Megadiscarica a Pontinia!!!
Ieri sul giornale La Repubblica e sul sito www.repubblica.it è comparso un articolo riguardante una discarica abusiva di Pontinia che rischia di inquinare prodotti agricoli che vengono distribuiti nella nostra provincia e in quella di Roma.
Dal sito:
Rifiuti, scoperta megadiscarica abusiva
Otto ettari completamente abbandonati. Lasciati solo ai rifiuti, copertoni, carcasse di animali, medicinali scaduti. Siamo a Pontinia. A ridosso di una delle zone verdi più belle del Lazio. E poco lontano da coltivazioni, allevamenti, caseifici. Cioè frutta, verdure, carne e formaggi. Molti dei quali finiscono sulle tavole di Roma e dintorni. Carciofi, insalate, mais, grano. Poi ancora, bufale, mucche, capre e pecore.
Siamo nel cuore dell´Agropontino. Una zona, spiegano dall´Associazione Rete dei Cittadini, "che ha una naturale vocazione all´agroalimentare e alla zootecnia". Ma, a dire il vero, c´è anche altro. Ci sono i "Gricilli", meglio noti come i laghi del Vescovo, bacini di acqua solfurea e dolce, situati a ridosso dei Monti Lepini, tra Sezze e Priverno, vicino al fiume Ufente. Una zona rimasta intatta, di 175 ettari, inserita nel piano regionale dei parchi e delle riserve naturali e tenuta sotto controllo dalla Comunità Europea per la salvaguardia delle aree protette. Insomma, un´area di grande pregio ambientalistico.
Eppure, proprio accanto ai "Gricilli" c´è un appezzamento di circa 8 ettari, denominato vasca di espansione, che dovrebbe servire a contenere le acque in caso di straripamento. Ma qui l´unico straripamento visibile è quello dell´immondizia. Una mega discarica abusiva. A cielo aperto e non solo: alcuni scavi nel terreno rivelano che molti degli scarti sono stati nascosti sottoterra. Ci sono carcasse in putrefazione di animali morti, bufale e ovini che, invece di essere cremate come prevede la legge, sono state buttate qui a marcire. Ci sono tonnellate di pneumatici accatastati dappertutto. Ci sono cumuli di lastre d´eternit, centinaia di metri di tubature in plastica, nylon per serre, lavatrici, frigoriferi, mobili, fusti contenenti olio, rifiuti di cantieri edili, componenti di carrozzerie d´auto, prodotti chimici, sacchi contenenti con ogni probabilità scarti farmaceutici, rottami ferrosi. Insomma, c´è di tutto. Compresi i resti dei tanti incendi dolosi appiccati nel tentativo di far sparire questi rifiuti "scomodi".
Il tutto a pochi metri di distanza dal patrimonio protetto dei laghi del Vescovo da cui quest´area è separata solo da un canale. Tutto intorno, altri corsi d´acqua, tra cui anche il fiume Ufente. La direzione è quella del mare, in un viaggio lungo chilometri. Insomma, non bastasse la contaminazione di un´area unica da salvaguardare, la Rete denuncia un rischio contaminazione delle acque di irrigazione. Qualche giorno fa, l´associazione ha inviato un esposto alla procura di Latina per denunciare una situazione "pericolosa per noi locali, ma anche per i romani perché gran parte dei nostri prodotti finiscono nei mercati alimentari della Capitale". E la vergogna corre sul web: i cittadini hanno messo anche un eloquente filmato su YouTube, dal titolo "Anno 2008. Pontinia".
Meno allarmista, pur riconoscendo i rischi ambientali, Giorgio Libralato, presidente di Pontinia Ecologia e Territorio. "Le acque sono sulfuree, per cui dannose all´irrigazione. Certo, il pericolo di infiltrazioni nelle falde c´è, anche perché in zona sono superficiali. Non so quanto possa nuocere sull´agricoltura, di sicuro è molto preoccupante dal punto di vista ambientale". Dura la reazione del sindaco di Pontinia, Eligio Tombolillo, che esclude ogni rischio di contaminazione dei prodotti della zona: "Si tratta di allarmismo strumentale, non creiamo il mostro sull´agricoltura della nostra zona. La filiera è sana.
La vasca di espansione fu fatta per contenere eventuali straripamenti: per questo non è dedita all´agricoltura. Ed è isolata. Per di più, in pieno inverno nemmeno si irriga". Il problema dei rifiuti accatastati esiste, però. "Proprio per questo – ha spiegato il primo cittadino – Con il consorzio di bonifica vogliamo chiudere l´accesso all´area per evitare che entrino persone estranee".