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La Metro va in consiglio, ma il Consiglio dov’è?

COMUNICATO STAMPA DEL 22/9/2009 A marzo dopo una ventina di apparizioni nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale l’argomento  “tramvia” balzava incredibilmente al primo posto dell’elenco.All’atteso appuntamento, dato che veniva da una lunga attesa biennale, i nostri politici si accorsero che tutte le commissioni interessate dovevano ancora interessarsi al tema e, maggioranza e opposizione, d’amore e d’accordo, decisero di rimandare la discussione al dopo commissione.Al momento ci sembra che i tempi siano abbondantemente scaduti visto che l’amministrazione ha provveduto a inviare centinaia di avvisi di esproprio tra cittadini e attività commerciali, e, se qualcuno dovesse soffrire di amnesie varie, questo non è certamente il Comitato Metro Bugia che ricorda perfettamente quanto deciso nella seduta di Consiglio primaverile.

Ora, il Consiglio Comunale dovrebbe svolgere un ruolo centrale nell’ambito di una amministrazione in quanto è l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del comune. Il presentimento è che venga indetto solo per avallare l’opera –che ricordiamo essere la più grande dal dopo bonifica ad oggi- senza un benché minimo accenno di discussione o dibattito, con il risultato di venire indebitamente privato delle proprie importanti funzioni e la sua azione ulteriormente svilita. Riteniamo positivo il vertice di maggioranza di ieri sulla parte economica del progetto ma ricordiamo che è il Consiglio Comunale la sede propria per le discussioni importanti, dove è rappresentata tutta la città, non solo una parte.

Ricordiamo ai Consiglieri di maggioranza che ieri sono intervenuti alla riunione che il danno previsto a carico del Comune di Latina non è rappresentato tanto dai presumibili 200 milioni ogni anno da corrispondere a Metrolatina. Magari! Quelle somme dovranno essere versate solo per i prossimi 5 anni. Susseguentemente in caso di mancato introito per il Concessionario Metrolatina farà fede l’art.26  e precisamente il comma 4 che recita: “qualora l’equilibrio economico finanziario sia alterato e il concedente rifiuti o ritardi oltre 60 giorni la revisione, il concessionario ha diritto di recedere dalla concessione con il riconoscimento dei compensi”. Cosa potrà comportare tale ipotesi è assai facile capirlo. Come noto invece nella procedura del progect financing dovrebbe essere indicato in maniera certa e determinata come si ristabilisce l’equilibrio economico e finanziario. Al contrario nell’art. 26 viene tralasciata ogni indicazione in merito lasciando le richieste all’arbitrarietà di valutazione del concessionario. In conclusione risulta una clausola vessatoria nei confronti del concedente. Al Comune di Latina non viene lasciata quindi alcuna via d’uscita ponendosi tra la scelta di accettare qualsiasi richiesta del Concessionario non meglio specificata nella convenzione o lasciare che il concessionario receda per diritto dalla convenzione, potendo di fatto abbandonare la gestione dell’opera di trasporto non remunerativo, essendo riconosciuti infine dal concedente anche i compensi.

Comprendiamo che purtroppo la visione politica è oramai sempre più a breve termine ma cerchiamo di salvaguardare questa città per un periodo un po’ maggiore.

Solo per completezza consigliamo all’assessore al bilancio del comune di Latina che prima di additare come colpevole il Cipe per il minor finanziamento posto a carico delle tasche comunale (due milioni 432mila euro) –che tra l’altro è impossibilitato a rispondere- di andarsi a riguardare le delibere di Giunta Municipale n. 586/2004 e 626/2004 dal confronto delle quali ci pare invece che l’errore sia solo della amministrazione latinense.

Recentemente, di questo notevole impoverimento del Consiglio Comunale latinense se ne sono accorti anche due esponenti della maggioranza, Lucantonio e lo stesso Presidente del Consiglio Calandrini.

Aspettiamo fiduciosi che altri esponenti, magari anche appartenenti alle forze di opposizione esaminino e riconoscano il problema facendosi carico di un auspicabile cambiamento che riporti il Consiglio al centro dell’attività Comunale.

Magari si potrebbe iniziare a lavorare fissando una data per una seria discussione del progetto del tram su gomma da effettuare prima e non dopo la presunta approvazione , come d’altronde deciso nella seduta di marzo e come il Comitato e ormai molti cittadini chiedono da tempo.

  Il Comitato Metro Bugia 

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