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Sulla nuova “furbata” statale

Un paio di giorni fa ho inviato una breve considerazione a Latina Oggi attraverso lo pseudonimo Marco Ricci (causa di una cattiva abitudine del quotidiano di travisare e/o fare propri alcuni articoli inviati) in cui mettevo in evidenza una nuova "furbata" statale: istituire un contributo pari a 38€ per inoltrare ricorso al Giudice di Pace che di fatto annulla ogni possibilità di ricorrere contro molti verbali di contravvenzione, che riporto di seguito:

Di fatto questo produrrà una gran quantità di verbali irregolari incontestati o, bene che vada, un pesante aggravio di lavoro a carico della Prefettura (altra deputata all'esame dei ricorsi dei verbali di accertamento) che avrebbe bene compiti ben più importanti da svolgere.

"Con il nuovo anno il nostro beneamato Stato ne ha pensata un’altra delle sue. L’ultima trovata? Dal 1° gennaio serve versare un contributo unificato e relativa marca da bollo per un totale di 38 € per inoltrare ricorso al Giudice di Pace competente per contestare una qualsiasi multa. Solo che, guarda caso, molti verbali riguardano importi inferiori a tale somma, ad esempio quelli riguardanti il parcheggio. Facciamo un esempio. Dovrò produrre numero otto copie del ricorso più relativi allegati, perdendo una mattinata per presentarmi all’udienza, per rimetterci pure dei soldi anche nel caso in cui il ricorso venga accolto. Sarebbe curioso poter conoscere il nome della perversa e disonorevole mente statale che sia riuscita a partorire tale balordaggine. E allora, forza, avanti miei cari vigili urbani. Elevate multe in quantità, soprattutto irregolari, tanto non vi dovete preoccupate, ai cittadini è stata tolta anche la possibilità di difendersi, e pertanto saranno obbligati a pagarle. Anzi, fategli tirare fuori direttamente i soldi dal portafoglio nel momento stesso dell’elevazione del verbale, così si  risparmierebbe almeno un pò di tempo alle poste oppure presso il Vs comando. Ve ne saremo assai grati."

Oggi, sempre sullo stesso quoditiano, registro con piacere un lungo e interessante intervento di Enzo De Amicis dell'Italia dei Valori, che fa presente tale circostanza, dipingendola anche come incostituzionale. Sarebbe bello sapere cosa il segretario provinciale intenda però fare in proposito. Ricordo condivisibili interventi del segretario provinciale anche su altre questioni (anche condannando la “metro”) ma poi non mi risulta sia seguita una azione altrettanto forte e incisiva. Un  politico serio e competente, invece, oltre a mettere in evidenza le incongruenze e le contraddizioni di un Paese si dovrebbe preoccupare anche e soprattutto della azione susseguente da mettere in campo. C'è da  sperare stavolta, vista anche la sua collocazione in un partito presente in Parlamento, sappia fare di meglio.

 

Massimo de Simone

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Nessuna risposta

  1. massimo74 ha detto:

    Questo è il link dell'articolo di De Amicis:

    http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/10_01_2010/pag09latina.pdf

    Ah, dimenticavo. Pensandoci bene un modo per rimediare ci sarebbe….aggiungere una furbata ad una alla furbata….aumentare le multe….e tutto torna nella norma….:)

  2. massimo74 ha detto:

    Oggi sulla prima pgina del messaggero è apparso un articolo che conferma ciò che, a mio avviso, era già ampiamente manifesto sin dall'entrata in vigore della Legge. La Prefettura risulta già dopo pochi mesi sovraccarica di ricorsi avverso contravvenzioni al codice della strada. (http://carta.ilmessaggero.it/view.php?data=20100221&ediz=05_LATINA&npag=34&file=G_1945.xml&type=STANDARD)

    Solo poche ulteriori considerazioni al riguardo:

    1) E’ evidente l'inadeguatezza della nuova norma che impone il pagamento di 38€ per ricorso al Giudice di Pace competente, in quanto il compito di esaminare ricorsi non può e non deve divenire il ruolo più impegnativo della Prefettura.

    2) Quei 38 euro di tassazione a carico del cittadino ricorrente (che evidentemente ben pochi sono disposti a pagare) non potranno mai ricoprire il costo sociale aggiuntivo dovuto all’incremento di carico di lavoro di una Prefettura, preposta a compiti ben più importanti a favore dei cittadini. Sempre che, a livello di riorganizzazione strutturale dell‘Ente, tali compiti non vengano penalizzati più del dovuto.

    3) E’ presumibile che tale situazione latinense si stia si verificando in tutte le Prefetture d’Italia, creando non pochi disagi a livello nazionale.

    Se a queste ovvie conseguenze, previste e prevedibili, non sono riusciti ad arrivare i nostri “cervelloni statali” preposti a legiferare…bè…direi che non siamo proprio messi bene….

    Massimo de Simone

  3. Salvatore ha detto:

    E non mi pare questo, caro Massimo, l'unico campo dove non siamo messi bene.