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Fare cassa sui servizi, la stregoneria finanziaria

Dopo acqua, rifiuti e trasporti pure il diritto alla sepoltura finisce nel business finanziario… quella che l’ottimo articolo pubblicato su “Il Caffè” n.171 dal 4 al 17 giugno 2009, a firma di Roberto Lessio (che vi invito a leggere), viene definita come “la stregoneria finanziaria”, colpisce ancora, e colpisce duro, perché va a toccare la sfera degli affetti e del dolore. I numeri li conoscete tutti, su questo portale è stata pubblicata a puntate la saga del Cimitero di Latina, ma quel che è interessante è questo sistema largamente adottato dalla nostra amministrazione, al motto di “così fan tutti”, denominato project financing, che nell’articolo in questione viene sviscerato in tutta la sua spaventosa e selvaggia conquista dei servizi pubblici, anche di quelli primari e irrinunciabili. Insomma un’operazione di finanza creativa a spese dei cittadini, che “devono pagare tasse e tariffe per un servizio (anche se prima lo ricevevano gratis o quasi) al prezzo che stabilisce l’impresa che si aggiudica l’appalto. Il prezzo del servizio deve ripagare il costo dell’opera, ma anche e soprattutto gli interessi della banca che finanzia l’opera. Se i flussi di cassa non sono sufficienti a coprire i costi dell’operazione, l’aggiudicatario, per contratto può rivalersi sull’Amministrazione che ha proposto l’opera, per questo in gergo bancario queste operazioni vengono definite “sicure” … Anche in questo caso il progetto che ha portato all’aggiudicazione dell’appalto lascia perplessi, visto che si tratta dello stesso metodo già seguito per altri progetti (vedi la darsena di Rio Martino e la Tramvia, nota anche come metro-leggera).”  

Insomma tutto, proprio tutto, viene sacrificato senza ritegno, alla logica degli interessi economici… ma allora i nostri rappresentanti eletti, chi o cosa stanno a rappresentare?  

Francesca 

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