Archivio Mensile: Febbraio 2008

La locandina di Latina CiclAbile

Nel ricordare la prima passeggiata in bici organizzata da Latina CiclAbile (domenica 2 Marzo 2008), pubblico la locandina della nascita di Latina CiclAbile.

Vi invitiamo a stamparla e distribuirla.

Saluti

Ferdinando Cedrone

Appartamenti Ater in Q4: qualche falsità

Si sbandierano vittorie a volte con troppa fretta. Lasciando da parte le modalità di acquisto dal precedente ente, che, come ho denunciato tempo fa, lasciano molto a desiderare, l'Ater di Latina avrebbe assegnato non solo le chiavi ma anche materialmente gli appartamenti acquisiti dall'Inpdap ai nuovi inquilini risultati utilmente collocati nella graduatoria del bando conclusosi nel dicembre del 2007. "Sembrerebbe" è il modo giusto del verbo. Diversamente da quanto fanno sapere anche attraverso i quotidiani locali (si veda l'articolo di Latina Oggi di ieri) non tutti i 28 alloggi sono stati consegnati. La foto che si vede appunto nell'articolo allegato è quella di uno degli stabili ex Inadel poi ex Inpdap di quasi esclusiva pertinenza privata (dopo l'asta pubblica del 31 gennaio scorso di altri appartamenti sul mercato privato). Parliamo del condominio di via Paganini quartiere Q4 – Nuova Latina. In questo stabile 4 appartamenti, oggetto di occupazione abusiva fino ad un paio di mesi fa come anche altri tutt'ora di proprietà dell'Inpdap (e all'asta), sono stati murati dalla nuova proprietà Ater, appartamenti abbandonati per decenni senza alcuna attenzione dell'Inpdap. Ma non c'è traccia di nuovi inquilini. Provare per credere, almeno fino ad ora. Forse anche il giornalista avrebbe dovuto documentarsi un pochino meglio… Oppure è tutta campagna elettorale??? Mi verrebbe da rispondere come il sacerdote Guzzanti di "Quelo": "la seconda che hai detto!".

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Discarica, no a proroghe per Anzio e Nettuno

Data:29/02/2008
Discarica, no a proroghe per Anzio e Nettuno


Il testo integrale della lettera inviata dal sindaco Zaccheo al presidente della Regione Lazio on.le Piero Marrazzo in data 28 febbraio 2008


Gentile Presidente,
soltanto alcuni giorni or sono, il 21 febbraio 2008, mi sono rivolto a Lei, nella Sua doppia veste di Presidente della Regione e Commissario per l’Emergenza Rifiuti, rinnovandole " la pressante richiesta di un confronto per l’avvio di un percorso concreto verso l’autosufficienza gestionale dell’ambito di Latina superando la logica del semplice rinvio di soluzioni definitive attraverso provvedimenti tampone che continuano ad erigere a sistema il provvisorio e l’emergenza". Purtroppo, e con vivo rammarico, sono ancora in attesa della Sua doverosa risposta istituzionale. La realtà, tuttavia, non aspetta e il 29 febbraio 2008, ormai incombente, scade il Decreto Commissariale n. 94/2007 (a firma del Dott. Laporta) di proroga dei termini per l’utilizzazione temporanea della discarica Ecoambiente di Borgo Montello da parte dei Comuni di Anzio e Nettuno. Come Ella ben ricorda, già il 04 agosto 2006, stante la situazione emergenziale dell’Impianto, fui costretto a firmare un’ordinanza di divieto di conferimento dei rifiuti per i Comuni ubicati al di fuori della Provincia di Latina. Quella emergenza- a causa della completa assenza, non certo per responsabilità del Comune di Latina, delle indispensabili ed urgenti scelte strategiche ed operative circa la chiusura del ciclo provinciale dei rifiuti- si è enormente aggravata: le volumetrie residue della discarica sono oggi di poche decine di migliaia di metri cubi, adatte ad assicurare a mala pena la prosecuzione dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani fino al prossimo ottobre 2008. Se così stanno le cose, è mio preciso dovere di Sindaco evitare una possibile emergenza sanitaria ed ambientale, assicurando innanzitutto le prospettive del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani al mio Comune che pure durante questi lunghi anni non ha lesinato sacrifici ed ospitalità a favore degli altri Comuni della Provincia, oltrechè di Anzio e Nettuno. Questi ultimi, fra l’altro, nonostante le ripetute messe in mora ed i ripetuti avvisi alla Regione Lazio, non hanno neppure rispettato la essenziale condizione della regolarità dei pagamenti, pure esplicitamente richiesta dal precitato Decreto Commissariale. Esposto quanto sopra, Le chiedo formalmente di escludere dall’ambito delle Sue possibili decisioni l’ennesima proroga dei termini per i Comuni di Anzio e Nettuno, configurando doverosamente, nel quadro delle strategie regionali di settore di cui Ella è in prima persona responsabile, soluzioni alternative per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani dei Comuni di Anzio e Nettuno, nel rispetto degli Ambiti Territoriali Ottimali tuttora vigenti per normativa regionale. La decisione da me invocata nel rispetto dei fatti e della dovuta collaborazione interistituzionale, mi esimerebbe dall’assumere mio malgrado, nell’ambito dei poteri e delle responsabilità che mi competono, concrete iniziative, nelle forme più opportune, a tutela della Comunità che ho l’onore di rappresentare ed amministrare.
on.le Vincenzo Zaccheo – sindaco di Latina

Esiste ancora la vergogna ?

Da: cappelletti
Data: 02/28/08 11:35:18
Oggetto: [Contattaci] Esiste ancora la vergogna?

 

La vergogna è un'esperienza che tutti gli esseri umani, in una circostanza o
nell'altra, hanno vissuto. Pare che stia scomparendo.
Certamente è scomparsa nel consiglio comunale di mercoledì, dove tra i vari
punti all’ordine del giorno si discuteva delle intitolazioni delle nuove vie
e piazze. Non trovando l’accordo, maggioranza e opposizione hanno deciso di
stralciare e congelare la toponomastica dei politici. A farne le spese sono
stati tutti i prescelti, anche Giorgio Almirante e l’ex sindaco Antonio
Corona, che per l’ennesima volta assistono lassù dal cielo a questo penoso
teatrino della politica locale. Ma in consiglio comunale si è confermata una
tendenza, ovvero quella di una maggioranza allargata all’opposizione, quasi
ad anticipare il governo nazionale delle larghe intese. Meno di un mese fa
le larghe intese c’erano state sul progetto della marina, un progetto che
prevede per tutti onori ed incarichi. La storia si ripete. Questa volta però
non c’è nulla da spartirsi, e in base non si sa a quale principio, si
rimanda al futuro e si congela la nuova toponomastica dei politici. Il
problema, come nelle precedenti sedute, è Giorgio Almirante, quella stessa
persona che pare destinata a scomparire anche nelle sedi di Alleanza
Nazionale, presto del nuovo Pdl. Giorgio Almirante è stato il segretario
nazionale del Movimento Sociale Italiano, quel partito dove il sindaco dice
di essere cresciuto. Almirante è la stessa persona che, sempre a detta del
sindaco, veniva da lui accompagnata e protetta nei comizi.
In consiglio comunale il sindaco non solo non ha “protetto” Giorgio
Almirante, ma pilatescamente se ne è lavato le mani. Come dire, mettetevi
d’accordo tra i capigruppo, e poi ne riparliamo. Inoltre, non ci pare
sufficiente il distinguo che qualche consigliere comunale fa. Perché è vero
che la politica è il comportamento di un’intera comunità, ma l’etica è del
singolo cittadino o politico che sia.
Non vi è dubbio che sia arrivata l’ora che qualcuno, dentro e fuori il
consiglio comunale, tiri fuori gli attributi, dica basta  a questa politica
fatta di solo potere e compromessi continui, una politica già depurata dalle
ideologie e ora anche dai valori.
Almirante e Corona sono testimoni dal cielo che la vergogna, per come noi
tutti l’abbiamo conosciuta, sta scomparendo. Sono testimoni anche dei
singoli comportamenti.
Vedono anche che c’è un sindaco che si vergogna di parlare di vergogna e che
è molto più interessato alla “sua” politica urbanistica che non alla
toponomastica. Per l’urbanistica non ha problemi, raccoglie sempre
l’unanimità, o quasi, e non si vergogna.
Nando Cappelletti

Lady ASl su Salute di Repubblica

COMUNICATO STAMPA

  

Il libro “Lady Asl” segnalato su “Salute” inserto settimanale di “Repubblica”

   

Il libro “Lady Asl. La casta della sanità fatti e misfatti” di recente pubblicato dagli Editori Riuniti, scritto dal giornalista pontino Dario Petti e dal consigliere regionale Alessio D’Amato è stato segnalato dal settimanale “Salute” inserto di “Repubblica”, uscito oggi 28 febbraio 2008. . Nell’editoriale il direttore Guglielmo Pepe scrive “Consiglio questo libro, perché apre uno squarcio illuminante sulla casta della Sanità. Un libro utile per i politici convinti che la salute sia un bene da difendere e tutelare, non una torta da spartirsi cercando di prendere la fetta più grossa”.

  

Latina 28 febbraio 2008

Astensionismo attivo: è possibile ?

Salve a tutti,

disgustato dall'attuale panorama politico, e dalle scelte che sarò costretto a fare  il giorno delle elezioni (in cui sarò chiamato a mettere una X, come facevano gli indiani analfabeti per firmare i trattati di pace), mi sono ricordato di una catena di S: Antonio ricevuta qualche tempo fa, che parlava proprio dell'astenzionismo attivo e recitava:

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l'astensionismo attivo ovvero rifiuto della scheda.
come ben sapete l'astensionismo passivo non fa percentuale di media votanti e riguardo alle elezioni legislative il nostro sistema di attribuzione non prevede nessun quorum di partecipazione(a differenza dei referendum dove è richiesto un quorum del 50%+1 degli elettori).
quindi se anche per assurdo nella consultazione elettorale votassero tre persone,ciò che uscirebbe dalle urne sarebbe considerata valida espressione della volontà popolare e si procederebbe quindi all'attribuzione dei seggi in base allo scrutinio di tre schede.
Altresì le schede bianche è nulle,fanno si percentuale votanti,ma vengono ripartite,dopo la verifica in sede di collegio di garanzia che ne attesti le caratteristiche di bianche o nulle,in un unico cumulo da ripartire nel cosidetto premio di maggioranza….(per assurdo sempre votando bianca o nulla se alle prossime elezioni vincesse berlusconi le suddette schede andrebbero attribuite nel premio di forza italia). Esiste però un metodo astensivo,che garantisce di essere percentuale votante(quindi non delegante) ma consente di non far attribuire il proprio non-voto al partito di maggioranza, è infatti facoltà dell'elettore di recarsi al seggio e una volta fatto vidimare il certificato elettorale,AVVALERSI DEL DIRITTO DI RIFUTARE LA SCHEDA,assicurandosi di far mettere a verbale tale opzione.
è possibile inoltre ALLEGARE IN CALCE AL VERBALE, UNA BREVE DICHIARAZIONE IN CUI SE VUOLE, L'ELETTORE HA IL DIRITTO DI ESPRIMERE LE MOTIVAZIONI DEL SUO RIFIUTO(es. nessuno degli schieramenti qui riportati mi rappresenta) 

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Sono quindi andato a fare una ricerca su internet, e ho trovato un bel pò di commenti in merito.

Interessante è questo: http://nonvotoavuoto.blogspot.com/2008/02/astensionismo-attivo-commento-ricevuto.html

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"Il rifiuto a votare è prevista dalla nostra legge ancora in vigore, legge (più di una in verità con relativi regolamenti e varie) che regolamenta ciò che è consentito fare e non fare. Ho appena riletto gli opuscoli che vengonoforniti ai presidenti di seggio all’atto delle presa in possesso del seggio stesso.

Il rifiuto al voto fra l’altro rappresenta la bestia nera non solo per i presidenti di seggio, ma soprattutto per il segretario che deve compilare in triplice copia i verbali , indipendentemente poi dalla nota a verbale da parte dell’elettore. Mediamente si perde dalla mezz’ora (per i segretari più sgamati) all’ora buona, e se questo viene fatto durante l’ora di punta (prima dell’ora di pranzo e prima dell’ora di cena), si capisce bene che questo comporta un bel casino, con i santi che scendono dal paradiso da parte dei presidenti e segretari di seggio.

Dal punto di vista politico è sicuramente molto ma molto più significante e rilevante rispetto sia alle schede nulle( al quale si dà il valore di chi non sa votare) sia delle schede bianche ( valore di chi non sa decidere) che al non andare a votare (che addirittura scompare nell’oblio).

Il rifiuto al voto può diventare quindi una risposta politica molto forte, ma ancora una volta senza nessun risvolto pratico immediato, ma solo simbolico. A patto però che questa sia una risposta di massa. Se si raggiungesse una percentuale del 4-5 % degli aventi diritto è un discorso se dovesse avere solo un 0,0000xx% , nessuno lo considererebbe.

Altro discorso però che chi lo dovesse praticare deve sapere che dovrà essere molto determinato e forte , perché le azioni per scoraggiarlo saranno molto ma molto forti non solo da parte del presidente di seggio, ma anche da parte dell’incaricato sindaco, il quale di solito(in questi casi) si fa accompagnare o da un vigile o da un rappresentante della forza pubblica.

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Se ne parla anche in alcuni forum, in cui c'è chi dice più o meno quanto detto sopra, mentre c'è chi dice che non è contemplato dalle attuali leggi elettorali.

QUalcuno di voi ne sa qualcosa? E' possibile magari provare a cercare qualcosa sui "vademecum" che vengono dati ai presidenti dei seggi?

Perchè sinceramente ci sto facendo un pensierino…magari vado alle 7 di mattina, così non rischio il linciaggio del presidente di seggio …mah

Un salutone,

Stefano