Comunicato Stampa
L'Altra faccia della politica
In tempi non sospetti, prima ancora che ufficialmente si aprisse la campagna
elettorale, rinunciando a candidature e ad apparentamenti allora lusinghieri, abbiamo
voluto riaffermare con coerenza e rispetto, ciò che avevamo detto a chi nelle ultime
elezioni comunali ci aveva dato fiducia con il proprio consenso.
E’ stata per noi una scelta ovvia in quanto dettata dal voler ribadire che esiste ancora
un modo di intendere la politica come qualcosa di coerente, a prescindere se questo
convenga o non convenga.
Rispetto all’analisi del voto riteniamo che, se è vero che Alleanza Nazionale ha
deciso di rinunciare a se stessa, e che sia la sinistra radicale che i socialisti e i liberali
non esistono più, queste elezioni, in tutta evidenza, le hanno vinte Berlusconi e la
Lega. Che la si pensi o meno come loro, o se si condividano o meno le loro proposte
o messaggi politici, entrambi hanno rappresentato per la gente qualcosa di diverso:
Berlusconi ha saputo risorgere dalle ceneri, dividendo i due alleati che si erano
coalizzati contro di lui per fargli le scarpe; la Lega, nel bene e nel male, ha dato voce
ad un elettorato che al di fuori degli schemi ideologici ha manifestato esigenza di
linearità, coerenza e concretezza. Questo è il ragionamento che ha conquistato gli
italiani e che riteniamo abbia superato qualunque altra logica localistica.
Rispetto al rapporto tra il consenso che ha visto premiare l'Altra Faccia della Politica
alle passate comunali e le elezioni politiche appena concluse, è bene precisare che
non si può pensare di analizzare i nostri voti in una tornata elettorale a cui non
abbiamo partecipato: noi riteniamo che non si possono insultare gli elettori di Latina
e Provincia considerandoli numeri di proprietà di qualcuno e incapaci di ragionare e
riflettere. Abbiamo sempre affermato che i voti a noi dati, non sono di nostra
proprietà, bensì che noi siamo legati a loro. Quindi il rapporto tra chi prende i voti
e chi li dà è direttamente, e di volta in volta, legato a ciò che si dice e che
coerentemente si fa. Per cui, tutti coloro che oggi fanno a gara per mettere la firma al
grande consenso di massa espresso in queste elezioni, che riflettano prima di andare a
trovare in questo consenso i voti di qualcuno a livello locale, o peggio ancora, di
targare con il proprio nome i voti espressi.
La politica secondo noi è stata, e continua ad essere, uno strumento di
rappresentanza e non di proprietà, e questo a testimonianza della nostra neutralità
e della libertà di voto che ognuno di noi ha potuto esprimere nell’ultima tornata
elettorale. Oggi chiunque cerca strumentalmente di catalogarci, non ha ancora capito
che noi abbiamo realmente deciso di uscire dagli schemi per poter sperare e far
sperare che nella nostra città e nella nostra provincia, si possa ancora fare politica,
rappresentando pensieri e esigenze non in funzione di lobby di interessi economici o
peggio ancora politici, bensì in funzione del nostro territorio e della gente che in esso
abita, lavora e ha deciso di vivere con la propria famiglia.
Sulla nostra formazione sono state dette tante cose, tutte puntualmente smentite dai
fatti. Subito dopo la nostra nascita, hanno detto che ci eravamo accordati con la
sinistra, e ciò si è rivelato falso; che dopo il voto delle comunali ci saremmo
apparentati con il centrodestra e anche ciò non è accaduto; hanno detto, infine, che
saremmo confluiti nel partito di Storace e anche questo non è accaduto. Sfuggiamo,
di fatto, alle solite catalogazioni, in quanto il nostro esistere non è legato a
strategie che puntano all’accaparramento di poltrone o benefici, bensì
all’apertura di un dialogo ed alla rappresentanza delle esigenze vere del
territorio in cui viviamo, e che purtroppo da sempre, sotto gli occhi tutti, è
calpestato da interessi e logiche di schieramenti e di gerarchie politiche
‘romanocentriche’".
La nostra azione politica, trova la sua espressione attraverso tre principi: autonomia,
territorialità e trasversalità.
Autonomia: dai condizionamenti della politica dei partiti, quando questi sono
orientati su aree di interessi ‘romano-centrici’, e tendono a garantire e tutelare gli
interessi di chi li governa e non quelli di chi li vota;
autonomia da lobby di interessi economici, quando queste non costituiscono uno
strumento di sviluppo per il territorio ma solo ed esclusivamente per coloro che ne
fanno parte.
Territorialità: intesa come rispetto, crescita e sviluppo del nostro territorio e quindi
della nostra provincia sotto l’aspetto sociale, ambientale, culturale ed economico.
Trasversalità: che ci porta senza rinnegare ciò che ognuno di noi pensa, a superare
gli steccati delle ideologie quando questi non pregiudicano la possibilità di
condividere progetti politici ed amministrativi per il nostro territorio, nel rispetto
dell’autonomia sopra descritta.
Questi principi, frutto di valori morali e sociali, si concretizzano in linee
programmatiche, che sulla scorta di quelle già stilate durante l’ultima campagna
elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Latina del maggio 2007 (“le
famose quattro s”), ci pongono di fronte all’obiettivo di rendere il governo del nostro
territorio competitivo e presente su uno scenario regionale in termini di: Solidarietà e
servizi, Sicurezza e Legalità, Sviluppo e Ambiente, e Scuola -Università e
Cultura.
Per il resto, il nostro progetto politico va avanti, esattamente come avevamo previsto
e stabilito nel corso delle assemblea che ha portato tutti i dirigenti e i simpatizzanti
dell'Altra faccia della Politica a confrontarsi apertamente sul futuro di questo
sodalizio: aggregare, colloquiare, e rappresentare tutti coloro che pensano che nella
nostra città e la nostra provincia necessitino di un interesse diverso che non sia
subordinato a quello dei partiti, ma che sia loro da stimolo e legato a cambiare
realmente le condizioni di vivibilità, di sviluppo e di crescita economica ed
occupazionale. Per questo continueremo a controllare e denunciare i giri di denaro e
affari nel settore rifiuti e in quello idrico. Gli appalti improbabili con cui le società
miste hanno e stanno utilizzando i soldi della gente, le fatture esorbitanti e le spese
folli; tutti temi di cui torneremo a parlare presto. E poi le promesse e le bufale di
amministratori che continuano, a dare solo fiato alle trombe mettendo questo
territorio nelle mani di chi continua a saccheggiarlo con servitù vergognose e
dannose. Riteniamo questo un dovere nei confronti di chi pensa che non sta scritto da
nessuna parte che lo sviluppo del nostro territorio debba essere condizionato e di fatto
precluso per colpa del pressappochismo, dalla superficialità e della faziosa tutela dei
singoli interessi.