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Visari: Mafia e criminalità, stavolta atti concreti

PARTITO DEMOCRATICO

Latina

MAFIA E CRIMINALITA’: STAVOLTA ATTI CONCRETI

 

Anche questa, se ce ne fosse bisogno, è la misura della serietà della fase che stiamo attraversando. In questo quadro, preoccupante e drammatico, la cosa più sbagliata da fare è minimizzare, eludere, liquidare una discussione seria sul futuro del territorio.

Purtroppo, l’atteggiamento ricorrente dei governi locali finora è sempre stato questo. Da un lato, infatti, l’Amministrazione Provinciale ignora la necessità più volte richiamata dal PD di tenere un consiglio sul tema delle infiltrazione della malavita organizzata, dall’altro il Comune di Latina accetta la discussione e poi dimentica perfino di redigere un documento finale, per non parlare di quei Comuni che hanno votato contro la solidarietà a Frattasi, quasi fosse un tema politico piuttosto che istituzionale.

E’ tempo che la classe dirigente si assuma le proprie responsabilità, che assuma decisioni chiare. Personalmente, non sono più disposto a votare documenti che contengano generiche dichiarazioni di intenti, principi astratti e formulazioni enfatiche. A questa escalation, bisogna rispondere in modo deciso ed inequivocabile con provvedimenti in grado di limitare gli affari "sporchi" e in grado di indurre certi soggetti a lasciare il territorio. La comunità deve essere coesa in questi momenti, capace di isolare certe persone e certi affari. Per questo motivo presenteremo un articolato pacchetto di proposte con l’intenzione di impermiabilizzare la pubblica amministrazione ed impedire le infiltrazioni. Le proposte riguardano la gestione degli appalti e subappalti, il settore dell’edilizia, il commercio, l’etica della classe dirigente (politica e burocratica).

Domani la commissione capigruppo al comune deciderà la celebrazione di un consiglio straordinario, che probabilmente si farà all’inizio della prossima settimana. sarebbe ora che anche la Provincia fosse capace di iniziare una discussione seria. Per questo motivo chiederemo l’iscrizione urgente all’odg della nostra mozione presentata alcune settimane dopo le dichiarazioni che il presidente Cusani aveva fatto in una Tv locale parlando di pezzi deviati dello stato dietro le accuse sul caso fondi.

 

Latina, 27/01/2010

Consigliere Comunale

Consigliere Provinciale  Mauro Visari

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Nessuna risposta

  1. Salvatore ha detto:

    Caro Mauro, la “classe dirigente” come la chiami tu, lo Stato, dico io, non può essere imbelle e comatoso per anni (mentre i sui funzionari ad ogni livello, la nostra classe dirigente, fanno lucrosi affari al di fuori dalla legge)… lo Stato non può vivere per decenni in comodo condominio con ogni sorta di mafia… lo Stato non può essere corrotto e colluso e poi svegliarsi un giorno e pretendere di fare lo Stato.

    Lo Stato ha rinunciato ad essere tale quando i suoi membri altolocati hanno deciso che non era necessario rispettare e fare rispettare la legge, quando hanno rinunciato al controllo diretto del territorio preferendo darlo in comodato d’uso alla criminalità, quando hanno consegnato l’Italia alla malavita, Lo Stato ha cessato di essere tale quando ha lasciato che tra i suoi organici crescessero, come un cancro che ormai è in metastasi, i burocrati corrotti, i fannulloni imboscati, i dispensatori di favori, i collusi, gli amici e gli amici degli amici.  

    Caro Mauro, la politica ha rinunciato da troppo tempo ad assumersi “le proprie responsabilità”… talmente tanto tempo che nessuno persino ricorda più quali sono queste responsabilità. Siamo talmente assuefatti alla sottopolitica che nessuno saprebbe nemmeno elencare, così per puro esercizio mentale, quali sono i valori e le responsabilità della Politica.    

    La camorra ha da anni il pieno possesso del territorio pontino, e solo adesso che alcuni caporioni se le stanno dando di santa ragione ci accorgiamo di avere “gomorra” in casa.

    Ma perché si grida allo scandalo se per decenni si è vissuti in questo condominio e molti di quelli che si stanno stracciando le vesti hanno fatto i loro sporchi e lauti affari e continueranno a farli non appena le acque si saranno calmate?      

    Salvatore

  2. giucap ha detto:

    Caro Salvatore,

    ci ho pensato non poco prima di decidermi a rispondere e spero di riuscire ad essere chiaro.

    Dal tuo intervento viene fuori una situazione senza speranza, dove c'è uno "Stato" (ma chi è 'sto Stato, non siamo tutti noi?) che ha scientemente abdicato ai suoi compiti istituzionali (e se vogliamo anche fondativi) per lasciare il Paese in mano al malaffare (mafie & co.).

    Creare iperboli così forti è a mio avviso controproducente ma soprattutto ingiusto. Ingiusto verso coloro che quotidianamente, nel loro piccolo, si oppongono, o tentano di opporsi, ad una deriva che è comunque innegabile. Senza richiamare gli eroi contemporanei, che hanno pagato il prezzo più alto (dai giudici ai poliziotti ai giornalisti ai semplici cittadini che hanno alzato la testa), ogni giorno ci sono milioni di persone che si alzano dal letto, si guardano tranquillamente allo specchio mentre si lavano i denti (e possono farlo senza vergogna) e poi vanno al lavoro (quando ce l'hanno) a compiere il proprio dovere, nel rispetto prima di tutto di sé stessi e quindi di chi li circonda. O pensi intimamente di essere solo tu a farlo?

    A chi o a cosa può giovare buttare tutto e tutti in un unico calderone? Dalla tua analisi (a mio avviso più emotiva che razionale) l'unica risposta possibile sarebbe quello di procurarsi viveri, sacchetti di sabbia e qualche arma, poi barricarsi in casa e sparare a vista, che tanto lì fuori sono tutti potenziali assassini.

    Lo Stato siamo tutti noi, i problemi sono assai complessi e la situazione sembra peggiorare invece che migliorare. Ma buttarla così "in caciara" a mio avviso non aiuta a trovare alcuna mitigazione. Le soluzioni sono di lungo periodo, riguardano le generazioni future, ogni scorciatoia è destinata a fallire.

    Nel suo piccolo, anche QC opera per mitigare la deriva. Non credo che nessuno si aspetti, dall'oggi al domani, di far comprendere a tutti i vicini di casa l'importanza di migliorare la convivenza civile, mediante piccoli gesti quotidiani. O ci si crede, almeno un poco, o è meglio fare altro (ovvero i fatti propri, come la stragrande maggioranza delle persone), che ormai tutto è perduto. E il programma 2010? e il bilancio di previsione?

    Per Mauro avrei invece un altro appunto, sottolineato anche da Freddy nel commento all'ultima Aiellata (dettata forse dal fatto di non trovarsi personalmente nella situazione di specie, ma questa è una mia malignità della quale provo anche un po' di vergogna): quando scioglierà l'opzione tra Consiglio Comunale e Consiglio Provinciale? Sarebbe bello vedere che, oltre ai proclami, si riesce anche ad agire correttamente.

    Giulio

     

  3. Salvatore ha detto:

    Caro Giulio,

    ormai dovresti conoscermi e dovresti sapere che a me piacciono le generalizzazioni e, se vuoi, le estremizzazioni. Ma non per il gusto sadico di "buttare tutti nello stesso calderone" bensì per cercare di fotografare lo stato di fatto che è la risultante della generalità dei comportamenti, ossia della media ponderata dei vari comportamenti (eroici, virtuosi, onesti, malandrini, illegali, criminali…) nostri e dei nostri concittadini.

    A mio parere non si può prescindere da questo stato di fatto se vogliamo avere una minima speranza di cambiarlo. È inutile spaccare il capello in quattro e fare distinguo: lo so benissimo che c’è tanta gente onesta, lo so benissimo che ci sono persone per bene, (né io mi ritengo l’unica persona per bene) ma a noi interessa il risultato finale, lo stato di fatto appunto: viviamo nell’illegalità diffusa. Punto.

    La situazione è drammatica e non sta certo migliorando; continuare a dirci che non va poi così male, che c’è chi sta messo peggio, che c’è qualche (tanti!?) bravo/i cittadino/i  e che quindi possiamo tutti tornare alle nostre faccende domestiche che tanto adesso in Comune redigono un duro documento di condanna, è solo nascondere la testa sotto la sabbia.  

    Continuare a ripetere che la gestione dello Stato, della Regione, della Provincia e del  Comune  non è poi così male, che il fatto che le opere pubbliche vanno in malora dopo 6 mesi dalla costruzione non poi una grande tragedia, fare spallucce se muoiono migliaia di persone sulle strade, vittime dell’illegalità che vi regna sovrana, infischiarsene del fatto che coi tanti servizi “esternalizzati”, coi tanti appalti truccati e con le varie “finte S.p.A.” oltre a tanti padri di famiglia ci mangiano pure tanti caporioni politici e malavitosi, lasciar intendere che non importa se invece del merito si premia la fedeltà purchè ci “sistemano” il figlio, accettare che le Istituzioni invece di dispensare servizi, elargiscono favori… continuare su questa lunghezza d’onda equivale all’eutanasia dello Stato e del Popolo italiano.  

    Io non intendo affatto “buttarla in caciara”, anzi sono molto (troppo?) serio! Io vorrei che le persone per bene (coloro che secondo te dovrebbero sentirsi colpiti dalla mia ingiusta iperbole, se non fosse che le mie iperboli non le legge quasi nessuno, a parte tu e un paio di altri eroici masochisti) le persone per bene dicevo, grazie anche alla mia “caciara” grazie all’opera di QC (bilancio di previsione compreso), grazie al sito q4q5 etc. dovrebbero scuotersi dal letargo, togliersi di dosso la cappa di indifferenza, rifuggire dalle piccole illegalità quotidiane che ormai sono diventate un modus vivendi ma che costituiscono il terreno di coltura ideale per le varie mafie, camorre, ndranghete e corone unite.

    Siamo in guerra e se serve fare una riserva d’acqua e trincerarsi, bene allora facciamolo. Trinceriamoci dietro la legalità, brandiamo il senso civico a scudo del nostro futuro, perché l’alternativa non è affatto allettante: l’alternativa è vivere a Latina, in provincia di Casal di Principe.

    Salvatore

  4. michfabi ha detto:

    Ciao Salvatore, per la stima che ho nei tuoi confronti, anche stavolta non mi piace stare in silenzio a sentirti. Condivido l'intervento di Giulio e trattenendomi su poche righe, ti invito a fissare l'attenzione sullo stile e sulla concretezza.

    Lo stile che proponi nei tuoi due messaggi non mi piace per niente, forse per quanto mi riguarda potrebbe essere anche un ostacolo al dialogo… che presuppone anche uno stile.

    Eppoi la concretezza: piace molto quello che propone QC, c'è spesso una condivisione nelle azioni concrete; magari l'indisponibilità per ragioni di tempo – si delegano volentieri compiti di pianificazione e organizzazione – ma quando ci sono le iniziative quelli che sembrano pigri lasciano piacevolmente le ciabatte a casa.

    Penso però anche… ad una sorta di angolatura che va scelta bene nel lancio di quello che ti proponi: se la proposta la fai da solo, come vicino tra vicini di casa, come frequentatore della stessa scuola o altro ambiente sociale. Con un angolo troppo alto può essere difficile seguirti (e a volte si sperimenta un po' di solitudine in quello che si fa); con un angolo troppo basso… rischi di sviluppare solo proclami alla Visari o alla Aielli (con tutto il rispetto per le loro persone, ovviamente) ovvero si realizza poco o niente – tanto vale fare compagnia alle proprie ciabatte!

    Il resto ce lo possiamo scambiare dopo il prossimo passaggio davanti scuola. Ciao.

  5. Freddy ha detto:

    Salvatore punta il dito!

    magari lo fa secondo uno stile che a volte non piace, a volte sembra esagerato…

    per certi aspetti condivido molte delle cose dette da Giulio (mi ha anticipato di poco) e comprendo pure le affermazioni di Michele…

    certe volte viene voglia anche a me (proprio per la grande stima che provo nei suoi confronti)  di "imbavagliare" il nostro presidente (quello di Quartieri Connessi, intendo) e di legargli le dita affinchè non scriva, poi mi accorgo che spesso e volentieri certi "scossoni" alla fine fanno bene, ci fanno riflettere, e quindi….

    detto questo però, non mi concentrerei a guardare il dito di Salvatore, piuttosto dove questo punta!

    A volte la verità fa male, specie quando ti viene detta in faccia, siamo tutti Italiani e tutti amiamo (almeno spero) questo Paese, ci da molto fastidio essere giudicati nell'insieme dei comportamenti, la risultante non può essere una media, (così fatta sembra quella del pollo!) c'è l'incivile e c'è il cittadino esemplare, siamo però tutti all'interno di questo Stivale e chiamati tutti nello stesso modo, Italiani!!

    A maggior ragione, siamo tutti Latinensi e almeno nella nostra città, quando accadono questi episodi, dovremmo reagire tutti nello stesso modo, dovremmo allontanarci quanto più possibile da quel modus vivendi, non tollerare più neanche il politico che ti offre la cena per avere il tuo voto, il cittadino con il SUV che parcheggia sulle strisce, il disseminatore di immondizia che la lancia dal finistrino dell'auto, etc. etc….apparentemente comportamenti lontani da quelli della Mafia, della Camorra o della Gomorra, ma assai vicini in quanto a indirizzo e direzione.

    Insomma, se dietro uno o più fatti di quelli accaduti recentemente a Latina, ognuno di noi provasse a guidare meglio, a non chiedere favori in cambio di…, a non accettare favori in cambio di…, a non gettare i rifiuti in maniera sregolata, a non lasciare la macchina sulle strisce pedonali, etc. etc., sarebbe la migliore risposta ed il più grande segnale per dire veramente NO alle Mafie e per isolarle e allontanarle quanto più possibile dal contesto nel quale invece oggi….checchè se ne dica….sguazzano!

    Freddy

     

  6. Salvatore ha detto:

    Latina Oggi  Domenica 31 Gennaio 2010 pag.14

    Dall’estero vi vediamo così:una città senz’anima

     

    EGREGIO Direttore, sono emigrato 30 anni fa da questa città e vengo spesso in Europa ed in particolare in Italia per motivi di lavoro. Durante il fine settimana torno a Latina dove ho ancora molti famigliari. Prima di emigrare, avevo una vita molto intensa a Latina, dallo sport alla politica. Sono coetaneo del sindaco Vincenzo Zaccheo e di Sandro Catani. Negli ultimi 5 anni ho avuto modo di toccare con mano i profondi cambiamenti di questa città. Quello che è successo non mi sorprende, anzi me lo aspettavo. Ho vissuto un’epoca simile appena arrivato a Miami. Ci fu un intervento duro e profondo della dipartimento di Giustizia Federale, e fu intensificata la presenza della DEA, FBI e le varie agenzie. Finirono in galera perfino l'attorney-general dello Stato della Florida, decine di poliziotti e avvocati. Oggi quasi non ci si ricorda più di quella epoca. Latina è vittima anche della miopia, della indifferenza della stessa gente. C'è una profonda cultura dell'impiccio dove una grande quantità di gente attinge per vivere alla grande, non importa a che prezzo, invece di mettere le cose in prospettiva con progetti volti al futuro. Ogni volta che sono venuto ho potuto constatare quanto l'uso della droga sia intenso a tutti i livelli, quanta gente ruota e vive intorno a questo «business». Tutti sanno, però nessuno fa nulla. Purtroppo, e non vorrei essere fatalista, se non ci saranno interventi concreti da parte di chi è preposto all'ordine pubblico, ed un forte ricambio dei politici locali, le cose non cambieranno, anzi prenderanno una piega sempre più negativa. E’ evidente che anche una passeggiata serale o notturna si può trasformare in una tragedia. La città sembra non avere più un'anima, bensì un cumulo di interessi molto spesso al limite o fuori dal lecito. Oggi dire di essere nato a Latina è lo stesso di Casal di Principe o Afragola. Lo dico con profondo rammarico perché è quello che la comunità italiana all'estero associa, ma anche chi viene in Italia da varie parti del mondo per investire o fare affari. Se è questo quello che certa gente cercava, sicuramente hanno fatto un bel lavoro.

    (Augusto Cavallini)

     

    Caro lettore, niente da obiettare, niente da aggiungere. Sentirsi dire da un concittadino che vive all’estero che abbiamo assunto la fisionomia di una qualsiasi città conosciuta soltanto per fatti di sangue non è incoraggiante. Figuriamoci quando quel tipo di percezione è condivisa anche dai residenti.

    NOTA: le sottolineature sono mie. Salvatore

  7. michfabi ha detto:

    la nota del signor Augusto è condivisibile, ma da parte mia non in maniera piena.

    Avrei voglia di sviluppare un pensiero su questi temi, magari alla luce del percorso fatto nel portale. Lancio un'osservazione: come sempre si evidenzia in queste pagine, cosa avremmo avuto nei nostri quartieri senza uno strumento di confronto e messa in sinergia di pensieri, convinzioni e voglia di fare… avremmo avuto la stessa evoluzione, o forse un peggioramento dei nostri quartieri.

    Pensando solo a questo, sono convinto che queste esperienze sono il frutto concreto di quello che oggi è possibile realizzare, accanto all'azione dello Stato (come enfatizzato da Salvatore) nelle funzioni di ordine pubblico che sono previste.

    E partono così due idee che sarebbe bello sviluppare o integrare a quanto già fa sia il portale sia l'Associazione che dallo stesso è nata.

    1. un confronto con le forze dell'ordine, per capire oggi come operano, le difficoltà oggettive che incontrano a Latina, piuttosto che nei nostri quartieri e magari cosa si aspettano loro da noi residenti (le considerazioni di Francesca a commento dei giornali della domenica e quel suo pensiero sulle forze dell'ordine è un altro atteggiamento a mio parere poco costruttivo, nel grande dialogo con tutti gli attori che intervengono nei nostri quartieri…);

    2. un'analisi tra noi, su questo tema complesso e talvolta drammatico, che può affiancarsi all'incontro straordinario richiamato da Mauro Visari. Magari un incontro aperto, dove i relatori sono i residenti, quelli che frequentano i nostri quartieri, a cui invitiamo i politici locali – anche se preferirei che stavolta fossero presenti per ascoltare, sapere, e capire meglio anche loro.

    Che ne pensate?