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Zaccheo: una task force specializzata per Latina

Saluto e ringrazio, per l'alta sensibilità sociale e istituzionale dimostrata, tutti i consiglieri comunali e gli autorevoli intervenuti.
In particolare il signor Prefetto D'Acunto, il Vescovo, mons. Petrocchi, i  vertici provinciali degli apparati di sicurezza, le rappresentanze e le espressioni del mondo politico, sindacale, produttivo, della cultura, della scuola e del volontariato.
Vi ringrazio per aver raccolto l'invito ad essere presenti a questo particolare consiglio comunale che d'intesa con i Gruppi consiliari ho sollecitato dopo gli efferati fatti di sangue che hanno sconvolto la città.
Questo consiglio aperto dà la visione, anche plastica, di un momento aggregante alto e intenso che veicola all'esterno un messaggio forte e chiaro: nelle difficoltà, quando è in gioco il futuro e l'ordinato vivere civile della città, Latina sa ritrovare la sua anima.
Si ricompatta in un' unità non di facciata ma nella consapevolezza di voler dare risposte ferme e determinate contro chi vuole minarne la pace sociale e la sicurezza.
Signori consiglieri, autorità
I recenti, gravissimi, episodi malavitosi che hanno profondamente scosso la città e fatto impennare l'allarme sociale, esigono una reazione unitaria, forte e decisa delle istituzioni e della società civile in tutte le sue articolazioni.
La lotta al crimine non giustifica logiche di appartenenza, non ammette divisioni ideologiche e di schieramento.
L'emergenza impone di elevare lo stato di attenzione al massimo grado e di affermare, concretizzandola, una volontà politica, ripeto, forte e unitaria se si vuole avere successo nella lotta e nel contrasto alla criminalità piccola e grande.
Latina rappresenta una realtà sana, accogliente, operosa, civile.
Una realtà vitale e positiva che progetta e desidera una crescita e uno sviluppo economico del territorio scevri da ipoteche criminali le quali rappresentano, in ogni contesto e sotto ogni latitudine, un fattore di gravissima regressione.
Pur nel turbamento di queste ore terribili segnate dal rapido succedersi di fatti di sangue inaccettabili, Latina ha, però, la volontà e la capacità di reagire e contrastare fermamente le sfide poste dalla criminalità organizzata al mantenimento degli equilibri economici, sociali, culturali e politici.
Questo consiglio comunale, in forza della rappresentanza dell'intera comunità e in suo nome, come ho già avuto modo di dichiarare a commento dei fatti malavitosi accaduti, rifiuta totalmente, denuncia incondizionatamente e contrasta apertamente le presenze criminali.
Vogliamo rassicurare e far sapere all'intera città che useremo ogni mezzo per impedire che tali presenze tornino a manifestarsi, ovvero si radichino nel territorio che è legato a solidissime tradizioni di partecipazione democratica, di rispetto dell'autorità e della legalità.
L'obiettivo è arrivare a una comunità aperta, accogliente, integrata, solidale ma sicura.
Sì, perché il diritto alla sicurezza è un valore fondamentale non negoziabile.
E' necessario e urgente, allora, proseguire nel contrasto alla criminalità organizzata perseguendo severamente, ad opera della Magistratura, i crimini commessi, intensificando l'attività di 'intelligence' e di contrasto, nei settori dell'economia in cui si riscontri la presenza di tali organizzazioni; nelle realtà locali che potrebbero entrare in affari con tali organizzazioni ed individui; nelle realtà che pensano di poter accettare supinamente di convivere con tali modi malavitosi.
Va dato atto ai vertici provinciali degli apparati di sicurezza dello Stato per la loro abnegazione nella lotta alla criminalità, combattuta con generosità tale da sopperire alla situazione del tutto inadeguata degli organici.
Latina, fortemente scossa da questi gravissimi fatti di sangue, chiede allo Stato e al Governo che venga dato alla sua comunità un convinto e preciso segnale di attenzione, in ciò confermando l'impegno senza precedenti profuso nel contrasto della malavita organizzata che infesta il nostro Paese.
La particolare virulenza dell'aggressione che la nostra città ha subìto rende dunque necessaria una reazione immediata, capace di stroncare sul nascere il rischio di pericolose derive criminali e, al tempo stesso, in grado di infondere rassicurazione e fiducia.
Questo sforzo richiede di mettere in campo strumenti e metodi mai sperimentati finora.
Di grande importanza, per il significato che assume, è il vertice che si terrà domani in Prefettura presieduto dal sottosegretario agli Interni, on. Mantovano presenti i responsabili nazionali e provinciali degli apparati di sicurezza.
Altrettanta forza ed efficacia potrà provenire dall'invio qui a Latina, che insieme a tutto il consiglio chiedo con forza al Governo, di una task-force specializzata, composta, cioè, da funzionari e ufficiali delle forze di polizia facenti parte delle articolazioni interprovinciali dedicate al contrasto della criminalità organizzata.
Accanto agli aumenti degli organici di magistratura e forze dell'ordine, ad interventi e mobilitazione straordinari, a fronte dell'aggressività criminale e dell'aumentata sensibilità ai problemi della sicurezza della città, va letta anche la firma del protocollo d'intesa tra Prefettura e Comune di Latina che persegue nuovi modelli di governo dell'ordine urbano, che sappiano affiancare i necessari interventi per la tutela e il ripristino della sicurezza pubblica con le iniziative mirate a favorire la vivibilità del territorio e la qualità della vita, coniugando prevenzione, mediazione dei conflitti, controllo e repressione.
Ma va ribadito ancora una volta che per un'efficace azione di prevenzione dei fenomeni criminali, la fondamentale attività della magistratura e delle forze dell'ordine va accompagnata anche da interventi di recupero sociale e culturale.
E in tale prospettiva un ruolo sicuramente non marginale spetta alle forze politiche, sindacali, produttive, culturali; alla scuola, alle associazioni di volontariato e alla Chiesa per l'alta valenza morale del suo magistero.
A tal proposito ringrazio mons. Petrocchi per la sua preziosa esortazione che ci sarà di stimolo per una più approfondita analisi delle ragioni di quanto è accaduto .
Per un'efficace politica della sicurezza dobbiamo impegnarci tutti: con continuità e incisività nella ricerca delle regole il più possibile condivise, privilegiando quelle democraticamente assunte come imprescindibile punto di riferimento per garantire la coesione sociale.
Indebolirla è come privarsi dell'anticorpo tra i più efficaci per combattere la criminalità.
Se in questo delicato momento non fossimo capaci di anteporre il bene comune, gli interessi della città a quelli personali e di gruppo, tradiremmo il patto sottoscritto con la città stessa.
La comunità intera ci chiede, appunto, volontà politica forte e unitaria per stroncare le metastasi attraverso le quali il cancro della criminalità organizzata sta tentando di minare il corpo, per fortuna ancora sano e intatto, della città che vuole, deve reagire con interventi netti e decisi all'aggressione malavitosa.
Lo richiede il suo patrimonio genetico fatto di valori morali, laboriosità, senso di solidarietà e dell'accoglienza.
Consentitemi, infine, di trasmettere un messaggio di speranza alla città, ancora sgomenta per l'efferatezza dei fatti criminosi di questi giorni.
Da qui parte un rinnovato atto d'amore per Latina per il cui bene, la sua sicurezza ci batteremo tutti, in una lotta che non sarà breve, né facile ma determinata, per restituirla serena e vivibile ai cittadini.
Grazie per questa partecipazione.
Grazie ai rappresentanti delle istituzioni, alle forze sociali e produttive, al mondo della cultura, della scuola, del volontariato e in particolare della chiesa.
A tutti voi che con la presenza a questo alto momento istituzionale oggi avete dato un segno di speranza forte, anzi la certezza che a vincere sarà ancora una volta Latina, ferma e decisa nella difesa dei valori che contano e del suo patrimonio sociale, culturale e democratico.
Latina, 01 febbraio 2010

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