile Expo 2015 che naturalmente diventa verde, e ancora visite guidate al termovalorizzatore Silla 2, alle porte della città.

    E poi sponsor che tentano il “greenwashing”, cioè il rilancio della propria immagine verde per distogliere l'attenzione dalle proprie responsabilità ambientali negative. In prima fila Nestlé, che organizza giochi per bambini sul consumo di acqua: la stessa Nestlé che possiede più di 260 marche d’acqua minerale in tutto il mondo (tra cui Perrier, San Pellegrino, Levissima, Panna, San Bernardo e Recoaro) e che, secondo alcune ong, avrebbe spinto per la privatizzazione degli acquedotti italiani con lo scopo di sfruttare a fini di lucro un bene pubblico che fa parte del patrimonio inalienabile delle regioni.

    Una spruzzata di verde è garantita dalla presenza di Legambiente, l'associazione ambientalista più grande e influente del Paese, che ha deciso di festeggiare qui i suoi 30 anni di attività. E lo ha fatto sposando l'ambientalismo “del fare” dei vertici romani del Pd, presenti al festival con il presidente onorario di Legambiente e deputato Ermete Realacci.

     Per lo stesso motivo di cui sopra inserisco qui quest'altro articolo, dal "Messaggero" di oggi….

    doppie scuse perchè questo non c'entra proprio nulla col titolo dell'argomento originario…

    Riccardo

    In Italia esistono due classi: quella dei vecchi e quella dei giovani. La prima è al governo, ha una pensione, al termine dell'attività lavorativa ha avuto un tfr, ha goduto di un'Italia quasi scomparsa con fiumi puliti, spiagge libere, bassa criminalità. I vecchi hanno un futuro dietro le spalle, hanno avuto la speranza di emergere nella loro professione e molti ci sono riusciti, hanno avuto la sicurezza di un lavoro a tempo indeterminato. I vecchi hanno potuto scegliere tra grandi aziende come l'Italtel, la Telecom, l'Olivetti. Hanno comprato un appartamento, i più fortunati anche una casa di villeggiatura.
    I vecchi hanno fatto studiare i figli per nulla, li hanno precarizzati, tolto loro l'ambiente, il diritto all'acqua pubblica. Li hanno indebitati con 30.000 euro a testa (lo stipendio di 3/4 anni di un interinale). I vecchi se la sono goduta, ognuno a modo suo, fottendosene delle generazioni successive. Lo hanno fatto e possono continuare a farlo perché sono loro a detenere il potere. L'Italia ha il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio più anziani del mondo occidentale.
    L'Italia ha anche 17 milioni di pensionati. Molti hanno pagato solo in parte la pensione che ricevono. Milioni sono a casa dall'età di 50/55 anni senza parlare delle baby pensioni con 15/20 anni di contributi o le pensioni scandalose dei parlamentari dopo solo due anni e mezzo di legislatura o le doppie e triple pensioni, le pensioni superiori ai 10.000 euro al mese, le pensioni cumulate con uno o più stipendi. In questa situazione di privilegi e di profonda ingiustizia sociale, si è deciso che i giovani andranno in pensione a 70 anni, in pratica mai. Questo non è accettabile.
    Se si deve procedere a una riforma delle pensioni, ognuno deve fare la sua parte oppure nessuno. Perché un ragazzo deve con il suo lavoro mantenere lo Stato sociale di cui beneficiano le vecchie generazioni? Un giovane di vent'anni che inizi a lavorare nel 2010 andrà in pensione nel 2060. Da qui all'eternità. Chi fa un lavoro usurante a 70 anni è buono per l'ospizio. Perché un ragazzo dovrebbe pagare i contributi per esempio per Felice Crosta, ex presidente dell'Agenzia dei Rifiuti in Sicilia in pensione con 1.369 euro al giorno? O tutti o nessuno.
    In pensione si può andare a 60 anni, l'innalzamento dell'età pensionabile è dovuto all'enorme spreco di soldi pubblici per le pensioni ATTUALI, non per quelle future che vengono dilazionate nel tempo, sempre leggermente più in là, come è avvenuto con l'accorpamento delle finestre pensionabili. Discutiamo delle pensioni ATTUALI, poi con calma di quelle future. Mettiamo un tetto massimo pensionistico a ogni italiano, ad esempio 2.500 euro, vietiamo il cumulo di pensioni, aboliamo con effetto retroattivo le pensioni "super baby" dei parlamentari e, soprattutto, diamo a ogni pensionato una pensione commisurata a quello che ha realmente versato perché la differenza di qualche miliardo di euro è a carico dei giovani che la pensione non la vedranno mai, il tfr neppure e forse, neanche il lavoro. I sacrifici non hanno età, l'anagrafe non è un privilegio.

  3. Ricki ha detto:

     

     Il nucleare non è la risposta    

    Mettersi a discutere con i nuclearisti italiani non solo è inutile, ma controproducente.  Il nucleare è stato respinto da un referendum, punto. Non può essere reintrodotto da lobbisti e reggicoda politici. Il popolo italiano, che è abituato a sopportare quasi qualunque cosa, non lo vuole per istinto di sopravvivenza. Nel Paese con le più potenti mafie del mondo chi gestirebbe le scorie? Il nucleare costa più di qualunque altra energia: chi lo pagherà? L'uranio finirà entro qualche decennio e il suo prezzo aumenta di settimana in settimana, è l'energia MENO rinnovabile del mondo. Helen Caldicott, autrice di: "Il nucleare non è la risposta", (* vedi la nota a fondo pagina) ci spiega la pericolosità del nucleare per i nostri figli e nipoti. Disoccupati, senza pensione e nuclearizzati.Intervista a Helen Caldicott

    H. Caldicott: Mi chiamo Helen Caldicott, sono australiana. Sono una pediatra e specialista in infanzia. Per quattro anni sono stata coinvolta nello studio delle implicazioni mediche del nucleare a scopo energetico e nucleare a scopo bellico. Ho fatto parte del corpo docente della Scuola di Medicina di Harvard e ho praticato la professione medica.

    Blog: Perché ci sono ancora Paesi, come la Gran Bretagna, che ricorrono al nucleare nel mix energetico?

    H. Caldicott: Molte persone ignorano quali sia il ciclo del combustibile nucleare e quali siano le conseguenze sul corpo dell’esposizione a radiazioni e di tutti gli altri aspetti della produzione di energia nucleare: l’estrazione e la lavorazione dell’uranio, l’arricchimento, la costruzione di un reattore, le radiazioni emesse dal reattore a regime, la concentrazione delle radiazioni nella catena alimentare e nel latte materno, nei polmoni. E poi i rifiuti radioattivi che durano mezzo milione di anni e contaminano la catena alimentare. Quindi la gente mangerà cibo radioattivo. I bambini sono dieci, venti volte più esposti degli adulti ai danni delle radiazioni. I feti, migliaia di volte.
    Le persone non sembrano comprenderlo. È un problema medico. La maggior parte della gente non ha le informazioni biologiche per comprendere il problema. Così, l’industria nucleare ha spinto un'enorme campagna di propaganda dicendo che loro sono la risposta al surriscaldamento globale, perché non producono anidride carbonica.
    In realtà producono grandi quantità di anidride carbonica, così come producono epidemie di cancro, leucemie e malattie genetiche nelle generazioni future.

    Blog: Qual è quindi il reale costo dell’energia nucleare, considerando il costo sostenuto dalla società?

    H. Caldicott: Costruire un reattore nucleare costa dai 12 ai 15 miliardi di dollari. Ma tutti i costi accessori di arricchimento dell’uranio, gli enormi costi di assicurazioni pagati dal governo – il governo sussidia l’intero bilancio dell’industria nucleare -, i costi per gli interventi medici conseguenti non sono compresi. I costi del trattamento di pazienti – soprattutto bambini – affetti da cancro o patologie genetiche o i costi per lo stoccaggio delle scorie nucleari per mezzo milione di anni non sono mai inclusi. Il trasporto delle scorie nucleari non è mai compreso.
    È talmente più economico investire in energie da fonti rinnovabili, come l’eolico, il solare, il geotermico e la cogenerazione, alta efficienza nell’uso dell’elettricità.

    Blog: Non esiste quindi un nucleare sicuro?

    H. Caldicott: Non esiste assolutamente una strategia nucleare sicura. Nel mio libro spiego perché il nucleare non è la risposta al surriscaldamento globale. Lo capirete leggendo il libro. L’Italia non deve costruire centrali, ma sono sicura che Berlusconi non capisce quello di cui sto parlando.

    Blog: Chi vuole dunque l’energia nucleare?

    H. Caldicott: I politici sono stati i destinatari di una grande campagna di propaganda, e forse di denaro – non so. I politici sono analfabeti in materia scientifica e medica. In altre parole non capiscono la scienza. Come Berlusconi, che scienza è in grado di capire lui? Conosce forse la medicina e i tempi sufficienti per contrarre un cancro dopo essere stati irradiati per 5 o 6 anni? Non conosce forse i risultati di Hiroshima e Nagasaki?
    Molti politici sono lo “scudo di bronzo” dell’industria nucleare, o dell’industria petrolifera o del carbone. Vanno dove va il denaro, non dove dovrebbe puntare il futuro e il benessere delle persone.

    Blog: Che ci dice delle lobbies militari dietro l’industria nucleare?

    H. Caldicott: Naturalmente la tecnologia nucleare trae origine dal progetto Manhattan che produsse plutonio per armare bombe. L’energia nucleare è una conseguenza di questa tecnologia nata per il senso di colpa degli scienziati responsabili della morte di circa 200.000 persone uccise letteralmente in un lampo. Ritenevano che se avessero estratto energia dall’atomo per usi civili, il loro senso di colpa sarebbe diminuito. Ho conosciuto e lavorato con alcuni di quegli scienziati e posso dirvi che hanno sempre odiato le armi nucleari e che sono morti ancora attanagliati dal senso di colpa. Sapevano, sapevano quanto fosse e quanto sia pericoloso il nucleare. Oggi sono tutti nelle loro tombe.
    Dovete anche sapere che ogni centrale nucleare produce circa 250 kg di plutonio l’anno. Il plutonio dura mezzo milione di anni e puoi costruirne una testata nucleare con 5 kg. Ogni nazione che possiede un reattore nucleare può costruire facilmente centinaia di bombe atomiche, se lo desidera. Questo è il motivo per cui si è così preoccupati dell’Iran. È così che Israele ha costruito le sue testate, così la Gran Bretagna, la Francia, il Pakistan e l’India, la Cina. Le armi e l’energia nucleare sono parti della stessa industria. Quando disponi della tecnologia nucleare, puoi produrre armi atomiche. Berlusconi vuole forse delle armi nucleari?

    Blog: Speriamo di no! C’è almeno un esempio al mondo di corretta gestione delle scorie nucleari?

    H. Caldicott: No, non ce ne sono e non ce ne sarà mai uno. Quale che sia il materiale all’interno del quale venga stoccato, si deteriorerà. Il cemento presenterà infiltrazioni, il metallo arrugginirà e il materiale fuoriuscirà contaminando l’ambiente, l’acqua, il cibo, il latte, la carne. La gente mangerà cibo radioattivo. I bambini nasceranno deformi. Nascono bambini deformi a Falluja e Bassora, in Iraq dove sono state usate armi atomiche. Infatti a Falluja i dottori consigliano alle donne di non avere affatto figli. La quasi totalità dei bambini nasce con serie deformità: mancano del cervello o di un occhio, delle braccia. È davvero … è ciò che ci riserva questo futuro.

    Blog: Cosa dovrebbero fare i cittadini per abbandonare l’opzione nucleare?

    H. Caldicott: Per prima cosa devono essere bene informati. È imperativo che comprendano le informazioni. So che il mio libro è stato tradotto in italiano. Tutti quelli che ci ascoltano dovrebbero leggere “Il nucleare non è la risposta” e una volta letto devono trascorrere qualche giorno con le loro emozioni e decidere quello che intendono fare.
    Abbiamo davvero bisogno di una rivoluzione contro questa industria nucleare spaventosa. È molto, molto peggiore dell’industria del tabacco. Molto peggio del fumo.
    Le persone devono utilizzare le loro democrazie. Devono andare a incontrare i loro politici e informarli. Andate a trovare Berlusconi. Occupate il suo ufficio.
    Gli italiani sono bravi. Sono appassionati. Sono sicura che troveranno il modo per assicurarsi che il loro Paese chiuda tutte le centrali nucleari!

    (*)    

    Il nucleare non è la risposta + Tutte le battaglie

    18,00EUR + spese di spedizione

     

    In un mondo lacerato da guerre per il petrolio, i politici si sono indirizzati sul nucleare.    Uno dei miti diffusi negli anni sostiene che la produzione di elettricità dal nucleare non contribuisce al riscaldamento globale, non inquina, costa poco ed è sicura.
    L’attivista antinucleare Helen Caldicott svela i veri costi e le conseguenze del nucleare, con fatti che smentiscono la propaganda finanziata dall’industria nucleare.
    Il nucleare non è un'energia rinnovabile, contribuisce al riscaldamento globale e il suo costo reale è proibitivo.

    La vendita di questo libro contribuisce al progetto FREE (Fotovoltaico per la Ricerca Eco ed Equo solidale), un progetto di Luce&Vita energia (http://www.luceevitaenergia.it/web/ ).
    Ogni libro venduto permetterà di adottare una superficie fotovoltaica di 10 cm x 10 cm. che produrrà 1,68 kWh/anno di energia elettrica (pari a  361 grammi di petrolio equivalente).

    Dettagli:    

    Sommario

    • Prefazione
    • I costi energetici del nucleare
    • Chi paga l'energia nucleare
    • Energia nucleare, radiazioni e malattie
    • Disastri accidentali o per terrorismo
    • Yucca Mountain e il disastro delle scorie nucleari
    • Reattori Nucleari di IV generazione
    • L'energia Nucleare e la proliferazione delle armi atomiche
    • Il nucleare e le "nazioni canaglia"
    • Energia rinnovabile: la risposta
    • Cosa possono fare gli individui: il risparmio energetico e l'efficienza
    • Ringraziamenti
    • LUCE & VITA energia
    • Indice dei nomi

              Autore: Helen Caldicott

      Editore: Gammarò Editori

    • Numero di pagine: 240
    • ISBN: 978-88-96647-02-8

     

    (dal Blog di Beppe Grillo – 09.06.2010)

  4. Ricki ha detto:

     

    FONTI:

    Sole 24 Ore del 09.06.2010, pag. 17

    http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-16300.htm 

    A SCAJOLA HANNO TOLTO TUTTO, NON SOLO IL MINISTERO E MEZZA CASA MA ANCHE IL REATTORE NUCLEARE "SICURO" DI TERZA GENERAZIONE È FINITO IN CANTINA
    Nascosti dietro le persiane della loro villa di Imperia, l'ex-ministro Sciaboletta Scajola e sua moglie Maria Teresa Verda, stanno assistendo in questi giorni alla fine del nucleare.
    Per il politico ligure questo epilogo provoca fitte al cuore perché tra le poche cose alle quali si era dedicato con passione nel dicastero di via Veneto, la costruzione di quattro nuove centrali era diventata un atto di fede. E c'è ancora chi lo ricorda con il casco giallo durante le sue visite alla centrale francese di Flamanville in Normandia insieme a Fulvio Conti e ai tecnici dell'Enel che, a differenza dei manager dell'Eni, hanno sempre sostenuto con calore la strategia di Sciaboletta.A rendere più acuto il suo malessere è una notizia che arriva da un'isola quasi disabitata del Baltico che si chiama Olkiluoto. Questa località della Finlandia ospita da 25 anni due impianti tradizionali, ma è il luogo dove si prevedeva di far partire il reattore di terza generazione Epr, quello considerato assolutamente sicuro e sbandierato da Scajola nelle sue visite all'estero.A conferma che il nucleare è stato archiviato anche dai giornali italiani, è la disattenzione nei confronti della notizia che la multinazionale francese Areva (leader nel campo dell'energia atomica e titolare della tecnologia Epr) ha deciso di far slittare a fine 2012 l'avvio in Finlandia del nuovo reattore nucleare.Soltanto il "Sole 24 Ore" ne ha parlato ieri a pagina 17 dedicando 23 misere righe a questo annuncio che arriva dai francesi di Areva, il colosso presente in 40 paesi che impiega circa 60mila dipendenti sui reattori di terza generazione.

    In questo modo gli accordi sbandierati tra Sarkozy e Berlusconi nel loro incontro di Nizza dove furono messe le basi per le nuove centrali italiane, rischiano di finire definitivamente in archivio. D'altra parte il reattore Epr dell'isolotto finlandese è un prototipo che non è mai stato sperimentato prima e sul quale evidentemente lo Stato francese, che possiede il 90% del capitale azionario di Areva, vuole andare con i piedi di piombo.

     

    inserito da    Riccardo