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Chi occupa un alloggo “rischia” di farla franca

Signor Presidente del Consiglio;Signor Sindaco;  La sorprendente notizia apparsa sulla stampa della firma di un protocollo d’intesa per l’acquisizione dell’ex Palazzina ENEL da mesi occupata da aderenti al gruppo “Casa Pound “ suscita in noi più di una domanda:          possono Comune e Provincia sanare comportamenti illegali, anche se comprensibili, intromettendosi ad impedire la legittima attività di sgombero dell’ENEL?         Come fanno ad acquistare immobili occupati senza titolo….E’ molto dubbio che l’operazione sia fattibile sotto il profilo della contabilità pubblica…ma che ne dicono Assessore al Patrimonio e il Dirigente?          Con quali fondi vi provvederanno il Comune e la Provincia? ….A meno che non si pensi di rassegnarla all’ATER……         Le finalità sociali annunciate dall’assessore Bianchi, poi,  sembrano una foglia di fico: ci sono decine di programmi abitativi fermi nei cassetti del Comune che possono, legittimamente, rispondere al bisogno di case anche di questa natura ( alloggi transitori ) ma continuano a languire……         Sono ancora inutilizzati i fondi Regionali di 2,5 milioni di euro per realizzare spazi sociali ai capannoni dell’ex Consorzio Agrario……         E come mai Zaccheo per avviare l’abbattimento SVAR chiesto dal PD e dai residenti ha preteso la conferenza preventiva sull’ordine pubblico mentre per acquisire la Palazzina ENEL non ha sentita la stessa necessità….Eppure questo sito, per altri versi, non è meno pericoloso….E’ stato sufficiente un protocollo, come un contratto tra privati…. Due pesi e due misure?

         La legge, noi pensiamo, è certo lenta ma uguale per tutti…a meno che non si ricorra a quel motto, che “si interpreta per gli amici e si applica per gli avversari “……

 

                                                                               Chiedo pertanto

 Che nel primo Consiglio utile – se mai ve ne sarà uno! – il Sindaco, e nessun altro, data la grande valenza politica della vicenda, dia risposta alla presente interrogazione. 

Con osservanza.

 

Il Capogruppo del PD Avv. Maurizio Mansutti

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3 risposte

  1. davide ha detto:

    A proposito di case popolari, leggendo la delibera 65/2008 del Consiglio comunale di Latina avente ad oggetto "Nuovo PEEP: modifica delibera di consiglio n. 152/2004" si leggono alcune cose interessanti:

    1) Il PEEP (Piano di edilizia economica e popolare) fu approvato nel 1970 ed ebbe validità per 18 anni, fino al 1988

    2) Di quel piano che prevedeva 49.000 vani, ne sono stati costruiti solo 25.000 (il 50%)

    3) Gli altri 15000 non sono stati costruiti costruiti per indisponibilità di aree per i seguenti motivi:
    – per congelamento delle cubature derivate da interventi di entità volumetrica inferiori a quella del piano;
    per la presenza di interventi abusivi su lotti destinati all’ERP;
    per l’utilizzazione da parte dei proprietari privati dei lotti già destinati all’ERP a seguito dello spirare del termine di validità del PEEP;
    – l’attuazione complessiva di interventi ERP per 25.166 vani, è pari a circa il 50% del fabbisogno abitativo per edilizia residenziale pubblica previsto dal PEEP.

    Ora qualcuno deve dirmi perchè non è stato possibile riapprovare quel piano per la parte inattuata, in modo da mettere nuovi vincoli preordinati all'esproprio.

    Tra l'altro le aree destinate all'ERP e dove sono stati costruiti edifici abusivi non hanno neache bisogno di essere espropriate, in quanto il comune acquisisce gratuitamente i manufatti abusivi, una volta respinta l'eventuale domanda di condono.

    Invece che hanno fatto i consiglieri comunali? Sono andati a cercare nuove aree al di fuori della città costruita.

    Tra l'altro hanno aumentato dalla delibera 152/2004 a quella 65/2008 le aree destinate ad ERP (passate da 82 a 144 ettari).

    Sembrerebbe che ci saranno nuove case per tutti, ma siccome variano anche i rapporti, tra edilizia convenzionata, sovvenzionata e agevolata convenzionata si hanno le seguenti aree:

    1) L'edilizia agevolata convenzionata scende dal 60 al 50%, ma essendo aumentata l'area totale (che è 144 ettari), a questa spetteranno 72 ettari contro i 49 di prima (+ 47%);

    2) L'edilizia sovvenzionata (quella totalmente pubblica, le case popolari insomma) scende dal 30% al 22%, cui spetteranno 31,7 ettari contro i 24,6 di prima (+ 28%);

    3) L'edilizia convenzionata sale dal 10 al 28%, cioè le spetteranno 40 ettari contro gli 8,2 di prima (+ 400%);

    Alla fine della fiera in percentuale le aree di edilizia convenzionata quadruplicano, e quelle di edilizia popolare salgono solo del 28% a fronte del raddoppio dell'area totale (da 82 a 144).

    Essì, hanno proprio fatto un piano epocale, come detto da alcuni consiglieri della maggioranza che la sera dell'approvazione della delibera si presentarono su Teleetere, al Fatto del Giorno, per lodare questa delibera a favore delle fasce deboli!

    Ma fateci il piacere. Si consuma il doppio del territorio, per costruire meno case popolari!!

    DAVIDE

    PS: Però nel bando hanno scritto che saranno scartate le aree che hanno poderi e casali di bonifica e prebonifica, per tutelarli…
    Dimenticavo, quelli li possono buttar giù solo i palazzinari privati, che scherzi!

  2. davide ha detto:

    X Antonella

    I giornali di oggi riportano la cifra di 600 mila euro (200 mila del comune e 400 mila della provincia). Oddio neanche tanto, se paragonato agli altri acquisti fatti da Zaccheo:

    – 2 milioni per l'ex Icos
    – 1 milione per l'ex Tabacchificio
    -1 milione e rotti per l'ex Garage Ruspi
    – 7 milioni per l'ex Consorzio Agrario

    e non si è trovato 1,5 milioni per acquistare il palazzo Pegasol (a quel prezzo lo hanno venduto gli ex proprietari ad una società di Frosinone, che dopo averlo ristrutturato lo ha affittato per diverse centinaia di migliaia di euro all'anno proprio al Comune di Latina!

    DAVIDE

  3. davide ha detto:

    Ma chi è stò tizio? Io consigliere di minoranza?? Mi fai ridere! Le cose che dico in questo sito sono troppo  scomode. Non potrebbero mai uscire dalla bocca di un consigliere, maggioranza o minoranza che sia…

    DAVIDE