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Qualità della vita e qualità della politica

Da: Nando Cappelletti
Data: 08/12/2008 12.57.45
Latina e provincia sempre più giù. E' il risultato dell'indagine di Italia Oggi sulle province italiane.
Scarsa è giudicata la qualità della vita nella
nostra città e nella provincia. Partendo dal presupposto che le indagini non
le si sbandierano solo quando sono positive, certo è che una classe politica
attenta dovrebbe prendere spunto dai dati che l'indagine rileva, per
assumere iniziative concrete, e ridurre distanze abissali con altre realtà
territoriali del paese. Dovrebbe concentrarsi sul ruolo che il popolo gli
assegna, ovvero quello di amministrare. In questa città e in questa
provincia invece, ci sono personaggi istituzionali che continuano a dire che
il problema criminalità non esiste o è marginale, salvo tirarlo fuori per
accreditarsi come forza politica o persona moralmente credibile per prossime
leadership. In questa città e in questa provincia la politica ha raggiunto i
suoi livelli più bassi quando riduce il suo compito a pensare come spartirsi
quote di potere in nascenti contenitori politici, ad essere silenti su
operazioni trasversali che coinvolgono personaggi di diversi schieramenti
politici. In questa città e in questa provincia si continua a fare delle
false guerre politiche, mentre quelle che contano, quelle degli affari, non
hanno per loro colore politico. E allora ecco i voti trasversali sui grandi
progetti,  il silenzio sulle società indagate, che anche se presiedute
dall'avversario, bisogna tenersele buone, la guerra sul termovalorizzatore e
sull "affare" rifiuti in generale. Altro che qualità della vita. Per molti
di loro la qualità della vita è rappresentata dal loro potere con tutti gli
annessi e connessi. Alcuni pensano che sia sufficiente far venire Maurizio
Costanzo per migliorare il livello dell'offerta culturale o presentare a
raffica progetti che mai si realizzeranno. Nessuno che più umilmente decida
di amministrare veramente, partendo dai servizi primari che ai cittadini
contribuenti sono dovuti, come il problema del traffico, delle scuole, del
sociale, del verde, della cultura. Nulla di tutto questo, molto di
percentuali da attribuirsi nel costituente Pdl, corse frenetiche di sigle  e
personaggi politici di piccola rilevanza per partecipare a riempire il nuovo
contenitore. Che la politica torni a parlare del futuro del suo territorio,
a progettare il domani per i tanti giovani che vogliono rimanere nelle loro
città e costruire qualcosa di buono. La Destra c'è con i suoi valori, le sue
donne, gli uomini, i giovani, e il suo modo di intendere la politica e di
amministrare. Ritiene che in un momento economico fortemente critico per
l'Italia ed in modo particolare per il nostro territorio sia offensivo da
parte di chi governa la città e la provincia, concentrare tutti gli sforzi a
definire possibili alleanze per le prossime tornate elettorali di primavera.
Per quanto riguarda La Destra, lasciamo volentieri agli altri la conta da
presentare al notaio per stabilire il proprio peso politico. Aspettiamo  il
14 e 15 marzo 2009, dove  i moralisti dell'ultima ora, faranno scomparire
dal loro simbolo una gloriosa fiamma, quella del MSI, che mai ebbe a che
fare con malaffari di ogni genere. Da quel giorno, i nuovi liberisti non
avranno neppure più l'alibi per potersi definire di destra.

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